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E quando un giocatore diventa un problema?


Dungeon Master

Messaggio consigliato

La cosa è complessa, cercherò di essere schematico.

Premesse:

- Siamo al settimo anno di gioco, ho sempre fatto il master.

- Attualmente il gruppo è di 5 persone, siamo stati 3, 4, e 6 in passato, il numero non include il master

- Siamo tutti amici o di infanzia o di adolescenza, comunque di vecchia data. Tre uomini e due donne. Età più bassa 25 anni più alta 30.

- Un giocatore, quello problematico, che chiameremo Alfio, ha giocato in passato smettendo quasi subito per mancanza di interesse

- Alfio è rientrato nel gruppo su sua richiesta (cercavo un giocatore visto che eran rimasti in 3) e si è subito prodigato a fare scheda ecc. senza problemi

- Alfio minacciò di smettere perché a suo dire la campagna "aveva troppi demoni e su queste cose non si scherza". Gli aprii la porta di uscita facendogli però notare l'idiozia di tale affermazione, dato che è un appassionato di opere fantasy e si è guardato film e serie tv dove i demoni ci sono eccome. E' rientrato accettando la mia spiegazione e non ha più posto il problema.

- Abbiamo un forum privato, che gestisco io, dove principalmente scriviamo le disponibilità per le settimane future. Io scrivo i miei giorni liberi (praticamente tutti dato che sono il master e do disponibilità) e loro devono solo fare copia incolla e scrivere sì/no. Alfio questa cosa non la fa mai perché "eh, sto a lavoro tutto il giorno e la sera non ho voglia di mettermi al pc".

NB: hanno 5 giorni di tempo per scrivere le disponibilità, dal lunedì mattina al venerdì sera.

- Durante il gioco è venuto fuori che non sa usare il suo personaggio, non capisce cosa sta tirando e perché, si limita a tirare il dado e tirar fuori raramente qualche strategia pessima (le sue azioni tipo durante il combattimento sono: mi nascondo, mi curo, scappo, passo il turno).

- Ogni tanto lo becco a giocare col cellulare durante la sessione. Ovviamente è vietato e quando lo riprendo smette e lo posa, salvo ricominciare quando mi distraggo (tipo i bambini)

- Ha rifatto la scheda a mano in versione semplificata perché dice che non ci capisce niente. Ha tralasciato di mettere i modificatori temporanei, le abilità, le X a quelle di classe, i punteggi sono falsati... Ho dovuto ricostruire la storia dei vari punteggi e tirare a caso altri visto che non ci si capiva più niente.

Ora, io sono un master paziente, ma gli altri giocatori stanno iniziando a rompersi. Loro ci mettono impegno e passione, dedicando attenzione al gioco. Vedono altresì che questo Alfio quando viene chiamato in causa risponde SBADIGLIANDO e tirando il dado quasi a caso. Giusto ieri ha fatto 30 a intimidire ma non ha superato la prova (a mia decisione) perché non ha accompagnato il tiro a un'azione o a un dialogo coerente con l'intimidito, quindi per me poteva fare triplo critico ma non superava l'azione. Tira le conoscenze a caso finché non azzecca quella giusta ecc.

Come allontano Alfio senza compromettere il rapporto di amicizia che avevamo (e che per vicissitudini varie in real life è venuto un po' meno in questi anni)? Il gruppo mi sta chiedendo questo, perché un atteggiamento così porta loro a sfavarsi e a dire: "ma chi me lo fa fare allora"?

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Principali partecipanti

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Ospite Aurelio90

Alfio minacciò di smettere perché a suo dire la campagna "aveva troppi demoni e su queste cose non si scherza". Gli aprii la porta di uscita facendogli però notare l'idiozia di tale affermazione, dato che è un appassionato di opere fantasy e si è guardato film e serie tv dove i demoni ci sono eccome. E' rientrato accettando la mia spiegazione e non ha più posto il problema.

Vabbé dai, non è che state giocando a Vampiri the Masquerade o ambientazioni così cupe: anche se comunque a D&D ci sono esterni malvagi (demoni e diavoli), qui viene messo in maniera "fentasy": ci sono le congreghe malvagi, ci sono i cultisti, ci sono i sacrifici... ma comunque il tutto spiegato in maniera fittizzia, sei tu DM che decidi come rappresentare certi elementi. Non è che il DM si mette per forza a presentarli fin nei minimi dettagli manco fosse il sceneggiatore di Omen , cacciando bestemmie e simboli satanici dal suo quaderno degli appunti (almeno che tu, DM, non abbia fatto effettivamente così)

Abbiamo un forum privato, che gestisco io, dove principalmente scriviamo le disponibilità per le settimane future. Io scrivo i miei giorni liberi (praticamente tutti dato che sono il master e do disponibilità) e loro devono solo fare copia incolla e scrivere sì/no. Alfio questa cosa non la fa mai perché "eh, sto a lavoro tutto il giorno e la sera non ho voglia di mettermi al pc".

NB: hanno 5 giorni di tempo per scrivere le disponibilità, dal lunedì mattina al venerdì sera.

Il mio essere internet-dipendente si sente molto, ma molto offeso

Durante il gioco è venuto fuori che non sa usare il suo personaggio, non capisce cosa sta tirando e perché, si limita a tirare il dado e tirar fuori raramente qualche strategia pessima (le sue azioni tipo durante il combattimento sono: mi nascondo, mi curo, scappo, passo il turno).

Parliamo di D&D, un gioco di ruolo. Magari Alfio sta usando una classe complessa a cui non si trova bene (questo capita soprattutto quando si usano gli incantatori). Non so che razza/classe stia usando, ma prova a parlarci in privato e discutere con lui della cosa. Aiutalo poi a fare un BG decente, spiegando perché Alfio si comporti così in una determinata situazione: un ladro pavido e bugiardo può comportarsi così, ma deve comunque essere coerente.

Ogni tanto lo becco a giocare col cellulare durante la sessione. Ovviamente è vietato e quando lo riprendo smette e lo posa, salvo ricominciare quando mi distraggo (tipo i bambini)

A me è successo una cosa uguale, sebbene il giocatore in questione aveva 10 anni tondi tondi. Sorvolando sui dettagli di quell'episodio della mia vita privata. Tu gli dici "Se è una cosa estremamente importante ti lascio fare, altrimenti per cortesia gli sms con la fidanzata possono aspettare durante la pausa della sessione".

Ha rifatto la scheda a mano in versione semplificata perché dice che non ci capisce niente. Ha tralasciato di mettere i modificatori temporanei, le abilità, le X a quelle di classe, i punteggi sono falsati... Ho dovuto ricostruire la storia dei vari punteggi e tirare a caso altri visto che non ci si capiva più niente.

Parliamo di un GdR, ma oltre che realistico parliamo di statistiche (che rasentano i problemi di algebra). Come detto prima, parlaci in privato e rivedigli scheda e BG.

Tirando le somme: magari Alfio può sentirsi "obbligato" a giocare. Di nuovo, parlaci in privato e vedi se vuole continuare a giocare oppure vuole lasciare il gruppo. E se lascia il gruppo, non per questo smetterete di essere amici.

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Quoto Aurelio...

Magari Alfio si ricordava un gioco diverso quando ha richiesto di partecipare, o magari si è addirittura iscritto per poter fare un piacere a te.

Per risolvere il problema devi parlargli, spiegandoli che il suo comportamento lo rende un peso per il gruppo ma soprattutto per TE, che ti ritrovi a gestire una situazione sconveniente per via della tua amicizia con lui... digli che se non ha voglia di giocare basta dirlo, non deve farsi problemi.

Al contrario, se ha voglia di giocare, digli di impegarsi seriamente per imparare le regole. Magari puoi aiutalo un ultima volta, trattenendolo una mezzora in più dopo una sessione, e chiarendoli i suoi dubbi, magari con esempi pratici: se, ad esempio, ha dei dubbi

sull'attacco furtivo prova ad impersonare un ladro in combattimento, con l'ausilio di alcune mappe per facilitare la comprensione....

Perchè giocare a Dungeons and Dragons è veramente bello quando TUTTI (il master per primo) si divertono insieme. ;)

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Io ho avuto lo stesso problema con la campagna in corso in cui masterizzo, solo che i giocatori erano 3, in un gruppo di 4 amici (compreso me DM) la scelta diventa brutta. Il giocatore infine si è auto-allontanato, non sentendosi più desiderato dai giocatori. N.B: io non ho dato segni del mio scontento, o se ne ho dati ne ho dati molto pochi.

Ti consiglierei dapprima di parlarci per evidenziare il problema e risolverlo, ma se hai aperto un topic come questo sicuramente non hai bisogno di consigli simili. Piuttosto,se vuoi che sia lui stesso ad allontanarsi, senza rompere i rapporti e senza parlare schiettamente temendo la sua permalosità, segui questi consigli:

- inanzitutto, vista la scarsa immedesimazione e partecipazione del giocatore, fai in modo di dare poco peso al suo personaggio, magari facendolo ignorare dai PNG o confinandolo, e questo significa meno PX, meno compensi, ecc. Es: viene messo in una prigione, e per il 90% del resto del tempo della sessione fai giocare gli altri... dopo un po' si stuferà;

- se anche gli altri giocatori sono d'accordo col tuo pensiero, anche loro potrebbero darti una mano, magari ignorando il suo personaggio.

Quando un giocatore non si sente desiderato dal gruppo finisce lui stesso per allontanarsi, se è intelligente. Chi vorrebbe stare con persone che non ti calcolano? Ovviamente poi per tenere i ponti saldi con la sua persona fisica serve un buon vostro impegno: dovrete fare in modo di trovarvi con lui, al di fuori del vostro raduno di D&D, magari al bar, o qualcosa di simile. Mantenete buoni i rapporti frequentandolo ma facendogli capire passivamente che non volete che giochi più con voi.

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Grazie per le risposte date finora, Nemesis la tua l'avevo considerata, ma funziona?

Vi do altre info random per farvi capire ulteriormente la cosa:

- Gioca con un guerriero (classe non difficile) e spesso "gli ha fatto fatica" scegliere i talenti. Gli ultimi 4 li ha presi a caso ritenendo fossero buoni.

- Non manda sms alla ragazza quando usa il cellulare. Non ha ragazza, mai avuta. Gioca a Snake. :cry:

- Si è unito al gruppo probabilmente (ma è un'ipotesi) spinto dal fatto che DEVE (non VUOLE) fare vita sociale, ma non l'ho mai visto veramente divertirsi

- E' laureato in ingegneria, dovrebbe riuscire a gestire i calcoli di una scheda del giocatore.

Non sono un master novizio, masterizzo da 7 anni ininterrotti, i miei giocatori si sono sempre divertiti un sacco e i pochi che han dovuto abbandonare lo han sempre fatto a malincuore a causa di impegni vari (università varie complesse o cambiamenti radicali di vita). Nonostante i miei sforzi però, nonostante gli abbia affiancato giocatori esperti, ci abbia perso tempo, non ho ottenuto risultati con lui.

Mi sembra di aver fallito come master per la prima volta.

lloyd: mi farebbe piacere se ti unissi, ma ho stabilito che 5 giocatori è il numero massimo che posso gestire (siamo stati 6 giocatori per un paio d'anni, ma era troppo complicato secondo me). E ho già due/tre persone prenotate per quando si libererà un posto.

Insomma c'è gente che fa la fila per entrare a giocare e i posti sono occupati da chi non ha voglia, tra l'altro.

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Penso sia una situazione abbastanza comune, specialmente se il gruppo di gioco è formato da persone che stanno insieme al di là di Dungeons and Dragons.

Anche da me talvolta si pone un simile interrogativo con un giocatore.

Ma quel che penso io è in un'ottica differente: ti spiego meglio cosa intendo.

Tu ed il tuo gruppo trovate difficoltoso e insoddisfacente giocare con Alfio. Alfio, dal canto suo, non è propriamente un giocatore eccellente.

Quindi uno dovrebbe chiedersi: cosa lo spinge a giocare con voi? Se non si impegna, si distrae, e si coinvolge poco nel gioco, come mai non è lui a voler smettere? Eppure dovrebbe essere più semplice per una persona sola dire "smetto" ed uscirne senza offendere il resto del gruppo che non viceversa. Sentirsi esclusi dal gruppo di amici può minare MOLTO il rapporto di amicizia. Difficilmente invece il gruppo si sentirà offeso se il giocatore, per qualsiasi motivo sia, vorrà lasciare il gioco.

Concordi?

Ecco, da questo punto di vista, io ho solo un'ipotesi: gli piace stare con voi. D&D lo coinvolge meno di qualcos'altro, ma è un modo come un altro di stare insieme ai suoi amici.

Come ti ho detto, è una situazione -secondo me- comune in un gruppo come il tuo o come il mio.

Io per esempio sono poco partecipe quando tra noi amici facciamo una certa cosa, un altro lo è quando magari giochiamo a D&D.

In definitiva, questo è quello che nel mio gruppo sentiamo: è vero che spesso nascono dei diverbi, ma non siamo uniti da D&D. Siamo uniti dall'essere amici. E giochiamo perchè è un'occasione ulteriore per stare tra di noi, divertendoci. Anche chi è meno coinvolto in quell'occasione, viene a giocare perchè possiamo stare insieme.

Magari certe volte con meno entusiasmo, magari talvolta un po' di più.

Ecco, da questo punto di vista noi non abbiamo migliorato il modo di fare del nostro amico, ma siamo sereni e ci fa comunque piacere giocare insieme.

E' solo un punto di vista, forse troppo romantico, che però può funzionare solo tra un gruppo di amici di vecchia data, non tra persone unite solo da D&D.

Spero possa esserti utile questa mia esperienza.

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Funziona, ma non sempre. Potrebbe anche darsi che Alfio inizi a chiedervi perchè lo state "escludendo", per così dire, e magari si riappassioni al gioco.

Se deciderete di mettere in atto la strategia che ti ho suggerito, c'è però una cosa da tenere bene in conto: non fategli mai pensare che per qualche motivo ce l'avete con lui, altrimenti potrebbe arrabbiarsi.

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Come ho detto il problema è grosso, perchè ti ritrovi a gestire un rapporto di amicizia, non un "normale" rapporto DM-player.

Purtroppo, a mio parere, se mettete in atto la strategia di Nemesis, la situazione potrebbe addirittura peggiorare: Alfio si sentirà escluso fuori e dentro il gioco, ed il suo comportamento potrebbe addirittura peggiorare.

Ripeto, domandagli in privato se gioca per divertirsi o per TE. Digli che il vostro rapporto di amicizia potrà continuare anche fuori dal gioco, se lo vorrà.

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Purtroppo, a mio parere, se mettete in atto la strategia di Nemesis, la situazione potrebbe addirittura peggiorare: Alfio si sentirà escluso fuori e dentro il gioco, ed il suo comportamento potrebbe addirittura peggiorare.
Se continuano a frequentarlo frequentemente ed in altre occasioni il rapporto non si rovina. Evidentemente Alfio non è interessato a D&D ma alla compagnia, e allora perchè non cambiare il contesto mantenendo gli stessi amici? Magari in altre situazioni (bar, locali, feste, discoteche, ecc.) si trova più a suo agio. Magari anche solo per fare una passeggiata in città.
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Secondo me dovresti semplicemente fargli un discorso del tipo: "Ma tu ti diverti a giocare? Perché a me sembra di no...Sai, faccio il master da molto tempo, ormai sono capace di capire se a uno il gioco piace o meno, e sono anche abituato al fatto che la gente si possa stufare, quindi se non ti diverti non star qua ad annoiarti per non offenderci, è normale che a qualcuno il gioco non piaccia. (Tantopiù che stai impedendo a gente volenterosa di entrare.)"

Naturalmente con un po' di affabulazione in più, ma il punto è questo.

E' laureato in ingegneria

Tutto si spiega.

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