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Pubblicato

D&D è diventato famoso ormai e come in tanti altri ambiti che diventano di moda vengono approcciati da molti più utenti/persone. Ma ho notato come "giocare per divertirsi" abbia creato una bolla di gioco in cui un GDR viene approcciato come un GIOCO IN SCATOLA.
Personalmente ritengo che oltre ad essere differente e senza dover mancare il divertimento, un GDR richieda più impegno e serietà tra i partecipanti, dall'organizzare i ritrovi al far funzionare il gioco stesso da parte di tutti.

Voi cosa ne pensate?

Modificato da nolavocals

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Concordo in pieno... un gdr è molto di più di un gioco da tavolo (Heroquest) o di un gioco di mianiature (Warhammer)!
Rispetto agli altri due un gdr non è improntato solo al combattimento... ci sono esplorazione, interazione sociale, dibattiti morali, crescita del personaggio (non solo come potenza, parlo soprattutto del carattere)... da questo punto di vista, un gdr può essere visto come una "versione semplificata e meno impegnativa" di un'attività teatrale.

Sì e no diciamo.

Personalmente il Gioco di Ruolo è una attività molto complessa e che non tutti sono disposti ad approcciare con il dovuto impegno. Motivo per cui esistono GdR semplificati o diversi in modo che ognuno trovi un tema o complessità che si adatta al proprio interesse e modo di giocare. Giocare a D&D è diverso come tempo e impegno rispetto ad una campagna della Leggenda dei Cinque Anelli.

Chi si approccia ai GdR arrivando dai Giochi da Tavolo spesso cerca solo il comparto meccanico a scapito di quello narrativo/interpretativo. Che può anche essere un punto interessante da esplorare, ma solamente se il gioco lo consente o lo prevede. D&D non è completamente adatto a questo aspetto, mentre altri giochi potrebbero essere molto interessanti (sistemi molto complessi e meccanici).

Nel panorama ludico c'è pane per tutti i denti direi.

Tornando al tema principale, non ci vedo nulla di male ad approcciare D&D come un Gioco in Scatola; se però tutti al tavolo sono concordi a giocare in quel modo. Se tutti vogliono dare più importanza al comparto meccanico rispetto a quello narrativo.
Essendo una attività sociale, se a tutti va bene di socializzare in questo modo, non ci vedo nulla di sbagliato.

Lo sbaglio nasce quando invece non si è tutti concordi con come giocare; ma quello non è un problema di giocatori nuovi o vecchi, ma di una mancanza di trasparenza tra GM e il resto del tavolo (mancanza di una sessione zero, premesse disattese e via dicendo).

Quindi sì concordo che il Gioco di Ruolo abbia una complessità diversa rispetto al Gioco da Tavolo/In Scatola, ma che non vedo il problema nell'approcciarlo come tale, a patto che ci siano le dovute premesse.

Personalmente ricordo una vecchia edizione di D&D venduta in una grande scatola tipo gioco da tavolo, con miniature cartonate e regolamenti che sembravano pensati più per il dungeon crawling che per l’interpretazione di un personaggio. Anche oggi, gran parte delle regole è incentrata su combattimenti, poteri, ricompense, e poco o nulla viene spiegato su come ruolare davvero, gestire i conflitti interiori, costruire dialoghi o sviluppare relazioni tra i personaggi.

Certo, col tempo e grazie anche agli actual play e agli show moderni, si è diffusa una sensibilità maggiore verso la teatralità e la narrazione. Ma se si cerca un gioco nato con quel tipo di profondità interpretativa, guarderei più a titoli come La leggenda dei Cinque Anelli.

D&D non è HeroQuest, ma è innegabile che si presti benissimo ad essere giocato come HeroQuest: mostri, tesori, dadi, mappe e via. Poi ovviamente tutto dipende dal tavolo. Se giochi con un gruppo che vuole solo spaccare porte e collezionare loot in allegria, D&D va benissimo così. Basta sapere cosa si cerca.

3 ore fa, MattoMatteo ha detto:

Rispetto agli altri due un gdr non è improntato solo al combattimento... ci sono esplorazione, interazione sociale, dibattiti morali, crescita del personaggio (non solo come potenza, parlo soprattutto del carattere)... da questo punto di vista, un gdr può essere visto come una "versione semplificata e meno impegnativa" di un'attività teatrale

Vero, ma è anche vero che i manuali non ti forniscono praticamente alcuna regola per giocare gli aspetti che non sono il combattimento e hanno solo spunti non meccanici su cosa sia interpretare il PG (sempre meglio che in passato, mi pare che il capitolo relativo della 3e aveva meno di 5 pagine sulla cosa). Questo per dire che alla fine uno che si legge il manuale può legittimamente pensare che D&D è un Hero quest senza istance predeterminate.

Poi sono d'accordo che non lo sia, ma ti serve qualcuno per capirlo e qualcuno per insegnarti a ruolare considerando che sebbene l'intro dica "questo è un gioco di ruolo" poi non vengono forniti molti mezzi per giocare al gioco di ruolo dal punto di vista del ruolo.

Detto ciò Comunque D&D non è nemmeno una sessione a teatro. Come giustamente detto, ci sono altri giochi che pongono l'accento meglio di questo sugli aspetti della crescita personale del PG ecc.

Modificato da Lord Danarc

Dipende dallo stile di gioco del gruppo. Ad esempio negli USA il D&D originale degli anni 70 si giocava come Heroquest. L'obiettivo era uscire dal dungeon vivi, non interpretare la backstory del personaggio.

In più tavoli aperti e campagne West Marches con giocatori che vanno e vengono e dove l'obiettivo è l'esplorazione invece dell'interpretazione esistono almeno dalla 3a Edizione.

Modificato da Grimorio

6 ore fa, Lord Danarc ha detto:

Vero, ma è anche vero che i manuali non ti forniscono praticamente alcuna regola per giocare gli aspetti che non sono il combattimento e hanno solo spunti non meccanici su cosa sia interpretare il PG (sempre meglio che in passato, mi pare che il capitolo relativo della 3e aveva meno di 5 pagine sulla cosa). Questo per dire che alla fine uno che si legge il manuale può legittimamente pensare che D&D è un Hero quest senza istance predeterminate.

Poi sono d'accordo che non lo sia, ma ti serve qualcuno per capirlo e qualcuno per insegnarti a ruolare considerando che sebbene l'intro dica "questo è un gioco di ruolo" poi non vengono forniti molti mezzi per giocare al gioco di ruolo dal punto di vista del ruolo.

Mah, non saprei...
Tieni presente che io ho iniziato col becmi, che aveva ancora meno "interpretazione" della 3° edizione o della 5°... eppure, dopo aver letto l'intro con il tuo pg che incontra Alena e Bargle (più di 35 anni fà, e i nomi mi sono rimasti stampati in mente meglio di quelli di alcuni miei familiari!), io e i mie amici abbiamo giocato sempre con molto ruolo, creando background dei nostri pg e interpretandoli (magari erano pg un pò stereotipati, ma cosa ti aspetti da ragazzini di 12-18 anni?)...
Ok, ammetto che in mancanza di regole precise questa interpretazione e le interazioni sociali erano completamente freeform, senza tiri di dadi, con i png che reagivano a seconda di quanto eravamo riusciti a convincere il master... ma nessuno di noi (master compreso!) si è mai lamentato!

Da questo punto di vista, la 3° edizione, con tutte le abilità completamente quantificate e regolamentate, mi sembra che abbia un pò "ammazzato" il ruolo... ma forse dipende anche dal fatto che, quando sono passato alla 3°, il vecchio gruppo si era sciolto da vario tempo, ed ero entrato in un'altro con cui non avevo lo stesso affiatamento...

6 ore fa, Lord Danarc ha detto:

Detto ciò Comunque D&D non è nemmeno una sessione a teatro.

Mai detto che lo fosse... anche se ammetto che la mia scelta di parole probabilmente è stata fuorviante!
Con "un gdr può essere visto come una "versione semplificata e meno impegnativa" di un'attività teatrale" intendevo dire che nei gdr c'è una componente di "recitazione" (intesa come immedesimazione nel personaggio, facendolo agire coerentemente al buo bg e alle sue motivazioni, come se fosse una persona reale) che manca completamente nei giochi da tavolo e in quelli di miniature.

Se il master conosce bene le regole e ha sempre qualcosa di pronto D&D può essere un "gioco in scatola", così come molti altri giochi di ruolo.

Che facciamo stasera? Avete mai provato D&D? Allora,scegliete tra guerriero,mago, chierico ecc, tirate questi dadi e mettete i valori nelle caratteristiche, avete questo equipaggiamento. Siete davanti alla rocca in rovina, nella quale si dice che si celi un antico tesoro....

Non i vedo niente di strano.

Certo, trovarsi tutte le settimane con lo stesso gruppo è un'esperienza diversa, ma ciò non significa che non si possa "improvvisare" una sessione per passare qualche ora in compagnia

9 ore fa, Percio ha detto:

Se il master conosce bene le regole e ha sempre qualcosa di pronto D&D può essere un "gioco in scatola", così come molti altri giochi di ruolo.

Che facciamo stasera? Avete mai provato D&D? Allora,scegliete tra guerriero,mago, chierico ecc, tirate questi dadi e mettete i valori nelle caratteristiche, avete questo equipaggiamento. Siete davanti alla rocca in rovina, nella quale si dice che si celi un antico tesoro....

Non i vedo niente di strano.

Certo, trovarsi tutte le settimane con lo stesso gruppo è un'esperienza diversa, ma ciò non significa che non si possa "improvvisare" una sessione per passare qualche ora in compagnia

In effetti hai ragione, è abbastanza facile usare un gdr come gioco in scatola o da tavolo... è il contrario che è molto più difficile.

Modificato da MattoMatteo

12 ore fa, MattoMatteo ha detto:

Tieni presente che io ho iniziato col becmi, che aveva ancora meno "interpretazione" della 3° edizione o della 5°... eppure, dopo aver letto l'intro con il tuo pg che incontra Alena e Bargle (più di 35 anni fà, e i nomi mi sono rimasti stampati in mente meglio di quelli di alcuni miei familiari!), io e i mie amici abbiamo giocato sempre con molto ruolo, creando background dei nostri pg e interpretandoli (magari erano pg un pò stereotipati, ma cosa ti aspetti da ragazzini di 12-18 anni?)...
Ok, ammetto che in mancanza di regole precise questa interpretazione e le interazioni sociali erano completamente freeform, senza tiri di dadi, con i png che reagivano a seconda di quanto eravamo riusciti a convincere il master... ma nessuno di noi (master compreso!) si è mai lamentato!

Da questo punto di vista, la 3° edizione, con tutte le abilità completamente quantificate e regolamentate, mi sembra che abbia un pò "ammazzato" il ruolo... ma forse dipende anche dal fatto che, quando sono passato alla 3°, il vecchio gruppo si era sciolto da vario tempo, ed ero entrato in un'altro con cui non avevo lo stesso affiatamento...

Ah, ma sono d'accordo, anche io che ho iniziato con AD&D ho iniziato ruotando (grazie al DM esperto e al gruppo) e la cosa non è cambiata con la 3e, che sebbene abbia aggiunto complessità e precisione a livello di meccaniche ma solo per il combattimento, non ha tolto spazio all'interpretazione.

Quello che però dico è che per un gruppo che non ha qualcuno che lo spiega, prendendo meramente in mano il manuale, è abbastanza normale trattare il gioco come un HQ più approfondito, con anche elementi di role play, ma che sono fondamentalmente demandati al gruppo. D&D si potrebbe tranquillamente giocare (da manuale) come HQ, mentre non è giocabile (da manuale) senza combattimenti e meccaniche e solo da interpretazione.

7 minuti fa, Lord Danarc ha detto:

Quello che però dico è che per un gruppo che non ha qualcuno che lo spiega, prendendo meramente in mano il manuale, è abbastanza normale trattare il gioco come un HQ più approfondito, con anche elementi di role play, ma che sono fondamentalmente demandati al gruppo. D&D si potrebbe tranquillamente giocare (da manuale) come HQ, mentre non è giocabile (da manuale) senza combattimenti e meccaniche e solo da interpretazione.

Ah, in questo senso ahi assolutamente ragione! yes-old

Più che altro D&D non ha meccaniche di interpretazione (l'unica se vogliamo contarla è l'Ispirazione data dal DM per una buona interpretazione), ma essenzialmente che si interpreti o meno il personaggio non è importante per lo svolgimento del gioco.

Per altri giochi invece l'interpretazione è parte integrante della meccanica, come il già citato Leggenda dei Cinque Anelli, ma anche i vari Powered by Apocalypse e altri titoli che ora mi sfuggono.

Tempo fa mi sono trovato a riflettere su cosa fosse effettivamente il Gioco di Ruolo, e sono arrivato a questa conclusione: "Si parla di Gioco di Ruolo quando abbiamo una componente di gioco meccanica (lancio di dadi, statistiche) e una componente narrativa/interpretativa. Se viene a mancare la prima, stiamo facendo una improvvisazione teatrale/scenica, se manca la seconda stiamo partecipando ad un gioco da tavolo."

Molto riduttivo, ma secondo me abbastanza calzante.

Ho come il sentore che questa discussione nasca da quella delle due domande sulla scheda del personaggio. mrgreen-old

Per me il divertimento è centrale e ognuno gioca come preferisce. Non esiste un unico modo di giocare e ognuno deve trovare la propria dimensione, possibilmente all'interno della propria cerchia di amici/conoscenti, dato che ad un GdR non si gioca da soli. E il modo di giocare varia nel tempo, in base alle proprie esperienze e necessità.
Questo non significa che non consideri un certo tipo di gioco preferibile o più "maturo" di altri, ma sono considerazioni personali e le mie preferenze possono non essere adatte ad altri.

Ho come l'impressione che la volontà di un gioco disponibile per chiunque stia portando verso una restrizione delle possibilità di gioco: chiunque può giocare ma solo se gioca in un certo modo. Francamente non so quanto sia una cosa positiva.

Ad di la di queste considerazioni posso dire di aver avuto un'esperienza diversa: il "giocare per divertirsi" non porta verso un gioco alla Heroquest ma piuttosto ad un gioco meno cavilloso, più lasco, meno ligio ad osservare con attenzione le regole. Probabilmente questa differenza dipende dalle diverse frequentazioni.

13 ore fa, MattoMatteo ha detto:

Tieni presente che io ho iniziato col becmi, che aveva ancora meno "interpretazione" della 3° edizione o della 5°... eppure, dopo aver letto l'intro con il tuo pg che incontra Alena e Bargle (più di 35 anni fà, e i nomi mi sono rimasti stampati in mente meglio di quelli di alcuni miei familiari!), io e i mie amici abbiamo giocato sempre con molto ruolo, ...

Il BECMI ha avuto l'enorme pregio di creare un sistema che per la prima volta guidasse i nuovi giocatori verso il gioco, E il fatto che il metodo di approccio consistesse in avventure che erano delle piccole storie la dice lunga su dove volesse andare a parare. Sarà sempre D&D, sarà sempre un regolamento incentrato sulle meccaniche e sullo scontro, ma non dimenticava certo l'aspetto narrativo.

1 ora fa, Bellower ha detto:

Più che altro D&D non ha meccaniche di interpretazione (l'unica se vogliamo contarla è l'Ispirazione data dal DM per una buona interpretazione), ma essenzialmente che si interpreti o meno il personaggio non è importante per lo svolgimento del gioco.

Per altri giochi invece l'interpretazione è parte integrante della meccanica, come il già citato Leggenda dei Cinque Anelli, ma anche i vari Powered by Apocalypse e altri titoli che ora mi sfuggono.

Tempo fa mi sono trovato a riflettere su cosa fosse effettivamente il Gioco di Ruolo, e sono arrivato a questa conclusione: "Si parla di Gioco di Ruolo quando abbiamo una componente di gioco meccanica (lancio di dadi, statistiche) e una componente narrativa/interpretativa. Se viene a mancare la prima, stiamo facendo una improvvisazione teatrale/scenica, se manca la seconda stiamo partecipando ad un gioco da tavolo."

Molto riduttivo, ma secondo me abbastanza calzante.

Capisco quello che dici. Credo comunque che l'interpretazione minima per differenziare i due giochi sia quella d'interpretare il personaggio ("il ruolo, come si dice nell'edizione originale"). Certo, anche in HeroQuest c'è il barbaro e il mago, ma quando ti siedi a giocare a D&D - anche in un semplice dungeon crawl - il giocatore che interpreta il guerriero lo fa diversamente rispetto a quello che "muove" il barbaro di HeroQuest. Anche perché in un gioco da tavolo le possibilità sono già codificate e non puoi uscire dal seminato, mentre in un gioco di ruolo i giocatori possono fare quello che vogliono ed è compito del master usare\inventare il lato meccanico per definirne l'esito.

Volendo potresti prendere le regole di HeroQuest e usarle come punto di partenza per un gioco di ruolo, improvvisando regole per gestire le situazioni non contemplate dal regolamento. E staresti giocando a un gioco di ruolo, non da tavolo.

Sono d'accordo, infatti dico sempre che Heroquest è come dnd, ma senza roleplay (semplificando allo stremo ovviamente), il roleplay in sè è qualcosa di più complesso, un gioco da tavolo può essere super difficile, ma le regole ti possono aiutare, per il roleplay è diverso.

Che poi, diciamolo, io ho sempre avuto esperienza di un Heroquest in cui i giocatori i personaggi li interpretavano eccome!
Deformazione da appassionati di GdR, probabilmente.

I giochi di ruolo da tavolo, come D&D, sono un sottoinsieme dei giochi da tavolo e quindi sono anche giochi da tavolo.

Nella mia esperienza personale, i giocatori che vengono dal mondo dei "giochi in scatola" e approcciano D&D come tale tendono a darmi soddisfazioni maggiori rispetto a quelli con anni di "esperienza" da GdR: sono più spontanei, la prendono in modo più sereno e meno serioso, sono più abituati al rischio e al fallimento, non hanno il complesso dell'attore o la testa piena di fuffologia narratologica.

14 ore fa, Bille Boo ha detto:

I giochi di ruolo da tavolo, come D&D, sono un sottoinsieme dei giochi da tavolo e quindi sono anche giochi da tavolo.

Vero, ma solo in parte. Il GdR è diventato trasversale, uscendo dall'ambito dei giochi da tavolo e contaminando altri settori, con incarnazioni che vanno dai GdR testuali online su computer al gioco dal vivo. E per quanto ci siano differenze, anche sostanziali, tra l'uno e l'altro, direi che la vicinanza è maggiore tra di essi che ai rispettivi ambiti a cui appartengono.

Il 24/07/2025 alle 10:04, nolavocals ha detto:

Ma ho notato come "giocare per divertirsi" abbia creato una bolla di gioco in cui un GDR viene approcciato come un GIOCO IN SCATOLA.

cosa intendi con questa frase?

non mi è chiaro.

intendi che si gioca dnd senza la componente narrativa?

intendi che si gioca a dnd giocandolo senza una prospettiva di lungo temine?

altro?

comunque nel primo caso posso tranquillamente affermare che in DnD (non altri GDR) la componente narrativa è totalmente ininfluente, cioè il come descrivi quello che vuoi fare non influenza quello he vuoi fare.

Poi descrivere il più mirabilante colpo di sciabola che si sia mai visto o un banale affondo che sempre un d20 tiri.

nel secondo caso posso dire che ci sono dungeon crawler (o simili) a campagna che richiedono una costanza pari a quella che richiede una campagna di dnd

se si gioca a dnd a colpi di one shot allora possiamo paragonare l'impegno ad un dungeon crawler non a campagna (a meno dell'impegno di imparare il regolamento che in dnd è più corposo)

se invece trovi gente che non è costante nell'approcciare la campagna (a meno di persone superficiali) significa che la campagna non è sufficientemente stimolante o che i giocatori (novizi?) non si aspettavano la richiesta un impegno così elevato.

  • Autore
1 ora fa, Casa ha detto:

cosa intendi con questa frase?

non mi è chiaro.

intendi che si gioca dnd senza la componente narrativa?

intendi che si gioca a dnd giocandolo senza una prospettiva di lungo temine?

altro?

comunque nel primo caso posso tranquillamente affermare che in DnD (non altri GDR) la componente narrativa è totalmente ininfluente, cioè il come descrivi quello che vuoi fare non influenza quello he vuoi fare.

Poi descrivere il più mirabilante colpo di sciabola che si sia mai visto o un banale affondo che sempre un d20 tiri.

nel secondo caso posso dire che ci sono dungeon crawler (o simili) a campagna che richiedono una costanza pari a quella che richiede una campagna di dnd

se si gioca a dnd a colpi di one shot allora possiamo paragonare l'impegno ad un dungeon crawler non a campagna (a meno dell'impegno di imparare il regolamento che in dnd è più corposo)

se invece trovi gente che non è costante nell'approcciare la campagna (a meno di persone superficiali) significa che la campagna non è sufficientemente stimolante o che i giocatori (novizi?) non si aspettavano la richiesta un impegno così elevato.

Ovviamente è esperienza personale ma nel mio piccolo purtroppo ho trovato molti giocatori navigati, talmente assorbiti dalle combo/build del PG e dalle azioni ripetute all'infinito che tutto passa in secondo piano.

P.s. la lettura che dai al D&D può essere applicata a qualunque gioco GDR con una meccanica di lancio dadi o similari come meccanica e personalmente mi trovo distante dalla tua affermazione

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