DM Tempio di Grimhold - Sala della reliquia La battaglia è terminata. Il tanfo acre della carne bruciata e del sangue sparso impregna l’aria della sala del trono. I corpi degli accoliti giacciono esanimi, contorti in pose di agonia, gli occhi spalancati, incapaci di accettare la verità apparsa nei loro ultimi istanti. Il paladino, trafitto, è immobile, la luce divina che lo animava ora ridotta a un bagliore spento attorno al bastone che stringeva con forza fino all’ultimo respiro. L’unico superstite, l'accolito ferito e tremante, è ora legato, imbavagliato e inginocchiato. I suoi occhi, pieni di terrore, scrutano i volti dei suoi carcerieri, e più ancora, guardano con orrore verso il centro della sala. Verso il Teschio. L’oggetto del vostro interesse si erge sul suo piedistallo in ossidiana. È un cranio umano, screpolato, con le orbite vuote brucianti di un bagliore appena percettibile. Attorno ad esso, antiche rune rosate pulsano lentamente, come vene che battono al ritmo di un cuore sepolto. Dalle retrovie, mentre le lame vengono pulite e le borse riempite col bottino, il prigioniero lancia uno sguardo disperato, tentando di urlare qualcosa, ma il bavaglio soffoca ogni parola. I suoi occhi sono un miscuglio di paura e supplica. La perquisizione dei corpi non frutta molte ricchezze: qualche oggetto sacro che alla morte degli accoliti ha perso il suo potere... Nessuna moneta... Il massimo bottino sono le reliquie in oro sulle nicchie ai lati della stanza, per un valore di circa 100 MO. Duark recupera il bastone del paladino (mazza +2). Ancora macchiato di sangue, emana una flebile aura divina. Un simbolo sacro è inciso sull’impugnatura: il sole raggiante della Luce Purificatrice. Niente di straordinario, ma tutto ha un valore. Il bottino viene ammucchiato da Donkey al centro della sala, in attesa di giudizio. All'ingresso della sala, Skunk scruta nell’ombra. Nessun passo. Nessun rumore. La battaglia non ha attirato altri. Le pareti spesse hanno isolato il massacro... per ora. Nel centro della sala, Mahrh si avvicina al Teschio. Non c'è barriera fisica, né trappole visibili. Ma qualcosa nell’aria cambia: l’energia è densa, magnetica. Sottopelle, ogni presenza vivente percepisce il richiamo del potere e la pulsazione delle rune. E la minaccia che lo accompagna. Burt si china sull'accolito, rimuovendo la benda che gli blocca la parola, incitandolo a parlare. L’accolito tossisce appena la benda viene rimossa. Il... il teschio di Malakar il Funesto... La voce gli esce roca, quasi un sussurro: Non sapete cosa state facendo... Quel teschio non è un artefatto da usare… è un sigillo. Una prigione… È stato messo lì da chi ha combattuto... cose che la mente non può concepire. Se lo lo liberate... Non solo ciò che contiene, ma anche ciò che richiama. Il mondo... il mondo intero ne sentirà il richiamo. Si interrompe un attimo, deglutendo a fatica. Lathander... Attraverso le gesta dell'arciprete Lucius Melor, secoli orsono, riuscì a sconfiggere Malakar il funesto, poco prima che concludesse il suo percorso per trasformarsi in un Lich. Si sacrificò in una spedizione mortale per sigillare il potere di Malakar all'interno del suo stesso teschio. Liberarlo dalle rune significherebbe mettere a repentaglio l'intera città... Il potere di un artefatto di tale entità potrebbe richiamare forze oscure... mettere a rischio anche voi... Un tremore gli attraversa il corpo. Indietreggia un poco, nonostante le mani legate. Il teschio resta immobile, silenzioso, eppure la sua presenza cresce. Una voce, o forse solo un pensiero, si insinua in chi lo fissa troppo a lungo. Portami via da questo luogo... e ti darò tutto ciò che desideri.