Il problema del min-max, delle build OP, ecc. l'ho vissuto più in D&D 3.5e (dove ho giocato molto di più, ma anche dove era più facile farlo) che in 5e, ma rimane pur sempre lo stesso gioco.
 
	Personalmente, non sono contrario alla ricerca di ottimizzazione (inteso come incastro tra opzioni del personaggio), visto che lo faccio anche io, ma un'evidente build con sbilanciamenti assurdi è chiaramente da fermare in partenza. Tra l'altro, sono ancora più infastidito da giocatori che si presentano con build trovate su internet, perché dimostra che l'unico obiettivo era buildare un PG molto forte, senza neanche la voglia di godersi la creazione del proprio personaggio.
 
	Ho (a posteriori, con pentimento) gestito questo problema con il suo duale: buildare i mostri. Non intendo creare mostri ad hoc per contrastare i PG, ma buildare mostri come builderei un PG forte. Problema: questo non fa altro che trasformare D&D in uno di tanti meme su D&D: quello in cui ti chiedono "come si vince?". Contrapporre mostri ben buildati ad un PG ben buildato è solo un "occhio per occhio" che rende tutti al tavolo ciechi molto presto... Ora affronto il problema a parole con il giocatore in questione, sperando che abbia un minimo di buon senso: credo che uscire dal gioco e tornare alla realtà quando si devono affrontare certe questioni non solo è la cosa migliore, ma anche la più adulta.