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La lingua comune


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Quando ho dovuto iniziare il PbF "Le maschere" su questo sito, ho voluto dare molta importanza alle lingue. Visto che sui FR ci sono vari dialetti anche per la lingua degli umani, ho insistito sul fatto che il comune viene usato solo come ultima risorsa e solo per concetti piuttosto semplici, visto che trovo assurdo che in un mondo così grande ci sia una lingua comune a tutti e parlata da tutti allo stesso modo. Poi per esigenze di gioco e disattenzione dei giocatori ( :P ) il comune rimane comunque l'unica lingua che parlano tutti (ma li costringerò a imparare il Chondathan :P ). Ho pensato di caratterizzare il comune in un certo modo, cioè come l'inglese per noi, che viene parlato in molti modi differenti a seconda del paese di provenienza del parlante. Ad esempio, un italiano medio parla un inglese differente da quello di un giapponese medio. Come potrei caratterizzare questo a livello di scrittura? Se notate, nel PbF gli orchi parlano un comune con pronuncia piuttosto "dura", quindi usano k etc.. Senza scadere nel ridicolo (tipo un halfling che parla come un bambino), come vi comportereste?

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Principali partecipanti

Ad esempio, un italiano medio parla un inglese differente da quello di un giapponese medio. Come potrei caratterizzare questo a livello di scrittura? Se notate, nel PbF gli orchi parlano un comune con pronuncia piuttosto "dura", quindi usano k etc.. Senza scadere nel ridicolo (tipo un halfling che parla come un bambino), come vi comportereste?
Direi che sei già sulla strada giusta. decidi uno stile per ogni razza o regione che t'interessa e vai avanti tipo orco.

I nani potrebbero non pronunciare il'80% delle vocali, altri alla romanesca (raddoppi le singole e tronchi le doppie).

Se no proprio in dialetti diversi, romanesco, veneto, genovese ecc., evidentemente non stretto :roll:

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Di per se fa molto strano il concetto di lingua comune... è una chiara esemplificazione della realtà per rendere meno difficile il gioco altrimenti ogni "zona" dovrebbe avere una sua lingua per cui credo che sul discorso sia molto a discrezione del master.

Paragonare il comune all'inglese è comunque una forzatura, è vero che l'ingese è una lingua molto diffusa ma non è una lingua che si impare subito, solo chi l'ha studiata la conosce mentre il comune è un po come il sisultato del prgetto Sanscrito.

Credo che comunquel la tua idea si ottima e renda pi? interessante il gioco, pi? che una distinzione per razza credo che sarebbe pi? corretta una distinzione territoriale, sai, un po come sentire parlare un tedesco e un cinese coi diversi accenti, indipendentemente dalla razza.

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Così come è anche improbabile che un guerriero sappia parlare 5 lingue... eppure in d&d è una cosa abbastanza comune.

Il problema è che era impossibile creare un mondo senza dare ai giocatori la possibilità di girarlo :P

Il comune è una lingua commerciale... la sanno parlare i mercanti, i nobili e gli avventurieri, si può ovviare al fatto facendo parlare al popolano un comune stentato con poche parole intervallate dalla lingua nativa.

è come era il veneziano fino al medioevo... una lingua parlata solo da coloro che viaggiavano spesso e da quelli che intrattenevano rapporti con questi viaggiatori e che nei secoli ha preso una forma diversa dal veneziano della serenissima diventando un "dialetto straniero" di questa lingua.

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  • 6 mesi dopo...

I giapponesi hanno diversi tipi di registri. A dipendenza di chi si trova loro di fronte (superiore gerarchico, prof, genitore, fratello minore, amici, inferiori, uomo-donna, ecc...) la ligua cambia in maniera radicale. Esistono forme verbali "cortesi" o comuni, ecc... Io lo sto imparando da poco, ma ho rubicchiato qua e la dalla grammatica giapponese nozioni che poi ho introdotto per differenziare i diversi "comune".

Gioco molto sull'assenza o l'abuso di regole grammaticali (niente passato, niente terza persona, l'articolo sempre presente, verbo sempre alla fine della frase ecc...). A volte è divertente perchè i giocatori ci mettono un po' prima di capire il vero senso di una frase, e quando cercano d'adattarsi al tipo di lingua (e sbagliano) è da morir dal ridere...

Beh, secondo me dare un'occhiata alle grammatiche delle altre ligue puo' aiutare...

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  • 1 mese dopo...

Ciao! Un'opinione da oltre la Manica...

Dopo aver giocato un po' qui in Inghilterra, ho notato che gli inglesi tendono ad utilizzare gli accenti locali per differenziare le parlate di personaggi provenienti da zone diverse, senza farsi troppi problemi. Il classico esempio e' che i Nani hanno l'accento scozzese.

In teoria credo funzionerebbe anche con l'italiano, ma sembra che a noi non piaccia utilizzare gli accenti regionali... forse e' perche' noi siamo troppo abituati ad associare agli accenti degli stereotipi di personalita' (esempio: accento siciliano -> mafioso), che non si sposano bene con l'atmosfera di d&d perche' possono avere effetti collaterali... se un Nano ti parlasse in napoletano tu potresti pensare che sia uno che ti voglia fregare (e' lo stereotipo, io personalmente non ho nulla contro i napoletani).

Per gli inglesi forse e' diverso... un Nano che vada in giro con il kilt e la cornamusa puo' sembrare strano, ma non troppo strano. E lo stereotipo dello scozzese che beve come una spugna si sposa bene con la personalita' dei Nani.

Forse bisogna proprio cercare di associare gli stereotipi che gia' abbiamo con i tratti generali delle popolazioni di Faerun... tipo i Rashemi sono un po' isolati ed hanno una cultura strana, potrebbero parlare come dei sardi? :)

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Secondo me non è tanto una questione di stereotipi... Secondo me parlate o accenti anglosassoni si presta bene a un gioco fantasy, e senza il rischio di far ridere (e deconcentrare) i giocatori [nella mia testolina bacata il fantasy si avvicina più ai paesi nordici/anglosassoni che ai paesi mediterranei, non chiedetemi perchè :P ]

Un accento o una parlata sarda, napoletana, siciliana o romagnola ce le vedrei poco bene in un gioco fantasy o in D&D nello specifico, rimango più volentieri su accenti "generici" a seconda delle razze e magari, occasionalmente, qualche personaggio con la parlata "particolare" (quindi in un dialetto italiano) per caratterizzarlo.

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[nella mia testolina bacata il fantasy si avvicina più ai paesi nordici/anglosassoni che ai paesi mediterranei, non chiedetemi perchè :P ]

Potrebbe essere semplicemente perche' ad ogni cultura piace il concetto di esotico... noi probabilmente vediamo le altre culture con un misto di mistero e fascino che le rende adatte a storie fantastiche. E' per questo probabilmente che scegliamo spesso nomi non italiani per i nostri PG. Chi chiamerebbe il suo personaggio di d&d Mario Brambilla, per dire? :)

Questo non vale solo per il mondo anglosassone/nordico, pensa per esempio alla mitologia egizia, molto usata nel fantasy.

Per quanto riguarda i nomi, la cosa sembra valere anche per gli inglesi, ma in senso opposto: qui in Inghilterra i giocatori scelgono a volte nomi "mediterranei" per i loro PG perche' sono piu' "cool". :) In una partita ho fornito traduzioni italiane per due giocatori che hanno chiamato i propri PG "Nebbia" e "Cigno".

Quello che intendevo evidenziare e' un altro problema: ad entrambe le culture piace usare nomi e riferimenti esotici, ma noi tendiamo a rifiutare per principio i riferimenti alla nostra cultura, mentre gli inglesi li usano senza preoccuparsi molto.

Certo, ammetto che potrebbe essere causato da un fattore storico dal punto di vista dei gdr, per la maggior parte inventati in paesi esteri, e quindi legati fin dal principio alle loro culture... noi italiani tendiamo a produrre pochi gdr (o perlomeno pochi che vengano pubblicati con grande tiratura), e la maggior parte delle volte sono comunque basati su modelli culturali provenienti dall'estero. Ma sto andando off-topic.

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