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AP - Legacy of Fire - Howl of the Carrion King


Yumeko

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Un incendio in questo ambiente ostile con pochissima acqua... è un enorme disastro! Come sarà accaduto?

Pensò Ursus... poi si precipitò ad aiutare Almah, Garavel e le quattro guardie! Quel carro doveva essere messo al sicuro dalle fiamme e le sue possenti braccia sarebbero sicuramente servite!

"Vi aiuto a spostarlo... forza! Spingiamo tutti insieme!" disse agli altri mentre iniziava a spingere il carro!

Spoiler:  
@Master: Se servissero dei tiri sulla forza ho un bonus di +3, altrimenti fammi sapere cosa ti serve ;)
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Il tuo impegno, Serah, da i suoi frutti, e tra le tue parole rassicuranti e la decisione della tua amica Scilla nel recuperare gli animali finisci in breve tempo, circa una ventina di secondi. L'uomo e la donna che li inseguivano ti guardano con gratitutine, per poi posare lo sguardo sugli animali e contarli, assicurandosi che siano tutti presenti.

Nello stesso momento, dopo immani sforzi, Ursus e Arames, con l'aiuto dei quattro mercenari, riuscite a smuovere il pesante carro e ad allontanarlo dal fuoco.

Voi invece, Orok e Al'haidjin, continuate diligentemente nel vostro lavoro, assieme agli altri. Il fuoco è ancora lontano da spegnersi, ma le fiamme sono visibilmente calate.

Nell'aria risuona il tipico rumore del fuoco, mentre gli animali belano impauriti e i cammelli scalciano. Il caldo è insopportabile. Uomini e donne lavorano insieme, dagli schiavi ad Almah, in un silenzio carico di tensione. A terra, un vecchio uomo sta assicurando delle cure ad un mercenario ferito, ma non riesce a badare anche ad una donna stesa vicino a loro, ferita altrettanto gravemente.

Spoiler:  
Serah, sub-missione completata. Tecnicamente ci volevano delle prove di Handle Animal, ma con la trovata di parlare con gli animali ti ho fatta completare il compito nel più breve tempo possibile.

Ursus e Arames, nello stesso round siete riusciti in una difficile prova di forza (CD 26), dopo averla fallita due volte di fila. Anche voi sub-missione completata.

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Ritenendo che il fuoco fosse ormai ad un passo dall'essere domato, Arames si avvicinò di corsa al vecchio curatore, con l'intenzione di offrire tutto l'aiuto possibile.

"C'è qualcosa che posso fare per aiutare?" - chiese ansimando al vecchio, mentre si avvicinava alla donna distesa per terra.

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Serah

Mi avvicino ai feriti e mi concentro per prima sulla donna. Inizio subito a medicarla e cercare di sistemarla al meglio.

Spoiler:  
guarire +7

Se mi rendo conto che le cure normali non bastano estraggo la bacchetta e mi preparo ad utilizzarla.

Nel frattempo alzo la voce al di sopra del crepitio del fuoco

Ehi Orok che effetto credi potrebbe avere un velo di nebbia steso sopra le fiamme? Potrebbe aiutare inumidire l'aria per rallentare ulteriormente le fiamme?

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Al era frustrato. Mentre correva con i secchi pieni d'acqua in mano si guardava attorno, come abitudine durante le partite, e quello che vedeva lo infastidiva parecchio. Gli altri sembravano aver già portato a termine i loro compiti e stavano cominciando con altre operazioni per il bene comune... lui invece era ancora lì che tirava secchiate d'acqua.

Non sopportava non essere il migliore.

Doveva rimediare in qualche modo!

Durante l'ennesimo tragitto fece in modo di raggiungere Orok

Qualche idea su come velocizzare la faccenda amico mio? Quelli ci stanno battendo!

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Ursus si asciugò la fronte... faceva un caldo infernale! E le fiamme non aiutavano di certo... il carro era salvo.

"Ben fatto!" disse rivolto ad Arames.

Le fiamme non davano segno di volersi estinguere! Si mise ad aiutare con i secchi d'acqua per spegnerle... i feriti non erano compito suo, anche volendo per loro non avrebbe potuto fare molto! Per lui rimanevano solo le fiamme...

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Orok

Fermandomi un attimo per rispondere alla ragazza

Temo che impediresti solo la vista a chi lavora e nient'altro.

In tono sbrigativo

Riprendo immediatamente il mio lavoro e mentre passo al giovane chiacchierone

Darsi da fare. A meno che tu non conosca un modo per far apparire parecchia acqua dal nulla possiamo solo darci da fare. Non è una gara questa.

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Serah, grazie alle tue capacità curative, riesci a salvare appena in tempo la vita alla mercenaria, che era ferita gravemente dalle fiamme e per inalamento di fumo. E' ancora gravemente ferita, ma per lo meno non in immediato pericolo di vita. Il vecchio uomo si gira un attimo verso di te, la fronte imperlata di sudore, e ti ringrazia, per tornare a focalizzare la propria attenzione sull'altro ferito.

Nel frattempo, grazie allo sforzo congiunto di tutti gli uomini e le donne, il vagone infuocato si spegne, permeando ancora l'area di fumo. L'albero, secco com'era, è bruciato nel giro di qualche istante, e a parte qualche pezzo di legno ardente che cade qua e là, non è fonte di pericolo.. In breve tempo, soprattutto grazie al vostro aiuto, l'evento si è risolto nel semplice incendio di un singolo vagone. I mercenari si siedono, stanchi. Sentite che l'uomo che inseguiva il bestiame si lamenta della perdita della sua capra preferita, che in qualche modo è scomparsa.. Garavel e Almah guardano il vagone fumante, in silenzio.

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Il fumo gli fece lacrimare gli occhi. Lacrime e sudore rigavano il suo viso. Cercò di asciugarsi alla meglio con le mani, sporche e anch'esse sudate.

Restò in silenzio pensando a cosa avrebbe potuto scatenare l'incendio... si guardò intorno con attenzione per vedere se notava qualcosa di strano...

Questa gente dovrà esserci grata per essere intervenuti a dare una mano! Senza il nostro aiuto sicuramente i danni sarebbero stati maggiori... abbiamo evitato una catastrofe, solo un paio di feriti! E la ragazza se la sta cavando egregiamente mi pare...

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Alla risposta brusca del compagno lo spericolato ladro della città del deserto si strinse nelle spalle.

Tutto è una gara fratello... ed è da sciocchi pensare altrimenti! La parole furono seguite da uno smagliante sorriso e da un occhiolino mentre riprendeva a correre per portare l'acqua dove necessitava. Dopo diversi minuti di fatica e sudore finalmente le fiamme si erano spente ed il giovane Al si lasciò cadere a terra esausto, con il fiatone che si sentiva distintamente.

Se mi vedesse il coach adesso mi darebbe una sonora strigliata... ridacchiò tra sé e sé.

Aveva voglia di lanciare una battua arguta sul fatto che avevano salvato la giornata (soprattutto la ragazza a quanto aveva notato. Si fece una nota mentale, quando fosse tornato in condizioni decenti avrebbe sicuramente provato qualcosa con lei) ma la stanchezza ed il fiato corto lo frenarono.

Forse non è il momento migliore...

Rimase quindi immobile, con le mani appoggiate al terreno dietro la schiena, osservandosi attorno.

Cinque minuti... poi ricomincio a pensare...

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Dopo l'intervento di Serah con la donna ferita, Arames rimase con loro il tempo necessario a capire che non c'era niente che poteva fare lì.

Meglio lasciare le guarigioni agli altri.

Si spostò quindi ad aiutare gli altri con i secchi.

Quando il fuoco fu completamente domato, il giovane kaleshita cercò di asciugarsi il sudore alla meglio, per poi avviarsi verso Garavel e la sua padrona con l'intento di presentarsi e di capire la prossima mossa.

"Sono Arames della Veglia dell'Alba di Solku" - annunciò ad Almah una volta che giunse dinanzi a lei, accennando ad un piccolo inchino. "Al suo servizio!"

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Orok

Scuoto il capo alle parole del giovane ma non commento oltre e continuo ad aiutare.

Una volta domato il fuoco mi guardo attorno assicurandomi che non ci sia altro da fare e poi mi avvicino a Garavel, in silenzio, e cerco un punto dove potermi sedere a riposare, sporco e sudato.

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Tsk.. che spreco. commenta Almah guardando il carro fumante, per poi girarsi verso l'uomo che le ha parlato.

Al mio servizio? Esattamente, Arames. Tutti voi... vi guarda, velocemente, ma uno alla volta ...siete al mio servizio. E ho bisogno subito di voi.

Garavel si sistema al suo fianco, quasi da guardia del corpo, una mano sul pomo della spada, in silenzio.

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"Milady, quest'uomo è ai vostri ordini!" Ursus si inginocchiò piegando la testa in avanti, un inchino degno di un vero schiavo... Poi estrasse lo spadone poggiandolo avanti a sé.

"La mia spada vi appartiene."

Pensò alla libertà... esisteva davvero? Un giorno forse avrebbe trovato una risposta a questa domanda...

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Sempre rimanendo seduto e concentrandosi sul respiro per far rallentare i battiti del cuore, al osservò i due compagni inchinarsi di fronte ad una tizia di cui ancora non sapevano nulla ed il cui tono, nel sottolineare come fossero al suo servizio, non gli era piaciuto affatto.

Come al solito però fece buon viso a cattivo gioco e sul suo volto si allargò un sorriso smagliante.

Certo, siamo al tuo servizio... ma in cambio ci aspettiamo qualcosa... nessuno è schiavo qui.

Sapeva che era un fatto ben assodato, che già quando aveva accettato il lavoro erano state messe in chiaro le rispettive competenze, ricompense e contratti, ma riteneva che ricordarlo non avrebbe potuto far male a nessuno.

Lui voleva le informazioni che gli servivano e non si sarebbe accontentato di niente di meno!

Ma bando alle ciance, cosa ti serve sorella?

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