Tutti i contenuti pubblicati da FeAnPi
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GW: aumento dei prezzi
Eeesatto Maldazar, esatto. Anche se talvolta l'esito non è ottimo: ho finito da poche ore di dipingere un pezzo di Slaanesh col torso autoscolpito. Ma non avevo contato la massa delle braccia, e così ora anziché 90-60-90 la mia nagasura (diavolo-serpente) ha delle forme 120-60-90. -___-
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Punti ferita
Tranquillo Thondar, non era riferito a te né a nessuno in particolare, ma è una cosa che vedi molto sia su internet che nel mondo. Se poi vuoi lanciarti in una santa crociata, hai sbagliato strada. Ho meno voglia di litigare io in questi giorni che un gatto di farsi castrare. La mia espressione era riferita ad alcune persone reali, sì, ma nessuna di esse prende parte alla discussione a meno che qui non ci siano politici in incognito. Al di là del diverbio, anche il lanciare accuse a caso è sport diffuso, così come il soffocare il discorso contrario per impedire materialmente all'avversario di esprimersi. E sono tutti e tre gesti dettati dalla maleducazione, che purtroppo impera spesso sui forum come nei dibattiti televisivi. Qui mi sa che si sta andando troppo oltre comunque: abbiamo degli aspiranti mostri vulnerabili all'acido e rigeneranti che sostengono la perfezione della 4^ edizione? Alcuni sostengono di sì, altri di no. Ma rispondere con gesti da aspiranti troll non è il modo migliore per condurre la discussione su un binario civile.
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Punti ferita
Non c'è mai stato un senso nei PF alla D&D, né mai ci sarà. Poi, più un'edizione si fa astratta e più il problema si manifesta, e quindi in 4^ appare molto più che non nella 3.X, ma l'incoerenza c'è fin dal primo giorno in cui un d20 venne fatto rotolare per determinare l'esito di un attacco. Poi, riguardo al sostenere cose insostenibili -e poi negarle- pur di portare acqua al proprio mulino, direi che è lo sport più diffuso su internet. E uno dei più praticati al mondo.
- Versi esametrici
- Versi esametrici
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Avventura One-shot
Beh, per Pathfinder esistono molte avventure ufficiali. Principalmente gli Adventure Paths, che tutto sono tranne che one shot, ma se non erro esistono anche delle avventure "singole" e slegate fra loro. Non so invece quante di queste siano giocabili in una sola sessione. Ti suggerirei di spulciare un po' tutte le avventure ufficiali sul sito Paizo, usando un vecchio criterio che non mente mai: quelle con meno pagine saranno anche le avventure più corte e più facilmente "oneshottabili".
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GW: aumento dei prezzi
Pare comunque che almeno alcune cose (ushabti) di resina costino di meno rispetto ai modelli in metallo. PS: ma la sorella guerriera ospedaliera c'era anche prima o è un modello nuovo in resina?
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[Vampiri: Secoli Bui] Gestione cronaca Realismo vs GiocabilitÃ
Del "climax"? o__O Vladimir, spero che la "x" ti sia scappata e che non sia volontaria, miseriaccia ladrona. Per il resto, Staver, ti suggerisco la lettura di un ottimo testo che ho dovuto studiare per un esame di storia medievale: "La società medievale, a cura di S. COLLODO e G. PINTO, Bologna, Monduzzi, 1999." Dovresti trovarlo in qualsiasi buona biblioteca universitaria, e mi stupirei se a Novara non ci fosse. La lettura è molto agile, e il testo è suddiviso in capitoli. Così, puoi leggere solo quelli che interessano a te per rendere il tuo medioevo meno "medievaleggiante" e più "medioevo". Una cosa che io personalmente odio sono le ambientazioni "qualcoseggianti", di cui sono colmi ahimè anche i film. Come scrisse Canfora demolendo una fiction mediaset su Gaio Giulio Cesare, non puoi far agire un antico romano come un uomo del XXI secolo vestito in abito romano. PS: perdonate eventuali errori, ma mi sta risalendo la febbre e questo contribuisce a rendermi un imbecille alla tastiera. -___-
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Tutti i miei haiku
Diciamo che è un adattamento, lo stesso che uso per i metri greci e latini. La metrica giapponese e classica si basa sulle morae, le quantità, e ha l'accentazione come fattore secondario, invece nella metrica sillabica italiana è l'accento quello che dà la struttura del verso. La logica più semplice dietro l'adattamento, dunque, è quella di far corrispondere a ogni mora una sillaba e di approssimare al metro più vicino. Nel caso dell'haiku, si hanno tre versi con cinque, sette e di nuovo cinque morae ciascuno. Facendo corrispondere a ciascuna di esse una sillaba, mi trovo con un quinario, un settenario e un nuovo quinario. Ho meno libertà d'azione, ma riesco a salvare un briciolo di parvenza metrica. Prima di iniziare a scrivere i miei haiku, poi, mi sono documentato e ho trovato la conferma che la maggior parte di quanti hanno scritto prima di me haiku in italiano -e non parlo di "ciappuzzi", eh- sono ricorsi allo stesso artificio.
- Tutti i miei haiku
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Nuova ambientazione per RuneQuest II, lavori in corso
Ennesimo aggiornamento in ritardo. http://giochiepensieri.blogspot.com/2011/05/ombre-antiche-sul-presente-arti-magiche_21.html
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Ultramarines, the movie
Guarda, l'unica cosa positiva di questo film è che mi ha fatto rivalutare il film di Tex, e che mi ha fatto venir voglia di umiliare gli ultrapuffi con la Legione Nera. Per il resto, confermo il mio giudizio: un prodotto per fanboy.
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[Discussione] Cos'è un gioco di ruolo? Qual è lo scopo?
Leggiucchio solo ora, e intervengo solo per far notare una cosa. Di mio preferisco giocare che definire, anche perché riguardo alle definizioni valide sono molto pessimista (le definizioni in questi campi vanno bene a tutti quando sono tautologiche e ai limiti dell'inutile, viceversa si fanno complesse ma sempre più arbitrariamente condivisibili o meno man mano che diventano "complete"). Intervengo per correggere una cosa che mi pare poco chiara nel post di Fenna, forse in quanto data per scontata: agon, alea, mimesis e ilinx non sono "generi di giochi", quanto fattori presenti in un gioco. Sono come i colori fondamentali dei pixel che si possono combinare in forme diverse e che solo in casi artificiosi e contraffatti si trovano realmente "puri". Il concetto fondamentale è quello di ambito di variabilità dove i singoli giochi si collocano in posizioni diverse come punti posizionati su uno spazio delimitato da cinque assi (agon crescente, alea crescente, mimesis crescente, ilinx crescente e asse paideia-ludus). Un gioco, a meno che non sia artificiosamente creato e giocato per questo scopo (un po' come un programma televisivo che trasmette per tot minuti solo l'immagine fissa di uno dei colori dei pixel), raramente si colloca a un "valore superiore allo zero" per un solo fattore. Tuttavia, il tratto più marcato è quello che spesso balza all'occhio, ma NON l'unico tratto che definisce il gioco. Dico questo solo per chiarire e per far sì che eventuali lettori non si facciano un'idea sbagliata della ludologia, che in quanto scienza umanistica non lavora di accetta ma di continuum.
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Ultramarines, the movie
Armature di cartongesso bucate da un bolter, proiettile del bolter che non si comporta come un proiettile da bolter ma come qualsiasi proiettile di grosso calibro, legione nera con tattiche non da legione nera e privata delle sue unità più tipiche, trama gestita male, una nave enorme con a bordo solo una decina di marines (ok che sono gli ultrafighettomarines, ma anche loro hanno equipaggiamenti limitati), grafica con fondali fatti male e marines le cui braccia sembrano essere attaccate alle spalle dell'armatura e non a quelle dell'uomo al suo interno, focalizzazione sui due capitoli di lealisti più squallidi del gioco... ... serve altro?
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Migliore ambientazione.
Ma poi arriverà la Marvel per ridonarglieli nella prossima edizione. -___-
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Versi esametrici
Ecco l'ultima poesia lunga che ho scritto, messa nel blog da pochi minuti mentre faccio di corsa mille altre cose. E' molto caricata e non totalmente autobiografica, e ammetto di averla scritta puntando al patetismo. Però ho anche avuto modo di sperimentare un nuovo espediente versificatorio, per cui mi sento parzialmente giustificato. L'articolo originale sul blog nel quale l'ho pubblicata è questo, se siete troppo pigri per fare un click, invece, vi rimando al fondo della pagina. Spoiler: Spoiler: Molto al fondo... Spoiler: Spoiler: Parecchio al fondo... Spoiler: Spoiler: Circa qui... Spoiler: Eccoci! Spoiler: Quanto ho sofferto? Il ricordo talvolta Mi suscita ancora Nuovo dolore. Difficile vive- Re avendo per anni, Spinto da mille timori, nascosto Con cuore indurito Quanto provavo, soppresso gli amori, Ma ancora più duri Furono i giorni nei quali scoprivo, Frenato soltanto Dalla mia misera, opaca visione D'amante, che a nulla M'era servito l'averle svelato, Sincero, che cosa M'ero alla fine concesso d'avere Nel cuore, quel vano, Pazzo sentire d'un uomo che crede Diamanti il carbone, e Molto s'affanna lodando, cercando La gemma che crede, Folle, si trovi nascosta laddove Soltanto i rifiuti Regnano, e incensa la cenere grigia. Nel baratro caddi, Freddo l'abisso mi accolse di quanti Si dannano, inquieti, L'anima amando chi vale ben poco, e Per quanto da tempo, Gronde di sangue versato le mani Ferite dai vetri in- Franti che tutte ricoprono nere Le mura dell'ampio Baratro oscuro, abbia infine raccolto Le forze e scalato Fredde di morte le mura scoscese Seguendo la luce Calda che filtra, lontana, quel gelo Lo porto nel petto. Ora m'impongo freddezza, e non amo, Per quanto talvolta Lievi, gentili carezze nel cuore Mi rubino ancora i Battiti, e donino sogni fugaci, Già fumo al mattino. Troppo ho sofferto, il ricordo d'allora Mi pesa, maligno, e Quando talvolta mi prende di nuovo L'amore nascente Dura m'impongo la stessa domanda: Ne vale la pena? Troppo ho timore d'andare di nuovo Incontro allo stesso Lungo destino di giorni sofferti. Non voglio rischiare. Certo verranno altri giorni, nei quali Di nuovo l'amore Mio ricambiato con pari sentire Sarà col suo abbraccio Caldo capace di sciogliere il gelo Che sento, ma intanto Soffro la fredda corazza nel cuore, ed Aspetto che quella Pace, presente nei volti che vivo- No amore, mi baci.
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I Giusti e Puri Giocatori di Ruolo
Hai detto la parola magica: il "modo". Anni fa, su un altro forum, fu se non sbaglio proprio Fenna a fare l'esempio di non so quale gioco forgita dove potevi risolvere la stessa situazione coi tuoi tratti, indipendentemente dalla loro natura. Ora, io giocatore il cui PG ha il tratto "linguista" resterei un peletto deluso da un GdR dove anche il PG col tratto "palestrato" può decifrare un testo antico con le stesse meccaniche che usa il mio personaggio fatto appositamente per quello scopo. Anche il primissimo D&D poteva tener conto di tutto, ma in certi casi lo faceva "male".
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I Giusti e Puri Giocatori di Ruolo
Dipende dal gioco, Thondar: giochi diversi rendono conto di cose diverse, mi sembra chiaro dalla mia frase che hai quotato. Piuttosto che fare esempi lunghissimi, penso che sia più facile dire che con giochi diversi fai cose diverse, e anche coi giochi che ti permettono di fare "tutto" certe cose non vengono rese in maniera soddisfacente. Alla fine è tutta una questione di compromessi. Nelle regole come nella trama. Io personalmente, come master, modifico la trama delle avventure all'ultimo minuto se questo sembra dare più soddisfazione ai giocatori. L'ho fatto tante volte e ho ottenuto esiti soddisfacenti. Il master è (anche) la persona chiamata a gestire questi compromessi, prendendo rapidamente decisioni onde evitare che si "spezzi" il ritmo della giocata.
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Essentials
Io dico che no, non sbagli. Altri dicono di sì. Vedremo come andrà a finire, sperando che non si verifichi l'effetto Rackham. PS: ma quanto costano i singoli manuali essentials? E quanti sono i "base"? Mi sono ufficialmente dequartizzato la settimana scorsa, ma gli essentials mi sembrano più vicini al mio stile di gioco.
- Tutti i miei haiku
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I Giusti e Puri Giocatori di Ruolo
Multiquotante Thondar, per favore non farlo di nuovo. Anzi, se vuoi ti dico che hai ragione su tutto, così almeno la smetti di multiquotarmi. ^^' Tanto non è con una discussione via internet che si convince chi ha opinioni solide, ma alcuni vogliono continuare fino a che non si beano dell'illusione di averlo fatto, e nel caso in cui tu sia uno di questi ti dò subito il contentino e passo a discutere di cose più interessanti. Riprendendo il discorso di Zandramas, secondo me si può dire che il master "bara" solo se agisce in un dato modo per andare al di fuori dei suoi compiti, ovvero gestire "il gioco" posto in atto e non quello potenziale presente nel manuale. Nessun sistema, neanche il più duttile e meno "fisico", può rendere conto di ogni cosa. E se a metà partita a un giocatore viene voglia di fare qualcosa di non contemplato, è giusto che sia possibile per lui farlo in maniera soddisfacente. Dove per "soddisfacente" non si intende "è tutto come prima, ma lo descriviamo in maniera diversa", perché la cosa puzza di vecchio e marcio.
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I Giusti e Puri Giocatori di Ruolo
Non è che voglia "snobbare" l'argomento, è che diffido dalle definizioni schematiche. Per formazione scolastica prima e universitaria poi, ho passato anni a "sbattere il muso" (nel senso buono) su casi di definizioni di X che non valgono per tutti gli X, e per altre ragioni ho sbattuto malamente il muso su casi in cui il voler a tutti i costi dare una definizione crea brutti risultati. Del gioco di ruolo puoi dire che è un'attività con funzione ludica dove si interpreta un ruolo. Ma anche il teatro lo è. Puoi dire che pubblico e attori coincidono, ma era la stessa cosa anche per il teatro ateniese del V secolo, almeno a livello ideologico, giuridico e di percezione da parte della cittadinanza. Puoi dire che il gioco di ruolo ha la figura del game master, ma in alcuni giochi il game master non è necessario e talvolta neppure presente -se non sbaglio. Puoi ("tu" generico) tirare fuori infinite definizioni, ma dubito che una risulti essere perfetta senza essere sufficientemente generica da incorporare anche quello che non è GdR e così lunga da risultare poco pratica.
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I Giusti e Puri Giocatori di Ruolo
Secondo me invece, Thondar, anche cambiando due elementi dei tre è il più marcato a fare la differenza. E la marcatura gli deriva dalle componenti specifiche: passare da D&D 3.5 a D&D 3.0 non comporta i cambiamenti che passare a D&D 4^ si trascina, e passare da un gruppo di giocatori sedicenni infogati a un gruppo di giocatori quindicenni infogati non comporta i cambiamenti che passare a un gruppo di giocatori trentenni si porta dietro. Tutto dipende dall'elemento marcato, quell'elemento che è più spostato verso un estremo del continuum e che influenza maggiormente la giocata. E tale elemento può essere l'ambientazione, il sistema o il gruppo di giocatori. Tutto dipende dal contesto specifico, e anche dalle condizioni pregresse. Per il resto, personalmente non penso che talvolta sia il caso di rispettare chi ha mancato di rispetto in altre occasioni. E, fra parentesi, non è che parlando di archeologia prendo per buone le idee del mio amico creazionista contro ogni prova solo perché sono le sue idee. Anche perché se dovessi prendere per buone le idee di tutti quelli che conosco dovrei per forza di cosa soffrire di un grave, gravissimo disturbo della personalità. Né trovo valido, se non come frecciatina (squallida e spuntata), il riferimento alla mia età. Io non cerco di pormi su un piedistallo per via delle mie competenze ludiche, né cerco di porci le mie idee gidierristiche. Le espongo e basta, e hanno il valore delle idee di un gidierrista qualunque. Se invece cercassi di farle passare per vere, validissime e assolute, qualsiasi ciappuzzo (ciappuzzo, sì) con un minimo di senso critico sarebbe autorizzato a farmi pelo e contropelo. Questo per chiarire il mio punto di vista a riguardo. E penso che non sia necessario parlarne oltre nel thread, al limite via mp, ma di mio non ho altro da aggiungere. Rispondendo a Zandramas, io di mio evito le definizioni generali, quantomeno nel campo umanistico e antropologico. E' facile definire che cosa è una sottrazione (anche se qualcuno potrebbe dire che la sottrazione è in realtà un'addizione particolare), meno difficile definire che cosa è un poema epico: trovi inevitabilmente casi limite, e ovunque tu tracci il confine sai sempre che o lascerai qualcosa di non adeguato dentro o qualcosa di pertinente fuori. Per me il gioco di ruolo è un processo, e non è il manuale a farlo. Se io uso le regole di D&D per testare un mostro facendolo scontrare con 4 PG pregenerati da me gestiti (o gestiti da un amico), limitandoci allo scontro con fine di playtesting puro, è forse fare gioco di ruolo? Se io in un wargame interpreto le decisioni, le vittorie e l'immancabile dipartita del mio condottiero e dei suoi seguaci, e se il mio avversario fa lo stesso, siamo sicuri del fatto che non lo si possa definire gioco di ruolo? La tua definizione di gioco di ruolo porta a definire il teatro gioco di ruolo. In certi casi il confine è sottile, ma sono sicuro che molti attori non gradirebbero la definizione di gidierristi.
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I Giusti e Puri Giocatori di Ruolo
Io la mia sul thread (il cui titolo è sbillino, fra l'altro, e univoco quanto la direzione indicata da un punto) l'ho detta nel post sopra, Fenna. Se vuoi te la ripeto: secondo me nella giocata pesano in misura più o meno omogenea, giocatori, sistema e ambientazione. Aggiungo che, essendo il fine del gioco far divertire i giocatori, non vedo nulla di male nel fatto che il master (delegato dai giocatori e non impostosi loro quale crudele dittatore sudamericano con tanto di immancabili occhiali da sole a specchio e nome spagnolo) e i giocatori stessi alterino delle regole quando a loro fa comodo. Un GdR è come un paio di pantaloni: puoi usarne uno su misura (ma mentre i pantaloni te li fa il sarto, il GdR su misura se lo fa il gruppo, e chi non ha visto gruppi di giocatori che dopo anni e anni giocano a ormai al loro personale gioco che di D&D ha solo il nome o con un GdR amatoriale che va bene solo a loro), oppure prenderne uno fatto da terzi, e in quel caso dovrai fare qualcosina per adattarlo alle tue esigente (un paio di pantaloni possono richiedere delle rivolte, o un cinto con cui tenerli stretti, un GdR una o due HR). Sì, ci possono essere esemplari più o meno adatti alle tue esigenze (se vuoi un GdR senza combattimenti e compri D&D 4^ sei un idiota, come lo sei se hai il girovita di un bambino e prendi pantaloni XXL), ma sostanzialmente o sei il tipico e inesistente individuo medio delle statistiche, oppure qualche ritocco dovrai comunque farlo se non vuoi servirti di qualcosa che non ti va benissimo. In tutto questo non vedo niente di strano nel fatto che a ciascuno vada bene un GdR diverso. Il problema è quando si cerca di imporre la propria visione. Ciascuno si diverte a modo suo, anche nello stesso hobby: proprio adesso sto per andare a giocare una partita a quattro di WH40K; per me la personalizzazione dell'esercito è la cosa più importante, per un amico lo è invece la fedeltà assoluta all'immaginario GW; per un altro amico è invece importantissima la pittura, e per un altro la competitività della lista viene al primo posto. Eppure giochiamo tutti quanti allo stesso gioco. E salvo quando qualcuno cerca di "imporsi" non ci sono problemi. ^^ Edit crosspostogenito: nel thread si parla di giocatori, Thondar, e io parlo di giocate. Questo perché il "gioco di ruolo" è un atto potenziale, è la giocata a essere concreta. Per l'esempio sportivo, prova a giocare a calcio e a pallavolo contro tre squadre: una di persone non abituate all'attività fisica, una di individui forti, resistenti e agili, e una di tipici "giocatori scorretti". Questi sono esempi estremi, e nel continuum grazie a Krhsna gli estremi si incontrano raramente, però il mio punto è solo dimostrare che con condizioni "simili" (non calcio e pallavolo, ma calcio e calcio a 5 magari) è l'elemento più marcato (non in senso calcistico, eh!) fra ambientazione, giocatori e gioco a fare la differenza. Per il resto, certe cose le conosco e sono stato costretto a conoscerle più di quanto non volessi, e appunto per questo motivo vorrei che non venissero imposte. Se io scrivessi in sanscrito tutti i miei post non sarebbe un modo di fare rispettoso nei confronti della community, per quanto il sanscrito abbia subito un processo di elaborazione ben più lungo e massificato di qualsiasi idea di nicchia nata nel XX secolo.
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Essentials
Allora chiamiamola incomprensione reciproca nel dire più o meno la stessa cosa e siamo a cavallo. E, per festeggiare, sappi che ho appena scritto "Thondar" sulla basetta di una miniatura di cavallo del caos di WH. Poche discussioni via forum possono fregiarsi di questo epilogo.