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I Mondi del Design #5: Fantasy e Fantascienza a Confronto - Parte 1


Lucane

Messaggio consigliato

In questa prima parte di due articoli cercheremo di capire quali siano le differenze tra fantasy e fantascienza. Per voi è una distinzione rilevante? Come fate a distinguere un genere dall'altro? 

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Articolo di Lewis Pulsipher del 02 Novembre 2018

Questa è una questione che si applica ad un contesto ben più ampio rispetto ai soli GdR, ma gli stessi argomenti valgono per tutti i generi. Per i designer di GdR è importante sia per la coerenza che per evitare di rovinare l'immedesimazione, ma probabilmente non è altrettanto importante per i giocatori.

Dopo aver preso qualche appunto per cercare di rispondere da solo a questa domanda, ho fatto una ricerca su Google e ho anche chiesto suggerimenti su Twitter. 

È la classica situazione in cui la maggior parte della gente sarà nella maggior parte dei casi d'accordo se definire qualcosa fantasy o fantascienza, ma c'è comunque un sacco di spazio per le controversie o per introdurre termini nuovi tipo "science fantasy" (dall'unione di Science Fiction = Fantascienza e Fantasy, NdT).

Una delle fonti che ho trovato su Google recita: "la Fantascienza ha a che fare con scenari e tecnologie che sono possibili o potrebbero essere possibili secondo dei principi scientifici". Questa è una differenza palese, eppure non funziona troppo bene. Come disse Arthur C. Clarke: "qualsiasi tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia". Ad esempio, la maggioranza delle persone definisce fantasy le storie di Jerry Cornelius (La Fine dei Tempi) di Michael Moorcock, eppure fanno uso di strumenti scientifici estremamente avanzati.

"La fantascienza è un'idea che capita per la mente e ancora non esiste, ma esisterà presto, e cambierà tutto per tutti, e nulla sarà più come prima."
- Ray Bradbury 

Forse la differenza è che la scienza può essere spiegata e obbedisce a determinate leggi, mentre la magia no. Eppure abbiamo esempi di sistemi di magia che sono ben spiegati (almeno superficialmente), ad esempio il sistema dei metalli nei romanzi di Mistborn di Brandon Sanderson.

Gran parte delle differenze "palesi" sono di natura semantica, vale a dire che dipende tutto da come chiami le cose. Gli psionici sono scienza o magia? Un mago è uno scienziato o un incantatore? Una spada laser è scienza o magia? La scienza di solito viene associata alla produzione di massa, la magia agli individui e all'uso individuale, e nessuno usa una spada laser a parte gli Jedi e qualche cattivone. Un'altra fonte: "Molti direbbero che la serie Pern di Anne McCaffrey’s sia fantascienza a prescindere dall'esistenza dei draghi, mentre altri sostengono che i film di Star Wars siano fantasy a dispetto dell'ambientazione spaziale".

In fin dei conti, dicendo che si tratta di differenze tra scienza e non scienza, o tra tecnologia e magia si rischia di cadere nella trappola della semantica fin troppo spesso.

Vogliamo dire che la fantascienza fa uso di tecnologie che potremmo estrapolare dal mondo reale? Niente roba troppo avanzata? Ma allora che dire dei viaggi più veloci della luce? La scienza odierna dice che non sono possibili: significa forse che qualsiasi fantascienza che includa viaggi più veloci della luce è in realtà fantasy?

Un altro modo di vedere scienza e magia è la contrapposizione di naturale e sovrannaturale. Ci sono alcuni che non accettano il sovrannaturale come spiegazione per tutto, il che non lascia spazio a divinità e profezie. Ma quando si parla di tecnologia avanzata contro magia, entra in gioco la massima di Clarke: "qualsiasi specie di alieni sufficientemente progredita può sembrare sovrannaturale, persino divina".

Non possiamo discutere davvero della presenza di magia rispetto alla tecnologia scientifica, poiché spesso è impossibile distinguere l'una dall'altra. 

Dire "Low-tech" (=a basso livello tecnologico, NdT) non è sufficiente a identificare il fantasy. Esistono fantasy in cui la magia viene utilizzata per raggiungere un livello di "tecnologia", intesa come dispositivi che aiutano gli umani a prosperare, più elevato di quello che abbiamo oggi. È una questione di come viene usata la magia, non se si tratta di magia piuttosto che di scienza.

Potremmo esaminare la cultura dell'ambientazione per provare a distinguere il fantaay dalla fantascienza. Nella fantascienza ci sono molte singole invenzioni che la gente usa quotidianamente senza nemmeno pensarci. Telefoni, automobili, gabinetti, lavastoviglie, computer, lavatrici e così via. Ci saranno invenzioni analoghe nei racconti e nei giochi di fantascienza, generalmente saranno posti come tecnologie. Ma è possibile creare un mondo e chiamarlo fantasy, in cui la magia viene usata per svolgere tutte queste funzioni, e chiamarla magia invece che tecnologia.

I supereroi dei fumetti sono raffigurati in luoghi molto simili al mondo reale (il che implica la fantascienza), ma li definirei fantasy, non fantascienza. The Dresden Files (e altri fantasy urbani) sono chiaramente dei fantasy anche se sono ambientati nel mondo reale.

Sembra che il confronto scienza/assenza di scienza non sia sufficiente, mentre naturale/sovrannaturale a volte si rivela utile. Proveremo altri approci nel prossimo articolo.



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Articolo interessante. In particolare:

Cita

 "qualsiasi specie di alieni sufficientemente progredita può sembrare sovrannaturale, persino divina".

Sante parole.

Sui viaggi più veloci della luce: la scienza odierna non li classifica come impossibili. Richiedono tuttavia densità di energia negativa: pochi sistemi fisici a noi noti la possiedono. (tra cui il vuoto di Casimir)

Sulla differenza tra magia e tecnologia: la magia e il sovrannaturale in generale non richiedono una spiegazione razionale, la scienza ha un proprio modello 'razionale' della realtà che non si può dimostrare essere vero ....  si può solo provare essere falso per via sperimentale .... al fine di sostituirlo con un altro modello più accurato e cosi via in una infinta (?) sequenza di modelli sempre migliori.

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Mi piace la definizione di Kurt Vonnegut (The Sirens of Titan, Slaughterhouse-five) di fantascienza: quel genere i cui fan passano le giornate a discutere cosa sia e cosa non sia la fantascienza. Kurt era uso a queste definizioni circolari.

Più seriamente, credo che il problema è che si fa confusione tra genere e scenario. Vi sono libri che sono di genere fantasy, e libri che sono ambientati in un mondo fantasy. Vi sono libri che sono di genere sci-fi, e libri che hanno una ambientazione sci-fi. Mentre le due cose tendono a coincidere, da cui si definisce "genere science fiction" il genere che seguono solitamente i libri di ambientazione sci-fi, non è necessariamente il caso. Star Wars è chiaramente ambientato in un mondo science fiction, ma segue tutti gli stilemi del fantasy: è un prodotto di genere fantasy, casualmente ambientato nello spazio. Obi wan è chiaramente Gandalf. Così come Firefly è un western ambientato in uno scenario science fiction, non necessariamente genere e ambientazione combaciano.

Se si parla di genere, la definizione che mi aveva soddisfatto di più, che non ricordo di chi fosse, era legata al numero di ipotesi fantastiche, tipicamente molto basso per science fiction e molto alto per il fantasy. In un tipico science fiction vi è una ipotesi fantastica (vi è la tecnologia per viaggiare più veloci della luce, per resuscitare i cadaveri, per...) e tutto il resto ne deriva in modo logico. Mentre nel fantasy ogni ipotesi fantastica ha una spiegazione ad hoc, e poteva essere diversa. Si vede subito che Star Wars è un fantasy.

Se si parla di scenari, tecnologia/scienza da un lato e magia dall'altro sono due ottime parole chiave.

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