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Albert Rosenfield

Circolo degli Antichi
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Tutti i contenuti di Albert Rosenfield

  1. Non sono stato a leggere tutta la discussione, mi limito a riportare che nella prima campagnetta che feci a DW il mio ladro è corso lungo la spina dorsale di un dracolich fino a raggiungere la testa cercando di fracassarla con la sua spada per salvare una guerriera che stava venendo masticata dal suddetto drago trapassato eppure vivace. Dopo che la spada è andata in mille pezzi infrangendosi sulle ossa durissime, mentre paladino, bardo e ranger tentavano di tenere a bada il bestione e di facilitare la sopravvivenza dell'amica rimasta tra le fauci, il mio ladro ha continuato a "cavalcare" il dorso della bestia, cercando di spaccargli la testa con l'unica arma rimasta, cioè un enorme lingotto d'oro rubato poco prima dalla camera mortuaria dei draghi. In quella breve campagna ne sono successe d'ogni tipo. Io non vado pazzo per i giochi troppo "picchia picchia", ma come mi sono divertito a DW nel fare i combattimenti non mi era mai capitato. Poi come ho detto mille altre volte anche qui, è un gioco molto tricky, ma chi cerca combattimenti spettacolari, in DW li troverà.
  2. Gioca a Monkey Island I e II. (Non è uno scherzo)
  3. Io ti do un consiglio diverso. Ogni tanto cambia ruolo e non fare il master per una volta. Gioca in un altro ruolo, quale che sia il gioco. Questo ti aiuterà a sbollire un po' i tuoi burnout, a farti vedere le cose da altri punti di vista e a ricaricarti le energie per quando vorrai di nuovo metterti a fare il master.
  4. Nella mia esperienza di gioco chi ha fatto per tanto tempo solo il master o preponderantemente il master è, da giocatore, meno interessante. Devo dire che l'esperienza di giochi masterless ha aiutato parecchio nei gruppi di cui ho fatto o faccio parte a superare un certo atteggiamento manicheo nella divisione tra "master" e "giocatori".
  5. A me è piaciuto, con tanti ma. Thanos è un villain fatto bene, non tanto per le motivazioni (risibili), quanto perchè da proprio l'impressione di essere inarrestabile. E' "credibile" come minaccia. La trama è piena di buchi e vabbè, ce ne faremo una ragione. La parte sulla terra è un filler interminabile. Sinceramente, non me ne è fregato niente fin dall'inizio di Visione, del Wakanda e di quello che accadeva a tutti i protagonisti coinvolti, la parte interessante del film è quella col team Iron Man e i Guardiani. Il cliffhanger finale ci sta. Poco importa se è chiaro a tutti che finirà bene, ci si arriva in maniera credibile a quel risultato.
  6. Io ho giocato per anni alla quinta edizione. Non so fare paragoni con la settima, ma sinceramente non ho mai trovato niente di mancante alla quinta, fintanto che ho voluto giocarci. Il manuale è bello, lo leggevo volentieri, contiene un sacco di materiale che può darti spunti interessanti, un bestiario esaustivo (tra divinità, mostruosità e varie ed eventuali). In alternativa suggerisco anche Il Richiamo di Gatthulhu. E' un divertissment, ma noi ci siamo davvero spaccati a giocarlo. qui ---> La copertina de Il Richiamo di Gatthulhu
  7. Guarda, fuori da ogni desiderio di flame, provo a chiarire il mio punto di vista e rispondo qui in pubblico e non in pm solo per spiegare cosa mi ha fatto "reagire stizzito". Il reiterare esempi fuorvianti, come questo del ping pong, mi ha portato a temere l'atteggiamento, molto diffuso online, della falsa dicotomia. Ossia proporre un'alternativa che non c'entra un cappero al solo scopo di promuovere la propria posizione. Tra giochi dell'oca, videogame, bambolotti dei masters l'impressione generale che ho io leggendo i tuoi post è che cerchi di espellere fuori dalla categoria "gioco di ruolo" i giochi che non prevedono la regola zero in virtù di un desiderio di "non rispettare le regole". Come dici nel post sui Masters: Nei tuoi post l'atteggiamento è sempre ambigo da questo punto di vista e lo è stato fino al post a pagina 4 in cui concedi che va bene anche giocare con house rule che eliminano la rule0 o a giochi che non la prevedono, salvo poi fare l'ennesima generalizzazione bizzarra per cui: Cioè non è che se nel tuo caso funziona, la regola in quanto tale funziona benissimo, tanto più quando internet è pieno di esempi negativi di questa regola. C'è un post che gira in questi giorni su un gruppo facebook italiano di giocatori di ruolo da più di 5000 iscritti in cui è stato chiesto quali sono le esperienze peggiori avuti con master. Ha avuto in un paio di giorni un migliaio di commenti e una quantità impressionante dei problemi riscontrati riguardava in qualche modo l'uso della rule0. Ora ciascuno è legittimato a divertirsi come meglio crede, giocando a ciò che più gli pare ed è anche interessante confrontarsi sui gusti diversi e i pareri diversi. Che tutti siano parimenti rispettati però. Se ogni due post inserisci di riffa o di raffa qualche esempio di falsa dicotomia, il dubbio mi viene, faccine sorridenti o meno. L'esempio del ping pong e del tennis è emblematico. Si tende ad relegare ciò che non ci piace all'altro. Io non gioco più a gioco con la regola0 nè a molti altri giochi, ma non mi metto nelle discussioni a suggerire ai giocatori a cui piace seguire la trama del master ed appassionarcisi che farebbero meglio a dedicarsi al cinema o all'improvvisazione teatrale. Detto questo concordo con il tuo post da pace sociale (faccine a parte) e che si chiude così: Chiudo tornando in topic dicendo che il problema dell'uccisione dei PG è un problema solo in determinati giochi e che può essere affrontato in svariati modi. Nelle campagne di AD&D che ho fatto ne abbiamo sperimentati diversi, tutti a lungo andare equamente insoddisfacenti. Oggi preferisco giocare a giochi in cui questo aspetto, pur presente, non è più un problema.
  8. In che modo, se credi a quello che hai affermato nel post a cui rispondi stizzito, la risposta a questa domanda: ...è che il videogioco sarebbe la soluzione migliore e non invece un gioco di ruolo alternativo?
  9. No tu proponi una dicotomia semplicemente falsa. Nel tuo discorso emerge: o giochi ai giochi di ruolo con la regola zero o puoi giocare al gioco dell'oca o ai videogame. Questa non è una questione di gusti, è proprio una scorrettezza retorica all'interno della discussione. Ignori volutamente il fatto che esistano giochi senza regola zero per rafforzare il tuo punto di vista. Ripeto: si può giocarei ai giochi di ruolo in modi diversi. Pretendere che il modo che piace agli altri non esista o sia equiparabile al giocare ai videogiochi, come se fosse il fattore umano il discrimine, non è un modo serio di confrontarsi.
  10. @Dadone Siamo realisti: per fortuna il mercato del gioco di ruolo è abbastanza variegato per permettere a tutti di divertirsi senza false dicotomie come: "o giochi con la regola zero o giochi ai videogame".
  11. Io ho iniziato a giocare all'Advanced nel 1994. Oggi sinceramente non giocherei mai più a nessun gioco che abbia, in forma esplicita od implicita la dicitura: “You do have every right to overrule the dice at any time if there is a particular course of events that you would like to have occour” Semplicemente è un tipo di gioco che non mi soddisfa più.
  12. Spero che, malgrado il titolo, si possa parlare anche di esperienze di altri giochi. A parte questo, credo che il gioco in generale sia molto legato alle condizioni sociali in cui si esprime. Non credo che abbia un potere taumaturgico intrinseco e, se preso per il verso storto, può anche andare male. Personalmente ho anche io una lunga storia personale di gioco pluriventennale, ma fatta di alti e bassi, di stacchi, sia miei che di altri. Ora io personalmente ho una rinnovata passione, devo dire che negli anni passati ho visto molto l'influenza che le condizioni di vita e di umore hanno avuto su alcuni amici e compagni di gioco. Sono cose da non prendere sottogamba proprio perchè il gioco (nè il gioco di ruolo, ne altri giochi in generale) hanno un potere magico di intervento su questi aspetti, ma sono situazioni molti complesse in cui l'alchimia degli elementi non è per niente scontata.
  13. Certo certo, non intendevo usare "pagliacciata" in senso negativo. Ne abbiamo tutt'oggi un ricordo molto piacevole. Fu anche un po' toccante (anche perchè 2 dei giocatori sono attori per davvero) e i temi erano piuttosto "forti" (parto, destino di morte, rinascita)
  14. In una mia vecchia campagna di Call of Cthulhu ad un certo punto i personaggi, intrappolati in un viaggio attraverso scenari onirici, si trovano nelle quinte di un teatro italiano nel 1500 e stanno per andare in scena. Avevo scritto un breve testo "teatrale" di una decina di pagine, in cui rientravano temi della trama principale e ne avevo stampate copie a mo' di "copione" distribuendole tra i vari giocatori che hanno, di fatto, recitato in piedi, usando un angolo della stanza come palcoscenico, tutta la "piece". Fu una notevole pagliacciata.
  15. Ultimamente ho giocato a molti giochi PBTA e altro (Fiasco soprattutto) con completi neofiti che, senza avere particolari doti teatrali nè esperienze di gioco di ruolo, si sono appassionati e hanno contribuito a giocare partite emozionanti e divertenti. Credo che molto dipenda dal gioco. Fiasco ad esempio mette tutti a suo agio. Non mi è mai capitato di trovare nessuno in decine di partite, che non si buttasse per rendere vivido il suo personaggio.
  16. Che un PNG sia ironico o meno, cambia davvero il gioco? In che modo il fatto che sia ironico è un elemento centrale? Se è una sfumatura che non pensi di poter restituire, e fa parte del "color" del png, semplicemente cambia il color del png. Anche il background, se non è utile, può finire ad essere solo lunghe descrizioni più o meno riuscite, più o meno interessanti ai fini della partita. Ma esattamente come ho detto sopra, molto dipende dal gioco a cui giochi.
  17. Dipende in gran parte da che gioco state giocando. Voglio dire, se si stanno interpretando dei PNG in Fiasco, gli stereotipi andranno alla grande e renderanno al 100%, tra camerieri italo\americani, gestori cinesi di lavanderie, cowboy rozzi e astronauti russi me la sono sempre spassata un sacco. Se si sta giocando un PNG in Cuori di Mostro il senso di interpretare un PNG sarà dato dai principio del gioco: "tratta i PNG come auto rubate" e "fai sembrare umani i mostri e mostruosi gli umani". E via discorrendo da gioco a gioco...
  18. @Pelor Ciao! Le parole che usi nella tua risposta a Fenna secondo me sono molto "tricky", scivolose. Usi "gioco semplice" "gioco che richieda abilità, ma di ragionamento" "che non ricada nel picchio picchio" ma credi che il "picchio picchio sia una parte rilevante del gdr". Sono tutte risposte molto generiche, si potrebbe stare ore a discutere solamente di cosa potresti o non potresti intendere con quelle espressioni. Se ti va, ti invito ad essere un po' più specifico nelle tue richieste. Intanto io ti sconsiglio Cthulhu. Io ci ho giocato a lungo e l'ho adorato, ma è un gioco che promette tanto e non da la possibilità di mantenere le promesse che fa. Nella mia personale statistica delle partite fatte a Cthulhu, sono molto di più quelle deludenti o frustranti che quelle soddisfacenti. Poi ti consiglio di provare a uscire un po' dal seminato: il mondo dei GDR è vasto e variegato. Per provare qualcosa di nuovo bisogna ogni tanto anche buttarsi. Se lo desideri, cerca qualcosa che sia diverso dalle cose che hai fatto sino ad ora, non è impossibile fare ricerche, anche a partire solo da questo forum, per trovare qualche consiglio, qualche nome che potresti non aver mai sentito, che potrebbe incuriosirti. Con me ha funzionato. PS Nel tuo post fai riferimento a giochi che "semplice" che abbiano "massimo due o tre manuali": tutti gli ultimi giochi che ho comprato o a cui ho giocato ne hanno uno solo
  19. Quando giocavo a giochi che richiedevano una preparazione della campagna non ho mai messo incontri casuali. Li ho sempre trovato uno strumento rozzo e inutile. L'imprevedibilità per me è sempre stata l'imprevidibilità di un evento in termini di "trama", non dettata da un lancio di dadi. Anche per questo col tempo ho abbandonato DeD e sono passato a organizzare solo campagne di Call of Cthulhu (cavolo, a pensarci per una decina d'anni ho organizzato solo campagne a CoC), poi abbandonato anche quello in seguito ad alcuni crash di sistema. Se i tuoi personaggi\giocatori hanno fretta, secondo me puoi tranquillamente lasciare perdere gli incontri casuali. In generale secondo me è meglio narrare quello che vale la pena essere narrato. A volte meglio meno, ma meglio.
  20. Per il richiamo di cthulhu il mio consiglio è questo. Anzitutto evita come la peste la versione D20 System, una tamarrata indecorosa. Poi considera che è un gioco che ambisce a ricostruire un certo tipo di atmosfere, senza però darti tutti gli strumenti adeguati e lasciando molto spazio alla tua libera interpretazione e fantasia. Io ho giocato molte partite entusiasmanti a Il Richiamo di Cthulhu, ma anche molte veramente inutili. Molto dipende dall'idea base dell'avventura e dalla voglia dei giocatori di seguirla. E' un gioco un po' "passivo" se mi passi il termine. Se vuoi provare a giocarci, e potrebbe valerne la pena, penso sia importante che tu parti con un idea dell'avventura che vuoi fare molto forte e che si presta al gioco, oppure provare con un avventura prefabbricata, alcune sono spendibili in questo senso. Il rischio è di giocare un investigativo orrorifico che non fa paura e la cui soluzione enigmatica è troppo lineare.
  21. Sine Requie ha un ambient carino, come detto, ma personalmente trovo il sistema di gioco intollerabile. Se ti piace il fantasy 3.5style ma vuoi provare qualcosa di diverso il mio consiglio standard è Dungeon World, che ha il pregio di essere tutto in italiano e tutto disponibile online (qui: http://www.dungeonworld.it/ ) Se cerchi qua e la sul forum ci sono state discussioni a proposito e lo stesso link di li sopra ti rimanda ad articoli o testi esplicativi abbastanza significativi.
  22. @aedan Guarda il discorso è molto complesso e credo prescinda dal tema del thread o almeno ne è una sua deviazione in approfondimento. Io non sono uno dei più esperti in questioni terminologiche, ma leggendo qua e la si capisce bene che anche su valore "scientifico" di termini come -narrativo- c'è grossa discussione e alcuni tendono a non utilizzarli più, perchè forieri di confusione e basta. C'è una enorme discussione nel mondo dei giochi di ruolo, in particolare degli autori dei giochi di ruolo, sulla necessità di una catalogazione razionale delle tipologie di gioco. Se ti affidi un po' a google per cercare qualche discussione o articoli, ne troverai delle belle. Su GMless è un po' più facile, più o meno si intendono giochi che fanno a meno della figura autoriale canonicamente incarnata dal GM. Anche qua ci sarebbero delle sfumature credo, ma per capirsi molti di questi sono giochi in cui non c'è un GM di alcun tipo e i giocatori sono tutti allo stesso livello di partecipazione. Alcuni giochi GMLess che mi vengono in mente sono Fiasco (che continuo caldamente a consigliarti), Annalise o Un Penny Per I Tuoi Pensieri.
  23. Non c'è bisogno di qualcuno che fa rispettare le regole di gioco e l'ambientazione se le regole di gioco e l'ambientazione sono pensate per fare a meno di qualcuno che le faccia rispettare. Fidati e prova Fiasco, ti aprirà un mondo
  24. Se vuoi puoi provare Fiasco col libretto Fantasy: Sventradraghi. E' fantasy, è gmless.
  25. Anche io ti consigli Fiasco. Risponde alle tue esigenze e soprattutto è incredibilmente divertente. Può sembrare sfuggente ad una prima lettura, ma basta seguire bene il regolamento e dopo un paio di giri vedrai che girerà tutto per il verso.
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