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Capitolo 1 - Londra 1923: Ballando nella Nebbia della Sera


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Martedì 2 Gennaio 1923 - Tarda Mattinata [Gelo]

"Bene, se non c'è altro direi di procedere" disse il professore, per poi suonare un campanello

L'uomo che era all'esterno, che aveva detto di essere un medico, fece la sua comparsa sulla porta

"Fai preparare il paziente Morgan" gli disse subito il luminare "dovrà incontrare gli ospiti. Nella gabbia al piano terra direi". Con un cenno di assenso l'uomo si allontanò

"Allora se non c'è altro direi di incamminarci con calma. Vi consiglio di prendere dei sigari o di accendere le vostre sigarette. Aiutano con l'odore se non siete abituati. Dovremo attraversare un reparto di degenza. Lo spettacolo non è proprio favorevole"

"Andiamo?" concluse.

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Buill

Ma certo rispose il dottore  a Carter mentre passava le foto all'amico tedesco, sarei felice se le mie foto vi potessero aiutare.

Se non vi dispiace io rimarro' fuori dalla porta della…ehm...gabbia. Così a vostra discrezione,  potrete usarmi come elemento di sorpresa se v' aggrada.

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Martedì 2 Gennaio 1923 - Tarda Mattinata [Gelo]

Il professore accompagnò con calma i compagni attraverso il corridoio fino ad una porta di ferro. Al di là una piccola scala a chiocciola scendeva

Raggiunto il piano terra, l'ambiente cambiava completamente, con pareti con pietre a vista e una forte umidità accompagnata ad una temperatura che non superava i 15 gradi.

Il corridoio aveva ai lati due stanza con tavoli, sedie e una stufa, in cui alcuni che parevano infermieri stavano parlottando. Questi indossavano dei grossi grembiuli in pelle e portavano dei manganelli alla cintura.

Il corridoio era chiuso da una cancellata che, al sopraggiungere del luminare, fu subito aperta. L'ambiente al di là era costituito da una grand sala, probabilmente il refettorio quando quel luogo era un monastero, nel quale erano sparse numerose gabbie dalla base quadrata di 3 metri di lato e 1,5 metri di altezza, in cui stavano i malati. Le gabbie non erano adiacenti fra di loro su nessun lato ma erano separate da un corridoio di almeno 2 metri andando a creare nell'ambiente una specie di scacchiera. Puzzolenti lampade ad olio che pendevano dal soffitto illuminavano fiocamente l'ambiente. 
Nelle gabbie non vi era alcun mobilio ma solo delle coperte e un secchio per gli escrementi saldamente ancorato alla gabbia stessa
In ogni gabbia vi erano da 1 a 3 uomini, portando l'ambiente a contenere più di una quarantina di individui: questi erano per lo più sdraiati a terra in silenzio, ma alcuni urlavano o dicevano parole senza senso.

Il professore si fece largo agilmente nella stanza mentre gli infermieri, che deferentemente facevano un cenno di inchino al suo passaggio, si assicuravano a colpi di manganello che nessuno provasse ad allungare le mani verso di lui o gli amici che lo seguivano.

Superata una porta di ferro in fondo alla stanza entrarono in un corridoio sui cui lati pareva ci fossero degli studi medici e in fondo una stanza quadrata con quattro porte ai lati chiuse da grate

Il professore fece cenno a due infermieri che arrivarono con degli spessi grembiuli e dei guanti in pelle. "Chi entra è meglio che li indossi" disse "per sicurezza"

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Niklas Von Aehrentha

Niklas seguì in silenzio il medico nei corridoi, scendendo poi per la scala a chiocciola. Arrivato di sotto, avvertì il cambio di temperatura repentino e si strinse nei suoi abiti pesanti per cercare di combattere il freddo, poi diede un'occhiata agli infermieri e i loro abiti. E' così che mi immagino anche le guardie nelle carceri, in effetti. 

Questa convinzione sul luogo aumentò di intensità una volta arrivati alle gabbie. Osservò con uno sguardo disgustato le gabbie, le persone al loro interno e il secchio degli escrementi, e si portò un fazzoletto al viso quasi istantaneamente, non appena l'odore attaccò le narici.

Stette ancora dietro al medico, che pareva totalmente sicuro nel suo ambiente, stando bene attento a non essere mai vicino alle gabbie, finché non arrivarono alla stanza quadrata.

"Preferisco attendere qui, dubito sarei d'aiuto." Disse guardando il connazionale, certo, come già aveva detto, che fosse la persona migliore per parlare con Morgan.

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Ludwig

Il tedesco attraverso' la zona delle gabbie osservando molto incuriosito e lievemente nauseato i prigionieri. Si chiese distrattamente se fosse piu' normale l'inedia o l'iperattivita', in un caso simile. Probabilmente dipendeva solo dal grado di comprensione e di rassegnazione all'ineluttabilita' della propria condizione di prigioniero.

Se Morgan fosse stato fra questo genere di relegati, attuare la propria tattica sarebbe stato difficile. Tuttavia, gia' sapevano che era in isolamento, percio' si lascio' condurre altrove, dovunque fosse e qualunque cosa si sarebbe prospettata dinanzi a loro. L'ambiente in cui entrarono gli fece pensare che essere in isolamento potesse, addirittura, essere un sollievo, e fu certo che per lui stesso, in una condizione simile, lo sarebbe stato. I rapporti sociali non gli erano di gran conforto nemmeno nella vita da libero cittadino, benche' rappresentassero a volte utili escamotage per frenare la noia.

 L'idea di indossare quei paludamenti di cuoio non gli piacque molto, l'avrebbe accostato ai carcerieri nella mente del Morgan, ma probabilmente non poteva se voleva che gli consentissero di entrare la' dentro. "Se mi assumessi piena responsabilita' delle mie azioni, mi lascereste indossare soltanto i guanti?". Era comunque pronto a capitolare ed indossare l'intero paramento, ma aveva voluto tentare.

Spoiler

Convincere 75

In caso di fallimento e di insistenza da parte dei medici, indossera' il grembiule per poter entrare.

 

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Craig Babcock

Seguiamo il diretto del manicomio nei piani sottostanti, dove l'ambiente cambia in manier drastica in peggio: arredamento e suppellettili ridotte al minimo e solo con funzioni pratiche, senza suppellettili od orpelli di abbellimento. La presenza degli infermieri dotati di manganello mi fa inarcare un sopracciglio ma poi convengo con me stesso che queste precauzioni hanno molto senso, specie dopo aver visto le gabbie in cui sono tenuti alcuni dei pazienti

Quando, infine giungiamo davanti a quella che dovrebbe essere la cella in cui è sistemato Morgan, annuisco al direttore ed indosso prontamente grembiule e guanti

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Dott. Buill

Terence tirò un sospiro di sollievo quando comprese che Ludwig si sarebbe fermato con lui. Da quando Rose aveva cominciato con le sue spiegazioni, il dottore aveva cominciato a sospettare che il vero folle li' dentro non fosse Morgan e che loro si stessero per cacciare in un gran bel guaio.

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Ludwig

Il tedesco non colse immediatamente il significato di quello sguardo. "Mi sembra una buona idea, Carter. Visto la ritrosia del nostro amico dottore, potreste occuparvi voi di mostrare al paziente le foto scattate al tempio. Io mi terrei indietro, rispetto a voi, per poi avvicinarmi a parlargli cercando maggiore confidenza."

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Martedì 2 Gennaio 1923 - Tarda Mattinata [Gelo]

Il professore accompagnò alla grata che chiudeva la stanza i due compagni che avevano deciso di entrare precedendoli nella stanza

La stanza era quadrata e su tre lati presentava al centro un'apertura chiusa da sbarre: l'apertura la centro era quella che si apriva da cui stavano entrando gli amici, mentre le altre due, sulle pareti laterali, permettevano di osservare quello che accadeva nella stanza; proprio ad una di queste, quella sinistra, furono condotti Craig, Terence e Nicklas cosicché non perdessero alcuna scena

Nella stanza, nei pressi della porta di entrata, erano state messe tre sedie rivolte verso la parete di fondo. Lì, al centro della parete, legato con una catena lunga poco più di un  metro che legava il suo collo ad un anello fissato a muro, vi era Morgan. Seduto a terra in una pozzanghera d'acqua, con i capelli e la barba lunga, l'uomo era completamente fradicio. Teneva lo sguardo basso ed era in silenzio.
Nella stanza, negli angoli ai lati delle sedie, vi erano due grossi infermieri armati di manganello e con secchi d'acqua appoggiati vicino ai loro piedi.

"Sedetevi qui e non avvicinatevi mai" disse il professore agli amici "mostrategli le cose da lontano"

Poi sorridendo verso il dottor Morgan aggiunse "Ebbene dottor Morgan, come sta? Ha dormito bene? Qui ci sono degli ospiti, per lei. Penso vorrete parlare in privato, quindi vi lascio"

E detto questo uscì dalla stanza raggiungendo l'apertura sul lato opposto a quello dove vi erano Craig, Terence e Nicklas.

Modificato da AndreaP
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Ludwig

Il tedesco si rivolse all'internato prima di sedersi. "Professor Morgan, mi dispiace rivederla in simili circostanze. Si ricorda di noi?" 
Si porto' accanto ad una delle sedie laterali, e vi appoggio' una mano, attendendo un cenno di riconoscimento, o almeno una reazione dal suo interlocutore, prima di sedersi.
"Siamo venuti appositamente per conferire con lei in merito a questioni... che potrei definire solo di vitale importanza, e ritengo di suo specifico interesse."

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Martedì 2 Gennaio 1923 - Tarda Mattinata [Gelo]

Morgan alzò lievemente lo sguardo, impiegando forse un attimo a mettere a fuoco i due uomini.

Poi parlò ma i presenti ebbero inizialmente qualche difficoltà a capire cosa dicesse. Il dottore non aveva più denti in bocca

"Certo che mi ricordo di voi" disse "gli idioti che hanno rinunciato a tutto per stupidità"

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Carter

"Suvvia, professore, non c'è bisogno di insultare. D'altronde, voi non ci avevate mai accennato a cosa stavamo andando incontro"", ribattè Carter, in tono bonario, seppure ebbe a scoprirsi colpito dalla apparente lucidità e dalla totale mancanza di confusione di chi era appena stato ampiamente additato loro come un completo folle...

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Ludwig

“Non ho timore a confessarle, Professore, che a tutt'oggi non solo sono d'accordo con Carter, in merito a quel che ci aspettavamo e a quel che in vero abbiamo trovato, ma per sovrapprezzo non riesco a figurarmi per intero cosa sia questo 'tutto' a cui avremmo rinunciato. Giacché non sapendo di aver diritto a prendere parte attiva alla cosa, potremmo aver commesso, diciamo, un'avventata leggerezza rinunciandovi.”

Si era seduto sulla sedia, ma si protendeva, con i gomiti sulle ginocchia, verso Morgan. Attento alle sue reazioni.

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Dottor Buill 

Oh merd... sussurrò il dottore ritraendosi subito dalla finestrella. Ma da qui Morgan può sicuramente vederci.

Io non credo che circondarlo sia il sistema giusto per farlo parlare. Se Ludwig spera di conquistare la sua fiducia è meglio se gli concediamo un poco di discrezione. 

Detto ciò non solo si spostò dalla finestrella ma, con discrezione, fece il giro della cella per andare a controllare cosa in quel momento stesse facendo il dottor Rose 

Spoiler

Forse in questo caso è utilizzabile uno spot hidden?

 

 

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Martedì 2 Gennaio 1923 - Tarda Mattinata [Gelo]

"Una mente aperta lo avrebbe capito" disse Morgan per poi emettere un urlo improvviso simile ad un ululato "avete rinunciato a ricchezza, salvezza, gloria nel regno di Shub-Niggurath e di Haon-dor il suo profeta"
Ululò di nuovo
"Ma c'è speranza per me. Per voi solo condanna" aggiunse estraendo la lingua come a leccare qualcosa di invisibile nell'aria

@Terence

Spoiler

Il medico fece il giro raggiungendo l'altro lato. Il professore era concentrato ad osservare la scena e non staccava gli occhi da Morgan e dai due compagni nella stanza.

@Shadizar

Spoiler

No, spot hidden non ce lo vedo. Lui è chiaramente visibile. Ma tu vuoi non farti vedere da lui?

 

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Ludwig

Le parole di Morgan parevano quelle di un esaltato fanatista religioso, niente che non si fosse gia' sentito frequentando qualche chiesa ortodossa con un prete particolarmente veemente. A parte i nomi del Dio e del suo Profeta, ovviamente. Quel che estraniava dalla consuetudine era l'atto fisico, quel tirare fuori la lingua, quasi in guisa di rettile.

Il tedesco cerco' di non farsi distrarre da quel atteggiamento, ma focalizzarsi sulle parole. Doveva trovare li' il cardine per farsi dire di piu'.

"Ha ragione, Professor Morgan. Le nostre menti non erano preparate, erano chiuse alla novita' che quel luogo rappresentava. D'altra parte, la nostra societa' fa di noi dei gentiluomini crescendoci nelle nostre citta' dorate, dove non scorre il sangue dei sacrifici ne' si manifestano Dei che non siano misericordiosi o sedicenti tali. Tuttavia, alcune menti restano aperte, come la sua, mentre altre possono essere aperte... con la giusta chiave."

Prima di accennare esplicitamente a quanto arrivato per posta, Ludwig tento' di sottolineare con la voce la parola che intendeva far notare al suo interlocutore. Se la ragione si serbava intatta sotto il pesante sudario del fanatismo, forse avrebbe colto l'accenno, se di quella chiave reale attendeva l'arrivo. Altrimenti, avrebbe tentato di essere piu' esplicito dopo aver saggiato la reazione del Morgan.

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Martedì 2 Gennaio 1923 - Tarda Mattinata [Gelo]

"Anch'io sono stato illuminato" riprese più calmo Morgan "in sogno! da Haon-dor stesso. E speravo che voi poteste capire, anche senza un'illuminazione. Ma pare che non ne foste in grado. E avete fatto di tutto per ostacolarmi. Io avevo detto a Lockly di ammazzarvi, ma lui non ha voluto. 'Sono troppi" ha detto il vigliacco."

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Ludwig

“Può essere che la vigliaccheria di Lockly sia stata a sua volta... ispirata. Qualcuno di noi non sarebbe vivo, ora, è vero. Ora probabilmente non sarei davanti a lei, e questo poteva essere un vero peccato. Almeno per me, mi piace essere vivo.”

Sorrise “Non ha mai pensato, Professore, che forse il suo arrivo qui, la sua prigionia, il suo diffondere il Credo da questo luogo possa essere stato premeditato? Che possa essere parte del piano? Che non sia affatto imprevisto, ma un mezzo per attrarre a sé coloro che devono ascoltare il Verbo e comprenderlo perché siano nuove pedine, perché si realizzi un passaggio del testimone, così come si vuole dove all'uomo non è ancora dato accesso?”

Il tedesco si lasciò scivolare dalla sedia, mettendosi davanti ad essa, un ginocchio a terra e uno piegato. Quasi una posizione da runner olimpico ai blocchi di partenza, o da innamorato che offra l'anello che cambierà il suo destino oltre ogni sua immaginazione. Era comunque fuori della portata delle braccia del prigioniero, perciò ritenne che non avrebbe incontrato obbiezioni. Ma doveva rapidamente arrivare al punto. Abbassò la voce, utilizzando un tono ammiccante, termini e appellativi più confidenziali.

Spoiler

“Il velo davanti ai miei occhi è squarciato, Morgan. Ho ricevuto la missione di venirti a trovare, per la gloria e gli scopi di Haon-dor. Ho la chiave che ti è stata spedita dal Perù, e tutta l'intenzione di usarla. Ma non so cosa apra. Devi darmi la tua guida, e la tua benedizione, oppure avremo fallito entrambi.”

 

Modificato da PietroD
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