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D&D: Giocatori o Sistema?


Ospite DeathFromAbove

Messaggio consigliato

A parte, Death, che condividiamo il pensiero su pbf e pbc. Io mi son sentito appunto spiazzato da questa discussione. Penso che nessuno segua alla lettera il regolamento sempre e quindi questo topic avrebbe dovuto essere assolutamente teorico... Invece molti la prendono sul personale anche quando si parla di regole... Al limite dovrebbe essere divertente prenderle in giro :-D

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Invece molti la prendono sul personale anche quando si parla di regole...

La lingua batte dove il dente duole...

Mi spiego: non è un flame, o una cazzata...

E' che molti, secondo me, che giocano di ruolo con una netta prevalenza nella cura del ''sistema, ottimizzazione, abilità, etc...'', non sono totalmente estranei al dubbio: ''Ma sarà davverò tutto quà il GDR?''

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Non concordo con Jack che il Forum non sia rappresentativo, in quanto la mia esperienza "reale" è simile a quella che si legge nei topic.

Death, che ti devo dire, la mia invece è tutto il contrario. Non dubito che tu abbia un'esperienza notevolmente più vasta della mia, ma basarsi sulla sola esperienza personale è un po' pochino... non credi?

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Ma in effetti ci stavo pensando pure io. Nel senso accetto tranquillamente che i giocatori perdano ore nei topic sui "numeri" perché semplicemente si stanno divertendo altrimenti non lo farebbero. Ho provato a giocare così e non mi è piaciuto, quindi non ci metto becco (magari son vecchio). Infatti quei topic, se guardi, vanno avanti scorrevoli e senza problemi.

Quando si apre un topic sulle regole interpretative (o che parli pure di quelle) IMMANCABILMENTE scoppia un flame invece.

Edit: mi riferivo all'intervento precedente di Fodatsu

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cmq anche io adatto i mostri al party, ma sono anche convinto che i pg debbano anche morire prima o poi.... specialmente se non sono attenti.

voglio dire.... capita. Del resto se l'avventura è fatta per 4 pg significa che, a patto rientrino nei livelli minimi dei requisiti del modulo, quel mostro dovrebbe essere affrontabile.

Scusate questo quote incrociato, ma volevo sapere se fra DM convinzioni del genere sono diffuse secondo voi.

Il mio master è molto attento a calibrare gli incontri e sebbene talvolta si muore ha la tendenza a cercare di evitare tale evenienza.

E' grazie a questo che so di poter creare un pg molto dettagliato sul bg e sul carattere, adattando la build, permettendomi anche di non prendere le stat migliori per la mia classe ma quelle più "credibili" da BG (diciamo una via di mezzo). Se il mio master avesse una mentalità del tipo "è del tutto normale che i pg muoiano" vi assicuro che terrei un legame molto meno stretto con il mio pg e punterei di più sull'ottimizzazione per restare vivo.

Quindi mi è sorta naturale la domanda.

Quanto i Master considerano normale la morte di un pg?

Trovare un Master che considera la morte di un pg una cosa normale secondo me è un altro fattore che può spingere verso un approccio più numerico alla creazione del pg e spinge anche a "legarsi" di meno ad esso. Voi che cosa ne pensate?

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Una volta qualcuno disse: ''C'è chi ha 20 anni di esperienza, e chi ha la stessa esperienza ripetuta per 20 anni''.

Quindi credo che ognuno di noi sappia CHE esperienza abbia avuto, e quanto questa sia VARIA.

Scusami Fodasu, ma non ho capito cosa intendessi dire. Potresti spiegare un po' più nei dettagli?

@ Cyrano: hai ragione: probabilmente accade perché le regole interpretative hanno un discreto margine di interpretazione (scusate il gioco di parole). Per cause ovvie, il manuale non può spiegare tutto del lato interpretativo (ed è anche vero che in alcuni casi spiega poco). Mentre se dico 1, non è che un altro mi può rispondere 2. ;-)

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Bella domanda quella della morte del PG.

Però anche in questo caso le regole aiutano. Infatti i manuali consigliano di "dettagliare" PG man mano che l'avventura procede (ed anche a questo SERVONO i livelli non solo a diventare più forti). Stesso dicasi per il master che deve costruire od utilizzare l'avventura allo stesso modo. Quindi nella PRIMA giocata (o nelle prime) il manuale stesso consiglia al master di "salvare" il più possibile i PG. Una volta che, con l'esperienza di gioco si consolida la morte del PG deve però diventare parte della stessa altrimenti non ci si diverte. Ma a quel punto io PG so già su che linea è il master e ho tutte le informazioni necessarie per cavarmela. Tranne in quelle serate dove il d20 si ostina a non far uscire nessun numero superiore al "4"... :-D

vari topic sull'argomento sono già stati aperti: ad esempio http://www.dragonslair.it/forum/showthread.php?t=20288

Non parla della morte del PG in relazione alle regole :ka:

-MOD- messaggi uniti, esiste il tasto modifica

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Quindi mi è sorta naturale la domanda.

Quanto i Master considerano normale la morte di un pg?

Trovare un Master che considera la morte di un pg una cosa normale secondo me è un altro fattore che può spingere verso un approccio più numerico alla creazione del pg e spinge anche a "legarsi" di meno ad esso. Voi che cosa ne pensate?

Ne penso che la domanda corretta da farsi è:

Quanto i master trovano UTILE al loro STILE la morte di un pg?

Se lo stile punta sulla sfida è utililissima,

Se punta sull'interpretazione pura è quasi del tutto inutile a meno che non sia spunto per far ruolare un PG morente.

...

...ma cosa c'entra con questo topic?

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Scusami Fodasu, ma non ho capito cosa intendessi dire. Potresti spiegare un po' più nei dettagli?

Intendevo dire che l'esperienza individuale è elemento fondamentale per una discussione di questo genere.

E l'esperienza individuale è una cosa molto difficile da valutare.

Quindi, prima di avventurarsi in trattazioni che rischiano solo di portare a conflitti di posizione, spesso dovuti alla semplice incomprensione tra soggetti con esperienze troppo differenti, è importante (e a mio parere, NECESSARIO) focalizzare e valutare la propria esperienza.

E dicendo ciò non mi sto rivolgendo a nessuno in particolare, è solo un consiglio.

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Non parla della morte del PG in relazione alle regole

Giusto, ma parla delle "tendenze" dei master per quel che concerne la sopravvivevanza dei pg. Visto che si è partiti dai giocatori (ripeto dalle scelte dei giocatori non dalle regole) e ora si tirano in ballo pure gli atteggiamenti dei master inerenti alle loro scelte mi sembra dovuto segnalarlo.

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Ne penso che la domanda corretta da farsi è:

Quanto i master trovano UTILE al loro STILE la morte di un pg?

Se lo stile punta sulla sfida è utililissima,

Se punta sull'interpretazione pura è quasi del tutto inutile a meno che non sia spunto per far ruolare un PG morente.

...

...ma cosa c'entra con questo topic?

Bè se io dovessi giocare con un master che trova utile la morte dei pg col piffero che perderei ore a inventarmi il bg figo con spunti per legarsi alla trama del DM e col contropiffero che farei la build "alla leggera" distribuendo anche "male" i punti caratteristica perchè più in linea con il BG. Se il mio master trovasse utile la morte del mio pg sarei a chiedere aiuti sulle build per ogni pg che creo

Giusto, ma parla delle "tendenze" dei master per quel che concerne la sopravvivevanza dei pg. Visto che si è partiti dai giocatori (ripeto dalle scelte dei giocatori non dalle regole) e ora si tirano in ballo pure gli atteggiamenti dei master inerenti alle loro scelte mi sembra dovuto segnalarlo.

Veramente il discorso voleva essere più sul quanto è previsto che durino i pg. Cioè se il pg so che può durare l'intera campagna e che se io sacrifico le stat del pg all'interpretazione il mio master attenua gli scontri posso permettermi di fare pg "inutili" meccanicamente ma molto belli da interpretare, cosa che non posso fare se invece il tasso di mortalità è elevato

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Quindi mi è sorta naturale la domanda.

Quanto i Master considerano normale la morte di un pg?

Trovare un Master che considera la morte di un pg una cosa normale secondo me è un altro fattore che può spingere verso un approccio più numerico alla creazione del pg e spinge anche a "legarsi" di meno ad esso. Voi che cosa ne pensate?

Secondo me no.

Nella mia esperienza è praticamente il contrario: se tutti gli ostacoli sono 'calibrati', i giocatori si credono onnipotenti.

Si avventurano in ogni dove, senza alcuna paura: tanto gli incontri sono tutti equilibrati al livello del party.

Invece nelle mie campagne, se sei imprudente e ti avventuri nelle Paludi della Tristezza (cit.) senza prima esserti informato, rischi di incontrare anche creature molto ma molto più forti.

Ergo, muori.

Lo stesso vale per certe trappole, per i veleni, e via dicendo.

Nessuno ha mai detto che fare l'avventuriero sia una passeggiata.

E questo non ha mai prodotto l'effetto di cui parli tu, anzi: la consapevolezza che il loro pg poteva morire in qualsiasi momento portava ad un senso di attaccamento più forte, e ad un'interpretazione più coerente della personalità del pg.

I numeri non contano, conta ciò che il pg FA.

Se un giocatore gioca in modo prudente, non avventato, e soprattutto 'osserva', e non da nulla per scontato, non muore facilmente nelle mie campagne.

Ma il rischio c'è ed é sempre presente... e questo devono averlo ben chiaro i giocatori, dal momento in cui si siedono al tavolo da gioco.

Non è il master ad essere 'assassino', ma i giocatori ad essere 'imprudenti e sicuri di sé', spesso... anche se ho avuto a che fare con master che facevano apparire draghi rossi dal nulla davanti ad un party di primo livello. Un'altra storia comunque.

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Intendevo dire che l'esperienza individuale è elemento fondamentale per una discussione di questo genere.

E l'esperienza individuale è una cosa molto difficile da valutare.

Quindi, prima di avventurarsi in trattazioni che rischiano solo di portare a conflitti di posizione, spesso dovuti alla semplice incomprensione tra soggetti con esperienze troppo differenti, è importante (e a mio parere, NECESSARIO) focalizzare e valutare la propria esperienza.

E dicendo ciò non mi sto rivolgendo a nessuno in particolare, è solo un consiglio.

Ora ho capito, e devo dire che sono d'accordo con te. Grazie del chiarimento ;-)

Allora chiarirò meglio. Durante le mie esperienze di gioco, non ho mai avuto problemi a trovare altri giocatori a cui piacesse il lato interpretativo del gioco. Alcuni erano più in erba, altri erano più navigati. Ad alcuni ho dato una spintarella in tal senso, da altri ne ho ricevute. Ma mai nessuno legato visceralmente ai numeri. Ho un amico che si diverte a trovare combinazioni varie, ma poi raramente gioca quelle (è l'esempio più vicino al PP che ho).

Ora, io certamente non credo che sia così in senso generale. D'altra parte, per le considerazioni che facevo poc'anzi, credo che chi predilige l'interpretazione abbia molto meno bisogno di chiedere consiglio su un forum, rispetto a chi "fa PP".

Quindi credo che una grossa fetta di giocatori sia amante dei numeri, ma una fetta altrettanto grossa prediliga l'interpretazione.

Per questo sono convinto che il forum non rappresenti un campione fedele.

:bye:

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Ospite DeathFromAbove

Allora chiarirò meglio. Durante le mie esperienze di gioco, non ho mai avuto problemi a trovare altri giocatori a cui piacesse il lato interpretativo del gioco. Alcuni erano più in erba, altri erano più navigati. Ad alcuni ho dato una spintarella in tal senso, da altri ne ho ricevute. Ma mai nessuno legato visceralmente ai numeri. Ho un amico che si diverte a trovare combinazioni varie, ma poi raramente gioca quelle (è l'esempio più vicino al PP che ho).

Jack,

proprio quello che ho detto nel mio post.

Alla fine a tutti piace interpretare ed affrontare un gioco più... letterario.

Solo che molti non hanno mai avuto modo di conoscere la differenza.

Molti dei giocatori che ho "masterato" non hanno mai opposto (una feroce) resistenza al gioco interpretativo.

Ma ce li devi portare o almeno devono provare la differenza.

Diciamo la stessa cosa. ;-)

Però, concedimi, il senso del post era che, lasciati a loro stessi, non avrebbero potuto affrontare la cosa da un punto di vista diverso.

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X letblood

Se un master decide che si muore in allegria, puoi così stare a mettere bene punti, caratteristiche , talenti e quant'altro, tu muori in allegria...

perciò il concetto di fare personaggi forti è inutile

X Nicto

Parole sante che andrebbero scolpite nella pietra

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Diciamo la stessa cosa. ;-)

Però, concedimi, il senso del post era che, lasciati a loro stessi, non avrebbero potuto affrontare la cosa da un punto di vista diverso.

Mmmm... io non ne sono così convinto. Secondo me sarebbe più corretto dire che lasciati a loro stessi, avrebbero continuato ad approcciarsi al solo lato "numerico" più a lungo. Ma prima o poi, se sono il tipo a cui piace, la voglia di qualcosa di più gli viene, secondo me. Come nell'esempio portato da MasterSilix una pagina fa. ;-)

Certo, è stato meglio che ci sia stato qualcuno a facilitarli. Ma allora non capisco perché ritieni la situazione sul forum fedele alla distribuzione reale dei giocatori.

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Se un master decide che si muore in allegria, puoi così stare a mettere bene punti, caratteristiche , talenti e quant'altro, tu muori in allegria...

perciò il concetto di fare personaggi forti è inutile

Hai colto metà del mio discorso. Da una parte se il Master cerca la sfida e il mettere alla prova il pg (decidere che muoriamo in allegria è un po' troppo estremo IMHO, cambierei Master) proverei a fare il pg più forte per riuscire più facilmente nelle sfide.

Ma dall'altro lato se so che in una campagna di 10 livelli dovrò fare 3-4 pg diversi non caratterizzerò profondamente nessuno dei personaggi che tanto dureranno poco, forse solo il primo

O almeno questo vale per me. Pensare un pg anche a livello di carattere accurato e di BG ben curato è un impegno, che per carità, frutta molto a livello interpretativo durante le sessioni ed è bello ma se poi deve durare solo 2 livelli e morire per me non vale la pena

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Ospite
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