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Capitolo II - Figli del Peccato


Pippomaster92

Messaggio consigliato

Arthorius Theos Azuj

Grande festa alla corte del barone...

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«Spero anche il mio attendente...ma é febbricitante ed ha perso un braccio.» dico con un po' di tristezza nella voce. «E credo che siano sopravvissuti molti elfi, visto che sono letteralmente spariti nel nulla, ad un certo punto.»

 

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Yskandr

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"E allora, dopo di voi, mia signora...", faccio spazio ad Eunice, per poi seguirla subito alla volta di Violette. 

Sarà un'altra sceneggiata insulsa, ma almeno non dovrebbe essere esageratamente pietosa, come è invece accaduto ieri. 

Certo, fa strano passare dal nascondere pensieri morbosi sulle avvenenti nobildonne del palazzo a fare da balìa ad una di essa, come se fosse una stupida bambina isterica. 

Ma forse lo è, in fondo. Credo che, tutto sommato, piacerebbe sia al maledetto demone, sia al mio Padrone. 

 

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Arth, Jean, Yksandr

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Sulle ultime parole di Arth un gruppo di persone si accalca fuori dalla porta della sala. Infine il barone entra per primo, accompagnato dalla moglie, da donna Eunice, da Yksandr, dall'attendente con gli occhiali e da tre guardie.
Il nobiluomo fulmina la figlia con gli occhi "Figlia, torna nelle tue stanze. Non sono faccende da ragazzine, queste!" 
Ma per una volta Violette mostra un po' di spina dorsale "P-padre! Sono g-grande ab-b-bastanza! Fatemi restare con il m-mio f-fidanzato" e si stringe al braccio di Jean, come a cercare protezione.
Il barone sta per risponderle per le rime, ma la moglie lo tocca sulla spalla e gli sussurra qualcosa. Lui annuisce "Ebbene, resta pure. Restate tutti, a questo punto. Sir Mantonero, sir Azuji: raccontatemi cosa è successo. Siete tornati solo in quattro, di tutti quelli che sono partiti?" 
In quel momento un'altra persona entra nella stanza, ed è Vivienne. A queste parole soffoca un grido e si poggia alla parete, gli occhi sbarrati e i capelli luminosi che le ricadono mollemente sulle spalle. 

Chloe

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"Dobbiamo andare a palazzo, e chiedere udienza. Se possiamo dare una mano adesso, in una situazione di crisi... forse possiamo ottenere quello che vogliamo" propone Tessa, scostando un paio di villici. 

Ravynne

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Arrivata davanti al tempio scopri i due sacerdoti intenti a parlare con alcune guardie, che sorreggono un ragazzo con un braccio solo. La ferita è recente, e il giovane è pallido e quasi moribondo. Proprio in quel momento la sacerdotessa solleva il suo simbolo sacro e lo pone sul capo del giovane, infondendogli un po' di vitalità e ridandogli un po' di colorito. Poi lo scorta nel tempio, mentre il marito parla ancora con le guardie.
Tutti quanti sono grigi in volto, e chiaramente stanno discutendo di questioni cupe e tragiche. 
La missione non deve essere andata bene...

 

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Yskandr

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"È un buon momento...", sussurro ad Eunice, scostandomi poi da lei in silenzio, il mio passo leggero protetto dal vociare concitato.

Mi allontano dalle spalle del gruppetto in cui mi trovo e mi avvicino a Vivienne, con una cautela sufficiente a non farla sobbalzare, ma senza distrarre l'attenzione degli interlocutori dal loro discorso. 

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"Mia signora... come vi sentite? Necessitate di aiuto?", sussurro alla donna, in tono confortante. 

Per quello che me ne importa realmente, ovvio. 

 

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Jean Mantonero

Papà Castoro

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Guardo Vivienne con una severità insolita per il mio personaggio: per quanto questa spedizione fosse un pretesto per ucciderli tutti, la donna si è rivelata sciocca ed egoista. Meglio così, ma una parte di me ancora prova sdegno per questi così palesi esempi di debolezza umana.

Di fronte questo, persino il ridicolo tentativo di ribellione di Nicolette è più dignitoso. Inconsciamente la stringo al mio fianco prendendola per la spalla, in segno di nemmeno troppo simulata approvazione. La ragazza deve crescere.

Se non vi sono fuggitivi, sì. Siamo rimasti in quattro. Gli orchi erano in maggior numero e ci hanno travolti senza pietà alcuna, abbiamo combattuto tutti con grande ferocia, difatti i numeri dei nostri nemici sono diminuiti di molto... Ma alla fine siamo rimasti sconfitti. Complice anche l'improvvisa sparizione degli elfi, i quali si sono ritirati appena le sorti della battaglia furono chiare ai loro occhi... Tuttavia è merito loro se sono sopravvissuto: mentre io e Arth seminavamo morte sul campo di battaglia, un orco mi ha colpito alle spalle, mettendomi fuori combattimento... È stato un elfo a trasportare il mio corpo tramortito lontano dal luogo dello scontro, abbandonandomi tra le frasche. Non conosco altri dettagli: quando mi sono risvegliato, la battaglia si era già conclusa.

 

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Arthorius Theos Azuj

dal re

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<<Noialtri abbiamo avuto meno fortuna, ma egualmente molta. Siamo stati tratti prigionieri dagli orchi, insieme ad altri. Sono riuscito a fuggire con soltanto il mio attendente ed una guardia, mentre l’accampamento orchesco dormiva, per così dire, dopo i troppi orrendi baccanali. Mi dispiace non aver potuto far alcunché di più…per coloro che mi hanno accompagnato>> e la cosa più tremenda è che è vero. Maledico con tutto me stesso questa inutile battaglia che mi ha privato di ciò che avrei voluto plasmare.

 

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Arth e Jean e Yksandr

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Alle parole dei due nobili Violette impallidisce e quasi ha un mancamento, ma anche il barone e la moglie sembrano molto turbati. "Erano così tanti, gli orchi? I rapporti e i racconti dei fuggitivi parlavano di una dozzina, forse una ventina. E voi eravate altrettanti, e accompagnati dagli elfi. Che cosa è successo? Come è possibile che Roxpaget sia caduto, lui che era un guerriero sì forte? E anche voi due siete sopravvissuti a stento, ma so che siete uomini di valore e esperienza con le armi. Dove è avvenuto lo scontro? A quante ore da qui?" il barone parla con voce ferma, ma nei suoi occhi indovinate i semi della paura. Non per sé, ma per la sua gente. 

Yksandr

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Vivienne quasi sobbalza alle tue parole, e il suo sguardo ti mette a fuoco a fatica. A bassa voce, per non disturbare gli altri, risponde "io... ho perso tutti i miei compagni... credo di dovermi stendere un poco
Senza badare a chi sei, ti posa una mano sul braccio come a farsi forza.

"Perdonatemi" interviene Vivienne "il mio posto ora è questo, a discutere come proteggere la città. Ma non mi sento bene. Se alle vostre signorie sta bene, mi ritirerei nelle mie stanze. Spero di riposare ed esservi più utile nelle prossime ore" 
Il barone fa un cenno secco del capo, la moglie si avvicina alla ragazza e le da qualche colpetto sulle spalle "Certo, cara. Capiamo bene il tuo dolore"

Chloe

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Arrivate a palazzo e due guardie vi fermano, ovviamente. "Signorine, non aspettiamo visite oggi. Se avete un messaggio possiamo recapitarlo ma il palazzo è chiuso ai civili" vi spiega, anche abbastanza gentilmente, una delle sentinelle. 
"Signori, è molto importante!" risponde invece Tessa, ignorando il divieto "potrebbe risolvere il grave problema che affligge la città. Lasciateci passare! Chloe, qui, conosce dei nobili"

Ravynne

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Qualcuno ti risponde che no, gli orchi non sono vicini. Ma altri colgono le tue parole per vere e il panico comincia a diffondersi, serpeggiando lento tra la folla. Qualcuno si fa avanti: un giovanotto muscoloso vestito da fabbro, con ancora il grembiule di cuoio addosso "Dobbiamo armarci e difenderci, non perdere tempo qui!" 
Ma un uomo più anziano gli da contro "No, dobbiamo ragionare con calma. Non possiamo comportarci come polli senza testa!"

 

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Arthorius Theos Azuj

A Corte

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<<Credo ce ne fossero almeno quattro volte tanti, di orchi. Almeno. Quanto a dove fossimo…>> guardo un attimo Jean per far continuare lui. <<Gli elfi ci hanno condotto nel bosco, ho perso l’orientamento assai presto nella foresta. >>

 

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Yskandr

A corte

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Faccio un inchino profondo quando si avvicina la baronessa. Poi, sottovoce, prendo la parola. 

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"Chiedo a vostra eccellenza di potermi congedare, per poter accompagnare dama Vivienne ai suoi alloggi", chiedo dunque alla nobildonna, mantenendo il capo chino, mentre mantengo il mio braccio a sostegno delľunica Compagna della Rosa ancora in vita. 

 

 

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Jean Mantonero

A corte

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Sì, gli elfi hanno trovato le tracce degli orchi e ci hanno condotti da loro. Non era una trappola, anche se... Temo che ci abbiano sfruttati, signore. Abbasso lo sguardo per la vergogna e la rabbia, sforzandomi addirittura di lasciar fuoriuscire una lacrima da vero eroe romantico Hanno visto la possibilità di un alleanza e se la sono presa: ci hanno raggirati utilizzandoci per assorbire l'impatto della carica orchesca, nascondendosi dietro i loro archi ed i nostri corpi! stringo poi il pugno, tremante Ho visto volare più frecce da parte dei cacciatori volontari che ci seguivano, piuttosto che da parte di quei vigliacchi... Forse... Forse c'era un motivo se gli uomini di Weldon non hanno mai stretto con quel popolo tanto, sospettosamente, schivo... Miei sovrani, ammetto di non sapere cosa fare in questo stato... Bisognerà pur fare qualcosa! Necessitiamo di un ordine! 

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+13 Bluff

 

 

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Chloe

Master

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Tessa sembra essere intenzionata ad entrare e non si fa scoraggiare dal rifiuto della guardia, rivelando il mio legame con Arth e Jean. Tessa ha ragione: abbiamo veramente qualcosa che potrebbe aiutare il nostro Signore e gli eroi appena tornati a scacciare il male che si è stretto sulla nostra città. Dico alle due guardie, aggiungendo Comprendiamo che il nostro tempismo non sia perfetto, ma pensiamo veramente di poter dare un enorme aiuto a Weldon. È la mia casa e Tessa è grata per l'ospitalità con cui è stata accolta dalla nostra città: pensiamo che sia giusto ripagarla nel momento del bisogno. Vi chiediamo solamente di parlare con il barone e di permetterci di esporgli la nostra idea: non vogliamo denaro o favori, solamente un'opportunità di salvare i nostri concittadini. 

Master

Spoiler

Raggirare +11+1d6 per convincerli delle buone intenzioni di Chloe e provare a distogliere l'attenzione dai "legami con i nobili"

 

 

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Arth e Jean

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"Sono molti di più di quanto non credessimo" il barone è decisamente contrariato, e le notizie sul comportamento degli elfi non fanno che peggiorare le cose "Bene, è deciso. Manderò un messaggero al re per chiedere aiuto. Non possiamo affrontare questo pericolo da soli un'altra volta. Capisco che la corona abbia molti impegni da mantenere, ma non può sfuggire alle sue responsabilità. In quanto a voi due, dovreste riposarvi. Siete stati molto coraggiosi e forse anche molto fortunati, tutto considerato. Temo però che non potremo fare a meno del vostro valore. Riposatevi, perché presto vi chiederò di nuovo di aiutarci"

Dietro al barone vedete Yksandr accompagnare Vivienne fuori dalla stanza. 

Chloe

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La guardia storce il naso, ma le tue parole penetrano il suo cranio duro e ottuso, e dopo qualche altro mugugno l'uomo si fa da parte "Entrate, ma per tutti gli dei fatevi annunciare prima di capitare davanti al barone. Oggi non è certo di buon umore"

Il Palazzo è quasi del tutto deserto, forse per l'ora o forse per l'attuale situazione. Venite però intercettate quasi subito da un'altra guardia, un uomo dal girovita un po' più grosso di quanto non dovrebbe essere quello di un soldato. Subito vi viene incontro con aria truce, ma quando è abbastanza vicino ti riconosce, e tu riconosci lui: è il sergente venuto a prendere le pozioni al tuo negozio. Il volto si fa più affabile "Oh, signorine. Siete state mandate a chiamare? O siete qui per qualche richiesta? Posso fare qualcosa per voi?" 
Quando gli spiegate il motivo della vostra presenza a Palazzo si gratta la testa, ma accetta comunque di portarvi dal barone "Ora è in riunione, ma forse è il momento adatto per dirci queste cose. Non so. Beh, io vi porto lì, poi sta a voi"

Arth, Jean, Chloe

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Proprio dopo le parole del barone, e non molto dopo l'uscita di Yksandr, dalla porta entrano un sergente e due donne. Sono Chloe e Tessa.
Il barone e la baronessa si voltano, mentre Violette approfitta dell'interruzione per stringersi al suo amato e piagnucolare un po' su quanto è grata agli dei che lui sia ancora vivo.
Anche donna Eunice si volta ad osservare le nuove arrivate, e riconoscendo Chloe solleva un sopracciglio: non si aspettava questo ingresso. 

"Signore, mio lord... queste donne sono qui per proporre qualcosa. Ho pensato che potessero essere utili. La signorina Chloe è la farmacista che ha aiutato così tanto con le sue pozioni e lenimenti" il sergente fa le dovute presentazioni, poi si scosta.

Il barone scruta le due donne, con aria impaziente e sbrigativa "Scusateci, signorine, ma abbiamo davvero poco tempo per queste cose"

 

Ravynne

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Le tue parole generano ancora più confusione. Qualcuno vicino a te ti guarda con aria turbata, ma altri qui e là riprendono le tue parole e le ripetono. Ben presto la folla si fa caotica e rumorosa, e le poche guardie presenti cominciano a guardarsi nervosamente. 
Il sacerdote, riemerso dal tempio, alza le mani per placare la folla mentre sua moglie gli dà il cambio con il ferito, lasciando la piazza con amarezza nello sguardo. Le sue parole di calma non sono state ascoltate...

Yksandr

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La baronessa fa un cenno di assenso, e Vivienne lascia la stanza accompagnata da te.
"Sapete dove sono le mie stanze? Nell'ala degli ospiti..." comincia a dire la donna della Rosa. Ma la notizia della morte dei suoi amici sembra davvero averla sconvolta. 
Una volta raggiunta la camera la fai entrare, e lei si siede sul letto sfatto con aria distrutta. Quasi non sembra notare la tua presenza. 

 

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Yskandr

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"Mia signora? Mi dispiace per il vostro dolore", mento senza rimorso, forse meno ipocrita di chi vorrebbe fare la fila per esprimere delle false, vacue condoglianze: almeno, io lo faccio per uno scopo. 

"Posso fare qualcosa per voi? Farvi preparare qualcosa di confortante da bere? Avete bisogno di contattare qualcuno?", provo a domandare, mentre approfitto del suo disattento dolore per guardarmi attorno e studiare la sua stanza. 

 

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Chloe

Con Arth e Jean

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Le mie parole sono sufficienti a convincere la guardia e, fortunatamente, trovo il sergente con cui ho discusso l'altro giorno all'interno del palazzo, riuscendo così ad arrivare alla sala del trono senza altri intoppi. Non presto attenzione ai presenti, come se non li conoscessi, guardandomi intorno stupita, proprio come una sempliciotta che visita una corte per la prima volta. Faccio un inchino di fronte al barone, iniziando quindi a parlare dopo la sua brusca risposta. Non siamo qui per supplicarla o per chiederle un favore, sua signoria, ma per aiutare nella battaglia contro gli orchi. Siamo entrambe cittadine di Weldon e vogliamo fare qualunque cosa in nostro potere per salvare la nostra casa. Dico all'uomo, cercando di suonare più umile del solito. Tessa è una incantatrice molto abile, stabilitasi in città da poco. Durante i nostri studi siamo state in grado di scoprire un composto che non esiterei a definire miracoloso e che pensiamo potrebbe aiutare i nostri uomini. È frutto di conoscenze risalenti ad epoche ormai perdute, che abbiamo saputo affinare e migliorare: ora siamo in grado di usarlo per molteplici utilizzi. Le chiediamo di concederci parte del suo tempo per darci modo di esporle il funzionamento della nostra scoperta, così che possa valutare se possa veramente fare al caso suo. 

 

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Arthorius Theos Azuj

A corte

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Faccio un leggero ( e volutamente dolorante) inchino al barone, quando decide di mandarmi via per dare un poco di gravitas alla situazione. Quando vedo arrivare Chloe rimango un attimo interdetto, ma se è qui ci sarà un motivo. Le faccio un inchino ( di nuovo vistosamente dolorante)

<< Vi devo la vita, alchimista: senza le vostre preziose pozioni, io e gli altri sopravvissuti non ce l’avremmo mai fatta.>> cerco di dare importanza a ciò che ho detto, come avesse un gran significato. <<Milord, in una tale situazione, anche il più piccolo aiuto può essere utile…almeno secondo il mio modesto parere.>>

 

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Jean Mantonero

A Corte 

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Sentiamo cosa ha da dire l'alchimista, mio signore. Forse il composto è il miracolo che tanto ci serve... dico accarezzando la spalla di Nicolette, a me così ostinatamente abbarbicata Forse... Forse non dovremo nemmeno scomodare il re in persona. Non ci costa niente ascoltare una proposta.

 

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A Corte

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Un po' dubbioso, il Barone comunque accoglie la richiesta di Chloe. 
"E sia, sentiamo le proprietà di questa miracolosa sostanza. Ormai abbiamo davvero bisogno di ogni briciola di energia... scusate, è ingiusto da parte mia. Siete brave cittadine della baronia, e state cercando di aiutarci. Prego"

Tessa pare nervosa, ora che ha a che fare con i "pezzi grossi", ma comunque prova a dire la sua in modo chiaro e coinciso. "Io sono un'incantatrice, mentre Chloe è un'alchimista. Assieme abbiamo lavorato per diverso tempo ad un composto che potremmo chiamare medicamentoso. Ha la proprietà di rigenerare la carne, i tessuti, i muscoli. Piuttosto in fretta. Può servire a guarire ferite molto profonde che altrimenti richiederebbero la magia divina, e di quella più rara e preziosa"

Yksandr

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"Dovrò poi contattare i familiari di Roxpaget. Ma non so come fare... se avete qualcosa di forte, credo di averne bisogno adesso. Qualcosa di alcolico" risponde mogia. 

 

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