Vai al contenuto

[Cyberpunk2020] Cuori Smarriti -Reloaded-


Mezzanotte

Messaggio consigliato

Mentre lascio il condominio e raggiungo il maxi market tengo occhi ed orecchie aperte per captare il maggior numero di informazioni possibili. Nel frattempo rifletto ancora sulla trasmissione radio e sul suo significato. A questo punto sono certa che abbiano tenuto segreta la mia fuga, altrimenti... beh, c@zzo la notizia sarebbe trapelata fin da subito.

Nel maxi market vado per prima cosa nel reparto abbigliamento, se c'è. Cerco un pantalone stile cargo, una felpa con cappuccio ed una maglia aderente a maniche lunghe. Tutto rigorosamente in nero, in modo da poter nascondere delle eventuali macchie da sangue. Cerco anche dell'intimo sportivo.

Poi vado a cercarmi uno shampoo\bagnoschiuma, un grosso asciugamano da poter usare tipo accappatoio e qualcosa di già pronto per la cena.

Non ricordo nemmeno l'ultima volta che mi sono fatta una vera doccia.

Spoiler

Cerco di andare sul più economico possibile, dimmi cosa trovo ed il prezzo e ti dico cosa prendo effettivamente.

 

Link al commento
Condividi su altri siti


  • Risposte 525
  • Creato
  • Ultima risposta
Spoiler

Pantalone cargo 40

Felpa con cappuccio 30

Maglia aderente maniche lunghe 20

Intimo sportivo 30

tot: 120 (puoi dimezzare i prezzi se scegli capi ordinari, colori sgargianti, niente cappuccio, meno tasche. Sarai anche un po' meno 'figa'.)

Necessario per lavarsi 20

E dato che hai rifiutato la pizza con Tilly devi pure mangiare. Il pasto più economico è una confezione di kibbie da 5 eurodollari.

Inoltre noti una confezione di Pelle Spray (50 eurodollari) che potrebbe rattoppare la copertura dei tuoi arti.

Ti ricordo che hai 200 E$ in contanti e forse qualcos'altro nel chip che hai fregato alla guardia arasaka.

 

 

Link al commento
Condividi su altri siti

Fai i tuoi acquisti e torni al Bayview. Mangi il kibbie e ti stendi sul letto. Immagini il sole affogare nella baia e tingere il mondo di rosso. Sei terribilmente stanca ma libera. Sai che la vera sfida comincia ora. Hai molti nemici e puoi fare affidamento solo tu te stessa. Ti addormenti di colpo e sogni tuo padre attaccato ad una macchina che lo tiene in vita. E tua sorella.

Domani ti chiederai se volevi davvero ucciderla, da bambina.

Speri di non scoprirlo mai.

Sharon Metzel

Spoiler

è mezzogiorno ed ha un uomo fra le gambe.

Il suo nome è Alfredo.

Sa che è solo un nome d'arte, diciamo così, e non le importa.

Lo ha salvato da un brutto giro di droga, spacciatori e trafficanti d'organi.

Lo sta facendo disintossicare.

A salvare la vita del gigolò non sono state le capacità amatorie, ma il colore di occhi che le ricordano suo padre.

Periodicamente, puntuale come un orologio atomico, lo va a trovare nel loft in cui lo ha rinchiuso e lo scopa selvaggiamente.

Non è colpa sua se gli hanno innestato i geni di un qualche super-predatore che va in calore una volta al mese.

Il telefono squilla. Non vuole saperne di smettere. Il comunicatore apre il canale anche se lei non vuole, attraverso l'impianto mastoidale. Non può lasciare il mondo fuori dalla sua camera da letto per sempre.

Affonda le dita negli splendidi capelli ricci del suo amante e gli solleva la testa per distorglierlo dal suo intimo pasto. Lasciarlo continuare gli impedisce di pensare razionalmente. Perciò lo bacia teneramente in bocca per chiedergli scusa, anche se ha ancora il suo sapore sulle labbra.

"Stamattina hanno accoltellato mio padre"

"Gesù, è terribile!" poco ci manca che lui si metta a piangere.

Ma non le dispiace quella fragilità. Lei è abbastanza forte per entrambi.

"Papà è un combattente, e c'era un bravo medico con lui quando è accaduto: dicono ci sono discrete possibilità che se la cavi"

"Devi andare da lui Sharon. Stargli vicino."

Lei scuote la testa

"Mia sorella è fuggita dall'ospedale. Moriranno molte persone."

"Hai una sorella?"

Già, non parlano molto durante i loro incontri.

"Sorellastra. Madri diverse."

Si alza drappeggiandosi il lenzuolo di seta attorno alla vita. Dove saranno volati i vestiti? Recupera le mutande di pizzo nero dalla lampada Luigi XVI.

"E come è?"

"Pazza. Ti spiace aiutarmi a cercare il reggiseno? Credo sia finito sotto il letto."

"Intendevo se ti somiglia"

Ammette di pensarci, per qualche istante. In fondo hanno lo stesso padre e diversi geni in comune.

Poi lo specchio cattura la sua immagine nuda. Flessuosa come un giaguaro. La visione termica di un cobra. In controluce studia le sfumature infrarosse delle sue mani palmate modello Biotechnica, una delle ultime aggiunte.

"No. Non direi" conclude alla fine "lei è tecnologia obsoleta."

"Trovato!"

Alfredo sventola in aria il suo reggiseno, come un trofeo.

"Dammelo."

"No. Voglio venire con te. I tuoi gorilla mi tengono prigioniero da mesi. Qui dentro sto per impazzire."

Lo inchioda sulla moquette in un battito di ciglia, ma frena la sua caduta, per non fargli troppo male. Gli si siede a calvacioni sul petto e si gode per un po' i suoi tentativi di resistenza.

La libertà è un valore sopravvalutato.

Lei sarebbe felice di rimanere segregata in quella stanza, con lui, per sempre.

è controvoglia che interrompe quel gioco.

"Lo so che è dura, mmmh? Ma ho bisogno di saperti al sicuro."

Una bella, umida leccata sul collo. Lo sente rabbrividire. La sua lingua è quella di un grosso felino, ruvida come una raspa.

"Mia sorella è pericolosa. Abbiamo vecchi conti in sospeso."

"E poi lo sai cosa si dice in questi casi"

Ultima occhiata allo specchio. Zanne balenano nella sua immagine riflessa.

Ci vuole un mostro per fermare un mostro.

 

 

 

*toc, toc*

Ti svegli la mattina dopo e nessuno vuole torturarti, iniettarti droga che ti fa star male nelle vene.

Una bella sensazione.

*toc, toc*

E qualcuno bussa alla porta.

Deve essere Tilly.

Magari ti porta la colazione in camera.

Sei contenta di non averla ammazzata.

Ancora.

 

Link al commento
Condividi su altri siti

Nonostante la stanchezza, prima di addormentarmi, non riesco a non farmi una lunga doccia. Era da troppo tempo che non ne facevo una e non sopportavo più di avere addosso il merd@so odore di quel f@ttuto istituto. Una volta finita mi asciugo il corpo, mi infilo l'intimo appena comprato e mi addormento. 

Sognare è una merd@! Il mio cervello ha la brutta abitudine di farmi sognare le parti della mia vita che odio di più. Prime tra tutti il risveglio dopo l'incidente e Sharon, anche se non ho mai capito il perché di quest'ultima. Sognare è come andare a vedere un film sapendo che quel film è una merd@ e che finirà di merd@, senza poter neanche lasciare la sala. 

In ogni caso questo è il miglior risveglio che abbia avuto da un bel po' di tempo a questa parte.

Nello scendere dal divano-letto prendo il coltello e la pistola che avevo nascosto, insieme al resto dell'equipaggiamento, sotto le lenzuola. Forse è Tillie, forse no. E per come vivo io è la paranoia a tenermi in vita.

Mi avvicino alla porta a piedi scalzi, senza far rumore e spio rapidamente dallo spioncino, se c'è. Poi solamente dopo essermi appoggiata al muro di fianco la porta esclamo: Si? Chi è? domandare chi è mentre si resta in piedi davanti la porta è un buon modo per farsi sparare attraverso di essa.

 

Spoiler

Ok, mi ha un pelo disturbato lo spoiler su Sharon :V

 

Link al commento
Condividi su altri siti

E' la prima volta che vengo chiamata con il -san.
Mi domando chi sia e cosa voglia l'uomo. La Yakuza? però l'uomo sembra più un dipendente di una qualche corporazione o che so.

Tessa Mertzel!? Non conosco nessuno con questo nome.

Lentissimamente armo la pistola, non mi piace la facilità con la quale mi hanno trovata.

Link al commento
Condividi su altri siti

"Prego, Tessa-san. Meglio farmi entrare, si? Importante. Altrimenti Watanabe molto spiacente ma deve informare padrona di casa, molto graziosa signorina Lake, di grave pericolo che lei corre ospitanto persona così pericolosa"

"Watanabe spera Tessa-san capisce. Molto serio, eh?"

"Solo parlare. Niente violenza, grazie."

Estrae dal taschino del completo da impiegato un biglietto e lo porge alla porta chiusa, con un inchino.

Link al commento
Condividi su altri siti

Niente violenza, eh? Hai sbagliato persona allora... penso con un ghigno mentre mi decido ad aprire la porta.
Se lo uccido per impedirgli di parlare o se lo lascio semplicemente andare da Tillie il risultato rimane lo stesso. Ormai farlo entrare non mi costa nulla, tanto i danni sono già stati fatti.

Lo osservo per alcuni istanti mentre è inchinato, cerco di capire se è armato o meno poi prendo il biglietto da visita con la stessa mano con cui impugno il coltello. So che esiste tutto un rituale dietro lo scambio dei biglietti da visita secondo la cultura giapponese, ma non mi importa. Non mi piace essere minacciata.
Leggo rapidamente il biglietto da visita e poi lo lancio con disinvoltura verso il tavolino alle mie spalle. Lo faccio entrare e poi chiudo la porta alle sue spalle. Mi comporto con naturalezza ma sono pronta a scattare, come una molla tesa, nel caso lui tenti qualcosa.

Vado a sedermi su una delle sedie accanto al tavolino, accavallo le gambe e poggio le armi davanti a me. 

Perché è qui? poi resto ad osservarlo in silenzio, senza invitarlo a sedersi. Non mi sono dimenticata di essere solo in intimo, ma al momento per me questa è solo un un'opzione in più per metterlo a disagio.

Spoiler

Cosa dice il biglietto? Poi dimmi anche direttamente se so qualcosa in merito appunto a quello che c'è scritto.

 

Link al commento
Condividi su altri siti

L'ometto non sembra armato e molto difficilmente potrebbe passare per una minaccia. Ma magari l'effetto è voluto.

Il biglietto dice: Watanabe Eiji, EH&M, Eiki, Hubbard & Marabu Legal Services. E c'è il disegno di una donna bendata che regge una spada e una bilancia in ogni mano.

Il nome dello studio legale non ti è nuovo. Sì, è il posto dove lavorava l'ex di Tillie. Prima del suo disastroso tentativo di volo.

Watanabe ti osserva con orrore quando lanci il suo biglietto sul tavolino. Il suo sorriso diventa grottesco. Non capisci bene se per la violenza che hai inflitto al suo biglietto da visita, o per la biancheria che stai ostentando sotto i suoi occhi.

Un popolare luogo comune vede gli impiegati giapponesi come pervertiti molestatori ossessionati dall'intimo femminile.

"Lavoro. Mio cliente dice aiutato Tessa-san"

"Ora aiuta ancora. Tessa-san in grande pericolo, sì? Molti pochi amici. Non è bene. Anche Watanabe. Infatti è qui."

Sorride ancora di più.

Deve essere umorismo alla giapponese.

Link al commento
Condividi su altri siti

Quando il finto sorriso dell'uomo si deforma rispondo a mia volta con un ghigno inquietante.

Watanabe Eiji... guardo l'ometto "Mio cliente..." quindi è uno dei soci?
Qualcuno che mi ha aiutata in passato? cerco di capire a chi possa riferirsi ma invano.

Oh, in grande pericolo? che novità!
Molti pochi amici? Quando mai ne ho avuti.

Chi è il suo cliente? in realtà non mi aspetto che mi risponda, so come funzionano tutte quelle stronz@te da avvocati.
Continui gli dico dopo avergli lasciato il tempo di rispondere, o non rispondere, alla prima domanda.

Mi domando se parli in questo modo solo per mettere a disagio gli interlocutori e per sviarli.

Link al commento
Condividi su altri siti

Guardo l'uomo con fare torvo. L'idea di salire in una macchina sconosciuta appartenente ad un tizio di cui non so neanche il nome non mi piace.
Oh, non mi piace manco per il c@zzo.
Ma suppongo che sia l'unico modo per saperne di più, se escludo la possibilità di far del male al qui presente Watanabe.

Alzandomi dalla sedia gli faccio segno di uscire.
Aspetti fuori mentre mi preparo gli dico mentre la mia voce rimane atona.

Non lo faccio uscire perché ho problemi nel vestirmi davanti a lui, più semplicemente non voglio che sappia esattamente quante armi ho addosso. Anche se le ha già viste quasi tutte.

Quando esce chiudo la porta e mi vesto. Indosso la maglia aderente con la felpa nera sopra, poi mi infilo i pantaloni cargo neri e le scarpe. Infilo la pistola nei pantaloni dietro la schiena e la copro con la felpa, il caricatore nella tasca anteriore sinistra del pantalone e le due granate nelle due tasche posteriori. Infilo alla fine il coltello nella tasca ventrale della felpa, so che sarà facile individuarlo ma lo voglio a portata di mano.

Poi raggiungo il giapponese e mi chiudo la porta a chiave alle spalle.
Lo seguo senza dirgli nulla.

Link al commento
Condividi su altri siti

Spoiler

Quindi porti coltello, pistola + 1 caricatore extra e due granate flashbang.

Il giapponese ti conduce ad una macchina, un comunissimo taxi. Watanabe sale dietro con te e il veicolo parte subito dopo, senza che l'avvocato dia istruzioni.

Imboccate la strada che esce dal quartiere.

Link al commento
Condividi su altri siti

Salgo a bordo del taxi senza dire una parola. Immagino che una vettura più appariscente darebbe nell'occhio in questo quartiere.
Una volta nell'auto non dico una parola e rimango in silenzio. Studio con attenzione la strada e cerco anche, per pura paranoia, di scoprire se qualcuno ci segue.

Spoiler

Mi ero dimenticato lo spoiler :V
Comunque porto tutto tranne la torcia, lì. Quindi anche le manette, di cui mi ero dimenticato. Tanto ho ventimila tasche ora.

 

Link al commento
Condividi su altri siti

Per gran parte del tempo cerchi di scorgere traccia di fantomatici inseguitori scrutando la strada riflessa negli specchietti del taxi, ma il traffico è così caotico che ad un certo punto ci rinunci. Stai andando all'incontro, sulla loro macchina. Perché dovrebbero farti seguire? Ma non devi ripeterti la lista dei tuoi nemici che ogni giorno si fa più lunga e variegata.

Lasciate il centro città e vi inoltrate in South Night City, lo sprawl cresciuto attorno al nuovo porto della baia di San Morro, posto pesantemente industrializzato pieno di case cadenti della fine del secolo scorso. Hai sentito che è un brutto luogo dove sentirsi male: di notte qui le ambulanze non vengono.

Il veicolo ora percorre teorie infinite di magazzini, la maggior parte sembra abbandonata. Quello avanti a cui vi fermate sembra sbarrato, ma appena il tassista spegne il motore una saracinesca si alza. Ne escono tre figure armate che corrono nella vostra direzione. Sono poco più che bambini armati di AK e per un attimo ti sembra di essere tornata in un paese del terzo mondo.

Watanabe esce e si lascia perquisire senza discutere. Poi arriva il tuo turno. Uno dei mocciosi indica con la bocca del fucile il tettuccio del taxi. Vuole che tu ci metta le mani sopra.

 

Link al commento
Condividi su altri siti

Mocciosi e Kalashnikov, una mistura esplosiva dal sapore agrodolce... nel vedere i bambini inizio a mordermi, quasi a sangue, il labbro senza accorgermene.
Non ho bisogno neanche di pensarci prima di prendere la mia decisione. Mi rendo conto da sola che finirà nel sangue o andrà comunque tutto a putt@ne. Ma, non riesco proprio a farcela a farmi perquisire e disarmare da loro.

Prudente o solo paranoica non cambia nulla. Non so nulla di 'sto Watanabe e del suo fantomatico cliente. Perché dovrei fidarmi? Non sono stata neppure io a richiedere l'incontro. Certo, se avessero voluto nuocermi ci sarebbero stati modi più semplici... eppure... no! Non c'è nulla al momento che potrebbe spingermi ad entrare lì dentro disarmata. 

Siamo in stallo dico all'altro giapponese mentre guardo i tre davanti a me. Non faccio nessun movimento sospetto e lascio le braccia rilassate lungo i fianchi. Per mia esperienza i bambini soldato si innervosiscono più facilmente degli adulti, sono più facili da provocare e più imprevedibili. Quindi per il momento non faccio nulla che possa preoccuparli. 

Il suo cliente è un ingenuo se crede che mi farei disarmare pur di incontrarlo. 

 

Spoiler

Non pensavo di certo di poter essere seguita dai tizi di Watanabe e co. :V Anche perché se 'sti tizi hanno scoperto dove si trova Tessa così facilmente anche altri potrebbero averlo fatto.

Comunque descrivimi meglio i bambini. Sembrano più appartenenti ad una gang o più dei bambini soldato? Sembrano\si comportano come se fossero stati addestrati in maniera decente? Che impressione mi danno in generale e che hanno oltre gli ak.

 

Link al commento
Condividi su altri siti

"Nessuna paura. Tessa-san, tutto normale, sì? Lui prudente. Cosa buona, eh? Niente di male. Poi ridanno cose. Prego." il giapponese cerca di smorzare la tensione. Dall'ampiezza del suo sorriso capisci che è terrorizzato dall'idea che tu possa opporre resistenza.

Due dei ragazzini sembrano medio-orientali, l'altro è caucasico. Non devono avere più di 14, 15 anni. Gli AK sono fucili antiquati ma letali, sopratutto a distanze così ravvicinate, e i mocciosi li maneggiano con disinvoltura. Indossano mimetiche e oltre a quello ostentano grossi coltelli gurka ed uno porta il machete.

"Per disarmarla veramente i miei bambini dovrebbero ucciderla, signorina Metzel. Non li costringa a farlo." Un uomo non più giovane, la pelle del volto rovinata e gli occhiali tondi, emerge dal buio del magazzino. Lo scortano altri due mocciosi armati che ti puntano contro i kalshnikov e fanno scattare le sicure, mentre lui si appoggia ad una ragazzina con gli occhi azzurri e la bandana rossa, in mimetica e ak.

"Si lasci perquisire. Lo considererò un gesto di buona volontà per i nostri accordi futuri."

L'uomo parla lentamente, con un forte accento straniero, ma di cui non riesci ad individuare l'esatta provenienza.

 

Link al commento
Condividi su altri siti

Quando l'uomo entra in scena non riesco a non rispondere alle sue parole con una lunga risata.
Io non sto costringendo proprio nessuno a fare nulla, al contrario suo dico con fare derisorio dopo essermi calmata.

E' lei quello che ha preteso l'incontro. Mi ha minacciata e ha preteso che io la incontrassi al buio, senza darmi la minima informazione. Ed ora vuole mie armi? il mio volto si trasforma in un ghigno malvagio. Scuoto leggermente la testa, man mano che parlo la voce si fa sempre più roca e sussurrante.

Non ho ancora ucciso nessuno, ecco il mio gesto di buona volontà. Il suo invece dov'è?

Dice di voler fare affari? FANTASTICO. Allora se vuole le mie armi deve darmi qualcosa in cambio, Mister X.

Link al commento
Condividi su altri siti

"è ancora viva. Le sembra poco?"

L'uomo si china per annusare i capelli della ragazzina a cui si appoggia. C'è qualcosa nei suoi gesti. Una confidenza che ti mette profondamente a disagio.

"Ha sentito il mio avvocato: le verrà restituito tutto ad incontro finito. Non si tratta di qualcosa di negoziabile."

Il ragazzino più vicino si mette il fucile a tracolla e allunga le mani verso di te.

Link al commento
Condividi su altri siti

L'eccessiva confidenza dell'uomo mi suggerisce che forse sto ignorando qualcosa. Sposto lo sguardo tra i ragazzini riesaminandoli per poi spostare lo sguardo sui dintorni e sui tetti dei magazzini che ci circondano. Anche l'ira di prima va piano piano scemando, mentre mi focalizzo.

Raddrizzo la schiena e faccio schioccare le ossa del collo.
Lei sembra troppo abituato a pretendere ed io non riesco proprio a chinare il capo dico alzando le spalle.
A quanto pare ho ragione, comportarsi bene non serve mai ad un c@zzo...

L'accettare ora, oltre a dimostrare debolezza, significherebbe ammettere la sua posizione dominante. E con un tale svantaggio sarebbe impossibile intavolare una qualsiasi negoziazione. A quanto pare tutto si riduce a chi piscia più lontano. Mi domando improvvisamente perché ho seguito Watanabe invece di fargli un buco in fronte e rimettermi a letto.

Mentre mi preparo ad accogliere il bambino soldato passo la lingua sulle labbra inumidendole. 

Spoiler

Posso capire se i bambini sono in qualche modo "potenziati"?
Non vorrei che finisse a mazzate e sangue un'altra volta, ma non riesco ad immaginarmi Tessa che a sto punto fa "vbb, perquisitemi" :V
Se i tizi si fossero presentati in modo diverso si sarebbe fatta disarmare fin dall'inizio.

Perché mi ritrovo costantemente ad aspettare che la gente si avvicini? xD
Comunque, se il tizio mi tocca provo a fargli una presa ed a bloccarlo. Allo stesso modo scatto se l'uomo da qualche comando ai bambini, anche se lo fa in qualche lingua che non capisco. 

Osservo meglio l'uomo cercando di coglierne qualche particolare in più.

 

Link al commento
Condividi su altri siti

Archiviata

Questa discussione è archiviata ed è chiusa alle risposte.


×
×
  • Crea nuovo...