@Shape Capisco il tuo discorso, ma mi trovo a doverti consigliare attenzione: in realtà la distinzione tra magia e sovrannaturale è meno oggettiva di come la presenti.
Tu cerchi d'introdurre una netta distizione fra magia (ovvero esperti nella pratica della magia) e poteri soprannaturali in senso più generale, come se questa distinzione fosse chiara e oggettiva per tutti. In realtà non solo non è così in senso generale, ma nemeno è oggettiva la distinzione tra "incantatore" e "persona dotata di altri poteri soprannaturali".
Queste distinzioni, infatti, quando ci sono, sono puramente artificiali, decise arbitrariamente dalle persone in base al contesto, all'ambientazione o al genere narrativo utilizzato.
L'unica vera distinzione oggettiva esistente, Shape, è fra ciò che è realmente soprannaturale e ciò che non lo è. Nel caso specifico della magia, questa differenza si manifesta nel caso della Magia Vera e della Magia Superstiziosa:
Magia Vera: all'interno della storia è quel tipo di magia che produce effetti veri, che costituisce un reale potere. La magia vera trasforma realmente l'acqua in vino, evoca davvero stormi di corvi, fa esplodere davvero palle di fuoco, ecc. In quanto vera, ovvero capace di produrre realmente effetti che vanno contro le comune leggi della natura, la magia vera è soprannaturale.
Magia Superstiziosa: è la magia falsa, quella che non produce effetti reali, ma che è semplicemente creduta vera. Si tratta della magia a cui la gente crede per superstizione, ma che non esiste, che è semplicemente il frutto di inganni, ingenuità degli osservatori, ignoranza nei riguardi dei fenomeni naturali e manifestazione di questi ultimi. Non è vero che la spada è benedetta, semplicemente la gente crede che lo sia; non è vero che lo stregone ha maldetto il re, piuttosto questi è morto di un comune infarto dovuto ad avvelenamento; non è vero che il mago ha chiamato a sè la tempesta, ma ha semplicemente predetto il clima che sapeva sarebbe arrivato il giorno dopo grazie alle sue conoscenze metereologiche; non è vero che il mago sa creare il fuoco, ma semplicemente conosce come sfruttare alcune sostanze chimiche per produrre una reazione capace di produrre il fuoco. Questa falsa magia è solo recitazione, illusione e sfruttamento delle leggi naturali. Proprio per questo è una magia superstiziosa, ma per niente sovrannaturale.
L'unica vera distinzione è fra ciò che è sovrannaturale e ciò che non lo è.
Distinzioni come quella tra "incantatore" e "non incantatore" sono solo artificiali. Chi può definire in maniera assoluta che Superman non sia un incantatore? Qual'è la definizione di incantatore? Dipende.....dipende dalla storia/ambientazione che decidi di prendere in considerazione.
Conviene, secondo me, non farsi confondere dall'immagine stereotipata dell'"incantatore" come "professionista della magia dedito allo studio della stessa, che prende la forma di incantesimi creati tramite specifiche formule magiche e rituali", in quanto una simile definizione non è oggettiva. Non è oggettivo che utilizzi la magia solo chi recita formule magiche o pratica rituali. Non è oggettivo che sia incantatore solo chi è professionista in una magia praticata solo in quel modo.
Simili interpretazione di "magia" e "incantatore", Shape, sono solo convenzioni...convenzioni legate a specifi setting.
In certe ambientazioni è incantatore chi recita incantesimi e appartiene a ben precisi gruppi sociali detti "maghi". In altre ambientazioni è considerato incantatore chi crea magia con il pensiero, senza avere bisogno di recitare formule, ma manifestando semplicemente un puro atto di volontà. In altre ambientazioni ancora è considerato "incantatore" chi riceve il potere di creare magia grazie alla volontà di una divinità. In altre ambientazioni ancora, infine, non si sente nemmeno il bisogno di considerare l'esistenza di una categoria separata detta degli "incantatori", in quanto si descrive come magia qualunque cosa sia un effetto sovrannaturale in generale.
Attenzione a non farti influenzare troppo dalla nozione D&Desca di "incantatore", oppure dalla nozione storica del mago che recita incantesimi. Come tu stesso hai evidenziato nella definizione che hai portato, la magia in sè per sè è conoscenza di un potere esoterico che consente di controlare le forze della natura. Non bisogna, tuttavia, farsi ingannare e credere che questa definizione sia ristretta solamente a coloro che una certa tradizione culturale o una certa immagine narrativa/ruolistica identifica come "incantatori".
La magia è potere soprannaturale (ovvero che viola le normali leggi naturali) di controllo sulla natura.
E tale potere in realtà può prendere varie forme.
L'unica cosa che è possibile ricavare di oggettivo è se la magia è vera (dunque soprannaturale) oppure è falsa (dunque basata solo sull'inganno di chi non capisce come funziona la natura).
Una magia vera è un potere sovrannaturale, così come soprannaturale è il potere di invulnerabilità di Achille o la forza sovraumana di Ercole. L'idea che tra la magia di un ritualista e il potere di un Ercole ci sia una distinzione, è frutto di una convenzione fissata semplicemente da specifiche storie e ambientazioni come quelle di D&D.
In altre storie e ambientazioni, tuttavia, incantatore può essere chiunque sia in grado di evocare un potere soprannaturale, a prescindere che reciti incantesimi o pratichi rituali. Oppure, potrebbe non avere alcun senso proprio di parlare di "incantatori", pur avendo senso il parlare di Magia. Allo stesso modo, la definizione di "mundane" che tenti di presentare come oggettiva, oggettiva non è.
La definizione di "mundane" sovrannaturale che si distingue da quella di "incantatore" unico professionista della magia, Shape, è setting specifica.