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Hunter X Hunter: Across the World


Pippomaster92

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Moriarty Wraitthon

<<Beh, non che ci sia troppo da dire. Sono qui per diventare un hunter come te. >> mi stiracchio un poco, allungando braccia e schioccando il collo. Si nota un poco che sto glissando, specialmente quando cambio discorso.

<<Sono elettrizzato: prima un viaggio in nave su una nave di contrabbandieri, poi un volo ed infine l'arrivo ad un vulcano! Ci pensi? Ed è solo la prima parte!!!>> dico col sorriso. 

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Zerel Eridan

"Capirei meglio il tuo entusiasmo se fossimo in crociera. Non capisco come fai a stare tranquillo circondato da quei tizi poco raccomandabili." commento sbigottito. "Fosse solo quello poi... Con 59 altri individui che cercano di farti le scarpe, non mi capacito di come la cosa non ti tange minimamente." continuo incredulo di fronte alla sua calma.

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Moriarty Wraitthon 

<<Preoccuparsi è soffrire due volte. Almeno così dice sempre mio zio, anche se per come lo intende lui il senso è un poco diverso.>> dico sorseggiando la cola. 

La finisco tutto di un fiato. 

<<Sono contento tu abbia detto cinquantanove e non sessanta... >> dico ridacchiando <<...comunque, sono cinquantanove persone che non possono fare affidamento su nessuno e che si guarderanno le spalle costantemente, oltre ad essere sul chi vive sempre. 

Ehi, non possiamo toccarci ( o quasi), di che dovrei preoccuparmi? Che qualcuno mi dica che non gli piace come mi faccio i capelli o di come vesto?

Stupidaggini. >> dico mentre poi fisso negli occhi Zerel << Mi piace di più pensare a cosa potremmo fare nel vulcano. >>

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Zerel Eridan

"Uno zio alquanto saggio, c'è da dire." Commento sorridendo. "Beh sei l'unico finora che mi ha avvicinato ed è stato cordiale, se volessi darmi noia lo staresti facendo da un pezzo." continuo, sostenendo il suo sguardo.

"Di certo non si possono biasimare. Prima di conoscere te il mio atteggiamento era simile al loro, se la mia reazione isterica di prima non fosse stata abbastanza eloquente." dico ridendo, continuando a vergognarmi un po'. "Lo sono ancora in realtà, solo che credo di poter depennare qualcuno dalla lista."

"Comunque non credo che gli esaminatori ci staranno con gli occhi puntati addosso 24 ore al giorno, quindi qualche "incidente" capiterà di sicuro." sospiro abbattuto. "Senza contare quelli che potrebbero ritirarsi, spinti da qualcuno o per decisione spontanea."

"Però devo ammettere che, tutto sommato, hai ragione. Il fatto di non potersi combattere è un notevole vantaggio. Inoltre se lo staff è competente come mi è sembrato, siamo in una botte di ferro." concludo arrossendo.

Cerco poi di richiamare l'attenzione di un inserviente, chiedendogli la mia consumazione.

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Moriarty Wraitthon

<<Non avrei proprio usato il termine saggio, ma vabbè. 

Comunque, fossi in te mi guarderei dell'equipaggio. Dubito che sia "casualmente" una nave di contrabbandieri e criminali. >> dico facendo spallucce. 

<<Quanto agli incidenti, più gente c'è in una stanza, meno è probabile che avvengano. È un poco come quando devi fare uno scambio, sempre meglio farlo in luoghi affollati. >> dico con l'aria di chi la sa lunga. Poi però tossisco di colpo, riprendendo la sigaretta dal posacenere. 

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Zerel Eridan

"Sospetto anch'io che vogliano metterci alla prova durante il viaggio e non solo ad Avadur. Miss Irving mi è sembrata piuttosto evasiva riguardo il viaggio." ribatto con fare complice, felice di non essere l'unico a pensarla così. "Quanto ai contrabbandieri, non mi fidavo dal principio. Ci tollerano solo perché ne ricavano qualcosa, diversamente non credo ci metterebbero molto a buttarci fuori bordo se non fosse per l'esame." continuo, abbassando la voce per farmi sentire solo da Moriarty, visti anche gli sguardi poco amichevoli.

"Sembri saperne parecchio al riguardo. Non dirmi che anche tu sei come loro." concludo scherzoso, ridendo piano per non attirare ancora di più l'attenzione.

Arrivate le cole, una la apro e l'altra la metto nella tasca esterna della tracolla. Poi comincio a bere con calma.

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Moriarty Wraitthon

<<No, non sono certo un contrabbandiere.>> ridacchio, trovando la cosa spassosa. << Diciamo che però è ormai due anni...o poco più, che lavoro nel campo della sicurezza.>> 

Mi alzo in piedi, rimettendo al suo posto la sedia. 

<<Forse prima di essere linciati, conviene alzarci. Possiamo andare nella nave e vedere se abbiamo due cabine vicine. >>

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Zerel Eridan

"Ma non eri tu quello quello calmo e imperturbabile?" faccio un'altra battuta. Vedere qualcuno che ti tende la mano dopo così tanto, mi ha messo di buonumore.

"Sembra interessante. Beh, se non ne vuoi parlare, fa nulla." dico sorridendo, cercando di non metterlo a disagio.

"Cabine, dici? Io credo che dovremo ritenerci fortunati se ci concedessero di stare nel reparto caldaie. Ok, ora la finisco." concludo scherzosamente e, una volta fuori, non riesco a trattenere una risata sguaiata.

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Moriarty Wraitthon

<<Io sono calmissimo, ma mi rendo conto che spesso le altre persone non lo sono, anzi. Vorrei evitare di farmi riconoscere subito.>> dico sghignazzando.  

Apoema uscito metto entrambe le mani dietro la nuca, i gomiti alti, mentre fischietto. 

<<Beh, la maggior parte delle persone non apprezza un nobile artista del furto: è un lavoro alquanto mal considerato.>>

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Zerel Eridan

"Credo dipenda dall'uso che ne fai: se lo fai per tornaconto personale vieni braccato sia dalla legge sia dagli invidiosi, se invece usi la tua esperienza contro la precedente categoria sei un eroe, sebbene nessuno ti darà una medaglia." ribatto contento di fare un po' di sana conversazione.

"Hunter e ladro esperto. Una strana combinazione e, al tempo stesso interessante." concludo ascoltando interessato i suoi racconti.

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Moriarty Wraitthon

<<Beh, io più che contro gli invidiosi, lo faccio verso i ricchi. Ed i musei. Con i primi qualcosa mi tengo, con i secondi no. È solo il piacere del furto quello che cerco. Non so se mi capisci, la scarica di adrenalina di correre sopra un tetto, saltare di cornicione in cornicione, il vento sulla pelle, ah! 

Ma parlo a vanvera. Ah proposito...>> mi avvicino a Zerel per fare un selfie col cellulare, per poi mandarla subito. 

<<Questo è il motivo per cui voglio diventare un hunter. Cercare tesori è qualcosa che mi piacerebbe  moltissimo! Come anche continuare la mia vita, ma come hunter. Poi vuoi mettere quando lasci un biglietto per dire che ruberai in tal giorno, lasciare sul biglietto la qualifica di hunter? Immaginati quanta sicurezza chiameranno!>> con gli occhi quasi sognanti. 

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Olivier Berthy

Spoiler

Tra i partecipanti di quest'anno c'è anche Olivier. Trattasi di un giovanotto alto e smilzo, con un aspetto un po' tranquillo, un po' sicuro di sè e un po' nerd. Sembra avere poco più di vent'anni. Ha un viso ovale, dai lineamenti piacevoli e adulti, una carnagione chiara, occhiali tondi leggermente fumé, delle leggere occhiaie e folti capelli corvini medio-corti, un po' in piedi e scompigliati.

Tiene rasata la pochissima barba che ha in volto - ha complessivamente un aspetto pulito e in ordine. Non sembra il tipo che cerca l'attenzione degli altri, ma, a guardarlo bene, presso il centro della fronte si notano quattro piccole fossette simmetriche e, dietro al paio di occhiali tondi, le cornee dei suoi piccoli occhi appaiono leggermente più scure del normale. Avrebbe potuto comprarsi delle lenti con un fattore di protezione un po' più alto, ma lui le preferisce così...

Normalmente vestirebbe in modo elegante e ricercato, ma questa volta è diverso...non si trova di certo in città! Per l'occasione ha comprato scarponi e piumino dall'aspetto sportivo, nonostante le tinte scelte siano nere e grigie. Gli scarponi sono robusti e impermeabili, arricchiti da dettagli sportivi e accattivanti, e i luminosi inserti metallici sono ben visibili. Il piumino è pesante ma non troppo ingombrante; è prevalentemente grigio 60%, nero e antracite, con tocchi di bianco sulle chiusure a strappo e bianchi e blu sui cursori delle cerniere lampo. Sono soprattutto la disposizione dei colori e l'effetto lucido del tessuto sintetico a dargli quel look sportivo. Olivier ha lasciato momentaneamente aperta la cerniera centrale del piumino. Sotto di esso si vede un lupetto di pile grigio, dotato di cerniera al centro. I pantaloni sono semplici jeans antracite, abbastanza aderenti. In mano Olivier tiene una pesante berretta nera. In spalla uno zaino grigio con dettagli gialli. L'unica nota di colore oltre ai dettagli di zaino e piumino è la sciarpetta di pile blu notte che ha intorno al collo.

Si trova tranquillamente in mezzo alla folla, in una posizione intermedia dove le persone non sono una addosso all'altra. Durante l'introduzione con spauracchio della Irving non si degna di togliere gli auricolari (grigi) dalle oreecchie. Poco importa, non stava ascoltando niente.

 

Sivabbè, violenza psicologica... Mi preoccupa più il fatto di non poterle dare a chi le cerca...

L'aria sembra caricarsi di tensione... Olivier non batte un ciglio. È preso nei suoi pensieri.

Sarebbe meglio utilizzare bene il tempo a disposizione e inventarsi come trascorrere il tempo della traversata... Proverò a farmi un gruppetto. *guarda l'orologio*

Intanto molti hanno in mano il telefono e stanno con tutta probabilità cercando dettagli sulle località che li attendono. Olivier procede con flemma tra i partecipanti e lancia delle sbirciatine ai loro schermi. Prima di presentarsi dalla Irving, già impegnata a rispondere alle prime domande, riesce a scorgerne quattro: la sua ipotesi è più o meno avvalorata.

*Mette la berretta in una tasca del piumino*

Una volta giunto dalla Irving le rivolge "Buongiorno esaminatrice. Mi sa dire se sarà possibile e quanto durerà la sosta a Venezue City?"

 

Master

Spoiler

Ho letto che hai chiesto di scrivere in prima persona, ma io in prima persona scrivo pensieri e impressioni proprie del pg, e in terza persona quello che potrebbe vedere un'osservatore esterno.

Molto spesso coglie di più l'osservatore esterno del pg, pur restando fermo che non scriverò di elementi importanti della trama se il pg non ne è a conoscenza.

 

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La signorina Irving si volta verso il nuovo arrivato, roteando gli occhi, palesemente seccata.
"Circa venti minuti, il tempo di spostarci dal molo all'areoporto. Che c'è, vuoi dei souvenir?"

Spoiler

Se va in terza persona presente va bene.

Nel frattempo, si sono formati dei piccoli capannelli di persone che parlottano tra loro. Altri stanno in silenzio, da soli. Qualcuno gira per conto proprio; e uno in particolare si dirige verso l'unico bar del luogo.

Gli avventori vedono arrivare una montagna d'uomo, coperto di abiti in pelle conciata di daino. Barba e capelli castani sono lunghi e arruffati, come le folte sopracciglia sopra gli occhi azzurri. A tracolla porta una pesante ascia da boscaiolo, e cammina a piedi nudi. Quando si appoggia al bancone si intravede al collo, sotto la barba, una collana di zanne d'orso.
"Idromele!" è tutto quello che dice. La donna scuote la testa "Non ne abbiamo"
"Idromele!" risponde lui, sbattendo la mano sul piano di legno e facendolo vibrare.

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Olivier Berthy

Un po' deluso risponde "No, niente... "

Dopo due secondi con il broncio le fa un bel sorriso e si dirige verso la nave.

Vediamo di trovarci un buon posto a bordo della nave, e magari dei compagni abbastanza svegli da aver pensato lo stesso...

Master

Spoiler

L'interno della nave è accessibile o no?

Se sì procederei con l'esplorarla e magari introdurmi a qualcuno, altrimenti penso noterei che non si può entrare e cercherei qualche marinaio disposto a parlare o che sta già parlando ad altri...

 

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Olivier

Spoiler

Sali sulla nave senza che nessuno ti dica nulla. Scopri che ha delle "cabine": sono stanzoni sottocoperta con casse di legno, e coperte di lana stese sul pavimento. Ogni stanza contiene circa 20 persone, e le stanze sono numerate in questo modo 1-11, 12-50, 51-61. Un marinaio ti indica i numeri

"la 'gnorina Irving ha detto che dovete stare nella stanza che comprende il vostro numero" il tuo talloncino plastificato segna 40. Sei il secondo ad essere salito sulla barca. Te ne rendi conto quando sbirci nella tua stanza. All'interno, seduto su una cassa, c'è un uomo in stivali e cappello a tesa larga. I capelli biondi e lunghi gli ricadono sul volto, mentre é chinato in avanti a sistemare gli speroni che porta agli stivali scuri. Ha un bagaglio voluminoso, intravedi una sella, un giaciglio e una lunga corda. Alza lo sguardo al tuo arrivo, e ti saluta cin un fischio.

 

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Claude-Henry De Frazer

AH esclamo sorpreso svegliandomi di soprassalto e spostando bruscamente la mano Ma che... Mi sono addormentato?! osservo la mia mano da cui sento provenire del dolore: vedo una bruciatura di sigaretta tra le nocche, mentre un sottile alito di fumo sale alla mia destra, dove la colpevole giace sorniona per terra Uffff...Devo smetterla di andare a letto tardi... penso sospirando.

Stropicciandomi gli occhi mi guardo intorno: c'è meno gente di prima, vedo che alcuni stanno già iniziando ad avviarsi alla nave

Mmm, prima che mi riaddormenti qui meglio iniziare a salire, almeno non rischio di perdere la nave penso appena prima di alzarmi, raccogliere il mio zaino e sgranchirmi le gambe. Mentre faccio ciò vedo però un grosso energumeno, vestito con delle pelli conciate di... non riesco a capire bene che animale...
Comunque è proprio una persona interessante dico mentre gli occhi mi scintillano, conscio di aver trovato un essere umano da cui imparare qualcosa. Invece di avviarmi verso la nave mi muovo verso il piccolo bar e mi metto sulla soglia, a osservare il comportamento dello sconosciuto

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Olivier Berthy

Nella cabina

Spoiler

"HA! Va che carini! ci hanno messo le coperte..." dice con un tono particolare per dare un effetto comico-ironico spicciolo. "Oh la là, ci va di lusso..." ammicca all'uomo.

Intanto raccoglie una coperta da terra e la posa sulla prima cassa libera vicino all'uomo, il quale annuisce. "Per non parlare di quel 12-50..." Si siede.

Tende la mano. "Molto piacere, mi chiamo Olivier." dice, questa volta con un tono sobrio e amichevole.

 

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