Io ho una formazione in un campo completamente diverso, però so programmucchiare (python e java principalmente). Qualche mese fa avevo tentato di creare una app (che intendevo rilasciare open source). Poi ho abbandonato il progetto perché a causa della mia inesperienza ci stavo mettendo troppo tempo.
Non so quale sia la tua esperienza, però come progetto mi sembra parecchio ambizioso. Io partirei con una app con scopo molto più limitato (es. quella che volevo fare io era semplicemente una app per costruire incontri per D&D 5E), e poi eventuali funzioni le aggiungi dopo. Poi vabbé, se hai notevole esperienza con le app per android lo sai tu che tipo di workload puoi gestire. In caso contrario, probabilmente ti conviene selezionare UNA di quelle funzioni (es. solo libreria di classi, talenti, etc oppure solo dice roller, oppure solo disegnare dungeon) e sviluppare le altre via via, anche a seconda del successo che la app riscuote. Tieni conto che nella mia limitata esperienza con la programmazione, mi sono reso conto che l'errore che faccio sempre all'inizio di un progetto è sottostimare il lavoro ed il tempo richiesto.
Seconda cosa: se fai una libreria di classi, talenti, incantesimi, etc sei in un'area a rischio. Rischio per cosa? Come dice @Drimos, rischi che gli avvocati della Hasbro ti mandino una letterina dicendoti che la tua app viola i loro diritti, e che se non la levi dall'Android Market ti fanno causa. Non so se ti ricordi cosa è successo a dndtools nemmeno troppo tempo fa. L'unico modo per essere ragionevolmente tranquillo che una cosa del genere non succeda è limitarti solo ed esclusivamente a ciò che è specificato nell'SRD (i.e. qui: http://www.d20srd.org/ - do per scontato che tu stia pensando ad una app per D&D 3.x visto che parli di talenti). L'SRD di Pathfinder è tra parentesi molto più vasto. Faccio del nitpicking (l'osservazione di Drimos è essenzialmente giusta): secondo una diffusa interpretazione delle leggi americane sul copyright, le meccaniche di un gioco in senso stretto non sono coperte da copyright. Quello che è coperto da copyright è la loro presentazione (e qualcos altro, es. tabelle specifiche). Questo vuol dire che se prendi una classe che non è nell'SRD (es. incantrix) e la includi pari pari nella tua app, sei in violazione del copyright e ti fanno causa; ma, teoricamente, se crei una classe *meccanicamente uguale* all'incantrix usando solo roba contenuta nell'srd, che però non si chiama incantrix, che ha privilegi di classe equivalenti ma chiamati in modo diverso e descritti in modo diverso e originale - e tutto questo rispettando i termini della OGL, che ti richiede di rilasciare questi contenuti anch'essi come OGL - ecco, *teoricamente* non staresti violando il copyright. In pratica, questa è un'area grigia, e per farlo dovresti veramente sapere cosa stai facendo, e probabilmente dovresti anche consultare un avvocato esperto in materia. Insomma, io non lo consiglierei ecco. Quella del copyright è un'area spinosa - per esempio, non potresti utilizzare termini come "Dungeons & Dragons" nella tua app - sarebbe in violazione dell'OGL. Nella app che intendevo costruire io, per esempio, avrei potuto scrivere i nomi dei mostri di D&D 5E che compaiono anche nel SRD del d20, ma non avrei potuto fare direttamente riferimento a D&D 5E (es. avrei dovuto chiamarla "5E Fantasy Encounter Builder" o roba simile), o al Monster Manual (es. non avrei potuto scrivere "pag. 123 Monster Manual") - e probabilmente non avrei inserito alcuna statistica dei mostri in questione, ma solo i nomi.
Terza cosa: io supporto il software open source. Ci sono buone ragioni per farlo. Ti invito a considerare i pro ed i contro di una eventuale licenza open source per la tua app. Detto questo, se vuoi ricavare un minimo profitto per la tua app, secondo me è molto meglio renderla free ma con le pubblicità (con eventuale versione "premium" senza pubblicità ma a pagamento) piuttosto che farla pagare, anche se poco.