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Capitolo 3 - Death on the Reik (Parte 3)


AndreaP

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Aubentag 33 Sigmarzeit 2512 i.c. - Tardo Pomeriggio [pioggia fine - inizio estate]

Non udendo rumori, Mìa socchiuse la porta al di la la scala continuava a salire per una decina di gradini per poi aprirsi in una grande sala: dalla posizione in cui erano se ne vedeva solo uno scorcio ma pareva essere una di quelle grandi sale da ricevimento con il soffitto alto di cui si sentiva narrare dai cantastorie. Non si vedeva nessuno ma la sala era illuminata

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Aubentag 33 Sigmarzeit 2512 i.c. - Tardo Pomeriggio [pioggia fine - inizio estate]

Jacob e Mìa avanzarono con circospezione nella grande sala: questa presentava una grande doppia porta in quercia rinforzata da sbarre metalliche e due scalinate in mogano che salivano verso una balconata che sovrastava metà della sala stessa e da cui erano appesi stendardi da battaglia e su cui era disposte delle armature.

Il pavimento di quercia, un tempo lucido, era coperto da uno spesso strato di grasso e polvere.

Vi era un grande tavolo approntato con posate e piatti d'argento per un pranzo il cui cibo pareva vecchio di settimane: leggermente verdastro con macchie di muffa grigia, con i calici di vino ormi in fermentazione

Sparsi nella stanza vi erano otto piccoli tavoli con un assortimento di oggetti su di essi: un telescopio  una lette di ingrandimento, un piccolo specchio, una clessidra e altri simili

Dipinti alle pareti mostravano quelli che dovevano essere stati antenati con piccole targhette sotto di essi. Parevano essere stati disposti in ordine cronologico, con i più antichi che presentavano personaggi illustri con abiti regali, mentre si notava una decadenza nel tempo con personaggi sempre più pallidi fino agli ultimi che mostravano un'atmosfera sinistra inquietante: i loro occhi pareva quasi seguire i compagni nei movimenti 

Vicino al tavolo vi era un uomo anziano con capelli grigi e pesanti rughe si fece avanti: indossava un abito da maggiordomo.

Non pareva averli visti

@all

 

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Jacob

Osservo il salone e sussurro ai miei compagni

E' lo stesso salone che abbiamo incontrato precedentemente quando io e Alrik siamo evasi dalle segrete del castello. Quello ... 

Indico il vecchio

... pare essere il maggiordomo che ci parlò di qualcosa relativo ad un invito per un pranzo ... 

Scuoto il capo...

Pura follia...

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Aubentag 33 Sigmarzeit 2512 i.c. - Tardo Pomeriggio [pioggia fine - inizio estate]

Ad un tratto, mentre i compagni decidevano come procedere, l'uomo si voltò verso di loro e  mostrandosi per nulla stupito della loro presenza disse con un voce roca ed incerta "Buongiorno signori, benarrivati! Posso fare qualcosa per voi?"
 

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Aubentag 33 Sigmarzeit 2512 i.c. - Tardo Pomeriggio [pioggia fine - inizio estate]

"Volete vedere Lady Ingrid o Lady Magritte?" chiese l'uomo "Le avviserò comunque del vostro arrivo. Intanto fate come se foste a casa vostra: dovrete essere affamati dopo il vostro viaggio. Servitevi pure da soli" aggiunse indicando le pietanze muffe del tavolo. "Quando avete finito suonate il campanello e vi mostrerò la vostra stanza dove potrete attendere di essere ricevuti"

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Ludwig

Il giovane mozzo continuava a guardarsi intorno nervoso. In teoria il castello era sotto attacco e quel vecchio sembrava non essersi accorto di nulla.

"Comante questa storia puzza piu' delle braghe di un orco, fuori si combatte e questo ci offre the' e pasticcini?"

commento' nervoso a voce bassa

"E poi io non toccherei quella roba nemmeno se non mangiassi da tre ottomane...se tanto mi da tanto fanno lo stufato con la gente morta nelle segrete"

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Aubentag 33 Sigmarzeit 2512 i.c. - Tardo Pomeriggio [pioggia fine - inizio estate]

"Non fatevi complimenti signori" disse ancora il vecchio che era chiaramente gobbo e con un braccio atrofizzato che nascondeva sotto le vesti "sfamatevi. Io vi attendo lì dietro"

Quindi zoppicando raggiunse una sedia posta dietro le grandi scale

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Mìa

"Direi che siamo tutti satolli, no? Saltiamo questa parte e andiamo dalla padrona", Mìa fece indirettamente eco alle impressioni di Ludwig.

Si rivolse poi nuovamente al maggiordomo: "Lady Magritte sarebbe perfetta. Ma solo se potete condurci da lei, messere".

Le possibilità che quel derelitto si dimostrasse realmente utile erano scarse, ma valeva la pena tentare fino in fondo. 

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Gudrod

"Saltiamo i convenevoli buon uomo." disse soprattutto guardando dove nascondeva il braccio "Portaci direttamente da lei, non c'è bisogno che l'avvisiate... anzi sarà una gradita sorpresa. Avanti." il tono si fece sempre più perentorio, quasi intimidatorio.

AdG

Spoiler

intimidisco

 

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Aubentag 33 Sigmarzeit 2512 i.c. - Tardo Pomeriggio [pioggia fine - inizio estate]

L'uomo parve insensibile alla minaccia poco velata di Gudrod: non fece neanche finta di opporvisi, fu come se non la avvertisse

"Va bene, se avete fame vi condurrò dove potrete attendere, e informerò subito Lady Magritte della vostra presenza. Seguitemi"

L'uomo indicò loro le scale che salivano verso il grande ballatoio costellato di stendardi antichi e statue

@Jacob

Spoiler

Mentre si spostava il marienburghese notò sul tavolo un bellissimo ventaglio di modello Tileano appoggiato vicino ad uno dei tavoli. La cosa che lo colpì fu che era convinto che poco prima non ci fosse ma di averlo visto in mano ad una delle figure dipinte nei quadri, figura che ora non lo aveva

Il gruppo si mosse seguendo il servo. La stanza era impressionante e i dipinti pareva guardare gli amici nel loro muoversi

Giunti alle scale iniziarono a salire: i gradini di mogano antico parevano morbidi e umidi e al posto degli scricchioli emettevano dei cupi rumori sgraziati come se si stessero lamentando.

La balconata presentava 3 porte, che il servo ignorò prendendo una scala centrale che saliva ulteriormente: più salivano più ai compagni pareva di avvertire dei sussurri flebili nell'aria che via via aumentavano

Giunti in cima alla scala si trovarono in un  corridoio: qui i sussurri erano divenuti comprensibili con parole che giungevano da tutte le direzioni e con voci diverse. "Eccoli!" e "Sono arrivati in cima"

Come non sentisse i sussurri il servitore portò gli amici alla stanza più a sinistra aprendone la porta. La stanza era ricavata in una semitorre, e presentava un letto e una cassa aperta. Appesa ad un muro vi era una spada. La luce tenue arrivava da tre feritoie che davano sulla foresta

"Non grandissima, ma purtroppo le altre stanze degli ospiti sono occupate" disse l'uomo "Vi prego di attendere qui. Vi chiamerò al più presto". Quindi chiuse la porta dietro di lui, facendo sparire i sussurri, e si allontanò

@åll

 

Modificato da AndreaP
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Ludwig

Il norscano apostrofo' lo strano vecchio come solo lui sapeva fare, cio' nonostante, il maggiordomo sembro' insensibile alle ruvide parole del biondo.

Il gruppo si avvio' verso i piani superiori e non appena messo piede sul primo scalino il giovane mozzo resto' stupito dalla strana consistenza dello stesso. Si aspettava legno vecchio e scricchiolante ma quelle alzate sembravano fatte di un materiale morbido ed umidiccio come le interiora degli animali.

A quella strana sensazione si unirono degli strani lamenti che man mano che salivano divennero voci sinistre e bisbiglianti.

Sudato e con il cuore in gola, Ludwig strinse a se lo scudo donatogli dal sacerdote sperando che la santita' di quell uomo e di quel vecchio oggetto potessero proteggerlo dalle mostruosita' che abitavano quella magione e rimproverandosi per tutte le volte che aveva pensato che Padre Luthor fosse solo un pelato rompipaxxe.

Il gruppo venne fatto accomodare in una stanza che dava sulla balconata, quando Ludwig si rese conto che la stanza non aveva uscite se non quella che il vecchio maggiordomo stava per chiudere dietro di se, fece un balzo in avanti mettendo il suo stivale sulla soglia

"Questa la lasciamo aperta..."

disse cercando di mascherare la paura che gli stringeva le viscere

"Ce' puzza di chiuso e far circolare  un po d aria fresca ci fara' bene"

concluse pronto a spaccare la faccia al vecchio maggiordomo qualora avesse avuto da ridire

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Gudrod

La passeggiata in quel lugubre castello fece rabbrividire un paio di volte il pur coraggioso norsmanno che di tanto in tanto si guardava attorno osservando dipinti e altri oggetti e armi sulle pareti. Non lesinò anche occhiate verso l'esterno quando possibile, osservare la situazione fuori non avrebbe certo fatto male.

Giunti nella camera palesò tutto il suo disappunto "Sentite se rimaniamo qua dentro siamo morti... muoviamoci. Dobbiamo essere i primi a tendere una trappola." concluse portandosi verso la porta non solo per lasciarla aperta ma per tenerla aperta.

"E decidiamo velocemente o vi lascio qui." l'ultima frase era rivolta in particolare a Mia.

Modificato da Landar
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Aubentag 33 Sigmarzeit 2512 i.c. - Tardo Pomeriggio [pioggia fine - inizio estate]

Gudrod guardò fuori dalle feritoie: da lì non si vedeva che la foresta sottostante e non si poteva capire come procedessero le operazioni nell'altro cortile del castello oltre il dirupo. La pioggia continuava a cadere incessante.

Ludwig prontamente impedì che il vecchio maggiordomo chiudesse la porta e lo videro scendere le scale che portavano verso la sala grande.

Gli amici erano rimasti soli e davanti a loro si apriva il corridoio vuoto.


@all

 

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