rikkardo

Arszlán Dopo una notte di sonno nella locanda, ci ritroviamo con l'altro ospite dall'aspetto di incantatore, a cui Paimon, incuriosito, chiede se si tratti di una sorta di collega, e anch'io aspetto con interesse la risposta alla domanda.

Alaric Vedo la figura incappucciata e provo istintivamente un senso di pericolo. "C'è un tizio: in guardia." Avviso a bassa voce il mezz'elfo, prima di parlare al nuovo incontro, a cui decido di rivolgermi con noncuranza, come se non avvertissi pericolo. "Buongiorno, stiamo cercando un gruppo di orchi, che ha rapito un bambino. Sono stati loro ad uccidere queste persone? Hai bisogno d'aiuto? Ci sai dare qualche informazione utile?" Mi tengo comunque ad un paio di passi di distanza, con lo scudo frapposto e la mano pronta sull'impugnatura dell'arma. @ Narratore

Leonteus "Prendi questo!" Purtroppo per ora riesco solo a dare una botta con lo scudo al bruto, ma almeno adesso sono ad una distanza adatta per tempestarlo di colpi, sicchè posso sfogare tutta la mia rabbia e frustrazione per la situazione, in cui mi ritrovo. "Prendi anche questo e quest'altro!" @ GM

Eccomi

Alaric Mentre continuo a avanzare nel bosco, sento le chiacchere del prete e, appena finisce di parlare, gli rispondo senza voltarmi verso di lui. "Gisald, senti come mi redimo!" Porto la mano alla bocca e produco una sonora pernacchia, prima di immergermi nel folto del bosco.

Alrik L'ambiente non pare avere altre vie d'uscita, quindi mi muovo vicino alla frana per controllare sia la camera sia l'ingresso con lo scudo e la spada in mano, mentre i preti ed il druido si preoccupano della sepoltura.

@dalamar78Adesso il bruto che affronto è a portata d'arma o si è allontanato da reach 1?

Melanopanthereus L'avversario non fa in tempo a cadere a terra che già mi muovo per affrontare gli altri due nemici. "Rygar ha bisogno di cure!" Poi, però, vedo che anche Volpe Nera è a terra privo di sensi e noto anche che uno dei due nemici è già ferito, quindi concentro il mio attacco contro questo. @ GM

Alaric Guardo sconsolato prima Gisald e poi Orestas. "Ma come dobbiamo inseguire degli orchi e perdiamo tempo in questa maniera? Forse ti piace così tanto seppelire i morti da voler seppellire il bambino, che cerchiamo, invece io ho promesso di riportarlo vivo, non di fare il becchino. Andrò avanti da solo o con chi ci sta a seguirmi." Spazientito, mi avvio seguendo le tracce delle scarpe più piccole, sempre tenendo in mano lo scudo.

Alrik Mentre seguo con lo sguardo lo spettro, noto che il passaggio, in cui si infila, sembra riaperto di recente, perciò avviso gli altri parlando a voce bassa. "Le pietre franate sul passaggio sembrano smosse da poco per riaprirlo: non vorrei che ci aspettasse qualcuno." Poi mi porto l'indice davanti alla bocca per invitare al silenzio e metto saldamente davanti a me lo scudo prima di avanzare dietro allo spetteo con la spada pronta in mano.

Benvenuto @OcramGandish, ma ci siamo già incontrati in questo forum?

Alrik Meno male Corrobeth ritorna e, nonostante il pallore, sembra disposto a procedere. "Bene, andiamo a seppellire le ossa dei compagni di Brunhild, però preferisco stare in prima linea." Detto ciò, mi muovo nella direzione indicata dallo spettro.

Melanopanthereus Mi sposto di un passo per frappormi tra i nemici ed il maresciallo privo di sensi, quindi rinnovo i miei attacchi contro l'avversario che ho appena ferito. @ GM

Rhâl "Sì, seguiamoli e magari prendiamo l'umano prigioniero: dovrà dirci un bel po' di cose prima di rendere conto delle sue colpe." Concludo prima di rimettermi in testa al gruppo in un silenzioso inseguimento di quel gruppetto.

Leonteus Ormai vedo chiaramente negli occhi il bruto, che mi punta l'arco e mi tira una freccia, ma centra solo il mio scudo; continuo a avanzare contro lui tenendo davanti a me lo scudo, che voglio usare per travolgerlo prima d'iniziare il corpo a corpo. @ narratore

Arszlán

Alrik Annuisco alle parole di Mia. "Anch'io preferisco aspettarli e non dividerci. Brunhilde, scusami se insisto, ma qual è il nome della casata e la provenienze di Dagmar, il tuo vile padrone?"

Melanopanthereus Mi dirigo con la spada in pugno verso la mischia più vicina, che vede il ramas ed il maresciallo affrontare con difficoltà tre avversari, quindi attacco con un fendente il primo che mi capita a tiro.

Alrik Appena vedo il druido impallidire e perdere l'equilibrio, mi avvicino a lui e gli parlo. "Corrobeth, come ti senti? Che ti succede?"

Arszlán

Rhâl Prima di uscire, afferro una nuova spada incondizioni decisamente migliori del precedente ferro vecchio e rugginoso. Muoversi in quel sotterraneo inseguendo rumori nella speranza di imbroccare l'uscita sta iniziando a snervarmi, ma non ci sono molte alternativel, quindi, fatto un cenno di assenso a Ambaron, mi muovo cauto e silenzioso nella direzione indicata.

Alaric Alla vista dei cadaveri e, in particolare, dell'espressione di orrore fissata dalla morte sul volto dell'orco ho un brutto presentimento, che mi fa immediatamente pentire di non aver seguito la pista più evidente in questa foresta maledetta. "Attenzione, qui c'è un pericolo, da cui dovremo difenderci: forse una trappola, forse un mostro." Impugno lo scudo, dietro cui mi riparo, mentre mi guardo attorno per trovare altri indizi. @ GM

Melanopanthereus Non mi sono ancora ripreso dalla caduta di cavallo e vedo tutto muoversi lentamente intorno a me, mentre mi gira la testa. Lentamente mi rendo conto di essere rimasto indietro rispetto agli altri, quindi avanzo con la spada in mano, ma a passo incerto vesro gli altri, impegnati nel combattimento, mentre respiro a pieni polmoni per riprendermi al più presto.

Sinceramente non mi trovo d'accordo sul concetto di modularità dei personaggi nella quinta edizione, ma forse dipende da cosa si intenda con la parola modularità: per me il massimo della modularità mai raggiunta in D&D è la regola opzionale delle classi generiche negli Arcani Rivelati di terza edizione, che, nonostante abbia riscontrato poco successo, a me piace molto. Anzi trovo che la modularità sia inversamente proporzionale alle "classi con una propria identità", formate da un cuore di abilità speciali immutabili, e questo è proprio uno dei motivi, per cui trovo questa edizione lontana dal mio stile di gioco. Se nelle edizioni della TSR il problema delle abilità speciali non si poneva quasi per la relativa scarnezza delle regole, poi bene o male nella terza edizione avevo la mia nicchia rappresentata dal guerriero, di cui potevo scegliere uno ad uno i talenti, mentre Pathfinder mi ha notevolmente complicato la vita, però, dopo il rifiuto iniziale e dopo aver scartabellato parecchio, ho trovato una e per ora solo una combinazione di classe e archetipo, che mi piace dal primo al ventesimo livello. Come hanno avuto modo di constatare altri utenti del forum, con cui ho giocato, non sono un grande ottimizzatore, ma sono pignolissimo nella costruzione di un pg, che mi piaccia in ogni dettaglio, e nella quinta edizione mi trovo spiazzato, perchè il mio pg al momento della scelta della classe prende un pacchetto, senza l'opzione di evitare le abilità speciali, che non mi piacciono. Questo aspetto rientra nel proposito esplicito degli autori di eliminare la maestria nel sistema, mentre io pretendo di scegliere punto per punto ogni abilità speciale del pg, oppure all'esatto opposto di non averne affatto. Son giunto alla mia personale conclusione che in realtà D&D stesso non sia il gdr, che fa più per me, ma alle prime tre edizioni sono legato per un fattore emotivo, dovuto a tutto il tempo piacevole passato a giocarci dal natale 1988 a oggi, mentre questa fascinazione manca per le edizioni successive forse anche per una questione d'età sopraggiunta e, comunque, la quinta edizione si discosta più che mai dalle mie aspettative come giocatore, la cui preferenza ormai va verso sistemi generici.

Leonteus Vedo che due avversari si muovono armi alla mano per combattere nel corpo a corpo, mentre gli altri ci tengono sotto tiro dei loro archi, quindi mi muovo per caricare i primi, urlando come un ossesso un augurio sia per me, sia per i miei nemici. "Morte! Morte! Morte!" @ Dm