Un giorno (avevo sugli 8 anni) un tipo odioso in ludoteca parlò di un gioco che si faceva "con le parole". Noleggiai la redbox, non ci capii un tubo e lasciai perdere. Tuttavia cominciarono ad uscire i Librogames e la cosa mi piaceva, anche se ero del tutto votato alla creazione di videogiochi - penso fosse la voglia di esprimere qualcosa di mio, di creare. Sin da bambino pativo un casino la noia, non so perché, mi sentivo un magone crescere in gola perché dovevo fare qualcosa, ma non sapevo cosa.
Arraffai una copia di Uno Sguardo nel Buio, non ci capii un assoluto fico secco e allora creai una homebrew che funzionava così: livello +1d20 vs difficoltà uguale colpo a segno, 1d6+livello uguale danno che fai, livello + armatura uguale difficoltà di colpirti, 20hp +1d6 per livello. FINE. Il livello saliva ogni avventura.
Costrinsi 4 amici mezzo analfabeti a giocare, e ci divertimmo come bestiole. Ogni dungeon era fatto un minuto prima di iniziare, con stanze circolari collegate da righe. Trappole, mostri e al termine di ogni dungeon un premio (generalmente un pezzo di un set: armatura magica, arma magica). Tutto molto shonen, era l'inizio di quell'epoca, Cavalieri dello Zodiaco e Cinque Samurai.
Comprai D&D non-so-quale, il gioco divenne un poco scientifico, coinvolsi altra gente. Qualcuno scrisse la saga, facevo anche il mezzo giocatore, il mio Ladro di 12esimo uccise sua moglie al matrimonio, la spada maligna aveva preso il sopravvento, il chierico si imbarcò in un'avventura fuori di testa per recuperare l'anima di mia moglie, poi se la sposò lui e perse i voti.
Quindi comprai il primo gioco non D&D, RIFTS, e imbastii una campagna con DICIOTTO giocatori, a volte anche 8 al tavolo. Ho 24 manuali geografici di un gioco cui basta quello base.
Siccome ero l'unico che ci capiva qualcosa, facevo giocare i metallari a Vampiri (ho tenuto un gruppo live con oltre 50 iscritti), ho fatto giocare la gente al servizio militare, ho giocato con quasi ogni ragazza avuta e i suoi amici, ho masterizzato campagne di Ruolovivo in mezzo mondo... ho giocato con americani, francesi, russi (e russe), cinesi, austriaci, tedeschi e mi pare una volta anche con un pisano...
...e tuttavia non sono mai diventato nerd. Non ricordo a memoria UN SINGOLO valore o regola che siano, non mi frega che il gioco sia bilanciato, non mi frega di stroncare goblin e lo trovo assurdamente noioso, direi che il 90% di quello che leggo nei manuali di GDR mi sa di noioso e inutile (o un poco nerd...). Se la spada fa 1d6+2 invece che 1d6+3, chi cavolo mai verrà a punirti? Il Dio della Regola Inventata?
Ho una collezione di una novantina di sistemi, me ne piacciono due o tre, quelli bruttarelli (tipo RIFTS appunto).
ODIO i libri fantasy, scrivo science fiction per hobby e contemporaneo per vocazione. ODIO guerrieri, maghi, draghi, tutta questa roba qua. Eppure l'ho messo in scena milioni di volte.
No, non trovo signficativo il GdR come attività propedeutica a livello sociale - un sacco di sfigati che ho conosciuto sono rimasti tali, io non sono cambiato di una virgola. Non è neppure che il GdR mi permetta di esprimere qualcosa, che mi dia amici o che mi faccia evadere dalla realtà, io amo la realtà - la adoro proprio e ne vorrei tantissima di più per tantissimi anni ancora.
Quindi perché Master?
"Molto più di quanto siate disposti ad ammettere, è la fortuna a regolare le vostre vite".
Uno si trova un giorno in ludoteca, ascolta un ragazzo antipatico, e vai. Se parlavano di moto, magari ero in pista.