Un po' classica, come idea, ma mi interessa svilupparla approfonditamente (lo ammetto, influenzato dal manuale sulla tecnologia di Pathfinder):
Prendiamo un mondo fantasy "a caso", con umani, elfi e nani che vivono in una cultura medievale e lottano contro orchi e altre creature del male. Un idea classica, appunto, tipica di mondo dove il tempo sembra cristallizzato nel presente, con un passato di millenni e antiche civiltà ma un futuro inesistente.
Ora, aggiungiamo un elemento: il progresso tecnologico. Un giorno un mago scopre per caso come creare un raggio di luce molto potente, e lo chiama laser. Lo crea da una bacchetta, e per un po' è temuto e rispettato. Poi un nano si procura una di queste bacchette e scopre che è poco pratica, si scarica in fretta, s surriscalda...ma scopre anche che l'elemento magico può essere riprodotto in modo meccanico. Prende varie lenti, un fucile a polvere nera, la bacchetta, e nel giro di un decennio di studi e tentativi crea un'arma funzionale sebbene costosa. Intanto, un elfo scopre che i suoi esperimenti su prigionieri goblin hanno successo: è riuscito a creare una copia vivente di un goblin usando unghie e pelle come base. Dato che gli elfi sono rigorosamente una razza i declino, decide che duplicare i propri cari e sè stesso potrebbe essere una buona idea. Intanto un secondo nano scopre che il magma nelle profondità della terra è incredibilmente valido come fonte di energia. Prima prova con rune e magia, poi scopre che alcuni metalli sono ottimi conduttori di calore e quindi di energia.
Un uomo riesce ad imbrigliare il potere del fulmine.
Nel giro di qualche secolo, la tecnologia diventa davvero preponderante: la magia è troppo elitaria e richiede spese costanti, studio costante e la costante ricerca di ingredienti pericolosi. Inoltre la magia è pericolosa di per sé. La tecnologia è costosa, ma affidabile e facile da riprodurre. Un arma da fuoco che spara proiettili di plasma semi-solido può essere usata da chiunque, una bacchetta che spara dardi incantati no.
Ben presto si scatenano guerre diverse: per rubare le conoscenze, per appropriarsi di fonti di energia, per testare nuove armi...
La società viene plasmata dalla tecnologia: il costo è troppo elevato e pochi hanno accesso a oggetti "potenti" come armi, protesi e centrali geotermiche. Però l'elettricità può essere prodotta con un certo costo abbordabile per le nazioni più potenti. I villaggi hanno occasionalmente illuminazione a gas o a lampadina; il capovillaggio ha un sistema di comunicazione che fa rimbalzare le onde sull'atmosfera per poter parlare con la capitale. Si creano accademie di scienza, e anche accademia dove la magia si mescola con le scoperte tecnologiche. I maghi puri e duri esistono ancora, ma sono spesso isolati, individui rimasti ai vecchi sistemi. Così come cavalieri e guerrieri che devono adattarsi ad armi che rendono alcune armature e armi obsolete.
Alla fine la tecnologia diventa un elemento integrante dell'ambientazione, che può essere identificata non più come un medioevo, ma come un'età moderna con tecnologia futuristica, dove i fucili laser sono ancora costruiti artigianalmente così come i robot e i cloni. Inoltre può essere interessante esaminare le derive di tutto questo sul fantasy classico. I draghi, come l'hanno presa? Si sono estinti, abbattuti a colpi di armi al plasma? Gli orchi sono ancora vivi, sono forza lavoro schiacciata dalla differenza tecnologica ormai incolmabile, o si stanno civilizzando? E gli dei, come la vedono?