Ti faccio un predicozzo da vecchio 😉
 
	Per essere chiaro: quello che segue sono le mie personalissime opinioni, maturate sulle mie personali esperienze di gioco. Ovviamente altri giocatori avranno punti di vista diversi, magari opposti, basati sulle loro personali esperienze di gioco. Va bene così, non sono qua a dare giudizi.
 
	In breve: l'importante è divertirsi, non immedesimarsi o creare emozioni. Lo scopo è giocare in compagnia, non intrattenere un pubblico.
 
	Quella sopra è una regola d'oro che dovresti sempre avere presente.
 
	Niente ansa da prestazioni: rilassati, gioca e divertiti.
 
	Nella mia esperienza, alcuni dei momenti più belli sono frutto di battute che spaccano la quarta parete, collegando il gioco al vissuto dei giocatori.
 
	O può essere un dado che continua a mostrare lo stesso numero, tiro dopo tiro.
 
	O un giocatore che fa fare al suo personaggio proprio quella cosa lì e improvvisamente tutti al tavolo vediamo emergere nella nostra fantasia qualcosa di inaspettato.
 
	***
 
	Se ti può consolare io sono pigro e faccio esattamente 1), 2) e 3) come fai tu. Punto a creare un tavolo amichevole, dove c'è spazio per tutti, dove ciascuno si esprime come vuole e dove è esplicito che stiamo giocando a un gioco.
 
	Alcuni trucchi; per me funzionano, vedi se possono andare bene anche per te:
 
	1) metto al centro i personaggi giocanti: sono loro i protagonsiti. Davvero.
 
	2) cerco di non perdere troppo tempo con le scene secondarie (anzi, spesso le taglio). Un po' come nel montaggio di un film, in cui si mostra cosa è importante per la storia.
 
	3) parlo in terza persona il 90% delle volte ("il tizio piangendo vi dice che...", non mi metto mica io a far finta di frignare): quello che fa "ruolo" è che i png siano credibili, che abbiano comportamenti conseguenti ai loro obiettivi e alla loro personalità, non che parlino con le vocine.
 
	4) non ho problemi a parlare con i giocatori e chiedergli quali sono i loro obiettivi, dove vogliono andare, eccetera, così che non perda il mio tempo a preparare roba che poi non vede la luce in gioco (poi, sono pigro e improvviso quasi tutto). Se non hanno idee, presento una serie ristretta di opzioni plausibili in base al punto in cui ci troviamo e scegliamo assieme quale andare ad approfondire.
 
	***
 
	Sull'immersività ti i faccio un esempio semplice.
 
	Possiamo fare tutte le descrizioni più fantasmagoriche del mondo per far venire ai giocatori il terrore del vampiro. Immagina invece di dire semplicemente: se il vampiro ti colpisce, il pg perde due livelli di esperienza (come faceva il vecchio ad&d). Ecco, se il giocatore tiene al personaggio, questo vampiro fa davvero paura e verrà affrontato in gioco di conseguenza.
 
	Morale: le regole sono lì per aiutarvi a veicolare l'esperienza di gioco. Sfruttale.
 
	***
 
	Se posso, vedendo la descrizione del tuo gruppo, perché da ragazzi ci siamo passati tutti, mi sembra che a molti dei tuoi amici di giocare a d&d non interessi granché. Avrei due consigli, se posso:
 
	1) tieni sempre presente il trucco che i protagonisti sono i personaggi giocanti: l'avventura deve essere la loro, non devono giocare al tuo gioco. Magari così recuperi l'interesse di qualcuno. I master peggiori (e ne ho incontrati anche di cresciutelli e con capacità attoriali da "immersione") sono quelli che  vogliono farti giocare come vogliono loro a cosa vogliono loro.
 
	2) cerca altre persone con cui giocare (cerca a scuola, con gdrplayers.it, al negozio di giochi, in parocchia o, se puoi, frequenta l'associazioni di giocatori più vicina al posto dove abiti). Ci sta che ad alcuni tuoi amici non interessi il gdr, va bene così, farete assieme altre cose.
 
	Buon gioco!
 
	-toni