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Capitolo 3 - Night’s Dark Terror (Parte 6)


AndreaP

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Grigory

"Certo che siamo d'accordo! Dimmi una cosa però, verso che direzione dobbiamo andare? Magari posso aiutarti con l'orientamento..."

E mentre diceva questo, il Chierico iniziò a cercare dei punti naturali che potevano dargli uno spunto per orizzontarsi. Tipo il muschio su alberi e rocce, l'orientamento degli alberi, ecc ecc

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Moldain 16 Yarthmont 992, sera [nebbia - fine primavera]

Guidati nel buio e nella nebbia da Grigory e Ivan i compagni si mossero lentamente verso nord, consci che vi erano strapiombi e possibili agguati degli gnoll

Passarono ore e la notte fredda e cupa li circondava finché ad un tratto la nebbia sparì

Si trovavano in una valle sul cui fondo scorreva un torrente e le stelle illuminavano il sentiero

"Direi di fermarci a riposare" disse Ivan "Non possiamo proseguire tutta notte"

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Vassilji

"Senza quella dannata nebbia, dormirei anche in eterno!" il giovane umano si lasciò andare a uno sfogo, pur ricordando di moderare il tono.

"Non riesco ancora a credere a cosa siamo scampati. Da oggi in poi, giuro che i banchi di nebbia sono miei nemici giurati."

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Grigory

"Ok allora, dai, tutti a terra. Leghiamo i cavalli ad un albero e facciamo i turni di guardia in modo da riposare almeno un po' e tutti."

Il Chierico scese e  andò a legare Costanzo ad un bell'albero robusto.

"Direi anche di accucciarci vicino ai cavalli"

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Moldain 16 Yarthmont 992, notte [nebbia - fine primavera]

I compagni avevano appena fatto in tempo a legare i cavalli quando non più lontani di 300m, nella parte della valle coperta dalla nebbia, si iniziarono a vedere luci. Luci che si avvicinavano

E a sentire canti rauchi e duri, ripetitivi che suggerivano odio solo a sentirli

"Gnoll" urlò Ivan

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Grigory

Il Chierico era visibilmente stanco e arrabbiato.

Salì di nuovo in groppa a Costanzo, prese l'arco ed incoccò una freccia.

"Ci serve un'idea, e subito! E' difficile orientarci nella notte, rischiamo molto, ma rischiamo anche nel rimanere fermi. Ragazzi, proponete qualcosa! Altrimenti l'unica è continuare ad avanzare in silenzio e nel buio."

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Rhal

Ottima idea Vass, Ivan resta in mezzo. Io andrò per primo sperando di vederci un po' meglio di voi.

L'unica cosa che mi domando è se non ci convenga scendere da cavallo e saggiare il terreno prima di calpestarlo. Se non sbaglio siamo in zona paludi, non ho forse ragione?

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Grigory

Il Chierico rifletté un attimo sulle parole di Vass

"Pessima idea, il fondo sassoso e viscido del torrente, condannerebbe a morte i cavalli. Contando anche che sono ferrati... Gli zoccoli non sono fatti per camminare in acqua. Per cui, secondo me, l'unica alternativa è continuare così. Verremo inseguiti certo, ma io spero che col fare del giorno verremo lasciati andare. Altrimenti ci difenderemo... Qualcuno ha un'idea migliore?"

Modificato da Mautoa
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Nytdain 17 Yarthmont 992, alba [qualche nube - fine primavera]

L'indecisione su come procedere era molta ma alla fine i compagni scesero seppur con difficoltà verso il torrente camminando a volte in acqua e a volte all'asciutto.

La notte avvolgeva i compagni ma la nebbia si era diradata e sanno la luce del cielo fra le nubi come guida gli amici provarono a proseguire senza accendere luci.

Quando le prime luci dell'alba iniziarono a permettere una migliore visibilità il gruppo si rese conto che il sentiero sopra di loro non era più visibile: non sapevano se si fosse ricongiunto a fondo valle con il torrente o avesse deviato in altra direzione. Il lato del torrente che stavano risalendo presentava su un lato i resti di un antico sentiero, ma poteva trattarsi di altro percorso.

Ogni tanto alle loro spalle sentivano rumore di tamburi ed in lontananza si vedevano movimenti.

Ad un tratto udirono un rumore cupo davanti a loro e, svoltato un angolo, ne videro l'origine. Enormi spruzzi bianchi si alzavano nell'aria nel punto in cui il torrente precipitava in una possente cascata da più di 100 metri

L'aria era molto umida. 

Ai piedi della cascata dove stavano giungendo gli amici una massa di acqua bianca e selvaggia tuonava e ribolliva. Sul lato ovest del fiume, l'antico sentiero dove stavano gli amici snodava serpeggiando fino all'apertura di un tunnel buio. 
In cima alla cascata si poteva vedere una tozza struttura.

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Grigory

Il Chierico si fermò e si diresse verso l'albero più vicino.

"Abbiamo bisogno di riposo si io che Costanzo... Non ce la faccio più"

Grigory attaccò Costanzo ad un ramo, poi prese la sella e la distese a terra e si distese anche lui, poggiando la testa su di essa.

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