Risposte a Bernard
"Mi dispiace, non mi è stato comunicato" risponde Becca alla prima domanda di Bernard riguardo la durata dei lavori di restauro della Biblioteca. "In realtà, l'avevo già visto due altre volte. La prima volta era il 3° giorno di Alzamuro di quest'anno. L'avevo visto uscire dall'ufficio del professor Rothschild" risponde anche alla seconda domanda.
"La seconda volta che l'ho visto è stato il 12° giorno di Alzamuro, sempre di quest'anno. Era in Biblioteca. Si è registrato come Esterno, quindi non è né un docente né uno studente, ma risultava ancora un numero di matricola nella sua tessera, quindi è certamente un ex-studente dell'Accademia, un laureato per essere precisi. Ha consultato un libro rosso riguardo un oggetto magico molto raro, chiamato la Polla della Memoria, poi se n'è andato. Ha un tono molto garbato ed è stato molto cordiale, fossero tutti educati come lui..." racconta. Dopodiché, Becca si congeda, avendo molte cose da fare.
Emporio
Vi dirigete, infine, all'Emporio. Questa volta, dietro il bancone del grande emporio dell'Accademia, c'è un curioso gnomo, dalla barba grigia (curatissima), vestito come una specie di "cuoco" e con un curiosissimo cappello blu in testa, floscio, che sembra quasi un berretto da notte. Lo riconoscete come il professore di Alchimia, Dimble Folkor. "Venite, figlioli, venite! Come posso esservi utile?" chiede lo gnomo, sorridendo, con tono allegro.
Accanto al bancone, voltato di spalle, c'è però un altro professore, che subito si gira nella vostra direzione quando vi sente arrivare: è Rothschild. Il suo sguardo vi scruta, uno ad uno, ma rimane perfettamente neutrale, come se nulla fosse. "Oh, Rodolfo, sono forse tuoi studenti?" dice lo gnomo, rivolto a Rudolph. "No..." replica Rudolph, sospirando, "... comunque non mi chiamo Ro-" ma viene interrotto. "Ah! Or ora rammento, che sbadato! Tu sei Realino Mare delle Serpi! Ci siamo intravisti il giorno della tua cerimonia d'inaugurazione nel Regno Umano, con il Supremo Vecchietto" "... il Supremo Reggente" corregge Rudolph, "Ed io che ho detto? Ahah!" ma è un tentativo evidentemente inutile.
"Arrivederci, Folkor" taglio corto Rudolph, prendendo un sacchetto di cose e facendo per andarsene. Prima di oltrepassarvi, vi guarda uno ad uno, ma il suo sguardo è indecifrabile, non riuscite a capire cosa gli passi per la testa. Infine vi oltrepassa e se ne va. "Arrivederci, Rodolfo! Salutami Vittorio!" dice Folkor, agitando la mano. "Allora, figliuoli, ditemi pure. Vi servono pozioni? Io ho sempre la pozione giusta, ahah!" ridacchia allegramente. In quel momento, scattano le 18:30.