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Il Paladino Ideale


Black God

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Essendo io difficilemtne esperto in materia di paladini (trovo gli zeloti religiosi estremamente irritanti) mi giunge spontanea la domada: ma per un paladino è accettabile mettere in pericolo della gente perchè lui deve rispettare il codice?

Ad esempio: Discutendone con Vincent a un certo punto lui, aspirante paladino, è uscito con la frase "gli archi sono da vigliacchi", con questo intendendo che per lui l'uso dell'arco non è onorevole, la mia domanda è quindi: un paladino che deve organizzare le difese di una città si preoccuperebbe prima di difendere al meglio la città usando magari anche cose come l'olio bollente o gli archi, magari disonorevoli ma molto efficaci o si ostinerebbe a seguire il codice mettendo però in pericolo coloro che sta difendendo?

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ma per un paladino è accettabile mettere in pericolo della gente perchè lui deve rispettare il codice?

Assolutamente no.

Per come interpreto io la cosa,secondo la mia filosofia,opinione,punto di vista,sfumatura...insomma IMHO e ho spiegato prima il perchè e non mi ripeterò

Ad esempio: Discutendone con Vincent a un certo punto lui, aspirante paladino, è uscito con la frase "gli archi sono da vigliacchi", con questo intendendo che per lui l'uso dell'arco non è onorevole, la mia domanda è quindi: un paladino che deve organizzare le difese di una città si preoccuperebbe prima di difendere al meglio la città usando magari anche cose come l'olio bollente o gli archi, magari disonorevoli ma molto efficaci o si ostinerebbe a seguire il codice mettendo però in pericolo coloro che sta difendendo?

Credo ci sia un malinteso.

Credo per un paladino sia disonorevole usare l'arco lui personalmente,in un duello o combattimento non userà l'arco.

Ma è un questione personale,se deve organizzare una difesa certo che i soldati possono usare l'arco e ci mancherebbe;-):-D

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Credo per un paladino sia disonorevole usare l'arco lui personalmente,in un duello o combattimento non userà l'arco.

Ma è un questione personale,se deve organizzare una difesa certo che i soldati possono usare l'arco e ci mancherebbe;-):-D

Un paladino non è un nobile europeo del XIV secolo. Non c'è nulla che impedisca ad un paladino di usare armi da tiro, come nulla impedisce al tuo PG di considerare disonorevole quel tipo di armi, se la sua cultura gli *****ca quest'idea; non usare armi da tiro tua rimane una scelta non generalizzabile a tutta la classe.

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Un paladino non è un nobile europeo del XIV secolo. Non c'è nulla che impedisca ad un paladino di usare armi da tiro, come nulla impedisce al tuo PG di considerare disonorevole quel tipo di armi, se la sua cultura gli *****ca quest'idea; non usare armi da tiro tua rimane una scelta non generalizzabile a tutta la classe.

Ma certamente,sono d'accordo...provavo a interpretare le parole di Malakias.

Mi sono espresso male,certamente un paladino può usare le armi con cui si trova meglio;-)

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Mi sono espresso male,certamente un paladino può usare le armi con cui si trova meglio;-)

E proprio qui volevo portarti : il paladino può considerare onorevole anche il veleno, anche l'attacco alle spalle, anche l'assassino.

Condizione sufficiente a determinare il codice d'onore del paladino è, da un lato, la cultura di provenienza del PG ( che potrebbe vedere l'assassinio come una normale prassi bellica), nonchè il dogma impostogli dalla divinità.

In senso stretto, ogni guerra rappresenta una violazione della legge : la violazione della legge dello sconfitto, che viene cancellata dalla legge del vincitore ( ed ogni legge modificata è, di solito, una violazione delle legge precedente) => Un paladino che abbia come requisito il rispetto incondizionato di una legge, territoriale come etnica, sarebbe inevitabilmente destinato a perdere il paladinato.

Il paladino crede nell'Ordine, di cui la legge è emanazione.

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E proprio qui volevo portarti : il paladino può considerare onorevole anche il veleno, anche l'attacco alle spalle, anche l'assassino.

Bè oddio...qui non sono molto d'accordo...questo è più da Guardia Grigia.

Io intendevo che possono usare le armi che vogliono in un contesto di combattimento LEALE.

Un paladino combatte seguendo le regole dell'onore in duello,non credo possa abbassarsi a giocare sporco mettendo si sullo stesso piano di chi fa queste cose e andando contro anche ai dogmi delle divinità buone che esigono combattimenti leali.

Lo trovo un pò contrastante.

Io non lo faccio mai,ma sono uno che non dice agli altri come fare il loro dovere,se vedo colleghi paladini che ritengono di combattere al meglio in questo modo,aggrotto un sopracciglio e li lascio fare,l'importante è che sconfiggano i cattivi.

Condizione sufficiente a determinare il codice d'onore del paladino è, da un lato, la cultura di provenienza del PG ( che potrebbe vedere l'assassinio come una normale prassi bellica), nonchè il dogma impostogli dalla divinità.

Potrebbe essere certo,anche se mi parrebbe strano,ma tutto può essere.

In senso stretto, ogni guerra rappresenta una violazione della legge : la violazione della legge dello sconfitto, che viene cancellata dalla legge del vincitore ( ed ogni legge modificata è, di solito, una violazione delle legge precedente) => Un paladino che abbia come requisito il rispetto incondizionato di una legge, territoriale come etnica, sarebbe inevitabilmente destinato a perdere il paladinato.

Il paladino crede nell'Ordine, di cui la legge è emanazione.

Perchè una legge modificata è una violazione della stessa?Leggi possono subire modifiche legittime...che poi in guerra valga la legge del vincitore sono d'accordo.

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Bè oddio...qui non sono molto d'accordo...questo è più da Guardia Grigia.

Che altro non è che un'ulteriore categorizzazione di una classe, nata proprio per far capire a tutti quanto i paladini non debbano essere il solito eroealtobellobiondoebuono che tutti pensano.

Io intendevo che possono usare le armi che vogliono in un contesto di combattimento LEALE.

Un paladino combatte seguendo le regole dell'onore in duello,non credo possa abbassarsi a giocare sporco mettendo si sullo stesso piano di chi fa queste cose e andando contro anche ai dogmi delle divinità buone che esigono combattimenti leali.

Leale varia molto da cultura a cultura, da persona a persona. Per un nobile europeo del XIII secolo è sleale chi usa armi da tiro in duello, invece per un nobile mongolo vincere un duello di arcieria rappresenta un altissimo punto d'onore. Onore è un fattore di contingenza, e non dovremmo limitarci a pensare quello che per noi è tradizionalmente l'onore.

Perchè una legge modificata è una violazione della stessa?Leggi possono subire modifiche legittime...che poi in guerra valga la legge del vincitore sono d'accordo.

Perchè se per ipotesi le leggi sono due, e non hanno nessuna legge che le sovrasta, come si può determinare quelle delle due "giustamente" sostituisce l'altra? E' impossibile.

Dato che è impossibile determinare una legge che sovrasti tutte le altre, ne consegue che nessuna legge ha il diritto di sostituirne un altra, quindi ogni legge ne viola necessariamente un altra.

Per risolvere questo problema, noi occidentali ci siamo inventati la "legge dei popoli"... ma non rappresenta una soluzione del problema, quindi ci abbiamo aggiunto la "legge di Dio", la "legge naturale", fino ai "diritti dell'umanità" in un eterno rincorrere questo tentativo di costruire una legge "definitiva", che non potrà mai essere raggiunta.

D&D rientra in questo secondo aspetto : gli dei esistono, gli dei sono l'unica autorità vera e tangibile; solo gli dei vanno ascoltati, non le leggi degli uomini, che ne sono un emanazione necessariamente imperfetta.

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Che altro non è che un'ulteriore categorizzazione di una classe, nata proprio per far capire a tutti quanto i paladini non debbano essere il solito eroealtobellobiondoebuono che tutti pensano.

Io penso che sia nata per dare una alternativa più giocabile del paladino (questo non toglie che quello che dici è vero)

Leale varia molto da cultura a cultura, da persona a persona. Per un nobile europeo del XIII secolo è sleale chi usa armi da tiro in duello, invece per un nobile mongolo vincere un duello di arcieria rappresenta un altissimo punto d'onore. Onore è un fattore di contingenza, e non dovremmo limitarci a pensare quello che per noi è tradizionalmente l'onore.

Bè sai,un paladino che è l'esempio lampante di tutto ciò che deve essere puro,combattendo in maniera "sporca" questo può sembrare strano.

Sono conscio che è uno stereotipo,ma insomma c'è del vero.

Ma hai ragione,anche storicamente parlando,per questo ho detto che lascio a ogni paladino di combattere come meglio gli pare.

Rientra tutto nell'interpretazione personale che ognuno si fa delle cose,ed è anche una questione di libertà personale (come direbbe Capitan America;-))

Io ho il mio concetto di lealtà e combatto seguendo quello bla bla...poi per me l'importante è che il Bene trionfi.;-)

Perchè se per ipotesi le leggi sono due, e non hanno nessuna legge che le sovrasta, come si può determinare quelle delle due "giustamente" sostituisce l'altra? E' impossibile.

Dato che è impossibile determinare una legge che sovrasti tutte le altre, ne consegue che nessuna legge ha il diritto di sostituirne un altra, quindi ogni legge ne viola necessariamente un altra.

Per risolvere questo problema, noi occidentali ci siamo inventati la "legge dei popoli"... ma non rappresenta una soluzione del problema, quindi ci abbiamo aggiunto la "legge di Dio", la "legge naturale", fino ai "diritti dell'umanità" in un eterno rincorrere questo tentativo di costruire una legge "definitiva", che non potrà mai essere raggiunta.

Mi sta bene,ma io non parlo di sovrastare o sostituire ma modificare, ritengo che una legge possa essere benissimo modificata,non vedo ragioni per la quale non possa essere.

Se una legge dice "Ogni cittadino che uccide un altro cittadino deve essere condannato a 30 di prigione" non vedo perchè non possa modificata a "prigione a vita"

D&D rientra in questo secondo aspetto : gli dei esistono, gli dei sono l'unica autorità vera e tangibile; solo gli dei vanno ascoltati, non le leggi degli uomini, che ne sono un emanazione necessariamente imperfetta.

In effetti,per come gioco io,il volere del mio Dio viene prima delle leggi terrene,questo non toglie però che le devo seguirle e rispettarle.

Nel momento in cui queste leggi non siano in sintonia con il Bene Superiore,il Bene del Prossimo ecc. allora non le seguo più

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Mi sta bene,ma io non parlo di sovrastare o sostituire ma modificare, ritengo che una legge possa essere benissimo modificata,non vedo ragioni per la quale non possa essere.

Se una legge dice "Ogni cittadino che uccide un altro cittadino deve essere condannato a 30 di prigione" non vedo perchè non possa modificata a "prigione a vita"

Una legge può benissimo essere modificata, ma solo se esiste una legge superiore che permette questa modifica, altrimenti ogni cambiamento è illegittimo.

Nel caso che pensiamo alla legge come ad un espressione di una volontà etnica, solo i membri di questa etnia dovrebbero avere il diritto di modificarla. Nel caso pensiamo alla legge come ad un espressione di una volontà territoriale, solo gli abitanti di un territorio dovrebbero avere il diritto di modificarlo. Ma chi determinano etnia e/o territorialità se non meccanismi della legge stessa? La modificabilità secondo questi criteri quindi è molto ambigua e relativa, ne consegue che ogni legge che sia imponibile diventa legittima, dato che di per se ogni legge non ha un supporto legittimatore particolare ( a meno dei "trasferimenti di volontà" propri della filosofia giuridica moderna... trasferimenti che comunque sono essi stessi contraddittori e sono stati superati da quella che dovrebbe essere la filosofia giuridica contemporanea).

Per farla breve, la legge non esiste nel nostro mondo. Semplicemente essa non è pensabile, se non come frutto della contingente volontà di alcune persone. Ma in un universo in cui esiste un Ordine ( quell'aspetto dell'allineamento che è "Legale"), allora la legge esiste... come se fosse tangibile, ma comunque è separata da quella che è la realtà fattuale della legge stessa, che ne rimane una rappresentazione, per quanto poco, materiale, quindi spuria.

Tutto sto casino per dire che il Paladino rispetta l'Ordine, non la legge.

In effetti,per come gioco io,il volere del mio Dio viene prima delle leggi terrene,questo non toglie però che le devo seguirle e rispettarle.

Nel momento in cui queste leggi non siano in sintonia con il Bene Superiore,il Bene del Prossimo ecc. allora non le seguo più

Sottoscrivo.

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Che altro non è che un'ulteriore categorizzazione di una classe, nata proprio per far capire a tutti quanto i paladini non debbano essere il solito eroealtobellobiondoebuono che tutti pensano.

Leale varia molto da cultura a cultura, da persona a persona. Per un nobile europeo del XIII secolo è sleale chi usa armi da tiro in duello, invece per un nobile mongolo vincere un duello di arcieria rappresenta un altissimo punto d'onore. Onore è un fattore di contingenza, e non dovremmo limitarci a pensare quello che per noi è tradizionalmente l'onore.

Sì, è vero, però di quanti paladini mongoli si è mai sentito? Il paladino è una classe che ha senso in un mondo in cui l'onore è quello classico della cultura di coloro che hanno ideato il gioco: il veleno, il colpire alle spalle, non era sleale solo nel XIII secolo tra nobili e cavalieri, ma anche in un luogo selvaggio come il far west, o in antica Grecia.

Se si vuole adattare la classe per culture diverse, si deve prima descrivere cos'è l'onore per le suddette culture.

Se in una società è ritenuto comunque onorevole il veleno, l'attacco alle spalle, quale metodo per risolvere i conflitti personali è considerato vile e scorretto?

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Bella domanda Airon17, ma ahimè, come già dimostrato in un altro topic dove discutevamo io e Dark Megres, non c'è una cultura predefinita nella 3.5.

Insomma, D&D non è basato su una società medievale.

E quindi, anche le basi culturali, pure essendo ispirate ad essa, non sono cosi definite.

D'altronde, c'è il Monaco come classe base.. e questa si potrebbe definire ispirata all'Oriente, non certo all'Europa.

Che ha una cultura totalmente diversa.

Quindi ?

Quindi niente, un bel casino.

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Bella domanda Airon17, ma ahimè, come già dimostrato in un altro topic dove discutevamo io e Dark Megres, non c'è una cultura predefinita nella 3.5.

Insomma, D&D non è basato su una società medievale.

E quindi, anche le basi culturali, pure essendo ispirate ad essa, non sono cosi definite.

Scusa tanto mio caro Elayne,ma questo che dici è opinabile,per me D&D,o meglio alcune ambientazioni di D&D sono medievali e nel topic da te citato ho portato un'ampia trattazione a sostegno della mia teoria.

Ma siamo OT ;-)

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  • 5 mesi dopo...

[Premessa "on"] Riutilizzo questo topic per non apirne uno nuovo su un argomento di fondo già molte volte trattato. Premetto di non averlo letto tutto e di aver fatto qualche ricerca nel forum, ma avrei una domada specifica a cui ancora non ho trovato una risosta [/Premessa]

Allora sono il dm di un gruppo composto quasi solo da malvagi (CM NM CN ed un NN) che si accingono per la prima volta in questa campagna ad entrare in una grande città. In città ci sono (naturalmente) delle guardie ed alcune di loro sono paladini. Se un paladino dovesse essere di guardia, ad esempio, all'ingresso delle mura avrebbe IMO tutto il diritto d lanciare la sua individuazione del male sui forestieri (visualizzando così delle aure malvage deboli dati i pg).

Ora la mia domanda è la seguente: un buon paladino cosa dovrebbe fare dei nuovi venuti? Sa che sono malvagi me è anche vero che al momento dell'incontro essi non stanno infrangendo alcuna legge.

Il paladino dovrebbe arrestarli, punirli, impedirgli l'ingresso in tutti i modi?

Oppure potrebbe limitarsi a cercare di "convertirli" farsi promettere che non infrangeranno la legge (ma non credo che il paladino sia tanto ingenuo) e poi tenerli d'occhio per poi piombargli addosso al primo errore?

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Allora sono il dm di un gruppo composto quasi solo da malvagi (CM NM CN ed un NN) che si accingono per la prima volta in questa campagna ad entrare in una grande città. In città ci sono (naturalmente) delle guardie ed alcune di loro sono paladini. Se un paladino dovesse essere di guardia, ad esempio, all'ingresso delle mura avrebbe IMO tutto il diritto d lanciare la sua individuazione del male sui forestieri (visualizzando così delle aure malvage deboli dati i pg).

Ora la mia domanda è la seguente: un buon paladino cosa dovrebbe fare dei nuovi venuti? Sa che sono malvagi me è anche vero che al momento dell'incontro essi non stanno infrangendo alcuna legge.

Il paladino dovrebbe arrestarli, punirli, impedirgli l'ingresso in tutti i modi?

Oppure potrebbe limitarsi a cercare di "convertirli" farsi promettere che non infrangeranno la legge (ma non credo che il paladino sia tanto ingenuo) e poi tenerli d'occhio per poi piombargli addosso al primo errore?

Questo è un lavoro per...GODRIC!!!!

Beh,purtroppo avere delle aure malvagie non vuol dire che automaticamente sono colpevoli,non c'è una legge che vieta le aure malvagie.

Anche la conversione mi sembra poco adatta nella circostanza.

Direi la tua ultima opzione è la più giusta,ossia che li si fanno entrare ma li si tengono COSTANTEMENTE d'occhio per tutta la città e appena sbagliano TAC!!!li si impacchettano e si puniscono.;-)

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L'allineamento malvaggio non implica infatti che sono criminali.

Potrebbe anche essere una persona LM, ma che comunque che ha onore e rispetto delle leggi.

Difficile poi per un Paladino seguire qualsiasi persona malvaggia che entri in città.

Un mercante senza scrupoli sarà senza dubbio malvaggio, ma non ucciderebbe o violerebbe le leggi...

Insomma, il Paladino non dovrebbe fare nulla. Può seguire/osservare la persona, se vuole, ma non può mica seguire TUTTI i malvaggi. E ce ne sono tanti, imho, in una città.

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beh ma il paladino potrebbe avere dei seguaci che seguono le persone malvagie e riferiscono al paladino le loro azioni malvagie/ o che vanno contro la legge

Se il paladino è una guardia della città, a meno che non sia un graduato, difficilmente avrà dei seguaci...

Comunque sono d'accordo con godric, essere paladini, non vuol dire andare im giro, fare individuazione del male a gogo, e picchiare tutti sulle orecchie. Se la suddetta guardia/paladino avrà dei buoni motivi per fare individuazione del male sui pg (ricordiamoci che anche se può farla infinite volte al giorno, dopo un po' il suo dio potrebbe stufarsi di concedergli questa capacità se continua ad usarla inutilmente, quindi perlomeno dovrebbe avere dei motivi sensati), ed ovviamente noterà che sono malvagi, potrebbe essere un po' più fiscale sulle domande di routine (del tipo: chi sei?, perchè sei venuto qui? quali affari devi compiere?, etc etc). Ma per il resto, direi che non fa null'altro...certo storcerà un po' il naso, ma in una grande città, a meno che non si giochi in un ambientazione dove sono tutti buoni e sono tutti celestiali, difficilmente i tuoi pg saranno gli unici malvagi...:cool:

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Ospite Happy Jedi

Sono daccordo con Anatra di Gomma però forse ci si dimentica che il Paladino non sempre è legato ad una divinità... il manuale del giocatore per primo dice che prima di tutto il paladino può anche essere qualcuno con un forte senso di giustizia e che sia proprio questo a dargli potere, l'ideale che lo trascina insomma. Molti idealizzano il paladino come una sorta di estremista religioso con il paraocchi e con mille limitazioni.

Come è stato detto, tutto dipende dall'ideale che spinge il paladino, dal carattere dell'eventuale divinità che segue e dalla cultura dove è cresciuto e dove vive tutt'ora.

Un paladino legato al castigo del male, alla giustizia a tutti i costi potrebbe non vedere limiti ai mezzi utilizzabili per abbattere il "male".

La questione "combattimento leale", "giustizia"e amenità simili sono strettamente legate alla cultura cui appartiene il paladino; un paladino nato e cresciuto in una società dove è in vigore lo schiavismo probabilmente considererà normale avere dei servitori/schiavi che magari tratterà benissimo ma che considererà normale come parte della vita, mentre un altro paladino di fronte alla sola idea di schiavitù potrebbe voler mettere in atto una crociata per liberare gli schiavi oppressi.

La cosa brutta in questo caso è non tanto vedere come si comporta con un malvagio (che come abbiamo detto dipende dal suo ideale personale e da come è stato educato) ma cosa faranno il paladino della città dove c'è schiavismo e il paladino che vuole radere al suo la città "malvagia dove c'è la schiavitù" quando si troveranno faccia a faccia?

Tutte questioni morali e soggettive, non esiste un solo tipo di paladino, come non è detto che tutti siano generosi e comprensivi o aperti mentalmente alle altre culture, anche la freddezza, la rigidità nei saldi principi sono qualità da paladino... chi può dire qual è il vero paladino?

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:redface:Se posso permettermi una "piccola" osservazione direi che fino ad ora "tutti" hanno messo in tavola "molto" senza badare ad andare con ordine (ma che paladini siete???:rolleyes:). (ovviamente sto scherzando)

Non si può dare una definizione esatta del "Paladino Universale" che sia al 100% corretta allo stesso modo in cui non si buò definire con esatta precisione cosa sia "Bene" e cosa "Male" (e questo dovrebbe essere un punto non confutabile visto un percorso di più di 3000 anni di cultura filosofico-religiosa che, a tutt'oggi, non è ancora riuscita a rispondere appieno al quesito).

Appurato questo, e visto che non siamo nè divinità, nè santi, nè illuminati che conoscono le metafisiche perfezioni di un mondo "Iperuranio" dobbiamo partire dalla nostra vita.

Ecco dunque che una profonda caratterizzazione del personaggio per cultura, morale, educazione (etc) ricevute (dal PG) ci forniranno la chiave di volta per l'interpretazione del nostro Paladino.

Tanto per citare Seneca che mi sembra cogliere pienamente il problema della dicotomia Legge-Bene:

>---"Se vogliamo essere giudici giusti di tutte le situazioni, in primo luogo dobbiamo convincerci che nessuno di noi è senza colpa. Lo sdegno maggiore nasce da questa mentalità: "Non ho commesso colpa" e: "Non ho fatto niente". No: è che non confessi nulla! Ci sdegniamo se ci è stata inflitta una ammonizione o una pena e, nello stesso tempo, pecchiamo di nuovo, aggiungendo al male fatto l’arroganza e la ribellione.

Chi è costui, che si professa innocente davanti a tutte le leggi? Ed ammesso che sia così, che innocenza striminzita è l’esser buoni a norma di legge! Quanto è più estesa la regola del dovere di quella della legge! Quanti obblighi impongono la pietà, l’umanità, la liberalità, la giustizia, la lealtà, tutti valori che non sono traducibili in leggi dello Stato!

Ma non riusciamo nemmeno ad esser fedeli a quella normativa ridotta all’osso: alcune cose abbiamo fatto, altre pensato, altre desiderato, altre favorito; di certe azioni, siamo innocenti perché non ci sono riuscite.

Pensando a questo, siamo più giusti con chi sbaglia, abbiamo fiducia in chi ci rimprovera; non adiriamoci per nulla con i buoni (e con chi non dovremmo adirarci, se lo facciamo anche con i buoni?) e, soprattutto, non adiriamoci, con gli dèi: non è per legge loro, ma per la nostra condizione di mortali, che soffriamo i disagi che ci accadono."---<

Questo direi che è un buon riassunto del Bene e della Legge intesi in senso obiettivo ed intesi nella maniera che è più vicina al mio sentire ...c'è tuttavia da aggiungere che questa filosofia viene considerata germe del cristianesimo che si svilupperà di lì a poco, ecco dunque che può venir considerata per certi versi "faziosa" (pur se rispettabile visti i valori "universali" che incarna).

Ecco dunque che non sbaglia chi interpreta il Paladino come un invasato convinto di fare il bene, nè sbaglia colui che cerca di dargli un ruolo un pò più da santone "hippy" come qualcuno lo ha definito.:-p

L'importante è che la morale alla quale si rifà il Paladino sia ben definita, il che NON VUOL ASSOLUTAMENTE DIRE ESTREMIZZATA.

IL Paladino (imho), come già postato più volte altrove, non è un monaco Jainista che ritiene sacra la vita di TUTTI gli esseri viventi...nè è un folle sterminatore che uccide un bambino perchè ha rubato una mela.

Inoltre..se ci mettiamo a discutere sui punti di vista non se ne esce più...

ES (stupido ma mi è venuto così su due piedi): I maghi del Thay hanno istituito una dittatura. Il Paladino che gli si oppone con la forza cercando di cambiare la situazione (magari con la forza, visto che il suo uso NON E' per niente estraneo al Paladino) mi ricorda tanto il soldato americano che, convinto di portare la democrazia in un paese oppresso, va in missione in Iraq. Egli versa il sangue altrui ed il proprio, rischia persino la sua vita per perseguire i propri ideali, e dal suo punto di vista è nel giusto. Lui non lo fa per politica (non è un politico ma un soldato), non lo fa per un barile di petrolio in più o in meno (non è certo questo a spingere il singolo)...lo fa per senso del dovere (verso i suoi compagni, la sua patria, la sua famiglia) e per lealtà (sempre verso i compagni, la patria, la famiglia e verso i suoi ideali di giustizia e libertà) ma questo non vuol dire che compia un atto "Giusto" o "Buono".

Perchè? Perchè "Giusto" e "Buono" vanno di pari passo con valori come la Libertà (che lui persegue si, ma imponendola, non proponendola) il rispetto della Vita e della Cultura altrui (che in questo caso sono assenti) etc...

Tutta questa odissea per dire che per interpretare bene un personaggio complesso come il Paladino, così come per vivere in questo mondo si DEVE (e non dovrebbe, visto che al giorno d'oggi sembra purtroppo un optional) avere un codice Morale ben definito(che si può avvicinare di più o di meno all'ideale di Bene)...ed inoltre ricordarsi che un'azione è "Positiva" (non diciamo "Buona" che è un pò troppo pretenzioso) o "Negativa" indipendentemente dalla persona che la attua ed indipendentemente dalle motivazioni che portano a compierla. ("Il fine non giustifica MAI i mezzi" ma questo è un pò OT e richiederebbe più post.)

Tutto ovviamente IMHO (ma neanche tanto Humble in fin dei conti :cool:)

EDIT: Per farmi odiare un pò dirò, giusto perchè mi è rimasto VERAMENTE nel gozzo, che (pur essendo in ambito ludico) ritengo l'andare a cercare in un manuale di D&D la definizione (dietro cui barricarsi) di Morale, Bene ed altri concetti universali una Blasfemia contro tutto ciò che è Intelletto...e non sto scherzando...

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