Vai al contenuto

La Spada e La Strega


darteo

Messaggio consigliato

Sole

Esulto per la loro fuga e mi rivolgo al vecchio cocchiere, la ragazza e tutti gli altri. Parlo a voce alta e con tono fiero Io nome Sole! Io è cuoco!

Appoggio ad una spalla la scure e mi guardo intorno in attesa che anche tutti gli altri si presentino. Come dice sempre la mamma bisogna presentarsi per prima cosa quando si conoscono persone nuove e dire quella parola... quale parola? Ah quella!

Piacere di conoscere voi.

Link al commento
Condividi su altri siti


Pierrot "P13RR07"

grazie allo sforzo di gruppo i banditi scappano a gambe levate, ma non è prima che siano troppo lontani per essere visti che smetto di fissarli immobile e faccio un sospiro

per fortuna: io non la sapevo usare questa

Dico riferendomi alla falce. Rimetto in testa la mia maschera metallica dalle fattezze umane, per poi avvicinarmi al vecchio nel mulino, porgendogli cordialmente lo strumento

questo deve essere vostro... lo restituisco, è stato utile... Mi spiace averlo preso senza permesso...

["il maestro non è qui ora... dovrò decidere da solo per il momento..."]

faccio una pausa sentendo dietro di me l'omone presentarsi, al che lo imito

sono stato chiamato Pierrot, ero assistente in un laboratorio alchemico. Piacere.

mi interrompo, ricordandomi di una parte importante, e rivolgo lo sguardo verso la ragazza, chinando il capo in segno di rispetto

ti ringrazio. Anche se solo indirettamente, siamo stati salvati da te... hai la mia gratitudine.

Link al commento
Condividi su altri siti

Quando gli assalitori si sono allontati getto il forcone mi accascio a terra e tiro un sospiro di sollievo,

Il pensiero che il pericolo sia definitivamente passato mi aiuta a rilassarmi del tutto e rimando per alcuni minuti a terra godendomi la vista e l'aria pulita.

Vedo la porta aperta del mulino con il cocchiere e incuriosito mi dirigo verso di lui insieme ai miei compagni .

Come gli altri mi presento tranquillizzo il cocchiere , gli domando con voce calma e rassicurante dove siamo, e cosa sia successo.

Link al commento
Condividi su altri siti

Zantes - Senza Nome

Che ali formidabili! Mi avvicino all'essere alato che scopro poi chiamarsi Aldrich.

Poi mi giro verso tutti, Il mio nome è Zantes, ma tutti mi conoscono come il Senza Nome.
Ora, rivolgendomi al cocchiere, ti abbiamo salvato da quei tre... ci serve da mangiare e bere... ma soprattutto vogliamo alcune informazioni.

Dai, forza forse oggi riesco a guadagnarmi un pasto caldo...

 

Link al commento
Condividi su altri siti

Ora che se ne sono andati, possiamo anche fare amicizia

Scendo dalle braccia della donna dicendo

Con te ci vediamo dopo cara

Poi comincio a camminare verso l'uscita del fienile per andare verso gli altri e quando mi trovo al loro  fianco

Mi presento, sono Miltor

Mentre parlo torno alla mia forma umana, faccio un piccolo inchino

Per servirvi

Ora.. come dice il mio compagno qui Indicando Senza nome, noi siamo riusciti a mettere in fuga i vostri inseguitori, sarebbe bello avere un piccolo aiuto da parte vostra

Link al commento
Condividi su altri siti

Il vecchio è ancora intimorito dalla vostra presenza, nonostante tutti i vostri tentativi di rassicurarlo.
La ragazza alle sue spalle gli dice: non sono una minaccia, abbassa il bastone.
Ma lui risponde: taci... e resta dentro. Non voleva essere duro con lei.
La ragazza però continua a parlare con un tono di voce più sereno: padre, se ci volevano morti ci avrebbero già aggredito. Inoltre dovete ammettere che.... aaah!
Si lascia scappare un grido di sorpresa quando il gatto che stringeva al petto scende a terra e inizia a parlare.
Il vecchio mette via il bastone ed esclama: per la sacra Aurilla! Quelle... indica le ali di Alderich ...sono vere! Siete per caso del popolo fatato?
La ragazza esce dall'edificio e si avvicina a lui dicendo: padre, non essere ridicolo! Sono più di cento anni che le fate non escono dal bosco e non si mostrano agli uomini... figurati se una di loro si presenta a noi e per giunta in pieno giorno!
La giovane sta cercando di mostrarsi coraggiosa... ma il gatto parlante e le ali di Alderich mettono a dura prova i suoi nervi.
I suoi occhi testimoniano ancora tutta la sua incredulità.
Quando Pierrot si presenta al vecchio, il suo stupore (così come quello della ragazza) aumenta.
L'uomo esclama di nuovo per poi dire: un'armatura... parlante?!
Anche la ragazza non riesce a trattenersi: è la magia ad animarlo?! E' la prima volta nella mia vita che vedo un oggetto magico! E non ha il marchio!
E' vero... non appartiene a nessuno... continua il vecchio ...Pierrot, avete detto di chiamarvi così?! Avevate un laboratorio alchemico?! Dovete essere ricchissimo!
Ad ogni modo, non mi sono ancora presentato: io mi chiamo Kias e questa è mia figlia, Lisel. Possiamo offrirvi da bere e da mangiare.

Ottima idea, padre, portiamoli al villaggio. Nonno Miran saprà dirci chi sono!
L'uomo si rivolge a voi: prego, salite sul carro, siamo a poche decine di minuti dal nostro villaggio, Selixass, nell'estremo nord di Eltheria. Avrei una sola domanda... da dove siete sbucati fuori?

@tutti

Spoiler

Non avete mai sentito prima d'ora tutti questi nomi citati dal vecchio e da sua figlia

 

  • Mi piace 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Sole

Issèral nostra casa, ma essere distrutta. Maga aperto portale per qui, noi attraversato e caduti su carro. Ma noi non vedere maga. Rispondo al vecchio ancora incredulo per quello che mi è accaduto oggi. Poi salgo sul carro, aspettando di andare al villaggio.

Edit: Ma prima lascio l'ascia dove l'ho presa, non è roba mia e come mi ha sempre detto la mamma: non si ruba.

Modificato da TheUser
  • Mi piace 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Goffredo

Beh sempre meglio che andare a piedi. 

Accetto l'invito del vecchio, anche se tutto quello che ha detto non nessun senso per me. In che razza di posto sono finito non lo so, ma meglio stare cheti per ora e aspettare il momento giusto. Vedo l'energumeno lasciare la scure per terra, e sicuramente non mi faccio sfuggire la situazione. 

Se non ti dispiace, mio grosso amico Sole, questa la prendo io dico, prendendo l'ascia e trovando un posto adatto nella cintura.

Comunque io sono Goffredo, se a qualcuno interessasse. Non che importi molto, ma visto che siamo sulla stessa barca, tanto vale che qualcuno ricordi il mio nome se succedesse qualcosa di brutto. Speriamo bene, dannazione....

Link al commento
Condividi su altri siti

Aldrich 

Dopo essermi assicurato che i miei preziosi libri siano più o meno sani e salvi, mi presento al resto del gruppo, ringraziando con un sorriso Senza Nome. 

Di buon grado accetto il passaggio sul carro, e una volta sopra, quando i due si sono un po' ripresi dallo stupore generale rispondo

"Non è molto corretto definirmi del popolo fatato, se è questo quello che intendete, ho anche sangue umano nelle vene, ma come si può ben vedere, ho ereditato dei tratti gradevoli dalla parte fatata" 

Dico, smuovendo lentamente le ali

"Tuttavia ho anche ereditato la debolezza al ferro... è come veleno per me..." 

Aggiungo, guardando Pierrot, con gli occhi strizzati a fessura

"E tu... di che sei fatto?" 

 

Link al commento
Condividi su altri siti

Pierrot

Ascolto le parole del vecchio e la ragazza, ma le loro parole fanno sempre meno senso a mano a mano che proseguono. Non avendo espressioni facciali piego la testa, come mi ha insegnato il maestro, per rendere chiara la mia perplessità

["per sopperire devo far capire con gesti e movenze... grazie maestro!"]

non credo di capire quello che intendete: sono nato così, e di certo sono un essere vivente, libero di fare le mie scelte, non un oggetto... sono una persona.

il tono sembra farsi più duro, ma si riequilibra velocemente

avete creato più domande... cos'è questo "marchio"? Io ero assistente, e non so se eravamo ricchi: non ho mai avuto bisogno di niente, e la gioia era nell'aiutare il maestro... si può dire che è mio padre, ma non saprei... ad ogni modo avevo dei materiali con me, ma li ho abbandonati prima di scappare

Mi interrompo per salire sul carretto, voltandomi verso Aldrich alla sua domanda

possibilmente di ferro, ma non ho mai controllato... magari sono fatto di un altro metallo... ad ogni modo se c'è un rischio è meglio se non mi tocchi: mi turberebbe ferire chi voglio aiutare...

dico con tono preoccupato

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Zantes - Senza Nome

Cosa... un gatto che parla? Poi dopo poco osservo il gatto diventare umano... che razza di bestia o uomo sei? Sei un mago?

Ad ogni modo, non mi sono ancora presentato: io mi chiamo Kias e questa è mia figlia, Lisel. Possiamo offrirvi da bere e da mangiare.
Ottima idea, padre, portiamoli al villaggio. Nonno Miran saprà dirci chi sono!
L'uomo si rivolge a voi: prego, salite sul carro, siamo a poche decine di minuti dal nostro villaggio, Selixass, nell'estremo nord di Eltheria. Avrei una sola domanda... da dove siete sbucati fuori? [\Spoiler]

Ecco le parole che volevo ascolare.

Sorrido in direzione del vecchio e di sua figlia.

Comunque, noi non veniamo da questo mondo... siamo capitati qui oltrepassando un portale aperto durante un combattimento da una donna che però non conosciamo... e oltretutto ci siamo conosciuti anche noi ora.

Link al commento
Condividi su altri siti

Kias e sua figlia sono sempre più perplessi.
Il vecchio risponde: non ho mai sentito di questa città chiamata Issèral (è solo la città più importante del mondo) ma sono sicuro che Miran saprà far luce su questa faccenda.
Dopo aver seppellito i cadaveri salite ancora sul carro per la volta di Salixass.

22 ore fa, MetalG ha scritto:

cos'è questo "marchio"?

Kias risponde: dovete venire da molto lontano se non sapete queste cose! Qui la magia è potentissima ma non alla mercè di tutti. Solo pochi prediletti possono usare gli oggetti magici... a meno che non vengano trovati nei così detti "luoghi perduti", allora un mago esperto gli applica un marchio per attestare che l'oggetto è di chi lo ha ritrovato.

Durante il viaggio Kias vi mostra dove si trova il nord, indicandovi le alte montagne innevate che si intravedono all'orizzonte e vi dice: quelli sono i monti dell'estremo settentrione. Oltre c'è il confine del mondo.
A nord-ovest, vicino a voi, c'è una grande e rigogliosa foresta composta da alberi fitti e contorti. Fissare quel bosco oscuro suscita in voi un vago senso di inquietudine.
Per tutto il resto del panorama si apre una morbida pianura ricca di erbe rigogliose e cumuli di neve.
Lisel è seduta al fianco di suo padre ma non smette mai di osservarvi. Dopo qualche minuto parla anche lei: vedrete che mio nonno Miran saprà aiutarvi. E' il capovillaggio.
Una volta, quando aveva sei anni, si è perso in quella foresta.
Per due giorni ha vagato tra gli alberi senza trovare una via di fuga. Si accasciò sotto un faggio perchè era stremato dal freddo e dalla fame. Fu allora che una fata venne in suo soccorso e gli baciò la fronte, donando conforto e calore.
Il giorno dopo fu ritrovato dagli abitanti di Salixass e salvato.
Da allora mio nonno ha un dono: è in grado di vedere cose che noi semplici uomini non riusciamo a vedere.

Mezz'ora dopo di fronte a voi compare il villaggio di Salixass.
Si tratta di un pugno di semplici case di legno circondate da stradine di terra. La via principale si incrocia con un piccolo fiume al centro del paese, tagliandolo in quattro regioni. Potete vedere piccole aie, animali e abitanti gironzolare un pò ovunque.
Diversi camini sbuffano del fumo bianco dall'alto di alcuni detti. E' un villaggio piccolo ma vivace e pieno di vita.

Il vostro carro si addentra tra le strade di Salixass.
La vostra presenza attira l'attenzione di molti curiosi. Siete così seguiti dallo sguardo di molti uomini: popolani che interrompono le loro faccende pur di fissarvi.
Lisel dice: qui abbiamo un detto: "il focolare di un camino scalda la casa del vicino". E' un modo per dire che qui tutti ci conosciamo e che viviamo a stretto contatto gli uni con gli altri. In totale siamo circa trecento anime.
Vi guardate attorno: gli abitanti non sembrano ostili, sono solo curiosi.
Notate poi, alzando lo sguardo verso il primo piano di una casa, una donna che vi sta spiando da dietro una finestra di una camera scura.
Ha uno sguardo contrariato e chiude subito la finestra quando si accorge che anche voi l'avevate notata.
Avete solo avuto il tempo per notare che era giovane, di bell'aspetto e con i capelli corti.

Il carro si ferma su una piccola piazza del paese.
Attorno a voi si sono radunati un manipolo di uomini. Sono tutti a debita distanza da voi, non vogliono mostrarsi troppo invadenti.
Kias scende dal carro ed entra in una casa. E' grande, antica e dal tetto di paglia.
Poco dopo l'uomo esce fuori al fianco di una seconda persona.
Signori... vi dice ...vi presento mio suocero, il capovillaggio Miran.
Quest'ultimo è un anziano (novantadue anni) basso e dalla schiena curva. Ha capelli e baffi bianchi su un volto coperto da una ragnatela di rughe e occhi così piccoli che assomigliano a due sottili fessure.
Miran si avvicina a voi.
Non è intimorito dalla vostra presenza e, dopo avervi scrutato per pò, prende parola: ci credo che questi sette si sentono spaesati e non hanno capito nulla di quello che gli hai raccontato (rivolgendosi a Kias)... costoro vengono da un'altra terra.
Una voce si eleva dalla folla: non ditemi che questi sette vengono da Feral?!
Il vecchio Miran risponde: non mi avete capito... questi sette signori provengono da un altro mondo! Si... insomma ...da un'altra realtà!
Quest'ultima affermazione conferma i timori già espressi da alcuni di voi.

 

 

Modificato da darteo
Link al commento
Condividi su altri siti

Goffredo

Vecchio, di che cosa stai parlando? Che vorrebbe dire un'altra realtà?

Non riesco a credere alle mie orecchie, non mi capacito di come sia possibile. Dannazione, era meglio l'acido o essere infilzato da delle lance a questo punto, mi evitavo una gran rottura di palle. Non mi intendo molto di questo tipo di magie, penso ad una persona che potrebbe saperne qualcosa, qualcuno a cui chiedere. L'energumeno non riesce a proferire due parole in croce, per cui potrebbe essere difficile, ed è l'unico con cui ho confidenza. Più o meno. Degli altri, gli unici che sembrano esperti sono il poggio per armature e il tipo alato. Tanto vale provare.

Qualcuno di voi potrebbe spiegarmi questa storia? Mi rivolgo ai due tipi sospetti, ma in realtà chiunque sappia rispondere sarebbe bene accetto. 

@tutti

Spoiler

Ho finalmente trovato un'immagine che mi soddisfi su come sia Goffredo(di Takeda11, Deviantart)

portrait_by_takeda11-d7q8sjx.jpg

 

 

Modificato da Elguercio
Link al commento
Condividi su altri siti

Pierrot "P13RR07"

ascolto la risposta del vecchio, ma quello che sento non mi piace per niente

["che usanza barbarica: marchiare gli oggetti... strumenti di utilità vanno condivisi... il maestro non lo avrebbe mai fatto..."]

rimango in silenzio per il resto del viaggio, ascoltando i discorsi e guardandomi attorno fino a che non arriviamo davanti a Miran, che ci rivela una cosa che avevo sospettato, ma più in larga scala. Subito mi faccio avanti

tutto questo è illogico: la donna che ha aperto il portale stava parlando di qualcuno che la avrebbe punita... e se il varco ci ha portato qui allora la donna abitava in questa terra perlomeno... avrei capito se si trattava di un'altro continente, stavo già pensando che fosse una specie di spia, ma direttamente da un'altro mondo rompe ogni logica... e poi cosa intendi con "realtà"? Un altro tempo? Pianeta? Non siamo più sul nostro mondo originale? È una cosa comune fare visita ad altri "mondi"?

le parole escono sempre più veloci e forti, per poi smettere e ricominciare a voce più bassa

non posso raggiungere il maestro...

vengo interrotto da uno dei miei compagni di disavventure, e gli rispondo con serietà

non ne ho idea... di sicuro però questa persona usava magia potente, e a quanto è stato detto, solo alcune persone possono usare oggetti magici o magia, addirittura usando un orribile marchio... questo chiude il cerchio su chi possa essere credo...

Link al commento
Condividi su altri siti

Aldrich

"Qualcosa di fatoso lo so fare anche io, tipo ristorare dalla stanchezza con il semplice tocco"
Dico sorridendo alla ragazza, scendendo dal carro. 

Quando arriva il capo villaggio, faccio un breve inchino, e faccio per prendere parola, quando Goffredo mi precede.
E quando apre bocca, subito si capisce che non mi serve nessuna competenza magica per fulminarlo seduta stante, anche se purtroppo, solo con lo sguardo.
Smetto di guardarlo male solo dopo Pierrot, per prendere finalmente parola.
"Ci scusi per l'impetuosità del nostro nuovo amico, spero che ben capisca la nostra situazione, e che perdoni alcune uscite un po' meno ragionate. 
Siamo profondamente grati di tutta l'ospitalità che ci state dando, e mi spiace chiederle altro, tuttavia ci preme sapere quante più cose ci possa dire, riguardo alla magia che ci ha portato qui, ma non solo, anche sul "qui" stesso..."

Domando, quanto più educatamente possibile 

Modificato da sani100
Link al commento
Condividi su altri siti

Sole

Mi stacco dal resto del gruppo e me ne vado in giro per le strade spensierato Nuova mondo. Nuovo cucina da imparare. Dico tra me e me.

Vado alla casa dove la donna alla finestra ci guardava male e apro la porta o busso nel caso sia chiusa, una volta dentro dico. Io nome Sole! Tu maga che porta qui noi? Voglio tuo nome per dire grazie a te. Io morto se tu no magia...

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti

un altro mondo?.. non pensavo che si potesse arrivare a tanto..

Mentre penso e guardo il capovillaggio stupito

Lei dice che veniamo da un altro mondo, conosce anche il modo per riportaci indietro?

 

Siamo scappati da una situazione come dire.. difficile.. ma mi piacerebbe sapere come tornare.

Ed in ogni caso ci servirebbe sapere quali sono le "Regole" di questo mondo, non vorremmo incorrere in problemi durante la nostra permanenza.

Modificato da Darakan
Link al commento
Condividi su altri siti

×
×
  • Crea nuovo...