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  • Mostri come Boss? Per me no!

    Alonewolf87
    • 1.9k visualizzazioni
    • L'approccio in stile videogioco ai mostri come boss non si sposa molto bene con i GdR da tavolo.

    Venerdì 14 Settembre 2018,
    Di Lewis Pulsipher

    Il fatto che i videogiochi si concentrino su dei mostri "boss" non ha molto senso in un GdR da tavolo. Gli appassionati di videogiochi sono delusi se il mostro finale non li uccide varie volte; nei GdR una volta che si muore (solitamente) non si torna in vita in automatico.

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    Prima un accenno storico. Jeffro Johnson mi ha chiesto se io abbia usato come boss alcuni dei mostri a cui ho contribuito nel Fiend Folio degli anni '70. Molti dei miei mostri nel FF erano di bassa levatura, ma i Principi del Male Elementale erano veramente potenti e hanno decisamente fatto un'impressione (vedi la voce "Archomental" su Wikipedia). Per esempio, in D&D 5E un intero manuale di avventura è stato intitolato ai Principi del Male Elementale. Ho detto a Jeffro che solitamente le mie campagna non erano mai di livello sufficientemente alto per i Principi, ma che ne avevo incontrato uno una volta come giocatore (immaginatevi quando sia stato DIVERTENTE). Siamo fuggiti di gran carriera, visto che non volevamo avere nulla a che fare con il Principe del fuoco.

    Mi sono reso conto che non ho mai pensato ai mostri come boss per il D&D da tavolo, anche se è una parte inerente della mentalità dei videogiochi, e mi sono chiesto, perché? Nel D&D da tavolo, diversamente dai videogiochi, se si muore non si ha una partita salvata a cui fare ritorno e non si torna in vita in automatico. Siete morti quando il gruppo viene sterminato, a meno che qualcun altro non usi Desiderio. Non potete essere uccisi a ripetizione prima di avere successo. D'altro canto i boss dei videogiochi sono pensati per essere davvero ostici, per uccidervi più e più volte prima che abbiate successo. Dovete pian piano scoprire come poterli sconfiggere. Potreste giocare ai GdR da tavolo in questa maniera, ma sarebbe una cosa pratica? La questione fondamentale è che non esiste la possibilità di salvare il gioco salvato o di risorgere automaticamente. Di conseguenza un boss da videogioco tende ad essere molto più potente dei mostri che potreste affrontare durante il climax delle campagne di GdR da tavolo, sulla base della forza del gruppo.

    Gli appassionati di videogiochi sarebbero delusi se praticamente ogni volta che ci fosse uno scontro epico vincessero al primo tentativo; si sentirebbero imbrogliati. Si tratta di una questione di aspettative. I giocatori di videogiochi si aspettano un mostro boss, e si aspettano che sia così potente che moriranno varie volte prima di avere successo. I boss sono un fenomeno dei videogiochi, dato che sono troppo pericolosi per i GdR da tavolo. Non potete perdere in un GdR da computer visto che ci sono i salvataggi, mentre potete "perdere" ad un GdR da tavolo morendo solo una volta.

    Tendo ad usare molti mostri di varie tipologie differenti in uno scontro epico, invece di un singolo "super boss". La cosa può variare naturalmente, ma penso che questo fornisca ai giocatori una migliore probabilità di sviluppare strategie (e tattiche) rispetto al caso in cui ci fosse un solo mostro super-forte. E questo rende i GdR da tavolo diversi dai videogiochi GdR in un altro modo.

    Gruppi di varie tipologie di mostri possono fare affidamento su eventuali sinergie tra le loro capacità, nello stile delle truppe miste in combattimento. I giocatori non potrebbero riconoscere immediatamente quali sono i veri pericoli che stanno correndo quando affrontano più di un mostro. In questo senso i mostri singoli sono troppo facili, troppo diretti, spesso e volentieri troppo avulsi dalla realtà narrativa.

    Mi piacciono i templi come luoghi per gli scontri epici, dato che si connettono bene con le mie idee di un mondo di D&D come una guerra tra Bene e Male. In un tempio potreste trovare dei sacerdoti, degli scagnozzi di bassi livello, degli aiutanti più potenti, dei mostri collegati a quella religioni, degli animali controllati con la magia. Ci sono molte opzioni differenti in tal senso e non è necessariamente subito chiaro quali sacerdoti sono i più potenti, o se davvero i preti sono più potenti dei loro aiutanti. Se c'è un incantatore puro e semplice avrà spesso molte guardie o, quanto meno, molti ostacoli presenti tra lui e i personaggi.

    Tutto questo sarà decisamente più interessante che il confronto con un singolo mostro. Certamente, potreste usare un singolo mostro potente, ma non sarebbe sicuramente così potente in confronto ai PG come sarebbe in un videogioco. A meno che non vogliate far fallire i giocatori e in tal caso ci sono metodi più sottili per raggiungere tale scopo.

    Tutti questi sono ovviamente consigli, non obblighi. Come gestite le vostre campagne è una vostra scelta.


     


    Tipo Articolo: Approfondimenti

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    Commento consigliato

    Concordo in pieno con Lewis Pulsipher!
    Una cosa che mi ha sempre tenuto lontano dai videogiochi, è proprio il fatto che sono progettatti quasi tutti per necessitare di parecchie prove (e quindi parecchie morti e respawn) per essere completati... questo (imho) porta ad una certa "disaffezione" dei giocatori nei confronti del personaggio, perchè questa continua sequenza "morte-resurrezione" non è realistica.
    In un gdr, invece

    43 minuti fa, Alonewolf87 ha scritto:

    Non potete perdere in un GdR da computer visto che ci sono i salvataggi, mentre potete "perdere" ad un GdR da tavolo morendo solo una volta.

     

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    Totalmente d'accordo, uno delle possibilità del gioco di ruolo è appunto la risoluzione della situazione/combattimento, che non è sempre "ammazziamo il boss di turno" ma spesso un "come usciamo da sta situazione"?
    Magari con il miglior guadagno possibile.


    Però ci sono alcuni giochi che contemplano questa meccanica, vedasi ad esempio Path Of Exile (gioco simile a Diablo), che in modalità Hardcore non ti permette di tornare in vita. Quindi spesso i boss fanno molta ma molta paura e correre risulta un'ottima idea.
    Siamo comunque ancora lontani anni luce dalle libertà dei Gdr cartacei.

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    Pur concordando in generale col pensiero dell'articolo, condivido quanto detto da Maxwell Monster: se l'idea di boss finale è solo un grosso sacco di pf, non solo si perde l'idea della sfida, ma la sfida stessa si annulla, perché esistono decine di metodi con cui bloccare un mostro del genere

    Altro punto che vorrei citare: il gs di un mostro dovrebbe esistere proprio per questo, se faccio affrontare a quattro pg di livello 1 un mostro, preso da un manuale o creato da me, con gs 5, è ovvio che verranno massacrati; ciò non toglie che un singolo mostro di livello 1, pensato apposta per essere una sfida per quel party, può dar vita ad un combattimento interessante anche se da solo

    tutto questo secondo me, pur rimanendo del tutto d'accordo con quanto detto nell'articolo 

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    A me i boss piacciono, ma in effetti nei GdR cartacei è difficile rendere quella sensazione di "impararne" gradualmente uno, visto che di solito li si combatte una volta soltanto.
    Possibili soluzioni, dato che integrare una meccanica di respawn in cartaceo sarebbe probabilmente pallosissimo, sono usare come mostri delle versioni più deboli del boss, dar modo ai giocatori di raccogliere informazioni prima del combattimento e, di rado, usare boss che compaiono più volte di seguito, ad esempio perché all'inizio sono troppo forti e costringono il party a fuggire, o perché sono loro a scappare.

    Detto questo, con un buon sistema di preparazione degli incontri e magari qualche trucco con l'iniziativa (boss che invece di fare un danno enorme una volta per round ne fanno un po' meno, ma agiscono 2-4 volte) è tranquillamente possibile creare delle belle bossfight anche usando un singolo avversario.

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    i miei giocatori hanno affrontato il kraken nella sua tana. hanno fatto tutto sommato una buona strategia ma ne hanno buscate come sacchi da boxe finendo lo scontro per il rotto della cuffia: risorse esaurite e i due picchiatori ad un passo dalla morte per una volta a testa (prontamente salvati dall'anima prescelta). 

    l'ho sfruttato a tutti gli effetti come un boss finale (ultimo nemico nell'ultima stanza di un dungeon) ma credo che i miei giocatori si siano molto divertiti. 

    immagino che se il gruppo percepisce lo scontro come equo nei suoi confronti picchiare come fabbri e magari fare fuori qualcuno viene recepito come una naturale conseguenza di una preparazione un pò approssimativa allo scontro.

    tendenzialmente anche io non amo usare i mostri come boss ma alcuni sono pensati appositamente per questo scopo e mi sono accorto che alternarne qualcuno ai più classici PNG è un buon modo per uscire dagli schemi tipici del mio gruppo.

    Modificato da mimik
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    51 minuti fa, Voignar ha scritto:

    Altro punto che vorrei citare: il gs di un mostro dovrebbe esistere proprio per questo, se faccio affrontare a quattro pg di livello 1 un mostro, preso da un manuale o creato da me, con gs 5, è ovvio che verranno massacrati; ciò non toglie che un singolo mostro di livello 1, pensato apposta per essere una sfida per quel party, può dar vita ad un combattimento interessante anche se da solo

    Ammesso che il gioco preveda dei GS.

    Ho partecipato a sessioni in cui i personaggi dei giocatori hanno sconfitto avversari sulla carta molto più forti di loro sfruttando il terreno a loro vantaggio o usando le parole, il denaro o l'astuzia... 😉

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    @Checco, pienamente d’accordo su questo, il discorso sul gs è per gli scontri classici “da videogioco”, presi in esame dall’articolo, ed in quel caso penso che, anche per gruppi molto ottimizzati e di tier alto, serve non avere dislivelli troppo alti tra pg e gs

    per contro, se si gioca in maniera meno “violenta”, nulla vieta ad un pg di 1 di truffarne, imbrogliarne e nel caso anche uccidere personaggi e creature di livello molto più alto del loro 

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