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Capitolo 2 - Londra 1893: Il Fez Rosso Sangue


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Venerdì 10 Febbraio 1893 - ore 00:27 [sereno]

Gli amici aprirono la porta della cabina guardando il corridoio. 

Più avanti, nei pressi del passaggio che portava verso l'altra carrozza passeggeri e verso le carrozze ristorante e bar, una donna era seduta a terra appoggiata alla parete del vagone reggendosi la testa con una mano. Il conducente era chino su di lei e le stava facendo aria con un foglio.

Frattanto anche altre porte erano state aperte.

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Venerdì 10 Febbraio 1893 - ore 00:27 [sereno]

"Stavo tornando nella mia stanza quando ho visto un uomo nero con le ali da pipistrello e braccia distorte: era orribile!" disse la donna sconvolta "io ho urlo e lui si è appiattito ed è sparito!"

"Stia calma signora, sarà stato un gioco di ombre" intervenne il capotreno "ho già mandato qualcuno a controllare le altre cabine"

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Capitano Roderick Barrington

Il capitano diede uno sguardo d'intesa al dottore, passandogli il libro, poi chiese calmo alla donna, tentando di mantenere un tono di voce fermo e tranquillo "Venga con me, signora. È possibile farle una tazza di the, intanto, per calmarla?"  chiese al capotreno: il tipico rimedio inglese a qualsiasi cosa, un caposaldo.

Offrì una mano alla donna, cercando di accompagnarla al vagone bar. Forse, facendola calmare, la donna avrebbe spiegato meglio cosa avesse visto.

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Docteur Saroch

"Suggerisco che la signorina rientri nella propria cabina, dove era diretta, senza indugi. Abbia fiducia nel Capitano, mademoiselle, si lasci accompagnare. A proposito, io sono il Docteur Saroch. Prima di andare, potrebbe indicarmi dove ha visto questo essere, signorina? Talvolta trasfiguriamo le nostre paure e per risolvere il trauma occorre identificare l'origine primaria di quanto ci è parso di vedere."

Le ipotesi che si affollavano nella mente del Dottore non gli lasciavano tregua, non sapeva nemmeno decidere quale fosse la più funesta. Se l'essere avvistato era reale, poteva essere uno dei turchi, il Barone, oppure lo sventurato marito con il fez in testa... oppure ancora qualcosa d'altro.

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Venerdì 10 Febbraio 1893 - ore 00:28 [sereno]

Quando la donna alzò lo sguardo alle gentili parole del capitano, i compagni la riconobbero era la serva dei russi, che stava sempre al tavolo di fronte a loro e che alloggiava nella cabina con la Macgregor

Fu proprio la giornalista ad uscire ed a accorrere "Karla, come stai? Ma cosa è successo?" chiese subito

Un'altra cabina si era aperta, quella che ospitava il servitore di Menkhap e l'altro servitore dei Russi. Il primo rimase sulla porta ad osservare mentre il secondo si diresse ad una delle porte dove alloggiavano i dignitari della terra dello Tsar, bussando ed entrandovi.

La porta della cabina dei Mayer, come quella del turco erano invece rimaste chiuse

Sentite le parole del medico anche la Macgregor fu d'accordo "Sì andiamo in cabina, magari uno dei presenti si offrirà per portare un the"

"Ha detto che ha visto muoversi verso la carrozza bar e ristorante" rispose il capotreno alla domanda del medico "Ma ho mandato a controllare e non c'è nessuno."

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Docteur Saroch

"Bene, allora non resta che procurare un tonico alla signorina... e verificare se è tutto in ordine nelle cabine le cui porte non si sono aperte nonostante il trambusto. Credo che le spetti sincerarsi delle condizioni dei passeggeri, monsieur.Un trucco per ottenere lecitamente che il capotreno indagasse nella cabina della coppia in cui dimorava l'uomo con il fez. Il timore del medico era di trovarsi di fronte al peggiore degli epiloghi.

Modificato da PietroD
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Capitano Roderick Barrington

"Venga, signora." continuò Barrington, offrendo la mano e guardando anche Miss Mac Gregor per ricevere supporto.

"Miss Mac Gregor, aiuti Karla per cortesia. Intanto io darò un'occhiata." le disse, nel mentre attese che il capotreno si recasse verso le cabine dei passeggeri ancora chiuse. Quale miglior scusa per dare un'occhiata.

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Venerdì 10 Febbraio 1893 - ore 00:30 [sereno]

"Sono le cabine dei nobili russi, di un gentiluomo turco e dei signori Myers" rispose il capotreno "vado subito"

Il capotreno seguito da Roderik si recò alla prima cabina ove rispose Pyotr Trubosky, il nipote del conte che aveva parlato due sere prima con Amelia: l'uomo si accertò velocemente degli avvenimenti e poi chiuse la porta. Alla seconda cabina, rispose il servo dei nobili che poco prima vi era entrato: questi chiuse la porta alle sue spalle e confermò che il conte russo era stato informato, per poi rientrare nella sua cabina che condivideva con il servo di Menkaph

Di seguito alla porta successiva rispose proprio il turco che informatosi della vicenda e dello stato della donna, disse che avrebbe parlato lui con i cogniugi Myers dato che non voleva che la cagionevole salute del signor Scott peggiorasse e, lasciata la stanza, andò alla cabina affianco dove bussato vi entrò quando Elisabeth ebbe aperto la porta.

Intanto la signora Karla Minkoff era stata riportata in cabina e con le cure del dottor Saroch e della reporter si stava riprendendo "E' stata un'esperienza orribile" disse solo

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Capitano Roderick Barrington

Dopo aver fatto il giro con il capotreno, l'ufficiale si avvicinò ad Amelia, cercando di parlare con lei e George privatamente.

@shadizar @Ghal Maraz

Spoiler

"Ormai sono tutti svegli...Ma forse potrebbe essere la nostra occasione. Se aspettassimo mezz'ora e provassimo a bussare ai Myers?"

 

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Docteur Saroch

"Dunque ora chiuda gli occhi e provi a riposare. Visualizzi paesaggi sereni, quelli dell'India ad esempio a me hanno sempre dato grande forza d'animo e serenità. A lei consiglierei invece un bel prato montano. Domattina sarò di nuovo da lei per sincerarmi che vada tutto bene."

Il dottore provò ad accomiatarsi, ormai pareva non esserci molto da fare e cominciava a sentire il bisogno di dormire anche lui. Sarebbe passato però a chiedere al Barone cosa ne pensasse di quella apparizione.

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Amelia Meadowcroft 

Amelia senti bussare alla cabina e solo dopo essersi sincerata si trattasse del capitano apri' la porta. Non saprei. Se hai visto qualcuno entrare a parlare con loro prima dovremmo accertarci che esca.

E poi con che scusa ci mettiamo a rovistare in giro se loro sono presenti?

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Venerdì 10 Febbraio 1893 - ore 00:50 [sereno]

Il treno proseguiva la sua corsa nell'oscurità della notte attraverso le colline Ungheresi dirigendosi verso il confine col regno Serbo, Croato Sloveno.

I passeggeri erano ormai tutti rientrati nelle proprie stanze, e un collega del capotreno aveva riportato notizia che non si fosse trovato nulla: in quel momento i vagoni bar e ristorante erano vuoti

La Minkoff, grazie alle cure del dottore si era addormentata e la MacGregor, prima di chiudere la porta della cabina, aveva promesso di avvertire Saroch in caso di problemi.

Solo il capotreno restava, come ogni notte, seduto sul suo scranno a presidiare il corridoio.


@all

 

Modificato da AndreaP
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Capitano Roderick Barrington

"Attendiamo che tutti tornino in camera e bussiamo, parliamo con loro...Non è necessario che rovistiamo, basta giusto un'occhiata. Andrei anche a ricontrollare dove la donna ha visto quella...presenza..." rispondo ad Amelia, l'ultima parola con un tono ambiguo, più...Interessato che atterrito o dubbioso...

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Docteur Saroch

Visto lo stato della donna, il dottore francese non aveva voluto approfittare dell'occasione per rivolgere domande sui suoi datori di lavoro che riteneva potessero tornare utili al gruppo. Tuttavia, in coscienza, non poteva dispensarsi totalmente dal farle, per tanto prima di accomiatarsi dalla giornalista chiese a che ora fosse solita la serva prendere servizio al mattino, di modo da poterla 'visitare' con congruo anticipo senza alterarne le consuetudini.

Avrebbe finto di indagare su abitudini dei suoi datori di lavoro che potevano averla 'avvelenata' fino a provocarle allucinazioni: ad esempio, se erano soliti fumare in sua presenza, tabacco o altro; consumare tisane peculiari; consultare vecchi libri che potevano esalare spore ospitando muffe nelle rilegature di pelle... 

C'era solo da lasciar passare la notte sperando di non vivere ulteriori inconvenienti.

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Venerdì 10 Febbraio 1893 - ore 01:10 [sereno]

"Molto prima che io mi alzi" rispose la MacGregor "penso prima delle 6:30. Va a parlare con i cuochi per la colazione della padrona e poi aspetta le 7:30"

Finalmente anche Saroch raggiunse gli altri nelle loro cabine comunicanti. La calma era totalmente tornata nel vagone, e il corridoio, fatto salvo il capotreno, era vuoto. Dagli scompartimenti non si udivano rumori. 

I compagni ora potevano decidere come agire

@all

Spoiler

Per vostra comodità rimetto la mappa degli scompartimenti

Mappa
https://drive.google.com/open?id=13yJ1QnXCYjUQDiGPHbWzyn9AZT_vkJRr&usp=drive_fs

 

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