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Dragons´ Lair

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Bellerofonte

Circolo degli Antichi
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  1. Sottolineo come questa elfa sia capace di lanciare incantesimi di ottavo livello eppure si lascia intimorire da un brindisi. "Una bevanda alcolica...un gesto benaugurante..." ripete tra sé e sé. Poi riempie magicamente i bicchieri di tutti di un dolcissimo vino speziato alla cannella ed alza il bicchiere verso di voi: "All'ignoto!" esclama dolcemente, citando involontariamente il motto di Morris Burglar. Il gesto sembra piacerle. La serata per voi si conclude qui. Dopo il brindisi con Tamara potete lasciare la tavola e augurare buonanotte - a meno che non abbiate altre domande per lei -, certi che l'elfa risponderà a tono; dopodiché potete decidere cosa fare.
  2. Kara è letteralmente sommersa dalle persone che continuano ad arrivare, raggiungerla non è uno scherzo. Appena si riesce a liberare ti fa cenno di seguirla, e rientrate nel palazzo Yedilov, al piano superiore, nell'ex-studio di lord Iskander. "So che siete rimasti più di quanto dovevate." commenta, mentre cerca qualcosa in mezzo alle cianfrusaglie di suo padre. "Eccola!" da sotto il tavolo sguaina una bellissima spada elfica di mithral e ti ordina: "In ginocchio. Adesso." non avrebbe ammesso un no come risposta, glielo leggi negli occhi. Ti si para davanti e appoggia la punta esattamente sul tuo cuore, dicendo solennemente: "Dirth'ena ma enasalin, shem'len." ovvero "La conoscenza ti guiderà alla vittoria, umano". E poi: "Benvenuto tra noi, Libero Cavaliere di Fort Adigrat. Possa la tua cavalcata durare in eterno." si abbassa verso di te e ti dona un anello splendente di fattura antica, e poi ti schiocca un bacio in fronte per suggellare la nomina. "Il bacio non lo dò a tutti i cavalieri..." commenta Kara, con Arrigo che è VERDE d'invidia. L'elfa non vi trattiene: i profughi continuano ad arrivare, una bella gatta da pelare per una ragazza appena promossa a governatrice. Ma come te, anche lei cercherà di essere all'altezza. Vi accompagna sin sul limitare della città, e vi dice: "Dareth shiral." cioè viaggiate sicuri.
  3. L'alta sacerdotessa è in forte difficoltà. Vi osserva con il bicchiere in alto, in attesa di...qualcosa. Un segno, una spiegazione. La sua fronte corrucciata fa tenerezza a Ventura evidentemente, che a rallentatore rialza il suo calice in aria pronunciando la parola "B-r-i-n-d-i-s-i..." mooolto lentamente. L'elfa emula la cartografa e i bicchieri finalmente si toccano; ma Tamara ancora non ha capito cosa è appena successo.
  4. "Muah! Fa 'i buchi a terra!" non hai la più pallida idea di cosa significhi questa locuzione, ma l'espressione facciale di Arrigo ti fa presumere che sia un commento positivo. Si alza dal divano e si stiracchia, poi si gratta un po' il mento: "Magari ni putissim terletr...trlael...tetrl...spostar cco' a maggia, oh! Amm'appena turnàt e diec iuorn e viagg...!" ma la tua condizione non ammette repliche; vi riposerete quando Vendetta smetterà di mangiarti l'anima. Dai calcoli fatti precedentemente, quarantaquattro giorni vi separano dalla vostra meta; certo saprai che impiegherete di più, visto che dovrete fermarvi a cacciare o a rifornirvi, prima o poi. Ma ora come ora, non vedi altro modo; la magia di Naesala che nell'ovest era una spanna sopra il "notevole", qui sembra a confronto il potere di Boccob in persona, per quanto è rudimentale il livello di magia in zona. Dopotutto 'sti qua si son fatti fregare da un goblin sotto Alterare sé stesso, non dimentichiamolo! "Randàl, ma siccome o' gobblin è muort e stramuort, putissim pur arrivà adduv o' capitan, senza ca l'aspettiam ccà. O no?" e Arrigo non ha tutti i torti. Se avete bisogno del capitano di Fort Adigrat, sarebbe meglio raggiungerlo piuttosto che starlo ad aspettare qui. Tanto ormai la famiglia Dastanev è stata sterminata. O quasi. "E c'aggia fa' co quello là?" dice indicando in direzione della gogna.
  5. "Non mi arrecate alcun disturbo, ve lo assicuro." la cena è terminata, avete le pance piene - Ventura e Tondley più di tutti - e siete ampiamente soddisfatti che il vostro primo contatto con una nuova civiltà sia andato liscio come l'olio. Tamara si alza dal tavolo, segnando la fine delle cena; il tempo è davvero volato, ed iniziate ad avere tutti un po' di abbiocco serale. "Se vi troviate in necessità di chiamare la mia presenza, sussurrate il mio nome alle chiavi e queste vi condurranno da me. Ora vi lascio andare a riposare."
  6. Quando finisci di parlare nella stanza cala il silenzio per un po', facendoti sentire un po' stupido. Non è che Kara se n'è andata e hai parlato da solo per gli ultimi cinque minuti? No, è ancora lì, la senti singhiozzare. "Grazie. Per tutto." ...termini il tuo bagno e ti rivesti con vestiti nuovi di zecca, un abito da caccia appartenuto al defunto lord che Kara ti dona in segno di gratitudine. Arrigo è al piano di sotto, bivaccato su un divano all'ingresso in attesa che il suo fedele cuoco sia pronto per tornare in azione; i mormorii nella città ti avvisano inoltre che i primi esuli stanno iniziando a tornare a casa, accolti dalla loro nuova signora.
  7. Il motivo principale del perché Ventura e Tondley da un po' non intervengono è che hanno capito che se mettono le posate in un particolare modo sul piatto, questo si riempie di una seconda porzione del piatto che si è appena mangiato; entrambi sono abbastanza adulti da sapere che una quantità esagerata di dolce di fichi e noci farà loro venire il mal di pancia stasera, ma l'ingordigia che li anima è quella di chi nella sua vita ha patito la vera fame. Tamara è completamente insensibile verso il loro atteggiamento, continuando a discutere con gli Arconti seduti al tavolo con lei: "Sarò lieta di venire con voi sulla Speranza, capitano Aghendor. Nel frattempo mi occuperò di trovare una sistemazione più consona per i vostri compagni, se lo desiderate." L'elfa termina il dolce, ed il piatto scompare insieme alle sue posate. "Presumo che sarete convocati di primo mattino per un udienza straordinaria con gli Altissimi. Tenete sempre le chiavi con voi. Sarete chiamati appena possibile."
  8. "Ecco, io..." Kara esita. "Io non so se sarò all'altezza. Mio padre era-" le parole le si bloccano in un groppo in gola. Continua "Non sono come lui. Non lo sarò mai. E Ibnat, lo hai visto, è una città difficile circondata da minacce d'ogni genere. Il capitano Arsak è il reggente di Fort Adigrat da molto, ma non è un soldato fino in fondo; lui è il figlio che mio padre ha sempre voluto..." - silenzio. "E se abdicassi in favore di Arsak? E' assurdo, lo so, dovrei lasciare la mia città a qualcun altro...ma terrei fede al suo giuramento, e ti accompagnerei al tempio io stessa. Che ne pensi?" La lady di Ibnat ti confida le sue fisime adolescenziali sul non sentirsi all'altezza delle responsabilità ereditate da suo padre, ma l'acume che ti contraddistingue da sempre ti fa capire che questo non è uno di quei momenti da prendere alla leggera; anche Arsak era turbato l'ultima volta che l'hai visto, conscio del fatto che la sua fede lo aveva portato su una strada che mai avrebbe voluto percorrere. E quando la fede vacilla, sai che i templi - in particolare quello di Selam dedicato a Rao, al quale lui è molto devoto - sono la prima meta dei pellegrini. Prevedi che Arsak con tutta probabilità ti chiederà di farti da scorta fino al tempio lui stesso per cercare di risolvere la sua nascente crisi mistica. Ma se Kara lo nominasse nuovo governatore di Ibnat, la lady prenderebbe il suo posto. Insomma, hai in mano sia il destino della cittadina elfica che del tuo viaggio nell'ovest di Barusha: chi secondo te dovrebbe regnare su Ibnat? E chi dovrebbe invece venire con te e Arrigo? Anche se ti consideri solo il cuoco di bordo della Speranza, i tuoi doveri da Pioniere vengono a sempre a galla. E inizia perfino a mancarti Sandrine: in una situazione come questa avrebbe iniziato a piangere e cantare e tutto si sarebbe risolto per il meglio come al solito. Ma spostiamo un attimo il focus sui tuoi dilemmi interiori: la piuma magica che Arrigo ti ha donato inizia a muoversi da sola, scrivendo su un foglietto di carta abbandonato per terra un messaggio piuttosto chiaro.
  9. "Vi ringrazio per le dolci parole sulla nostra città." l'elfa accenna un leggero sorriso di risposta alle adulazioni di Sandrine. "Non avevo mai sentito di spiriti incarnati nel corpo di mortali, ma convengo che le Sua Altezza Tarumbar ed Sua Grandezza Elentàri abbiano certamente la risposta a molti dei vostri quesiti." e poi verso Fortunale: "Ho sempre creduto di vivere in una grande isola, ma a pensarci bene, ora mi sembra più piccola che mai." Il tempo vola al tavolo con Tamara. Le portate si susseguono ed arrivate infine al dolce: "Questi fichi provengono dagli alberi al limitare con le foreste dell'entroterra." annuncia l'elfa, presentando il piatto, poi continua: "Sarei molto lieta di conoscere questo famigerato elfo che portate a bordo, quello che chiamate Tiberius. Vi offro il mio aiuto per guarirlo, se aveste la compiacenza di portarmi da lui. Ho interesse nella sua biologia tanto quanto la vostra." Eppure il linguaggio del corpo non denota particolare enfasi, così come incontrare per la prima volta una nuova razza non le ha nemmeno fatto alzare un sopracciglio; interessante come, senza l'influenza umana, gli elfi abbiano conservato - se non sviluppato - la pacatezza di cui sono nativamente dotati.
  10. Addosso all'Adulatore trovi, a parte la bacchetta insanguinata che dai ad Arrigo, anche un mantello magico. E dopo il dovere, il piacere. ...trascorri tutto il tempo che necessiti per ripulire sia il corpo che la mente, nella vasca d'ottone piena d'acqua profumata che Kara ha preparato per te. La stanza della lady è grande sì, ma non così grande quanto ti aspettavi che fosse; come tutto il resto ad Ibnat, c'è un alone di povertà in tutto, anche nella nobiltà. La stanza possiede due entrate: una dal corridoio, quella principale, ed un'altra che porta in un'altra stanza adiacente, uno studiolo usato principalmente dalla lady, dove nessuno spolvera da secoli. Mentre ti lavi il sangue di dosso e lasci che Kara si occupi dei tuoi abiti, osservi quei maledetti pugnali rigirandoteli nelle mani, pensando a cosa una semplice scelta - il sì detto ai finti Gemelli - possa davvero condizionare un'intera esistenza. "Randal?" Kara ti chiama dall'altra stanza, distogliendoti dalle voci nella tua testa che ti rimproverano di non aver compiuto la vendetta fino in fondo. L'elfa è nella stanza adiacente, appoggiata con le spalle ad una delle due ante della porta. Puoi sentire la sua voce distintamente, ma non puoi vederla, né lei può vedere te. "Ti posso chiedere un consiglio?" ...perché a te? Forse perché è urgente, e Arrigo è l'unica altra persona in tutta Ibnat attualmente, quindi il cerchio si restringe; o forse perché sei straniero, libero dalle convenzioni in cui è cresciuta e obbiettivo sulle cose importanti. O forse perché sei l'eroe di Ibnat e ancora non lo sai.
  11. Il sangue del goblin è equamente diviso tra le tue vesti ed il centro della piazza. Ad acque calmatesi, lady Kara si avvicina osservando con orrore il quasi-cadavere dell'hobgoblin; in risposta alla tua domanda chiude gli occhi e abbassa leggermente la testa scuotendola a destra e a sinistra; uno dei tuoi pugnali caldi finisce il lavoro, mandando all'altro mondo il responsabile di tutto il casino nel quale ti sei ritrovato. "Non ci posso credere. E' finita." dice Kara, ancora con lo sguardo nel vuoto. "Mio padre è morto. Ibnat è salva ed io...io sono la nuova reggente." Si infila entrambe le mani nei capelli, appoggiandosi ad una di quelle catapecchie ancora in piedi. "E' un incubo! Non sono pronta per questo!" ti guarda, ancora sporco di sangue e fremente per andarti a buttare in un catino d'acqua calda per toglierti via tutto lo schifo. "Vieni con me, c'è una vasca in camera mia." e ti apre la strada verso il palazzo Yedilov, attraverso la piazza vuota. State per arrivare al portone quando il rumore di zoccoli annuncia l'arrivo di Arrigo in perfetto tempismo per non dover alzare un dito verso nessuno. "Randàl, ma comm'è sto fatt ca ultimament si' semp chin'e sang? O lord tarocco chi fin aggia fatt?" poi si accorge dell'elfa, e si toglie un ipotetico cappello che non ha in segno di reverenza. "Signorì che poi mi ci vado a rimettere alla gogna, nun vi preoccupàt, giust'o tiemp e sistemar sta cosa...!" ...sì, come no! Attaccato al suo cavallo, a mò di bisaccia, c'è ancora il goblin legato e imbavagliato che avete catturato a Negash. I pugnali tremano: la tua coscienza condivisa ti suggerisce che devi finire il lavoro. O meglio, dovresti. Se c'è una cosa che tutti abbiamo imparato da qualche giorno è che nessuno dice a Randal cosa deve fare.
  12. La storia della Settima Spedizione non è qualcosa che si può raccontare in due parole, nemmeno a grandi linee; Fortunale si destreggia nel racconto aiutato ogni tanto dalle precisazioni di Ventura, mentre Tamara annuisce in silenzio per la maggior parte del tempo; quando azzanna la frittata è ormai fredda, il tempo è volato senza che ve ne accorgeste. I piatti continuano a riempirsi: quando ne terminate uno, arriva subito l'altro. "Non siete né elfi né goblin, lo avevo intuito, sì." l'alta sacerdotessa si sofferma un attimo sulle orecchie di Sandrine mentre parla, ma evita di fissarle al contrario di tutti coloro che avete incontrato finora sull'isola. "Immagino che, visto il nome che porta la vostra spedizione, altri sei tentativi di esplorare l'est non siano andati a buon fine; eppure Barusha ha una storia millenaria, mi chiedo come mai nessun altro dall'Ovest sia riuscito ad arrivare fin qui prima. Noi non abbiamo mai avuto interesse ad esplorare, da sempre impegnati a rafforzare l'integrità del regno, ma voi...avete raggiunto l'isola in soli due mesi di viaggio. Non sono poi così tanti. Poi non sono sicura di aver ben capito come siete riusciti a superare una cascata. La vostra nave è incantata magicamente? E in ultimo, cosa più importante: ora che siete giunti a Barusha, quali sono le vostre intenzioni? Avete ordini precisi sulle istanze diplomatiche da attuare con i nativi?"
  13. @Ghal Maraz & @Pippomaster92 @Fezza
  14. Tondley e Ventura obbediscono, timorosi quanto Fortunale di fare pessime figure da un momento all'altro; tutti hanno lo sguardo fisso sull'alta sacerdotessa, e cercano di emularne le mosse e le scelte per non cadere in errore. "Era di un nobile guerriero" risponde Tamara al capitano "leggenda vuole che sconfisse un gigante, molti secoli or sono. Per sua volontà espose il teschio nella sua camera come monito di grandezza quotidiano verso sé stesso. Spero che anche le altre stanze siano di vostro gradimento" aggiunge rivolgendosi ai restanti commensali. Ventura: "La mia è piena di metallo." forse questa frase doveva suonare diversamente nella sua testa, ma la sacerdotessa di Sehanine non fa una piega e le risponde: "E' Mithral, un metallo molto raro e leggerissimo. Tutto ciò che hai visto è stato creato da un mastro forgiatore molte lune or sono." Tondley non si azzarda nemmeno a proferire parola sull'inquietudine della stanza degli Antenati, e sorride da ebete facendo finta che sia tutto fantastico. "Come già sapete, la vostra presenza qui è un evento unico nel suo genere perciò la cortesia di ospitalità è il minimo che abbiamo da offrirvi, in cambio delle molte domande che abbiamo per voi." Tamara batte le mani tre volte, ed i vostri piatti si riempiono magicamente della prima, squisita portata del menù. "Volete espormi il motivo della vostra presenza qui? Descrivermi il vostro luogo d'origine? Spiegare come siete giunti a Barusha, magari?"
  15. La cintura riesce a rimarginare le ustioni più profonde, ma il goblinoide non perde tempo e prova di nuovo a toccarti con la bacchetta: "Tu parli trop-" schivi l'affondo, e improvvisamente uno sprazzo dei doni di Vendetta si palesa: l'ombra di Nero si materializza ed effettua un Contrattacco che sgozza Zeez come un maiale. L'impostore crolla a terra, soffocando nel suo stesso sangue. Pochi secondi lo separano dalla sua fine.
  16. Il mezzogiorno di fuoco sembra concludersi con il suo secondo attacco, che atterra definitivamente il tuo nemico; ma qualcosa non torna. Il cadavere non perde sangue, e dopo pochissimo scompare. Un brutto presentimento ti assale e stai per voltarti in questo preciso momento quando una nuova scarica elettrica ti colpisce alle spalle. "Cosa c'è, straniero? Non riesci più a distinguere ciò che è vero da ciò che non lo è?" - forse non è così stupido come sembra, ma a giudicare dallo squarcio nel suo ventre, il tuo primo attacco ha colpito in pieno.
  17. Il goblin non si aspettava fossi così veloce: attacchi con entrambi i coltelli e questi lacerano non solo la carne del finto lord, ma anche l'illusione da egli creata; finalmente il mostro ritorna alla sua vera forma di hobgoblin; la sua pelle è stranamente più scura del normale e gli occhi rossi emanano potere magico. Una creatura più unica che rara. Le ferite che gli hai inflitto sono piuttosto serie, ma la creatura non demorde: estrae una spada e usa la bacchetta per toccarti; dalla punta di questa parte una scarica elettrica che attraversa il tuo corpo facendoti sussultare.
  18. Le porte bianche si aprono alle nove in punto. Tamara vi accoglie in nuova sala - per niente "piccola"! - che ospita una lunga tavolata imbandita ed un trono vuoto nella cappella in fondo alla sala. "Di nuovo buonasera. Prego, accomodatevi pure." Ogni sedia è di legno intarsiato, con raffigurazioni di cornucopie e alberi da frutto, simboli di abbondanza; tre piatti di ceramica sovrapposti con sfumature verdastre e bordi dorati affiancano una serie interminabile di posate, sia da una parte che dall'altra; al centro del piatto vi è un fazzoletto verde smeraldo piegato a forma di cigno, che tiene nel becco un foglietto di carta con su scritto il menù della serata. L'elfa prende il posto a capotavola, sedendosi per prima. Ventura guarda il cibo con occhi spalancati - non è abituata a questo genere di cose - mentre Tondley commenta a bassa voce: "Se ci fosse Randal, avrebbe da ridire anche su questo."
  19. Kara è sconvolta, ed esegue ciò che gli dici senza lasciar trapelare alcuna emozione almeno finché non estrae dalla sua sacca da viaggio il libro di Rao. "Ma questo...?" mentre parli, la ragazza è sempre più confusa e rifiuta di credere a ciò che dici. Almeno all'inizio. Ti blocca le braccia con il quale tieni i pugnali, guardandoti spaventata, e poi si rivolge all'impostore. "Padre! Da piccola andavamo spesso a Fort Adigrat, vi ricordate? La sera della promozione di Arsak mi deste un soprannome che detestavo più di tutti, ma che tanto vi faceva ridere. Qual era?" L'impostore le volge uno sguardo saggio e nostalgico: "E' passato molto tempo, Kara. Tuo padre sta diventando anziano e non ricorda più con esattez-" - Kara gli urla contro - "QUAL ERA?!" e Iskander esita, tirando palesmente ad indovinare. "Era...stellina." Kara ti guarda, stringendo di più le tue braccia non per fermarti, ma dal dolore che la costringe in ginocchio. Scoppia a piangere, poi alza gli occhi verso di te e ti dice: "Uccidilo. Vendica mio padre." percepisci solo ira e dolore nei suoi occhi. Come avevi ben predetto, i pugnali fremono per avere il sangue del goblinoide. Questi, comprendendo che la farsa è terminata, ride istericamente cambiando lentamente voce; diventa più stridula, acida e malefica. "Quei pezzi di shrakh ti hanno perfino detto il mio nome! Spero tu li abbia uccisi tutti! Meno gente con cui spartire il bottino." il falso lord Iskander ora impugna una bacchetta.
  20. @Sandrine @Fortunale Dopo esservi fatti belli vi affidate nuovamente al magnetismo magico delle vostre chiavi che vi guidano tra i corridoi facendovi sbucare in una nuova anticamera antistante una grande porta bianca di legno. I primi ad arrivare sono Fortunale e Tondley, seguiti qualche minuto dopo da Ventura ed infine dalla contessa, che arriva all'ultimo minuto. A parte il capitano, tutti hanno abiti diversi: la cartografa porta un lungo abito blu con le spalle scoperte ed un paio di bracciali d'oro ad entrambi i polsi; Tondley sembra un damerino, con giacca, camicia e calzoni e da alto borghese. La contessa...beh, che ve lo dico a fare? "La mia stanza è...assurda!" commenta Ventura, super-eccitata. "E' fatta quasi tutta in Mithral, pare che fosse di un fabbro fissatissimo con le sue cose." Tondley controbatte: "La mia è inquietante invece: ci sono dipinti di elfi che mi fissano ovunque! Per non parlare del fatto che ho un dannato altare votivo proprio di fronte al letto! Sembra la cattedrale di Pelor ad Handoria...! Vi ricordate, capitano? Jimbo fece cadere tutti quei cerini con la sua mania di toccare tutto. Ah!"
  21. Tu e Arrigo date una speronata ai cavalli e correte vero Ibnat per i successivi tre giorni; alla fine del secondo giorno incontrate una carovana di persone partita da pochissimo, artigiani e operai di Ibnat costretti a prendere tutto ciò che avevano e portarlo in un luogo imprecisato vicino Negash, per poi lasciarlo lì. A quanto pare il falso lord ha perfino usato la manodopera locale per attuare il saccheggio della città. Convincete tutti a lasciar perdere e tornare a casa, e nel frattempo proseguite. Ormai manca pochissimo. ...giungete infine per l'ora di pranzo in città. Ibnat è deserta. Piazza dei Mercanti è un atrio polveroso pieno di ciarpame di un mercato che non è stato disfatto con cura, stavolta. Giungete in città, voi stranieri; Arrigo ti mormora: "Ij fazz u'gir i l'ata part. Si pprova a scappàr o ferm ij." e prende una strada laterale che lo porterà all'entrata sud. Ancora a cavallo, entri nel vivo della piazza; nel centro esatto, lady Kara osserva la sua città in tutta la sua desolazione, con sguardo sconvolto. Dietro di lei, lord Iskander Yedilov, osserva soddisfatta la sua opera portata a compimento. Si guarda attorno, l'impostore, mettendosi una mano sulle sopracciglia per coprirsi dal sole e capire chi, all'orizzonte, ha appena messo piede nella sua città. "Ancora tu, straniero." esclama, scontento di vederti. La situazione si fa ancora più calda. La polvere offusca i tremolii del sole rasoterra. Ecco come lo immagino io.
  22. "Un male incurabile? Eri tu, quindi, a necessitare di aiuto...? Non immaginavo che..." Arsak è a disagio, ma riconosce che hai avuto coraggio. "La mia promessa è ancora valida. Se riusciremo a sistemare questa faccenda, ti darò uomini per raggiungere il tempio di Selam. Spero che Ardager abbia le risposte che cerchi. Così come spero che non ci sia bisogno di usare la violenza, ma se uccidere l'impostore significasse salvare la vita di Kara...allora fallo."
  23. Arrigo svuota i piatti che è una bellezza, sempre complimentandosi con te alla fine di ogni pasto. Dormite all'aria aperta, e quando il mattino dopo vi alzate il goblin è ancora lì. I lacci, almeno per ora, resistono. Partite alla volta di Ibnat per la seconda volta, e trascorrete due giorni in viaggio; il terzo, subito dopo pranzo, incrociate il capitano sbarrando la strada all'intera comitiva. Arsak è all'inizio dubbioso di quanto dici, ma più prosegui col discorso, più ogni cosa sembra tornare. Alla luce delle nuove scoperte, decidete di invertire la rotta e di tornare a Ibnat. "Io accompagnerò queste persone a casa, ma la carovana è troppo lenta. Tu e Arrigo dovreste andare avanti senza di noi per avvertite Kara del pericolo. Ogni minuto che resta in compagnia di quell'impostore rischia la vita!"
  24. Vedila così: comunque uscirà, almeno ce l'ha Amazon. Se finiva nelle mani di Netflix finiva con Merry e Pipino gay e Gandalf nero.
  25. "OOOOOOOH...." lo stupore di Arrigo è immenso. "Su spièrt sti goblin, ah?!" ridacchia tra sé e sé "Mo però miettit a cucinà ca ste murenn 'e fam! E 'sto criatur? Nu purtam appress?"

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