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Dragons´ Lair

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Alonewolf87

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  1. @Derù @Kable991 Quindi riassumendo l'idea è che la sera del banchetto Rufus e un paio di guardie rimangono nella casa a proteggere l'oro (con le guardie e il forziere finto da una parte e Rufus dall'altra con l'oro) mentre Norven con i novelli sposi e le altre guardie va al banchetto. Se tutto va bene l'indomani fate il pagamento e vi prendete cavalli e fanciulle.
  2. @ Flint @ Drophar @Flint e Drophar @ Huriel e Slaine
  3. Mentre Vincent tenta senza success di liberarsi dalla sostanza che l'ha invischiato Floki scatta all'inseguimento dell'orco in fuga col teschio, ma è a sua volta inseguito dall'orco rimanente che tenta di bloccargli la strada. Intanto le frecce di Gelon e Daurin volando senza trovare bersagli.
  4. Mentre state discutendo sul da farsi sentite dei rumori provenire dall'esterno. Mentre gli altri si nascondono Felandul va a vedere cosa succede e nota tre Snirfeblin in arrivo, nelle loro tute da combattimento. Sono a circa una trentina di metri, stanno puntano chiaramente verso il magazzino dove vi trovate e stanno portando con sè dei grossi cilindri di metallo nero.
  5. A parte che praticamente tutti gli incantesimi a bersaglio/area richiedono anche linea di effetto, che la sfera interrompe, oltre che di visuale, ti faccio notare che la discussione è vecchia di due anni.
  6. Lorkan In realtà dico alla driade se possibile vorremmo riportare indietro ora la bambina al villaggio. Prima torniamo meglio è per tutti credo. Quando poi la ninfa parla di "metodi personali" arrossisco vistosamente schiarendomi un attimo la gola Certamente, certamente...
  7. Considera che per via della bounded accuracy il divario nelle CD/CA/eccetera è molto più ristretto quindi anche "solo" un +5 può essere un buon modificatore, inoltre vantaggio/svantaggio spesso entrano in gioco e possono rendere le cose molto differenti. Comunque la system master (leggi la corsa alla sommatoria dei bonus) che la faceva da padrone in 3.5/PF è stata pesantemente ridimensionata e si punta più su capacità variegate che altro. C'è chi può apprezzare la cosa, chi no, sicuramente snellisce il gioco. Le abilità sono ridotte di numero e riviste nel senso che sono tutte sottocategorie delle prove di caratteristica (a cui a seconda di BG classe e razza puoi aggiungere la proficiency, magari persino due volte se sei specializzato), ma rimane un'abilità unica di "Perception" come in Pathfinder. Inoltre chiunque può provare ogni genere di abilità. Non c'è più a livello meccanico essenzialmente (individuazione del male, punire il male ecc) ma per il comportamento generale ci sono tabelle di generazione casuale di tratti di personalità e carattere di PG/PNG/mostri
  8. Piccola nota se fai queste costruzioni l'accordo sublime deve andare per forza per ultimo visto che Bardic Lock: Following the path of the Sublime Chord requires utter devotion, upon entering the class you may not exit from the class for the full ten levels until you've mastered the way of the Sublime Chord.
  9. Qui trovi la traduzione dell'annuncio ufficiale (se non l'hai già letta), in cui sono anche presenti i contatti della ditta che si occuperà della parte italiana. A grandi linee pare che l'idea sia di far uscire questa estate i tre manuali base e poi iniziare le traduzioni degli altri recuperando pian piano il gap con le uscite inglesi, ma non ci sono indicazioni ufficiali più precise per ora. Tuttavia puoi provare a scrivere a quelli della Asmodee Italia per vedere se sanno dirti qualcosa di più.
  10. Ecco a voi la traduzione dell'articolo sul catoblepas della serie “Ecology of …” da Dragon #73. Il dibattito sulla natura del catoblepas non è stato certamente un argomento di accesa discussione tra il popolino, ma è da generazioni che esso incita (come se ce ne fosse mai stato bisogno) l'intensa rivalità tra le gilde dei maghi e dei naturalisti di To-Zen. Il problema è di demarcazione. I naturalisti non potevano negare che fossero creature magiche e i maghi non potevano non ammettere che a volte la natura è in grado di creare meraviglie degne di ogni mago; tuttavia entrambi gli schieramenti volevano reclamare questa bizzarra creatura come propria. E quando si tratta di bizzarria, il catoblepas si qualifica senza dubbio. Per i maghi una creatura con il corpo di un bufalo, testa e coda lunghissimi, la testa di un facocero e uno sguardo letale era chiaramente una bestia magica e rigettavano aspramente l'affermazione dei naturalisti, per cui una simile creatura – magica o meno – sarebbe finita per crollare sotto le proprie stesse contraddizioni. Le bestie erano state avvistate, dicevano i maghi, cosa che provava che esistevano, ma ogni osservatore abbastanza pazzo da incrociare lo sguardo di un catoblepas moriva sul colpo. E quale altra prova era necessaria per dimostrare le origini magiche di queste bestie? D'accordo, dicevano i naturalisti, affrettandosi però poi a sottolineare che i catoblepas erano stati osservati anche in gruppi. Quindi come facevano ad evitare di uccidersi a vicenda, o da soli persino, con il loro sguardo mortale? E come, nel nome di Mnoren, riuscivano a procreare? Una creatura magica, spiegavano con pazienza i maghi, non avrebbe necessità di procreare, giusto? D'accordo replicavano i naturalisti, ma allora come mai ce ne sono così tanti in circolazione? C'è forse un taumaturgo impazzito che li crea in continuazione come sorta di mestiere? E così procedeva il dibattito, con entrambi gli schieramenti in possesso di prove sufficienti per confermare la propria incrollabile convinzione di essere nel giusto, ma non abbastanza da convincere l'altra parte. Una sera furono promesse rivelazioni sconvolgenti quando il naturalista Bel-Ami, di recente tornato da una spedizione per studiare la creatura, decise di rivolgersi ad un vasto pubblico nell'aula magna della gilda degli alchimisti, luogo scelto in quanto territorio neutrale. Nell'antico salone dai soffitti a volta, con il soffitto scurito dalle esalazioni di svariati esperimenti e l'odore acre dello zolfo nell'aria, gli spettatori si divisero in tre gruppi distinti: Da un lato della sala, piccoli gruppetti di apprendisti in vesti nere circondavano celebri stregoni dalle vesti ornate; maghi dalle facce dure, molti in ricche armature di pelle e argento; ed una serie di maghi e chierici pronti a sfruttare commercialmente la cosa in un dignitoso silenzio. Dall'altro lato della sala c'erano i naturalisti, con vesti verdi e marroni, e affiancati dai loro animali da compagnia, tra cui falchi, mastini, uccelli e pseudo-draghi. Sugli spalti, infine, c'era una folla curiosa di cittadini, che si scambiavano predizioni sugli eventi della serata. Improvvisamente, come per un segnale, il silenzio scese sulla sala. Bel-Ami, un uomo robusto e dalla folta barba, vestito con una tunica verde dai curiosi ricami, entrò da un accesso laterale portando con sé una straordinaria creatura. Alta circa come un uomo si muoveva nervosamente sulle zampe posteriori. Possedeva una coda robusta e le sue piccole zampe anteriori si agitavano, mentre la sua testa delicata oscillava da una parte all'altra e gli occhi, il naso e le orecchie gli si allungavano in tutte le direzione. «Immagino vi starete tutti quanti chiedendo cosa stia facendo qui questa creatura» disse il famoso naturalista. «Ebbene, dopo pazienti e spesso pericolosi studi in alcune delle zone più selvagge di To-Zen posso svelarvi che, ben lungi dall'essere semplicemente un altro erbivoro come ritenevamo in passato, questo è un maschio di catoblepas!». L'affermazione provocò subito un gran trambusto nella sala. «Tranquilli, tranquilli, è perfettamente innocuo, ma racchiude il segreto del mistero. Avrete tutti letto la classica descrizione del “gatto”, come veniva chiamato nel Bestiario di Xygag. Anche se continua a sfuggirmi come quest'ultimo abbia capito che i suoi occhi erano “iniettati di sangue”, per una creatura “orribile oltre ogni descrizione” la descrive alquanto bene». «Per quanto riguarda le sue osservazioni Xygag ha avuto ragione, ma non ha realizzato che quelli che ebbe l'opportunità di studiare erano solo gli esemplari femminili della specie. Attraverso i miei studi ho potuto stabilire che la femmina è un grande onnivoro, che si nutre principalmente di mucillagine e piante acquatiche trovate nelle paludi in cui vive, ma che ottiene una parte importante della propria dieta dagli animali che uccide. E no, non li uccide con il suo sguardo letale, ma con il suo alito!» «La femmina del catoblepas secerne un gas, letale per chiunque eccetto che per loro stesse, il quale viene espulso dalle fauci in una nube invisibile. Il raggio effettivo del gas prima che si disperda è meno di venti metri, ma in tale zona l'unica speranza di fuga è correre più in fretta di quanto la nube riesca ad espandersi. Il gas è ugualmente letale se viene respirato o assorbito tramite la pelle.» «Era ovvio fin da quando ho iniziato a formare questa ipotesi che il “gatto” era immune al suo stesso veleno, ma ci è voluto molto tempo per collegare le femmine di catoblepas con le piccole mandrie di brucatori che si trovavano sempre nelle stesse zona. Solo seguendo le prime a distanza ho potuto realizzare che erano due forme della stessa specie!» «Il povero maschio non è immune alla nube tossica e normalmente si tiene bene a distanza dalla femmina. Tuttavia, nella stagione degli amori la femmina emana un profumo che stimola l'eccitazione dei maschi, fino a soverchiare il loro istinto di sopravvivenza. Il maschio aspetta finché una femmina solitaria non si sta nutrendo con la testa sotto l'acqua delle paludi. A quel punto scatta verso di essa, ne evita la lunga coda solitamente usata per la difesa, effettua la copulazione con estrema rapidità e scappa di nuovo via.» «Sei mesi dopo nasce un piccolo cucciolo simile ad un cervo. Dato che i piccoli sono esposti a blande dosi della tossina prima della nascita, ne sono immuni. Essi sono svezzati tutti assieme, ma alla fine del primo anno avviene qualcosa di veramente strano. I piccoli si dividono, differenziandosi nei due sessi – una minoranza diventano femmine e rimangono immuni alle tossine che stanno cominciando a secernere, diventano più grasse e grandi e iniziano a mangiare carne oltre alle piante; nel frattempo i maschi, che subiscono un radicale cambio nella loro chimica corporea, perdono l'immunità alla tossina e diventano erbivori dai rapidi movimenti.» «Per ora posso fare solo speculazioni riguardo a questa divisione della specie; potrebbe assicurare una migliore qualità dei cuccioli oppure permettere uno sfruttamento maggiore delle risorse di cibo esistenti rispetto ad una strada più convenzionale, oppure entrambe o nessuna di queste ragioni. Ma per ora mi fermo qui. Potete farmi pure le vostre domande.» Durante questo discorso tutti i maghi nel pubblico erano diventati sempre più agitati, finchè uno di essi si fece avanti dal pubblico con un grido disgustato. «Non puoi essere serio! Questa deve essere la tua strana idea da naturalista di una battuta!» «Non sono mai stato così serio, ve lo assicuro» rispose Bel-Ami. «Questo è terribile! Quando abbiamo saputo che per stasera c'era l'intenzione di fare una incredibile rivelazione, abbiamo deciso di tentare di rubare la scena. I miei apprendisti sono partiti per una spedizione, allo scopo uccidere un catoblepas e portarlo qui come prova della sua natura magica.» «La cosa è fattibile. Si possono uccidere.» «Lo so bene e anche tu – ma come ci potranno riuscire utilizzando semplicemente uno scudo lucidato?» Visualizza articolo completo
  11. Il dibattito sulla natura del catoblepas non è stato certamente un argomento di accesa discussione tra il popolino, ma è da generazioni che esso incita (come se ce ne fosse mai stato bisogno) l'intensa rivalità tra le gilde dei maghi e dei naturalisti di To-Zen. Il problema è di demarcazione. I naturalisti non potevano negare che fossero creature magiche e i maghi non potevano non ammettere che a volte la natura è in grado di creare meraviglie degne di ogni mago; tuttavia entrambi gli schieramenti volevano reclamare questa bizzarra creatura come propria. E quando si tratta di bizzarria, il catoblepas si qualifica senza dubbio. Per i maghi una creatura con il corpo di un bufalo, testa e coda lunghissimi, la testa di un facocero e uno sguardo letale era chiaramente una bestia magica e rigettavano aspramente l'affermazione dei naturalisti, per cui una simile creatura – magica o meno – sarebbe finita per crollare sotto le proprie stesse contraddizioni. Le bestie erano state avvistate, dicevano i maghi, cosa che provava che esistevano, ma ogni osservatore abbastanza pazzo da incrociare lo sguardo di un catoblepas moriva sul colpo. E quale altra prova era necessaria per dimostrare le origini magiche di queste bestie? D'accordo, dicevano i naturalisti, affrettandosi però poi a sottolineare che i catoblepas erano stati osservati anche in gruppi. Quindi come facevano ad evitare di uccidersi a vicenda, o da soli persino, con il loro sguardo mortale? E come, nel nome di Mnoren, riuscivano a procreare? Una creatura magica, spiegavano con pazienza i maghi, non avrebbe necessità di procreare, giusto? D'accordo replicavano i naturalisti, ma allora come mai ce ne sono così tanti in circolazione? C'è forse un taumaturgo impazzito che li crea in continuazione come sorta di mestiere? E così procedeva il dibattito, con entrambi gli schieramenti in possesso di prove sufficienti per confermare la propria incrollabile convinzione di essere nel giusto, ma non abbastanza da convincere l'altra parte. Una sera furono promesse rivelazioni sconvolgenti quando il naturalista Bel-Ami, di recente tornato da una spedizione per studiare la creatura, decise di rivolgersi ad un vasto pubblico nell'aula magna della gilda degli alchimisti, luogo scelto in quanto territorio neutrale. Nell'antico salone dai soffitti a volta, con il soffitto scurito dalle esalazioni di svariati esperimenti e l'odore acre dello zolfo nell'aria, gli spettatori si divisero in tre gruppi distinti: Da un lato della sala, piccoli gruppetti di apprendisti in vesti nere circondavano celebri stregoni dalle vesti ornate; maghi dalle facce dure, molti in ricche armature di pelle e argento; ed una serie di maghi e chierici pronti a sfruttare commercialmente la cosa in un dignitoso silenzio. Dall'altro lato della sala c'erano i naturalisti, con vesti verdi e marroni, e affiancati dai loro animali da compagnia, tra cui falchi, mastini, uccelli e pseudo-draghi. Sugli spalti, infine, c'era una folla curiosa di cittadini, che si scambiavano predizioni sugli eventi della serata. Improvvisamente, come per un segnale, il silenzio scese sulla sala. Bel-Ami, un uomo robusto e dalla folta barba, vestito con una tunica verde dai curiosi ricami, entrò da un accesso laterale portando con sé una straordinaria creatura. Alta circa come un uomo si muoveva nervosamente sulle zampe posteriori. Possedeva una coda robusta e le sue piccole zampe anteriori si agitavano, mentre la sua testa delicata oscillava da una parte all'altra e gli occhi, il naso e le orecchie gli si allungavano in tutte le direzione. «Immagino vi starete tutti quanti chiedendo cosa stia facendo qui questa creatura» disse il famoso naturalista. «Ebbene, dopo pazienti e spesso pericolosi studi in alcune delle zone più selvagge di To-Zen posso svelarvi che, ben lungi dall'essere semplicemente un altro erbivoro come ritenevamo in passato, questo è un maschio di catoblepas!». L'affermazione provocò subito un gran trambusto nella sala. «Tranquilli, tranquilli, è perfettamente innocuo, ma racchiude il segreto del mistero. Avrete tutti letto la classica descrizione del “gatto”, come veniva chiamato nel Bestiario di Xygag. Anche se continua a sfuggirmi come quest'ultimo abbia capito che i suoi occhi erano “iniettati di sangue”, per una creatura “orribile oltre ogni descrizione” la descrive alquanto bene». «Per quanto riguarda le sue osservazioni Xygag ha avuto ragione, ma non ha realizzato che quelli che ebbe l'opportunità di studiare erano solo gli esemplari femminili della specie. Attraverso i miei studi ho potuto stabilire che la femmina è un grande onnivoro, che si nutre principalmente di mucillagine e piante acquatiche trovate nelle paludi in cui vive, ma che ottiene una parte importante della propria dieta dagli animali che uccide. E no, non li uccide con il suo sguardo letale, ma con il suo alito!» «La femmina del catoblepas secerne un gas, letale per chiunque eccetto che per loro stesse, il quale viene espulso dalle fauci in una nube invisibile. Il raggio effettivo del gas prima che si disperda è meno di venti metri, ma in tale zona l'unica speranza di fuga è correre più in fretta di quanto la nube riesca ad espandersi. Il gas è ugualmente letale se viene respirato o assorbito tramite la pelle.» «Era ovvio fin da quando ho iniziato a formare questa ipotesi che il “gatto” era immune al suo stesso veleno, ma ci è voluto molto tempo per collegare le femmine di catoblepas con le piccole mandrie di brucatori che si trovavano sempre nelle stesse zona. Solo seguendo le prime a distanza ho potuto realizzare che erano due forme della stessa specie!» «Il povero maschio non è immune alla nube tossica e normalmente si tiene bene a distanza dalla femmina. Tuttavia, nella stagione degli amori la femmina emana un profumo che stimola l'eccitazione dei maschi, fino a soverchiare il loro istinto di sopravvivenza. Il maschio aspetta finché una femmina solitaria non si sta nutrendo con la testa sotto l'acqua delle paludi. A quel punto scatta verso di essa, ne evita la lunga coda solitamente usata per la difesa, effettua la copulazione con estrema rapidità e scappa di nuovo via.» «Sei mesi dopo nasce un piccolo cucciolo simile ad un cervo. Dato che i piccoli sono esposti a blande dosi della tossina prima della nascita, ne sono immuni. Essi sono svezzati tutti assieme, ma alla fine del primo anno avviene qualcosa di veramente strano. I piccoli si dividono, differenziandosi nei due sessi – una minoranza diventano femmine e rimangono immuni alle tossine che stanno cominciando a secernere, diventano più grasse e grandi e iniziano a mangiare carne oltre alle piante; nel frattempo i maschi, che subiscono un radicale cambio nella loro chimica corporea, perdono l'immunità alla tossina e diventano erbivori dai rapidi movimenti.» «Per ora posso fare solo speculazioni riguardo a questa divisione della specie; potrebbe assicurare una migliore qualità dei cuccioli oppure permettere uno sfruttamento maggiore delle risorse di cibo esistenti rispetto ad una strada più convenzionale, oppure entrambe o nessuna di queste ragioni. Ma per ora mi fermo qui. Potete farmi pure le vostre domande.» Durante questo discorso tutti i maghi nel pubblico erano diventati sempre più agitati, finchè uno di essi si fece avanti dal pubblico con un grido disgustato. «Non puoi essere serio! Questa deve essere la tua strana idea da naturalista di una battuta!» «Non sono mai stato così serio, ve lo assicuro» rispose Bel-Ami. «Questo è terribile! Quando abbiamo saputo che per stasera c'era l'intenzione di fare una incredibile rivelazione, abbiamo deciso di tentare di rubare la scena. I miei apprendisti sono partiti per una spedizione, allo scopo uccidere un catoblepas e portarlo qui come prova della sua natura magica.» «La cosa è fattibile. Si possono uccidere.» «Lo so bene e anche tu – ma come ci potranno riuscire utilizzando semplicemente uno scudo lucidato?»
  12. Non ne esistono di ufficiali (a meno di sfruttare la solita gabola con Heroics se sono talenti bonus da guerriero), devi andare di spannometria. Io personalmente ti sconsiglierei di usarli di default.
  13. Solitamente si considera raddoppi in toto, ma tieni presente che un DM potrebbe decidere diversamente (sulla base dei numeri fissi indicati tra parentesi) dato che la combo Song of the Heart + Words of Creation + Focused Performance (+ Dragonfire Inspiration) è una di quelle più (ab)usate per un bardo buffer.
  14. Pensavo chiedessi in generale, nello specifico di Ispirare Grandezza ricorda Parole della Creazione non raddoppia i bonus ricevuti (come con Ispirare Coraggio) ma setta di default a 4 i DV extra ricevuti, a cui poi aggiungerai il +1 dato da Song of the Heart per un totale quindi di 5 DV extra.
  15. Come puri danni Berseker Furioso oppure Derviscio/Tempesta per i combattenti, Maestro delle Molte Forme per druidi/ranger (viste certe forme che si possono assumere come il war troll), probabilmente l'iniziato dei sette veli (come danni difensivi) per gli arcanisti, un sacred fist può dire la sua per certi incantatori divini.
  16. La domanda è molto vaga, cosa intendi con "migliore"?Più "forte"?Più interessante?Per che tipologia di personaggio (combattenti di varia sorta, full-caster. god, buffer- debuffer eccetera)?
  17. 1) Sì A creature inspired with greatness gains 2 bonus Hit Dice (d10s), the commensurate number of temporary hit points (apply the target’s Constitution modifier, if any, to these bonus Hit Dice), a +2 competence bonus on attack rolls, and a +1 competence bonus on Fortitude saves. 2) Sì, si cumulano 3) Nì, ovvero se al turno successivo spendi un altro uso della capacità puoi scegliere nuovi alleati come bersaglio ma perdi quelli precedentemente influenzati (che avranno quindi solo altri 5 turni in cui i benefici sono in effetto). Di base non puoi spendere più usi tutti in una volta sola per poter influenzare più alleati, a meno che non prendi un talento come Focused Performance
  18. Corretto, nota che il LI minimo è sempre almeno 8 e che puoi dimezzare il costo relativo ad uno specifico incantesimo facendo sì che attivarlo costi 2 cariche invece che 1. Come al solito mettere nel bastone incantesimi con componenti materiali costose o costi in PE aumenta variamente il costo finale.
  19. Tranquillo è normale essere un pò confusi anche perché a volte molti oggetti ufficiali hanno dei prezzi ad hoc non facilmente deducibili dalle tabelle del calcolo dei costi, che rimangono sempre e comunque delle linee guida generiche. Comunque per quanto riguarda i bastoni i conti non ti tornano perchè i bastoniusano una formula leggermente diversa da quella degli spell trigger base, ti metto qui sotto spoiler i dettagli Le canzoni del war chanter non mi ricordo dovresti andare a controllare ma ispirare coraggio no, anche se richiede che il bardo possa continuare a fare la sua prova di Intrattenere nei turni successivi. Comunque per intenderci un bardo con Intrattenere (canto) può continuare ad ispirare i suoi amici e nel frattempo attaccare (ma non lanciare incantesimi e usare oggetti magici a completamento di incantesimo, attivazione di incantesimi o parola di comando).
  20. Essenzialmente tutte quelle che dicono che richiedono concentrazione (così a memoria fascinate, inspire competence e song of freedom).
  21. C'è da dire che in questo caso il recensore ha forse un pò esagerato nei toni quindi potrebbe apparire peggio di quello che è, ma in generale condivido le sue critiche, questo manuale mi ha un pò deluso nella mancanza di un'organicità di trama (è veramente poco più che una serie di incontri letali malamente connessi) e di PNG interessanti da sfruttare al meglio. E anche secondo me le campagne migliori per la 5E sono senza dubbio Out of the Abyss e Curse of Strahd, che però sono entrambe "di nicchia".
  22. Le verghe (ma anche gli anelli) non hanno una specifica formula di calcolo del costo come pozioni o pergamene, ma si rifanno alla tabella per la stima del valore degli oggetti magici. Personalmente ti consiglio di rifarti al costo di un oggetto meraviglioso a parola di comando (e poi lo chiami verga) per un oggetto in grado di lanciare 1/gg un incantesimo, ovvero (livello incantesimo x livello incantatore x 1800 mo). Per un oggetto che lanci due incantesimi differenti usi due volte la stessa formula, ma la seconda la moltiplichi per 1,5.
  23. Prima cose le regole per il mantenere la carica si applicano a quegli incantesimi che hanno raggio di azione: contatto (invece globo d'acido ha raggio d'azione vicino) non a tutti quelli che coinvolgono un attacco di contatto. Nota nella part che riporto qui in seguito sotto spoiler il paragrafo precedente quei due che hai citato tu e che serve da introduzione e inquadramento ai due paragrafi successivi. La confusione è forse dovuta anche al fatto che nel paragrafo touch attacks spiega anche gli attacchi di contatto a distanza in generale, ma non mi sovvengono al momento incantesimi con raggio di azione: contatto e che coinvolgano un attacco a contatto a distanza Seconda cosa, di base gli incantesimi a contatto contro i nemici prevedono solo un tentativo di attacco a contatto per lancio dell'incantesimo, salvo specifiche diverse (vedi chill touch). Touch You must touch a creature or object to affect it. A touch spell that deals damage can score a critical hit just as a weapon can. A touch spell threatens a critical hit on a natural roll of 20 and deals double damage on a successful critical hit. Some touch spells allow you to touch multiple targets. You can touch as many willing targets as you can reach as part of the casting, but all targets of the spell must be touched in the same round that you finish casting the spell.

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