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Capitolo V: Barusha
"Non è che si litiga...è che non ci si capisce" commenta Tessa, seguita da Asvig "Siamo noi a non capire Sigbjorn, per la precisione. Spero lascerete a me il comando, la prossima volta." e Tondley: "Volevamo chiedervi cosa fare con la nave, e quanto tempo ancora stare qui, ma soprattutto: cosa fare con Molo Zefiro."
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Capitolo V: Tutta colpa di Arrigo
"Eh io pur sent e' voci, o sà? E' come quand c'è Asvig sottocoperta che inizia a cazziàr a tutti quanti pecchè ancor si pensa che sta a far a'guerra, o quand Sandrine ci piglian e' cinque minuti e inizia a cantar. Po' m'stonan a capa!" anche se la natura del problema è diversa, Arrigo cerca di comprenderti meglio che può.
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Capitolo V: Barusha
Ventura scoppia a ridere, lasciandosi trattare da bambolina per tutto il ritorno, con netta disapprovazione di Barbara. "Sì, ma d'ora in poi mi occuperò io di lei!" risponde la lady al capitano con sdegno, come per implicare che Fortunale non abbia fatto nulla per impedire a Sandrine di ridursi in quello stato. Ritornate al molo; Barbara si occupa della sua protetta riportandola al suo letto seguita da Ventura ridacchia ancora tra sé e sé, prendendosi gioco di lei: "Ehi Sandrine! Chi è più bello tra...Randal e Arrigo? Nono! Chi è più bello tra Asvig e il capitano?" e lady Syvis continua a sbuffare; vorrebbe spegnerla con un interruttore, ma Ventura non ne ha uno, sfortunatamente. Nel frattempo una folla è radunata sulla banchina, circondando Sigbjorn. "Cosa significa?!" gli urla Tondley "E' un sì o un no?" ...silenzio. "Ha mugugnato. Forse è un no." risponde Tessa. "Secondo me è sì. Io direi di sì." controbatte Asvig; e Tondley, di nuovo: "Non importa cosa faresti tu, ci serve la sua approvazione. Il capitano ha lasciato lui in comando." Ma Sigbjorn li guarda impassibile, serissimo, e tutto quello che dice è: "Mh." Tondley impazzisce, fa quasi per strapparsi i capelli; "E' MEZZ'ORA CHE CONTINUI A DIRLO! SE E' SI' RISPONDI SI', SE E' NO RISPONDI NO!" e Sigbjorn: "Mh." Asvig prova a parlargli in Silvano, ma le cose non sembrano migliorare granché. Quando la ciurma ti vede tornare hanno tutti quasi le lacrime agli occhi. "Capitano siete qui! Finalmente!"
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Capitolo V: Tutta colpa di Arrigo
Il sole sta calando quando tu e Arrigo lasciate l'edificio. Il geniere di bordo è da quando sei tornato che ti guarda con aria pensierosa: "Tutt'appost, Randàl?"
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Capitolo V: Tutta colpa di Arrigo
La serratura è praticamente uno scherzo, si apre con facilità inaudita. "Eh...arriviam n'copp a n'isola sconosciuta e a prima donzella ca truviam è na scassacazz peggio e'ra Syvis. Muah!" Arrigo si alza, finalmente libero, sgranchendosi schiena e polsi. Lasciate la piazza ed entrate senza problemi nel palazzo; la gente ormai conosce i vostri nomi e voi riuscite tranquillamente a comunicare con loro; tu avendo imparato faticando il linguaggio, Arrigo grazie alle monete d'oro che ha trasmutato in un braccialetto che lui stesso ha chiamato "Traduttore Universale" anche se di universale ha molto poco, visto che permette al possessore di parlare solo il Barushano. "Lady Kara è attualmente con suo padre" vi dice una domestica all'entrata. "Ed il signor Verdini è stato bandito a vita dalla residenza." ma l'elfa non si prodiga nemmeno a tentare di far uscire l'avernusiano da lì; forse perché non è di sua competenza, forse perché non prende troppo sul serio gli ordini di lady Kara, ora che Iskander è tornato. Che decidete di fare?
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Capitolo V: Tutta colpa di Arrigo
"Nah, staj comodo, grazie o'stess. Nient, a signora ed ij abbiam avut no poc e discussion e l'aggia chiamàt zòccola. A prima vota aggia ditt che era 'no problema di traduziòne, ma a seconna e a terza e a quarta non c'ha credut e m'ha mis qua. Eran almeno tre anni che non finivo n'coppa 'na gogna e teniva quasi...nostalgia, o'ssapev? Tu, Randàl? "
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Capitolo V: Barusha
"Come osate?! State parlando della principessa di Vaudemont, nonché Arconte delle Parole! Non un qualsiasi mozzo di infimo grado prigioniero dei suoi ignobili vizi!" Barbara frizza di energia magica, che la circonda sotto forma di piccole, innocue scintille magiche. Forse quella che deve rilassarsi è proprio lei.
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Capitolo V: Tutta colpa di Arrigo
Il convoglio entra ad Ibnat, più quieta che mai. La giornata al mercato volge al termine e la gente per strada sta smontando baracca e burattini per tornare ognuno alle proprie umili abitazioni, ma i vessili di Fort Adigrat ed il volto di lord Iskander rivitalizzano l'intera comunità. "E' tornato!" "Ce l'hanno fatta!" "Lode a Rao! Lode ai cavalieri! Lode al capitano Arsak!" "Lo Spuntato è con loro!" "Non è uno Spuntato, dicono di chiamarsi Umani" - il popolino parlotta, poi qualcuno urla "Bentornato, mio signore!" e la piazza dei mercanti esplode in un applauso crescente, facendovi festa e circondandovi; camminare coi cavalli diventa persino difficile in mezzo a tutta quella gente che vi ringrazia. Lady Kara vi raggiunge facendosi largo tra le persone che affollano la carovana: "Padre!" esclama con le lacrime agli occhi, e corre verso il lord abbracciandolo e scoppiando definitivamente a piangere come una bambina. "Temevo che...che i goblin...oddio!" lord Iskander ricambia timidamente l'abbraccio. "Figlia mia...sono qui." Arsak lascia che il lord e sua figlia si ritirino nel loro palazzotto di famiglia, ordinando ai suoi uomini di smontare tutto e pensare ai cavalli. "Il mio primo giorno di ferie da mesi." commenta quando ci sei solo tu nei paraggi "e c'è un solo posto dove voglio passarlo." Il capitano si dirige verso la taverna, incurante del resto. Come biasimarlo, dopotutto? Nel mentre di tutto ciò sei rimasto inerme tra la folla e le riunioni di famiglia. La piazza si è svuotata nel frattempo, ma noti una cosa che dieci giorni fa non c'era. Una gogna proprio al centro dello spiazzo. "Uè Randàl! Alla fine l'ha truvàt! L'aggia semp ditt ca si nu brav uagliòn!" Arrigo occupa il posto d'onore nello strumento di tortura, condannato lì presumibilmente dalla reggente di Ibnat. Eppure non si trova chissà quanto a disagio, in virtù di una presumibile esperienza in fatto di gogne e torture.
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Capitolo V: Barusha
"Ma cosa...? Anch'io!" Ventura ride di gusto, anche se con un pizzico d'invidia. Barbara invece è stupita dall'improvvisa ebbrezza della sua figliastra preferita, ma non per questo le rifiuta un abbraccio, che serve tra le altre cose anche per reggerla in piedi nella strada di ritorno. "Capitano" chiede lady Syvis "Avete infettato la mia povera Sandrine con i vostri barbari modi marinareschi! Datevi un contegno, per Valkur!" Barbara è molto su di giri, e ce l'ha a morte con Fortunale ritenendolo evidentemente responsabile di questa grottesca situazione. Iniziate a tornare indietro verso la Speranza, fiduciosi che saranno altri uomini a portare il carico di barili restante.
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dubbio personalissimo su artefatto delle fosche tenebre (rasoio ala d'angelo)
Rileggendo la descrizione, la mia opinione è che in mancanza di altro, secondo me la spada vince automaticamente la prova di spezzare.
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Ad Ve Or - Topic di Servizio
Ragazzi, sono reduce da un esame e son tornato a casa poco fa, rispondo a tutti domani, perdonatemi!
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dubbio personalissimo su artefatto delle fosche tenebre (rasoio ala d'angelo)
Se non ricordo male, si dice Artefatto qualsiasi oggetto magico il cui livello totale sia superiore a +10. Visto che vorpal (+5) e +3 arrivano a +8, ignorare riduzione danno e attraversare muri di forza è sicuramente un bonus superiore a un semplice +2. La spada, in virtù del fatto che può ROMPERE e non ATTRAVERSARE gli effetti di forza, permetterebbe di tentare attacchi di spezzare contro gli incantesimi come Scudo, Armatura Magica, di rendere inutile il Cubo di Forza (62'000mo). Per come lo intendi tu, un ladro sotto invisibilità superiore picchierebbe CA 10 qualsiasi cosa, rendendo automatico il confermarsi del critico 19/20.
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Capitolo V: Tutta colpa di Arrigo
Arsak condivide con te l'opinione sul cibo e ammette di non aver ben compreso la natura di Arrigo, ma si dice felice di poter approfondire una volta tornati a casa. Sembra quasi un'altra persona ora che è con il suo lord. Più fiducioso in sé stesso, più vispo, perfino più amichevole e meno serioso. Lord Iskander si presenta e rimane molto sorpreso dalle tue rivelazioni, ma non sembra molto interessato a ciò che hai da dire sull'oltremare. Continua invece a chiedere di casa sua, Ibnat, e di cosa è successo mentre era via, preoccupandosi molto per sua figlia. Il viaggio di ritorno in linea di massima procede tranquillamente, anche se il lord sembra molto silenzioso; "Un'esperienza del genere ti segna" aveva commentato Arsak, speranzoso che la vista di sua figlia avrebbe senz'altro giovato al lord. I tuoi incantesimi li lanci senza dare troppo nell'occhio ed ecco cosa capisci: attorno ad Arsak c'è una lieve aura di Abiurazione sempre attiva, mentre percepisci aura moderata di natura sconosciuta provenire da tutto il suo corpo. Uno dei soldati di Arsak ti fa presente, tra le altre cose, che Iskander è un incantatore spontaneo esattamente come sua figlia. Al termine dei cinque giorni di viaggio, Ibnat appare all'orizzonte. I soldati fremono, ansiosi di terminare la loro odissea. Arsak annuncia "Siamo quasi giunti."
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Capitolo V: Tutta colpa di Arrigo
"Ci penso io." Alcuni dei soldati che assistono il lord vengono mandati ad approntare i cavalli mentre il capitano in solitaria decide di fare una bella chiacchierata con il suo lord prima di lasciare l'accampamento. La mancanza di addestramento militare viene compensata dalle abilità diplomatiche e interpersonali che Arsak dimostra di avere; da piccolo era uno di quei ragazzi sensibili e spaventati dalla violenza, ma questo Randal può solo dedurlo dai suoi atteggiamenti e dalla pazienza che impiega per cercare di rassicurare l'ex-prigioniero dei goblin. Dopo una buona mezz'oretta il campo è stato smontato ed i cavalli sono pronti. Il lord viene fatto salire sulla carrozza dei viveri, rifocillato, pulito e coperto come si deve. Il capitano gli dà una pacca di rassicurazione sulla spalla e poi si avvicina a te. "Non è stato facile." sospira, preoccupato. "Ma credo di aver capito come sono andate le cose." Uno dei suoi soldati vi avvicina i vostri cavalli, dandovi le briglie in mano. "Qualche mese fa gli attacchi dei goblin si sono intensificati sulla strada tra Negash e Ibnat; normalmente noi di Fort Adigrat veniamo chiamati per dar loro una lezione e riportarli nei ranghi, ma stavolta Lord Iskander non ci chiamò, tentando di risolvere la cosa diplomaticamente una volta per tutte. In segno di buona fede andò da solo a Negash per trattare con loro, ma a metà strada venne rapito e trattenuto con la forza. Non ha saputo dirmi perché i goblin lo abbiano tenuto per così tanto tempo senza chiedere un riscatto, crede che abbiano avuto diatribe interne dopo l'ascesa al potere di un nuovo capofamiglia tra i Dastanev. Dice di non aver detto nulla a sua figlia perché sapeva si sarebbe opposta alla sua missione in solitaria...e vorrei ben vedere." Quindi il lord di Ibnat si era fatto un viaggetto in solitaria verso la tana del lupo sperando nella benevolenza dei goblin. Una mossa piuttosto stupida per un pluricentenario. "Rao non me ne voglia, sono così sollevato! Se l'avessimo trovato morto, Kara mi avrebbe ordinato di radere al suolo Negash e poi sarebbe partita alla conquista dell'isola. Una volta riportato a Ibnat, mi assicurerò di fargli sapere che hai contribuito alla sua liberazione...sarà gentile con te e i tuoi compagni, te lo assicuro."
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Capitolo V: Tutta colpa di Arrigo
I goblin concentrano i loro attacchi su di te, così che il lord di Ibnat, protetto dalle sue guardie, riesce finalmente ad allontanarsi dalla villa. I vostri avversari stranamente non vi inseguono una volta ritornati nell'erba alta, e così prosegui dietro Arsak e Iskander verso il punto di ritrovo con i cavalieri di Fort Adigrat. Hai subito solo qualche escoriazione da quei sassolini inutili, nulla di che, in fondo. Ripensandoci forse saresti riuscito a riprendere il lord anche da solo. Vi fermate dove gli uomini del capitano hanno preparato un campo temporaneo per accogliere eventuali feriti; prendono in consegna il lord, che però rifiuta ogni cura e pretende solo un po' d'acqua. "Voglio solo tornare a Ibnat" ripete, visibilmente in stato confusionale. Arsak si assicura che non abbia ferite gravi e poi tira finalmente un sospiro di sollievo. Finalmente è finita.
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Capitolo V: Tutta colpa di Arrigo
Salti oltre la staccionata, e con un paio di colpi assestati con il manico dei tuoi pugnali stordisci i due goblin che ti avevano circondato. Ti guardi attorno: i goblin sono un'infinità!
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Capitolo V: Tutta colpa di Arrigo
Ti precipiti davanti a loro, dove davanti hai solo la staccionata. I goblin riescono a raggiungervi e vi circondano; con le loro fionde iniziano a bombardarvi, ma la prima salva di colpi è imprecisa e scoordinata e non colpisce nessuno di voi; "Ti prego Randal, non ucciderli!" ti dice Arsak. La sua pietà è un po' fuori luogo quando avete alle calcagna un'orda di mostriciattoli che vuole scuoiarvi vivi.
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Capitolo V: Tutta colpa di Arrigo
Proseguite fuori, con Arsak che fa da stampella al suo lord. Attorno a te solo i goblin storditi che ancora dormono beatamente. Dove ti vuoi posizionare?
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Capitolo V: Tutta colpa di Arrigo
Togli le catene al lord come se stessi slacciando lacci di scarpe; mentre il capitano prende sottobraccio il lord che a malapena si regge in piedi, vedi di fronte a te la porta dietro il quale Arsak aveva origliato prima che faceste il giro. "Io porto il lord, tu dovrai coprirmi le spalle mentre andiamo via di qui." Il capitano si avvicina alla porta per aprirla, ma quando spinge la maniglia scatta un meccanismo nascosto fatto con alcuni fili di nylon che fa suonare una campanella udibile in tutta la villa. Qualcuno in lontananza urla "Intrusi! Intrusi!"
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Capitolo V: Tutta colpa di Arrigo
Attraversate la porta e vi ritrovate in una stanza simile a quella nel quale siete entrati; questa è stata interamente depredata dai goblin, che hanno invece lasciato in giro alcuni strumenti da lavoro e una candela per illuminare tutto. Incatenato ad una parete, un elfo non proprio in buonissime condizioni che il capitano Arsak riconosce immediatamente. "Milord!" e corre immediatamente a cercare di slegarlo dalle catene che lo legano. "State bene, milord?" ma questi è semi-addormentato, e risponde per mugolii "Kara...riportami da Kara..." Il capitano ti chiede aiuto. "Randal, le catene! Dammi una mano!"
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Capitolo V: Tutta colpa di Arrigo
L'acqua c'è, anche se non pulitissima, è quella che si dà alle piante insomma. Bagni la fronte del goblin che esulta: "Vedo la verità!" e poi continua "Che siamo tutti collegati al grande albero del mondo e che siamo tutti uguali di fronte all'infinito, gli elfi sono goblin nascosti in una pelle non loro! Squartarli permetterebbe di rivelare il goblin che è in loro! Iskander è stato portato qui con la forza ma ritroverà la sua vera natura come noi ritroveremo la natura degli elfi impossessandoci di Ibnat! Dimostreremo che dietro ogni faccia pallida di elfo si nascondono le grinze dei goblin! Le taglieremo da orecchio a orecchio! E' questo che Meriadar vuole! Rendimi degno, ora!" Lo sproloquio del goblin fattone viene interrotto dal capitano. "Randal, per l'amor di Rao, lascia perdere quel verme! Sento che il lord si trova dietro questa porta, e la guardia se n'è appena andata. Prendiamolo e fuggiamo via di qui."
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Capitolo V: Tutta colpa di Arrigo
Il goblin ti guarda stralunato e prova a balbettare qualcosa che diventa uno sproloquio di cose apparentemente senza senso. "Nella mia posizione sono sopraffatto come chiunque sarebbe trovandosi l'onere così pesante di essere l'unico, adesso. Mi stai dicendo che sono nato per portare a tutti i dettagli della fine del mondo, per scriverla per tutti e fargliela vedere! Ma ho dimenticato la mia penna di nuovo nel letto!" ...cosa?! "E il signorotto è stato portato qui dalla provvidenza del mio signore, che urlava e piangeva, e la gente diceva, vedi che santo vestito d'amianto!" Pensi che questa erba pipa dev'essere davvero di ottima qualità.
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Capitolo V: Tutta colpa di Arrigo
Entrate nella stanza accanto e quello che vedete è uno spettacolo che non vi aspettavate assolutamente; un'intera stanza-magazzino è stata interamente destinata alla coltivazione di larghe piante di erba pipa che l'hanno trasformata in una sorta di foresta senza cielo. In centro, un goblin strafattissimo sta avendo svarioni allucinanti mentre inspira fumo altamente psicotropo da un tubo di vetro. L'essere vi vede entrare e vi saluta amichevolmente, confondendovi probabilmente con una delle sue visioni. "Venite, spiriti amichevoli di Meriadar, la pace sia con voi. Avete straaaaaaaaaane orecchie..." Arsak ti lascia il lavoro sporco e si mette di guardia di fronte ad un'altra porta nel lato opposto della stanza, con l'orecchio poggiato, sbirciando a tratti nella serratura.
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Capitolo V: Tutta colpa di Arrigo
"I goblin parlano solo il Comune, non hai bisogno di usare la tua magia delle lingue. Comunque no, non ho idee migliori. Voglio solo prendere il lord e portarlo via di qui il prima possibile." Asserisce Arsak.
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Capitolo V: Tutta colpa di Arrigo
Ti metti accanto alla porta, ed un momento di lucidità ti permette di sentire suoni molto familiari di acqua che bolle, e qualcuno che boccheggia soddisfatto. L'odore di erba pipa deriva da lì. Forse hai beccato l'happy hour di qualcuno. Fai un rapido giro di ricognizione nei barili, nelle scatole e nei sacchi ed è tutta spazzatura. O almeno lo è per te: a vedere come tutto è organizzato, pensi che potreste essere capitati nel magazzino dei goblin, che trattano quel ciarpame come se fosse tesoro. Tra tutte le cose, una ti incuriosisce: un sacchetto pieno di bottoni d'argento con uno strano simbolo iscritto sopra. "Sono di lord Iskander. Ne abbiamo trovato uno sulla strada per venire qui." commenta Arsak, che li guarda alle tue spalle. "Lo sapevo! Lo sapevo che c'entravano i goblin!"