Khiauros [Mezzodrago d'oro Paladino]
Una volta raggiunto il castello di prora e data un'occhiata in giro inizia a parlare
Che dire di Bahamut…il grande drago di platino, il signore del vento del nord, il re dei draghi metallici sono tutti nomi che rappresentano la divinità creatrice di tutti noi draghi metallici, dotato di infinita saggezza ed infinita misericordia, Egli combatte il male con implacabile decisione. È il terrore dei draghi cromatici, da sempre impegnato in una guerra silenziosa contro la sorella Tiamat, la creatrice dei draghi cromatici, vedi che una sorta di disgusto si dipinge per un attimo sul volto da rettile, anche se non sei pratico delle espressioni facciali di un drago vedi che è palese ciò che ha provato, poi si riprende. Bahamut si dimostra spietato contro coloro che servono l'Oscurità e compiono atti malvagi. Questa dualità nel suo agire, misericordioso con gli inermi ma spietato con chi compie il male, sembra rispecchiarsi nei suoi occhi; a volte del colore del cielo estivo, calmi e benevolenti, a volte dell'indaco intenso dei ghiacciai, freddi e profondi.
"... Egli è la mano paterna che accarezza il capo dei figli bisognosi di consolazione e riposo ... Egli è la scure che si abbatte su chi del Male è discendenza... ".
" ... offrimi riparo quando le mie ali sono troppo stanche per volare, offrimi consiglio quando la mia mente non sa dove andare... sii per me come un padre amorevole, ma puniscimi con tutta la tua furia se dovessi mai venire meno ai tuoi insegnamenti...”.
“…Rassicurante e familiare come un buon padre, capace di cullare e dare conforto ma che assume l'impeto della tempesta che fa ribollire la superficie dell'oceano quando rivolge parole di monito a coloro che del Male sono servitori”.
" spazza via il Male con i tuoi artigli, offri riparo ai giusti con le tue ali... e, ogni tanto, alza il muso al cielo stellato e pregalo in silenzio".
Bahamut è il dio che per noi draghi incarna la giustizia, l’onore, la nobiltà e la difesa degli innocenti, chi segue il sentiero di Bahamut deve rispettare tre dogmi fondamentali, lottare in nome dei più alti ideali di onore e giustizia, essere sempre vigile contro il male e combatterlo in ogni sua forma, proteggere i deboli, liberare gli oppressi e difendere sempre l’ordine e la giustizia. Bahamut deplora il Male in ogni sua forma, ma soprattutto dirige tutti i suoi sforzi per prevenire le macchinazioni di Tiamat. Grazie all' aiuto dei sette draghi d'oro che gli sono fedele scorta e stanno sempre al suo fianco, silenti e ferali, che sono la sua spada e il suo scudo scortandolo anche quando non sono nella loro vera forma nella sembianze di sette falconi dorati. Il nostro Re si adopera per offrire aiuto a chi ne abbia bisogno, anche se in genere preferisce lasciare che i mortali combattano da soli le loro battaglie, limitandosi a fornire un riparo sicuro o un consiglio prezioso, intervenendo di persona molto raramente, ed in genere solo quando Tiamat è coinvolta direttamente. Il Drago di Platino ama percorrere le vie del mondo, per osservare ciò che vi accade, vegliando, da sempre, sui mortali e sui loro figli e per suo volere che Harsgalt portò tra gli uomini la Lex Draconis, insegnando alle razze dei draghi e degli uomini, il valore profondo della convivenza, la possibilità di vivere e combattere insieme, come fratelli, contro la nera ombra della Signora dei Draghi Cromatici. Bahamut è una divinità molto amata, non solo dai draghi, ma anche da altre razze. In molte città è possibile trovare templi a lui dedicati, che in genere comprendono, oltre al luogo di culto vero e proprio, anche Ospedali che offrono cure e riparo ai viaggiatori. Noi draghi metallici preferiamo però adorarlo in privato, come è tipico della natura draconica, rivolgendo le nostre preghiere ad un piccolo santuario che si trova nelle nostre tane, in genere nulla di più che un suo simbolo dipinto su un muro, ma a volte i più ferventi creano veri e propri templi a lui dedicati in cui riversano quasi tutto il loro tesoro. Si dice che spesso, nelle notti d'estate, i draghi d'argento alzino i musi al cielo stellato, innalzando un canto melodioso che è preghiera e ringraziamento verso il loro Padre, ma sono pochissimi coloro che hanno avuto l'onore di assistere a questa suggestiva cerimonia.
Tutto questo mentre riposto il mantello si stiracchia e si sgranchisce in un modo che di umano non ha assolutamente nulla, effettivamente a parte le dimensioni e la capacità di stare eretto, la parte umana in lui non sembra assolutamente presente.