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Capitolo V: Barusha
Ventura in un primo momento sembra digerire piuttosto bene la paternale, solo per scoprire poi che la sua indole difficilmente cambierà in seguito ad un solo discorso. In ogni caso lady Tamara non avrà l'onore di assaggiare Capo Ventura fino in fondo, visto che le tue parole restano tali...e basta. La storia antica dell'isola è davvero troppo antica per la biblioteca del castello. Se ci sono altri testi, saranno sicuramente altrove; una delle voci ricorrenti ultimamente è che i sovrani stessi abbiano tutta la conoscenza che manca dai quei tomi. Asvig spiega le sue ragioni senza mezze misure: se la Zephira è stata avvistata, Kilagas sbarcherà su Barusha prima o poi, e la città deve farsi trovare pronta. Preferisce dar fastidio a qualche soldato sfaticato invece di rischiare la disfatta per l'intera città. In ogni caso, l'ex-Scuotiterra prende in simpatia metà del corpo di guardia, mentre l'altra metà diventa politicamente ostile agli affiliati della Loggia. I richiami del capitano e della sua lady fanno sì che lasci andare la presa prima che si verifichi un vero e proprio scisma all'interno dell'apparato militare di Lalibela. Razul Matarov, il mercenario con il quale state tenendo i contatti tramite missive, richiede 4 monete d'oro al giorno di mantenimento; come tutti gli altri mercenari della Loggia, il contratto base prevede tre anni anticipati, per un totale di 4380 monete d'oro se volete prenderlo con voi. Per quanto riguarda il caso Sigbjorn, state facendo i conti senza l'oste. Azamatar e Jazira doneranno il loro benestare ad un avamposto della Loggia solo in cambio di un "pezzo di conoscenza", uno dei cinque oggetti che vi hanno precedentemente chiesto. Sigbjorn nel frattempo diventa più insistente: dovrete presto dare una risposta definitiva. 6 uomini dell'equipaggio della Speranza hanno espresso la volontà di voler restare a Barusha. E' mattina, e siete al solito impegnati nelle vostre attività quotidiane nella capitale, quando vedete Barbara correre verso di voi tenendosi gli orli del vestito con due dita. "Mastro Tiberius si è svegliato!" vi esclama a perdifiato, invitandovi a raggiungerlo nelle sue camere presso il palazzo; proprio in quel momento le vostre chiavi si illuminano. Una convocazione da parte dei sovrani!
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Capitolo V: Barusha
Le continue cene del capitano con Tamara iniziano a far parlare la ciurma - soprattutto le donne, che iniziano a spettegolare su una possibile storia d'amore nascente tra il burbero uomo di mare e l'esotica lady sacerdotessa dagli occhi smeraldo. Certo non hanno tutti i torti, visto che ad un certo punto la Lucente Signora chiede a Fortunale di scambiare informazioni con lei anche sui metodi di corteggiamento e riproduzione dell'Ovest - scena al quale Ventura, assiste in segreto e non si fa remore a condividere con il resto delle sue amiche. Eppure Tamara sottolinea che la richiesta è a puro scopo accademico! Da quando gli elfi hanno iniziato a visitare la Speranza, la ciurma è contenta a metà: i soldi fanno comodo, ma avere a bordo sempre così tanti estranei costringe anche coloro che sono fuori servizio a tenere un occhio aperto affinché nessuno rubi niente. Tamara accetta senza problemi che vendiate la birra. Lavorando, l'equipaggio inizia a familiarizzare con il posto e con le persone. Alcuni di loro iniziano a trascorrere il loro tempo libero altrove, non più nell'Osteria della Spelonca, ma presso nuovi locali dove hanno trovato nuovi amici elfi. Il viaggio della Speranza ad Ibnat rivela che c'è stato trambusto nella cittadina recentemente. Lord Iskander Yedilov è morto dopo un attacco al potere (fallito) da parte dei goblin del villaggio vicino e sua figlia Kara ha preso il potere e vi affida il compito di comunicare a Tamara che la città non ha soldi disponibili attualmente, poiché rubati dai mostriciattoli. La cosa che più ti interessa di tutta questa vicenda è che due orecchie-tonde di nome Randal e Arrigo hanno contribuito a salvare lady Kara e la città intera, e si sono diretti ad Est per risolvere un grosso problema di salute che affliggeva il cuoco. Iniziate a preoccuparvi. Al termine della missione, Asvig inizia a confrontarsi con la guardia cittadina e presto iniziano ad accendersi le prime rivalità. Una parte dei soldati si schiera con l'ex-generale Handoriano, l'altra invece rimane fedele al capitano locale. La natura degli screzi è dovuta al modo in cui i soldati vengono trattati, secondo Asvig "troppo civilmente", e definendo il loro addestramento "inefficace" alle minacce. Gli spettacoli della contessa fanno il pienone, e Tamara accetta dopo alcuni sold-out di concedere a Sandrine di potersi esibire in alcune opere tipiche dell'Ovest, se lo desidera. Barusha inizia a conoscere la cultura capoventurese e ne resta estasiata. Il "marketing" della Speranza vola alle stelle e tutti i cittadini di Lalibela sono presi dal voler imitare o cercare di comprare a prezzi superiori al normale tutti i prodotti offerti dalla Speranza. In più il teatro attira anche gente del popolo, ed i ricavi aumentano considerevolmente. I nobili delle cittadine vicine si interessano ai nuovi arrivati grazie a Barbara riesce a farseli amici, introducendoli agli spettacoli di Sandrine. Ammaliati, anche loro seguono la moda lalibeliana dichiarando di essere interessati alle merci e ai prodotti tipici della vostra terra. Della Zephira nessuna traccia. La leggenda della nave dalle vele verdi non è più spuntata fuori in questi mesi, probabilmente perché Kilagas non ha mai avuto interesse o non ha mai scoperto Barusha. Quello che venite a sapere è invece una storia da taverna piuttosto popolare, adorata dai marinai che sembra avere qualcosa a che fare con lo strano messaggio trovato in acqua. Barbara continua a seguire i progressi sulle cure di Tiberius e Nero, affermando nel frattempo di avere iniziato ad apprendere rudimenti di magia di guarigione. La questione di Sigbjorn è più spinosa. Gli elfi hanno molto spazio libero sull'isola poiché il loro ciclo biologico è molto più lento di quello degli umani, ma sapete bene che la presenza della vostra razza sull'isola potrebbe sconvolgerne gli equilibri. Tamara sostiene che una razza che si insedia sull'isola verrebbe considerata alla stregua di un'invasione - le esperienze coi goblin sono state piuttosto traumatiche - ma Barbara giunge ad un compromesso: fondare un avamposto della Loggia sull'isola. La Loggia non è un popolo, ma un'organizzazione, e nessuno vieta di poter aprire una nuova "attività commerciale" in uno spazio franco a Molo Zefiro. Questo significa però che i conterranei di Sigbjorn dovrebbero in qualche modo essere "impiegati" della Loggia per poter essere allocati lì, e ciò implica due cose: di arruolarli tutti come Pionieri (cosa infattibile, visto che solo il Gran Maestro può approvare la loro entrata nella Loggia) oppure che almeno un Pioniere (Sigbjorn, appunto) rimanga a coordinare tutto, e che ce ne sia sempre almeno uno sull'isola affiché sia legittima la presenza di Molo Zefiro. Tamara aggiunge che se una volta arrivati questi si impegneranno a combattere i goblin e a scacciarli, potrebbero poi prendere i loro villaggi nel caso decidessero di volersi espandere. Sigbjorn accetta, per quanto sia ovvio che sottomettere l'intera tribù alla Loggia pur di sopravvivere porterà screzi nel clan. Ma questi - per ora - non sono affari vostri. Ottenete informazioni su alcuni mercenari presenti sull'isola; a Debark, un porto del nord di Barusha, un famoso cacciatore di taglie è disposto ad unirsi alla Settima sotto lauto compenso. I migliori carpentieri si trovano a Lalibela, ma Tamara sostiene che potete sopperire all'assenza di Sigbjorn con un oggetto magico capace di riparare la nave. Se solo ci fosse Arrigo con voi, avreste potuto saperne di più, ma vi toccherà aspettare che la ciurma sia di nuovo riunita per procedere oltre. Di Arrigo e Randal non sapete più nulla. L'ultimo avvistamento è nei pressi di Debark, sulla strada che si addentra nella foresta degli elfi selvaggi. Cosa diavolo staranno combinando quei due, in territorio ostile?
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Capitolo V: Tutta colpa di Arrigo
La torcia illumina i volti di goblinoidi che si fanno avanti pian piano; la loro furtività è compromessa, ma serve a poco visto che il loro piano è riuscito: vi hanno circondato completamente da ogni lato. Arsak sguaina la spada, Arrigo cerca la bacchetta che avete trovato nella carcassa di carovana dandole rapidamente un'occhiata per poterla utilizzare nel momento del bisogno. Il primo dei goblin a farsi avanti è un hobgoblin tatuato con un'armatura d'ossa e una spada dal manico di femore elfico sguainata; vi guarda assetato di sangue, ringhiandovi contro. La sua pelle è scura e i suoi occhi ferini. I tuoi pugnali fremono e si riscaldano come quando Kara vide Zeez prendere il posto di tuo padre. Qualcuno nei paraggi esige vendetta.
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Il Diario di Bordo è tuo amico ❤️
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Capitolo V: Tutta colpa di Arrigo
Arrigo si alza, si stropiccia gli occhi, sbadiglia, poi si sfrega le mani e pulisce con tutta calma gli occhiali. Quando se li infila e dà un'occhiata al territorio circostante, sobbalza. "Beh uagliò, me pozz schiaffà n'aglio arret'! Simm accappellati." che tradotto significa: siamo proprio in una pessima situazione, visto che ci hanno circondati! Ma il chi vi manca. Se Arrigo non l'ha detto, non è per fare scena. Forse davvero non l'ha capito.
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@Ghal Maraz @Pippomaster92
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Capitolo V: Barusha
"Certo, grande B. Adooooro la mia stanza!" Ventura è su di giri per le avventure che si parano dinnanzi a lei, soprattutto in compagnia del suo adorato maestro di navigazione. La vostra avventura a terra inizia la sera stessa, quando i primi a scendere fanno amicizia con Zilka, la proprietaria dell'Osteria della Spelonca, il luogo dove, a turno, tutti alloggeranno durante questi tre mesi. Le eccezioni sono quattro: Besnik, Ventura, Sandrine e Barbara - quest'ultima prenderà il posto di Tondley a palazzo, visto che l'ex capomastro della Cercascogli ha difficoltà a dormire in una stanza così piena di volti elfici che lo fissano tutte le sere. Dopo poche settimane nel quale Sandrine ha dovuto darsi davvero da fare per fare da interprete tra la ciurma e la popolazione locale - buona parte della quale non parla l'elfico - riuscite tutti ad imparare il Comune di Barusha, la lingua goblinoide diffusa tra il popolo. @Fortunale @Sandrine Il resto della ciurmaglia, ovviamente, non se ne sta con le mani in mano! Barbara insiste per poter essere trasferita a palazzo e cooperare con la Lucente Signora per seguire i progressi fatti con Tiberius ma soprattutto con Nero. Per il resto del tempo, segue come un'ombra Sandrine, iniziando a frequentare con lei gli ambienti altolocati della città di Lalibela. Uno dei suoi desideri è di poter iniziare ad insegnare il Comune di Capo Ventura ai nativi, ma per farlo ha bisogno di tempo che non può dedicare alla Speranza. Visto che il carattere di questa richiesta riguarda la Eurus più che la nave, la decisione spetta congiuntamente a Fortunale e Sandrine. Acconsentite alla sua richiesta, eventualmente ponendo qualche condizione? Sigbjorn è pensieroso da alcuni giorni. Dopo aver bighellonato in giro e osservato un po' la situazione, decide di esporvi la sua richiesta: vuole che Molo Zefiro, vista la sua attuale scarsa utilità, gli venga consegnato per farne la dimora della sua gente. Barusha è una grande isola, ma scarsamente popolata, e fornisce un ambiente perfetto per l'insediamento delle tribù nordiche di cui Sig fa parte; vi ricorda che il motivo per il quale è partito con voi gratuitamente era proprio di voler trovare un nuovo Eden per la sua gente ormai allo stremo...e se acconsentite, sostiene che resterà a Barusha a sorvegliare e preparare l'arrivo dei suoi simili con la spedizione successiva. Ma ovviamente le cose non sono così semplici. Decidete di esplorare seriamente la possibilità o preferite non rischiare di creare incidenti diplomatici?
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Capitolo V: Tutta colpa di Arrigo
"Che? Cos? N'aggia fatt nient, m'han incastrat!" Arrigo si sveglia di soprassalto, poi ti guarda: "C'a success? Sim n'copp a na foresta, ce stann gli animal a notte che fanno rumòr mannaccia attè...!" e detto questo fa per rimettersi a dormire. Nel bosco non noti niente...almeno per ora.
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Capitolo V: Tutta colpa di Arrigo
...le tue armi sono sempre con te, qualsiasi cosa accada. Arsak continua a sussurrarti: "Ho sentito qualcosa. Nella boscaglia che ci circonda, c'è qualcosa...o qualcuno." Ma qualsiasi cosa sia - sempre se c'è - la cosa non sembra tangere Arrigo, che continua a sonnecchiare come nulla fosse.
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Ad Ve Or - Topic di Servizio
@Pippomaster92, @Ghal Maraz
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Capitolo V: Tutta colpa di Arrigo
Pollice in su per l'artefice: "Staj nu babbà" Procedete sulla strada per Wikro, anche stavolta facendo attenzione a non attirare attenzioni quando circumnavigate il villaggio; tornati sulla strada, sapete che altri cinque giorni vi separano da Agula, l'ultimo aggregato di goblinoidi prima del lungo tragitto che vi separa da Debark. Un giorno a metà strada tra i due insediamenti decidete di fermarvi nei pressi di un rado boschetto, dove tu e Arsak passate del tempo a raccogliere spezie, bacche, frutta e selvaggina che serviranno a sfamare te e Arrigo per la prossima settimana. Quando di sera tornate dalla vostra battuta di caccia, Arrigo ha terminato la sua invenzione: una borsa capace di contenere molta più roba in uno spazio contenuto. E' notte, ormai. Dormite sonni profondi mentre Arsak fa la guardia - lui d'altronde deve meditare solo due ore, grazie all'anello che porta con sé. Venite svegliati di soprassalto dal capitano che vi strattona, sussurrandovi: "Randal! Svegliati, presto!"
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Capitolo V: Barusha
@Sandrine @Fortunale Il capitano della Speranza torna sul ponte per aiutare gli uomini della sua ciurma a sistemare a bordo ciò che la città di Lalibela vi ha donato. Le tre damigelle intanto cinguettano tra loro, come al solito esenti dai lavori manuali più pesanti.
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Capitolo V: Barusha
@Sandrine @Fortunale
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Capitolo V: Barusha
@Fortunale
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@Fortunale
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Capitolo V: Tutta colpa di Arrigo
"Tra ventitré giorni circa, se procediamo spediti" sostiene Arsak "Dovremmo arrivare a Debark, una città portuale elfica. Altrimenti potremmo accamparci durante il cammino; voi avete ancora bisogno di mangiare, e le provviste non dureranno a lungo. Io e te, Randal, possiamo andare a caccia mentre Arrigo fa ciò che deve fare."
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Capitolo V: Barusha
Barbara segue Sandrine, lasciandosi accompagnare sopra coperta. @Sandrine @Fortunale
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Ad Ve Or - Topic di Servizio
Ho sessione lunga quest'anno, 25gen-25mar 😮
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Ad Ve Or - Topic di Servizio
Come avrete sicuramente notato, ultimamente il ritmo dei miei post è calato leggermente causa periodo esami. La situazione tornerà stabile entro fine marzo. Nel frattempo cercherò di farne almeno 1-2 al giorno.
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Capitolo V: Barusha
L'incantatrice impiega circa un quarto d'ora per analizzare Tiberius, dando poi una rapida occhiata a Nero. "Le circostanze sono insolite per entrambi." commenta, poi rivolgendosi al capitano. "Con il vostro permesso, vorrei trasferire entrambi i pazienti a palazzo, dove potrò cercare una cura e nel mentre documentarmi sulla loro fisiologia. Per quanto riguarda i vostri uomini, l'Osteria della Spelonca qui al porto dovrebbe fornire abbastanza spazio per tutti...e la vostra interprete possiede conoscenze sufficienti per fare da tramite, anche se qui nella città bassa pochissimi parlano l'elfico. Dovrete cimentarvi con il Comune." Tamara sembra molto più sbrigativa - ma mai meno cortese - ora che ha visitato l'elfo, il suo interesse catalizzato da quell'esemplare unico di elfo proveniente da un altro mondo. Hanno entrambi le orecchie a punta, ma chi dice che siano davvero identici dal punto di vista biologico? Se deste a Naesala un elfo proveniente dall'est, siete certi che si comporterebbe allo stesso identico modo. Barbara, dietro di voi, chiede gentilmente il permesso di parlare all'ospite di bordo, che acconsente. "Capitano, potrei suggerire di concedere una licenza agli uomini finché lady Tamara non troverà una cura per gli infermi? Ventura vorrebbe mappare l'isola, Sigbjorn sembra inquieto e il resto di noi non vede civiltà da mesi. Milady, quanto tempo pensate che richiederà la cura?" la lady replica: "Le membra di quest'elfo sono vive, ma la sua anima è altrove. Potrei impiegare settimane per reperirlo, ovunque egli si trovi. Per quest'altro, invece..." dice, indicando Nero "Non sono sicura di avere i mezzi per destarlo." Poi guarda Besnik, come in attesa di un suggerimento. "Volevate parlarmi in privato, capitano?"
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Capitolo V: Tutta colpa di Arrigo
Arrigo guarda i cavalli e poi guarda te. "Tinimm 'nu bell rozzulo, e vulissa fabbricà na borsa senza pisata." ...a fatica riesci a capire che vuole creare qualcosa come una borsa conservate vista la grossa quantità di roba che vi siete portando dietro; per ora è tutto equidistribuito sui cavalli, ma il modo più sicuro sarebbe in effetti di tenere tutto dentro un unico posto. Arsak ignora completamente il significato dell'espressione dialettale, abituato a capirci poco o niente ha smesso da un po' di chiedere traduzioni; ti risponde: "Cinque settimane circa." la strada è lunga.
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Capitolo V: Barusha
"L'onore è mio, contessa. Capitano, d'ora in poi sono al vostro servizio per qualsiasi necessità. Ho ricevuto l'onorabile compito di emissaria per conto degli Altissimi." quando l'elfa compie il primo passo sul pontile mobile che collega la Speranza al molo, ogni anima nei paraggi si sposta per concederle tutto lo spazio che necessita. Ventura si mette sull'attenti, Barbara si inchina in tutta la sua solennità, Sigbjorn incrocia le braccia e si sposta a ridosso della balaustra. L'intera ciurma è in silenzio, togliendosi eventuali cappelli e chinando leggermente la testa in segno di rispetto. "Vorrei vedere gli infermi." commenta, con Barbara che si prodiga immediatamente per farle strada sottocoperta. I suoi piedi nudi accarezzano le scale in legnoscuro fino nella penombra, dove Nero fissa il vuoto seduto su un secchio e Tiberius è addormentato in un sonno profondo ormai da un mucchio di giorni. Tamara si concentra su quest'ultimo, accarezzandogli la fronte con una mano che emette luce bluastra pulsante. @Sandrine
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Capitolo V: Tutta colpa di Arrigo
"No, non è roba nostra. Abbiamo preso la strada a sud, quella dove vi abbiamo incontrati." I tuoi strumenti aprono la cassa in meno di quattro secondi ed il clack che ne segue ti rende fiero dello scassinatore provetto che sei diventato. All'interno della cassa trovi uno scatolo di legno anonimo ricolmo di monete d'oro, insieme ad un contenitore in cuoio cilindrico al cui interno sono conservate alcune pergamene magiche, una verga ed una piccola fiala di liquido che Arrigo riconosce all'istante. L'Avernusiano mette mani nei fogli decifrando rapidamente le geometrie e la calligrafia, elencandoti proprietà magiche e significato di ognuno degli oggetti presenti nella cassa. "Randàl, m'immaggin ca 'sta caruana era di 'nu neguziaru." cioè che sembra ciò che resta delle scorte di un mercante. "Stav a penzà" continua Arrigo "Ca teng na certa idea intr'a capa. Si mi putiss dà 900 e chille monete e si putimm arricrià ppe nu juorno, fussa na cosa bona..." novecento monete d'oro ed un giorno di riposo? Arrigo ha in mente di creare qualcosa.
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Capitolo V: Tutta colpa di Arrigo
Un baule di legno, bloccato da una serratura arrugginita. Arrigo lo tira fuori da sotto il carro sfasciato e lo mette proprio in mezzo alla strada, per poi scrollarsi la polvere il terriccio dalle mani battendole tra di loro.
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Capitolo V: Tutta colpa di Arrigo
Il capitano ti guarda come se la tua domanda fosse in qualche modo sarcastica. "Sì, Randal, so cos'è un acciarino, grazie..." Arrigo nel frattempo cerca tra le macerie e ti porta un pezzo di straccio che puoi facilmente usare come miccia per dar fuoco ai cadaveri; tu e Arsak attendete insieme che i corpi vengano consumati completamente dal fuoco, assicurandovi che non torneranno mai più ad infestare le strade, ora che avete concesso loro l'eterno riposo. "Abbiate pace." commenta il capitano. Arrigo invece dà la sua benedizione alla pira e poi torna alla carovana, armeggiando tra le assi di legno divelte e spostando una ruota del carro distrutta. Come un cane da tartufo per le monete d'oro, cerca di tirar via dalla catasta una vecchia cassa immersa per metà nel terreno. "Uagliò! Aggia truvat 'nu trisòro!"