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Negli ultimi anni ho notato una situazione costante e che trovo davvero strana.

Sia al tavolo reale che virtuale, l'approccio al GDR non è, né da gioco, né da gdr.

La lore, carattere del PG scelto e creato, dopo varie sessioni si perde.

Non seguire i turni rispettando i tempi di ogni giocatore e/o eseguire azioni (lancio di dadi, movimento ecc.) senza attendere conferme del master.

*Sono l'unico a cui capitano tavoli del genere?

Modificato da nolavocals
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7 ore fa, Lord Danarc ha scritto:

Non mi è chiaro, cosa non avviene? Personalmente non ho notato cambiamenti, ma io gioco sempre e solo con i miei amici quindi forse quello che dici capita con tavoli cassuali e/o giovani. 

si, dovevo chiarire che:
non parlo di tavoli con amici (che hanno dinamiche diverse)
quello che avviene è l'approccio ad un gioco GDR come se fosse un gioco in scatola e/o videogioco.
Oltre a quelle citate sopra aggiungo anche la durata, l'attenzione e il tempo dedicato al gruppo/gioco.

 

Modificato da nolavocals
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Io posso dirti che il gruppo di amici con cui giocavo al liceo aveva dinamiche diverse dal gruppo di amici con cui gioco ora. 

Al liceo caratterizzavamo più i personaggi, anche in maniera assurda (tipo l'halfling ranger armato di spadone nemico giurato dei giganti perché troppo alti), mentre ora i PG sono più un avatar dei giocatori, un tramite per interagire con il mondo di gioco. Ma devo dire che la cosa non mi dispiace.

Al liceo eravamo anche più infoiati. Tutti avevano i manuali (D&D 3.0) e passavamo ore a creare combo assurde per PG di 20esimo livello che non avremmo mai giocato. Col gruppo attuale anche quando giocavamo a Pathfinder c'era molto meno interesse a questo aspetto del gioco, tanto che secondo me il gruppo era più basso del grado di sfida previsto perché decisamente meno efficiente. Ora giochiamo all'OD&D e questo "problema" è stato eliminato perché il sistema non richiede studio. E devo dire che anche da questo punto di vista mi va benissimo così. 

Non ho ben capito cosa intendi per atteggiamento "da gioco in scatola - videogame". Col vecchio gruppo c'era una partecipazione costante di tutti, mentre oggi l'organizzazione è cambiata radicalmente, tanto che ho deciso di passare dal "tavolo fisso" al "tavolo aperto": io, il GM, propongo una data per giocare e chi può esserci gioca, gli altri saltano. Ogni sessione è a sé, con inizio e fine alla locanda locale in modo che la volta dopo si possa giocare lasciando a casa gli assenti senza problemi. Da un certo punto di vista è più un gioco in scatola rispetto alle campagne tradizionali, tanto che mi è capitato di avere gente a casa che a un certo punto è saltata su con l'idea di provare a giocare a D&D e ho potuto tirare fuori il materiale e iniziare a giocare in pochi minuti. E credo sia una bella cosa. 

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16 ore fa, nolavocals ha scritto:

La lore, carattere del PG scelto e creato, dopo varie sessioni si perde.

Questo può succedere perchè alle volte "stare dietro al pg" (nel senso di farlo agire in modo coerente con il bg e il carattere con cui lo si è creato) alla lunga diventa difficile/stancante.
Come dice @Percio:

4 ore fa, Percio ha scritto:

mentre ora i PG sono più un avatar dei giocatori, un tramite per interagire con il mondo di gioco.

e' più semplice ed immediato giocare "se stessi", o quanto meno una variante di se stessi... è un difetto che ho riscontrato spesso nei pg che creo ed interpreto.

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17 ore fa, nolavocals ha scritto:

Negli ultimi anni ho notato una situazione costante e che trovo davvero strana.

Sia al tavolo reale che virtuale, l'approccio al GDR non è, né da gioco, né da gdr.

La lore, carattere del PG scelto e creato, dopo varie sessioni si perde.

Non seguire i turni rispettando i tempi di ogni giocatore e/o eseguire azioni (lancio di dadi, movimento ecc.) senza attendere conferme del master.

*Sono l'unico a cui capitano tavoli del genere?

Come @Lord Danarc , anch'io non riesco a capire cosa vuoi dire esattamente.

Potresti per cortesia arricchire la tua risposta con degli esempi di gioco giocato in cui si sono verificati questi comportamenti non da gioco né da gdr?

La cosa mi è ancora meno chiara perché nella tua risposta successiva rilevi un comportamento eccessivamente da videogioco oppure da gioco in scatola. Non riesco a capire come questo si sposi con la tesi del post originale dove dici che l'approccio non è da gioco, qualsiasi cosa significhi.

Nota bene: non sto cercando di provocarti o metterti in difficoltà. Sono domande sincere: mi interessa davvero capire che comportamenti trovi che non ti piacciono, per poi poterci confrontare. Ti ripeto l'invito a riportare degli esempi concreti di gioco giocato, in modo da aiutarmi a capire.

Grazie e buon gioco.

-toni

Modificato da d20.club
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1 ora fa, d20.club ha scritto:

Come @Lord Danarc , anch'io non riesco a capire cosa vuoi dire esattamente.

Potresti per cortesia arricchire la tua risposta con degli esempi di gioco giocato in cui si sono verificati questi comportamenti non da gioco né da gdr?

Pensavo fosse chiaro come esempio "Non seguire i turni rispettando i tempi di ogni giocatore e/o eseguire azioni (lancio di dadi, movimento ecc.) senza attendere conferme del master."

1 ora fa, d20.club ha scritto:

La cosa mi è ancora meno chiara perché nella tua risposta successiva rilevi un comportamento eccessivamente da videogioco oppure da gioco in scatola. Non riesco a capire come questo si sposi con la tesi del post originale dove dici che l'approccio non è da gioco, qualsiasi cosa significhi.

Pensavo che la risposta aggiuntiva a @Lord Danarc bastasse. Ma cercherò di farlo al meglio se può aiutare.

Un gdr è un gioco diverso da un videogioco o un gioco in scatola. 

Ti metto altri esempi:

- trovarsi su roll20 per giocare e almeno 1 su 4 si mette a disegnare sulla mappa.
- accavallarsi a parlare, come cercare di saltare la fila per arrivare primi.
- metterci giorni a compilare la scheda con tutto il background (tutto bello) poi con il tempo si perde la strada della propria storia

- usare la scheda solo per segnare tesori
- Pur sapendo che il gdr generalmente non è da giocare e finire in una sera non sapersi organizzare per partecipare nel lungo termine.
- Esser presenti solo per tirare due dadi e salutare, tanto per riempire la serata

Ce ne solo altri, ma sto trovando questo approccio veramente strano.
 

Se deve essere giocato così, forse sarebbe meglio provare altro visto la moltitudine di scelta presente tra videogiochi, boardgame ecc

1 ora fa, d20.club ha scritto:

Nota bene: non sto cercando di provocarti o metterti in difficoltà. Sono domande sincere: mi interessa davvero capire che comportamenti trovi che non ti piacciono, per poi poterci confrontare. Ti ripeto l'invito a riportare degli esempi concreti di gioco giocato, in modo da aiutarmi a capire.

Grazie e buon gioco.

-toni

 

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1 ora fa, nolavocals ha scritto:

Ti metto altri esempi:

- trovarsi su roll20 per giocare e almeno 1 su 4 si mette a disegnare sulla mappa.
- accavallarsi a parlare, come cercare di saltare la fila per arrivare primi.
- metterci giorni a compilare la scheda con tutto il background (tutto bello) poi con il tempo si perde la strada della propria storia

- usare la scheda solo per segnare tesori
- Pur sapendo che il gdr generalmente non è da giocare e finire in una sera non sapersi organizzare per partecipare nel lungo termine.
- Esser presenti solo per tirare due dadi e salutare, tanto per riempire la serata

Ce ne solo altri, ma sto trovando questo approccio veramente strano.

Avanzo un'ipotesi: col fatto che ormai il gdr non è più un "gioco di nicchia", ci vengono a giocare anche persone "poco serie", mentre prima ci giocavano solo persone seriamente interessate.
Quindi è "normale" (anche se comunque fastidioso, su questo non ci piove) che ogni tanto ti ritrovi nel gruppo una o più persone che si comportano come ragazzini, senza rispettare il fatto che c'è invece gente che vorrebbe giocare in modo più serio e approfondito.

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16 minuti fa, MattoMatteo ha scritto:

Avanzo un'ipotesi: col fatto che ormai il gdr non è più un "gioco di nicchia", ci vengono a giocare anche persone "poco serie", mentre prima ci giocavano solo persone seriamente interessate.
Quindi è "normale" (anche se comunque fastidioso, su questo non ci piove) che ogni tanto ti ritrovi nel gruppo una o più persone che si comportano come ragazzini, senza rispettare il fatto che c'è invece gente che vorrebbe giocare in modo più serio e approfondito.

Mi ero messo l'idea di far apprezzare questo bel gioco a tutti ma hai perfettamente ragione

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In realtà nella mia esperienza ho trovato comunque persone che anche partecipando sempre e divertendosi avevano un livello di interesse diverso dal mio, un mio amico lo definí passione contro interesse. Per alcuni è ancora meno ma credo che alla fine queste cose che hai indicato ci siano sempre state, anche se magari espresse diversamente. A parte il disegnare sulla mappa. Quella è una cosa che non tollererei e la trovo una mancanza di rispetto. Ma basta impedire a chi non è il dm l’interazione con altre cose che non siano il badge del sup pg. 

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26 minuti fa, Lord Danarc ha scritto:

In realtà nella mia esperienza ho trovato comunque persone che anche partecipando sempre e divertendosi avevano un livello di interesse diverso dal mio, un mio amico lo definí passione contro interesse. Per alcuni è ancora meno ma credo che alla fine queste cose che hai indicato ci siano sempre state, anche se magari espresse diversamente.

Tieni in conto che non essendo amici fuori dal tavolo, questo percepire il gioco diversamente mi ha riportato dal voler fare giocare tutti a selezionare per evitare di rovinare le sessioni a tutti quelli che invece hanno la stessa "idea" di gioco 

26 minuti fa, Lord Danarc ha scritto:

 

A parte il disegnare sulla mappa. Quella è una cosa che non tollererei e la trovo una mancanza di rispetto. Ma basta impedire a chi non è il dm l’interazione con altre cose che non siano il badge del sup pg. 

Ad un certo punto sembra di gestire un asilo nido. Dover scrivere perché c'è chi non conferma la presenza. Far capire che il gioco necessita di iterazioni continue con il master che deve gestire tutto il mondo in cui il PG si muove per farti divertire e provare gloriose avventure. 

Senza contare che sono spesso persone che cambiano più gruppi che mutande e contattano master per partecipare ad altri nuovi, vendendo la madre per farsi accettare e poi comportarsi così.
Servirebbe una guida Michelin per evitare brutte sorprese

@Percio ha compreso bene e si è adattato. io non riesco proprio. 

Modificato da nolavocals
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io ho giocatori così, che spesso e volentieri devo ricordargli a fine della giocata delle cose base come "non parlarsi sopra, non parlare durante i turni degli altri, ecc ecc" gente che gioca anche da 10 anni, ma anche da alcuni mesi, penso che varia da diversi fattori; maleducazione, interesse al tavolo, distrazioni, ecc ecc

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  • 2 settimane dopo...

Su alcuni punti la mia esperienza diverge dalla tua.

Durante il combattimento al nostro tavolo io incoraggio i giocatori a tirare i dadi fuori turno, appena abbiano chiara l’azione che andranno a fare: questo velocizza il gioco e dà qualcosa da fare al classico cazzeggiatore seriale che altrimenti rischia di perdersi. Se poi il pg fa altro, perché la situazione è cambiata, pazienza ritireremo.

Su chi decide chi e quando tira, molti giochi moderni istituzionalizzano la cosa, trasferendo la responsabilità delle chiamate delle mosse dal master a tutti i partecipanti al tavolo (e comunque anche in D&D non è che sia responsabilità esclusiva del dm)

Metto in conto che, soprattutto online, ci si parlerà sopra; a maggior ragione se usi, per dire, roll20 e non hai abbastanza banda (o un monitor abbastanza grande) per attivare anche un canale video per potersi vedere in faccia.

Per minimizzare il problema, taglio molto e cerco di fare girare la palla il più veloce possibile (e non uso alcun tavolo virtuale ma solo la videochiamata).

Che il carattere creato a tavolino prima del gioco evolva a seguito delle interazioni con il resto del gruppo e con gli eventi affrontati in gioco, a me sembra una cosa solo che positiva. Io sconsiglio ai giocatori di portare al tavolo una descrizione del passato e della personalità del pg che superi le due righe.

Giocare a mezzo servizio, lo confesso, è capitato anche a me come giocatore, banalmente nell’ultima sessione del gruppo dove faccio da giocatore; avevo l’aereo la mattina successiva molto presto e, avendo finito tardi con il lavoro, ho fatto la valigia e mandato le ultime mail durante la sessione (giochiamo online); ho avvisato, mi sono scusato, ma credo sia stato meglio così che far saltare agli altri la serata.

In generale, tengo presente che giocare deve essere appunto un gioco, cioè un momento di ricreazione per tutti quelli al tavolo; sono abbastanza vecchio per non offendermi se qualcuno si diverte in modo non identico al mio. Poi, chiaramente, ci sono state occasioni in cui qualcuno è uscito dal gruppo perché sentiva di poter usare meglio il suo tempo: nessun problema. Lo farei anch’io se smettessi di passarmela.

Comunque, prima di cercare gente sconosciuta per un gruppo online, metto abbastanza in chiaro cosa vorrei evitare (attori repressi, azzeccagarbugli, powerplayers) e le tre regole di galateo che vorrei fossero seguite al tavolo (sii presente; prenditi la responsabilità per le azioni del tuo personaggio; questioni sul regolamento le gestiamo a fine sessione).

-toni 

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