Ghal Maraz

Lexander In Gigante "Ragazzo, stai bene? Possiamo parlare nella lingua comune, così riusciamo a comunicare tutti assieme?", domando nella lingua dei Giganti. Mi avvicino al giovane prigioniero, cercando di confortarlo: il suo stato d'animo precedente era, chiaramente e comprensibilmente, molto inquieto, ma dobbiamo mantenere la calma, se vogliamo uscire vivi da qui.

Korshek 'Magari avessimo delle Stratolame...', mi ritrovo improvvisamente a pensare. "Non sta a noi decidere la tua punizione. Non siamo qui per questo", spiego, secco. "Ma se vuoi avere qualche speranza di clemenza, ragiona bene: c'è qualcosa che sai del Nichilifero che possa esserci utile, dovessimo affrontarlo?", concludo.

Arn "Siamo tra troppi fuochi. Possiamo provare con gli Hutakaan e vedere come reagiscono... anche se mi aspetto un tradimento. Quindi, onestamente, non avrei problemi a raccontare loro solo una mezza verità: d'altronde, mi sembra abbastanza chiaro che ci abbiano usati per non mettersi a rischio in prima persona", Arn disse la sua.

Mìa "Mi spiace, non volevamo causare alcun problema", si fece avanti Mìa, scusandosi con Dieter per l'inconveniente. "Una splendida vittoria, Dieter... ma non posso fare a meno di chiedermelo: non c'è nessun, qui a Middenheim, in grado di tenerti testa? La differenza di livello era... come dire... significativa".

Victor "Ottima intuizione", Victor si complimentò con Dop, poi prese a scrutare nella luce artificiale, senza fare ulteriori passi. Quel luogo era una trappola mortale e lui avrebbe fatto di tutto per non farsi ammazzare come una bestia.

Dieter "Direi che c'è ben poco dubbio, a questo punto. Il posto deve essere questo. E forse, una volta tanto, siamo stati fortunati: pare non ci sia nessuno", commentò Dieter, rivolgendosi poi a Lulù: "Bisogna capire se si riesce a entrare: tu e Maus provate a avvicinarvi di nascosto. Se c'è modo di infilarci lì dentro senza farci vedere, dobbiamo agire subito, prima che arrivino quei maledetti".

Finn'iann "Prosegui il discorso, sorella. Io resterò ai margini per controllare che succede: non mi fido per niente", dico, in un sussurro, a Hannayeh.

Lexander "Accidenti... siamo sopravvissuti tutti? In che condizioni siete?', chiedo, guardandomi attorno e rendendomi subito conto dello stato di debolezza in cui versano i miei nuovi compagni: le Ombre li hanno messi davvero alla prova e io temo di non sapere come aiutarli, in questo momento.

Talien "Andiamocene: abbiamo chi ci interessa davvero e non mi pare utile, spossati e feriti come siamo, prolungare una lotta che potrebbe farci esaurire le risorse. Già dovremo preoccuparci di lei, quando si sveglierà...", propongo, indicando Sevenna. Poi aggiungo, rivolto a Burnon: "Ci saranno altre occasioni per punire quel demonio... e tutti gli altri diavoli che sono qui in giro".

Leonardo Pieri "Hai paura, strega? Pensavi che non fosse più possibile, dopo tutto questo tempo?", non mi interessa darle una risposta, adesso, quindi provo a prendere tempo, mentre capisco se Chiara riuscirà a sopravvivere e se è riuscita a liberarsi dal legame. Cosa di cui ancora dubito molto.

Master, a difesa del povero Nathan, posso dire che certe cose non si fanno? Questo è sadismo!😁

Nathan Clark Lo sapevo che dovevo darmi malato, oggi! 'Non era arrossita, prima! Non era arrossita, prima! Non era arrossita, prima! Non era arrossita, prima...', mi trovo a litigare con la mia stessa testa, cercando di convincermi che devo al più presto andarmene di qui. In fretta. Ora. Devo trovare una scusa. E adesso mi accorgo anche che... beh, il mio corpo ha decisamente reagito, molto più di quanto credo di potere... dissimulare. E temo di essere io, di nuovo, quello che sta arrossendo. Perché mi sta capitando tutto adesso? Mi sembra che il cervello e il cuore stiano per esplodere, mentre si prendono a spadate. Conto gli attimi tra le parole della prof, i milionesimi di secondo che diventano lunghi come ore, il respiro che mi si mozza in gola mentre comprendo che sto per perdere ogni senso della realtà. Mi schermisco d'istinto, mettendo ogni possibile ostacolo visivo tra il volto della Lane e i miei... pantaloni. 'Fa che non si accorga di nulla...' mi rimbalza nei pensieri, proprio quando il tempo ricomincia a scorrere a una velocità normale e sto cercando una scusa per defilarmi. Vorrei stare qui per sempre, ovvio!, eppure so anche che tutto questo è una $tronz@t@ colossale e che l'Altro Me sta cercando solo di cacciarmi nel Peggiore Casino di Sempre. Al che, ovvio, la Lane tira la bomba panico definitiva e io non so che cosa rispondere: avevo già una scusa pronta e invece adesso sento i muscoli della lingua che si arrotolano come se fossi uno stupidissimo camaleonte! Il mio primo pensiero di risposta è che la Lane non vuole davvero sapere quante storie ho dentro (anche se ha ragione!) e la seconda è che non è decisamente il momento giusto per parlarmi così! "Io? Scrivere? N-non credo di essere molto bravo... cioè, n-non è che bisogna solo avere le storie dentro, ma bisognerebbe anche essere capaci di tirarle fuori e io, ecco, proprio non ho idea di come si faccia", alla fine rispondo e quasi riesco a spiegarmi, bene o male, anche se il discorso è del tutto confuso. Sento una goccia di sudore freddo che mi spezza la schiena a metà e sopprimo un brivido. Come se fossi, allo stesso tempo, dentro una fornace e al Polo Nord.

Oilenos Dattilys "Sì, sì la fabbrica va bene!", dico, ancora in preda alla agitazione e alla fretta.

Leonardo Pieri "Nnnnhhhh...", soffoco il dolore improvviso alla spalla nell'orrore improvviso della situazione. Che fare? Se fossi in missione ufficiale, l'ordine sarebbe di "eliminare il bersaglio a ogni costo"; Chiara sarebbe solo una vittima collaterale, nemmeno molto importante. Mi allontano dagli homunculi e mi sposto verso la megera, ma tengo d'occhio le condizioni di Chiara: sembra davvero a un passo dalla morte. "E chi ci dice che rispetterai un accordo del genere? Ne ho già viste, di trattative simili...".

Finn'iann "Dobbiamo avvicinarci di più, inutile stare ancora a perdere tempo qui: se volete, vi posso precedere", dico ai miei fratellastri.

Torum "Penso che...", riflettè Torum, accigliandosi visibilmente mentre si spremeva le meningi, "dovremmo andare nella direzione in cui abbiamo più indizi. Che però non mi è ancora chiaro qual è, a dire il vero. Sappiamo comunque che è passato del tempo - forse parecchio - e che potrebbero essere tutti morti: Nani, Umani, Orchi".

"L'amore ai tempi del(la) col(l)era".

Trysh Tarn La telecamera inquadra, improvvisamente, gli occhioni sgranati di Trysh. "No, aspettate... cosa? Cosa? Nulla? Coppie?", balbetto, lasciandomi travolgere dalle novità, che mi lasciano del tutto sconvolta. Poi, mi costringo a fingere almeno un poco di dignità e mi porto, in rinnovato silenzio, verso uno dei due Scouter. "C-chi viene?", dico, soltanto.

Sturm "Andiamo. Chiudo io la fila", disse, secco, Sturm, ponendosi di retroguardia. Era ora di muoversi.

Dieter "Sì, certo. Andiamo subito e togliamoci il dubbio", Dieter rispose a Gruttag.

Arn "Vista l'accoglienza delle varie parti, fosse per me potremmo davvero cercare di farle scontrare tra di loro con l'inganno...", disse Arn. "Per parte nostra, non siamo ancora in grado di ritenerci soddisfatti rispetto all'obiettivo del nostro viaggio fin qui".

Trysh Tarn "Non ho mai visto Kim duellare, però so che è davvero bravo. Purtroppo", spiego, con un doppio senso di rammarico: perché dovremo fronteggiarlo e perché mi tocca ammettere pubblicamente quanto vale quello spocchioso. "Io... credo di poter pilotare un Knave leggero. Se non c'è qualcuno di più bravo che vuole cimentarsi, eh!".

Dieter "Però sappiamo che dovrebbe davvero essere nel Pit e non dall'altra parte del Bogen: questa era una delle poche cose che conoscevano già anche i Ranaldiani...", ragionò Dieter, ripensando agli ultimi avvenimenti. "C'è qualcosa che ci sfugge, ancora? Octo, se non sbaglio, avevi preso un foglietto dal corpo del... insomma", aggiunse il bravaccio, per poi farsi passare il frammento scritto. "Aspettate... non è che questi numeri vanno messi assieme e indicano il magazzino giusto? ? 13 o... 17, forse? È comunque dispari...".

Leonardo Pieri 'È esattamente a questo, che servono le squadre di epurazione, Leonardo...', il mio cervello decide di impartirmi una inutile lezione in questo preciso momento. In cui sto tentando - in maniera discutibile - a non farmi ammazzare. Sono sempre stato più bravo a sgattaiolare che a sparare, quindi... (Non che io abbia molta scelta, adesso!) Torco le braccia e cerco di piegare le spalle meglio che posso, nel tentativo di fare una mossa alla Bruce Lee (credo). Se riesco a districarmi e sfilarmi in qualche modo la giacca, abbassandomi, potrei sfuggire ai Tre Porcellini in un colpo solo. Se.

Nathan Clark Torna a casa, Nathan E... ci mancava pure questa. Spione, matto e pure imbranato, adesso. La mia testa mi dice di andarmene via in fretta, di chiudermi in casa per un mese e sperare che tutti si dimentichino tutto... ma poi la mia stessa testa comincia a prendersi a calci. 'Perché, fra tutti, proprio la Lane?!?', sento una strana voce, con un retrogusto fragrante di muschio, che mi martella le tempie. Vabbè, tanto vale cercare di rimediare: peggio non potrà andare. O forse sì? "No, no. Non mi è successo nulla. Piuttosto, è colpa mia, ero distratto e camminavo troppo veloce", rispondo, magari troppo in fretta, annegando una improvvisa ondata di imbarazzo tra i fogli, che inizio a raccogliere. Nascondo di istinto il volto tra le carte e i libri, sperando che un rossore sulle guance non mi stia tradendo. Poi, senza pensarci troppo, strattonato come sono tra il disagio di stamattina e questa strana sensazione che mi fa sempre provare la prof, chiedo: "Posso aiutarla a portarli? Cioè, se ha bisogno di una mano, eh!". Ma che cavolo, Nathan!!!