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[Cyberpunk2020] Cuori Smarriti -Reloaded-


Mezzanotte

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Crollo sulle ginocchia con la testa leggera ed il battito che inizia a farsi sempre più irregolare, "Vai a farti fottere" vorrei sibilarle ma dalla mia gola non esce alcun suono. Dopo neanche un minuto che sono stesa al suolo i miei polmoni iniziano ad implorare per l'ossigeno che manca loro. I polmoni affamati d'aria iniziano a bruciare come se andassero a fuoco per davvero, mentre il mio corpo istintivamente annaspa alla ricerca d'ossigeno.

La donna mi fissa ed io non posso far altro che fissarla a mia volta mentre lentamente e dolorosamente la vita mi abbandona. Noto con sarcasmo come la situazione sia invertita rispetto a quasi vent'anni fa quando ero io a specchiare i miei occhi nei suoi, mentre le stringevo la gola con le mani. Ironico. Ma lei lottava debolmente e si agitava terrorizzata, io no... non che potrei farlo in ogni caso, paralizzata come sono. 

Dai miei occhi traspare una singola espressione: Rabbia. Rabbia per il metodo subdolo che ha utilizzato Sharon. Rabbia per il Signore degli Orfani che mi ha utilizzato come una pedina. Rabbia per la Storm. Rabbia per non essermi presa il mio divertimento con Tillie.

Alla fine muoio, o così credo.

~~~

Mi metto a sedere mentre il televisore cattura immediatamente la mia attenzione. Solo ora faccio il collegamento con le voci arabe che ho sentito ed il corpetto esplosivo del nero, non che fosse un collegamento difficile ma è accaduto tutto troppo in fretta per fermarmi a riflettere.

Poi le parole della donna mi riscuotono «Il mio secondo più grande fallimento, a quanto pare...» dico correggendo la donna con voce atona.

«Perché respiro... di nuovo?» domando semplicemente portandomi una mano alla gola.

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"Papà" risponde semplicemente Sharon.

Fa una lunga pausa e sembra assorta nella contemplazione di una marca di preservativi pubblicizzata alla tivvù.

"Un po' di tempo fa ho tirato fuori dai guai un ragazzo, solo perché mi piacevano i suoi occhi" aggiunge di punto in bianco.

"Ora lo tengo rinchiuso da una parte e me lo scopo quando ne ho voglia"

il volto di tua sorella viene attraversato da un lieve sorriso

"Devo ammettere che accade piuttosto spesso ultimamente"

Sullo schermo cercano di venderti cibo per cani.

"Credo si sia innamorato di me, Tessa"

"Ed è buffo, perché lui per me era solo una scopata"

"Immagino sia un difetto di famiglia. Mai fatte buone azioni, pessima boy scout. Volevo solo portarmi a letto un bel ragazzo, tutto qui."

"Ci sono giorni che mi guardo allo specchio e non so chi sono"

"Ho cambiato troppe cose"

"Potrei avere il dna di un tyrannosaurus rex dentro"

"Se non te ne sei accorta uccido persone accarezzandole. Ho mani palmate, la vista di un'aquila e gli artigli, Tess!"

"A volte mi siedo sul cesso ed ho paura di deporre le uova."

"Io non so chi sono, ma lui sì."

Depone il tablet sul letto.

C'è la foto di un tizio sullo schermo. Pestato a sangue, fra energumeni incappucciati.

Sembra un fotogramma di quei simpatici filmini dove la gente viene sgozzata davanti ad una videocamera, dopo un delirante proclama di quanto dio è grande, e giusto, e vuole morti tutti quelli che la pensano diversamente.

Tua sorella inspira profondamente.

"Credo farà bene anche a te salvare qualcuno, una volta tanto"

"Ora che sei morta puoi iniziare una nuova vita"

 

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Schiocco la lingua nel sentire la risposta, un po' seccata per aver ricevuto una risposta parziale. Non mi ha detto il perché sono qui, ma sono ancora viva e soprattutto nessuno sembra sul punto di ficcarmi in testa il casco per la braindance... suppongo di non potermi lamentare.

Poi inizia a parlare della sua vita sentimentale, non mi interessa manco per il c@zzo ma suppongo voglia arrivare da qualche parte con le sue parole. Quindi resto in silenzio ad ascoltarla e studiarla in attesa di scoprire il punto di arrivo della discussione.

Raccolgo il tablet alzando un sopracciglio per quello che vedo, alzo lo sguardo nuovamente sulla donna lasciando scivolare con noncuranza il tablet sulle gambe. 

Inclino leggermente il capo a sinistra «Cosa dovrebbe significare?» inizio a dire con voce atona «Prima mi date del mostro e poi volete che uccida per voi?» domando senza riuscire a mascherare il sarcasmo «Perché non togliermi di mezzo e basta? gli uomini per risolvere una situazione del genere li avete...»

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"Abbiamo gli eroi che ci meritiamo" è la sibillina risposta di tua sorella.

"A parte questo sei viva perché è quello che voglio io. Hai troppe cosa da farti perdonare prima di finire all'inferno"

Accenna alla porta della camera.

"Non è chiusa e non troverai guardie a fermarti"

Poi con l'indice si piecchietta l'attaccatura del cranio

"Ma questo non vuol dire che tu sia libera"

Imitandola ti tocchi la nuca e con orrore tasti un grosso cerotto nella zona che ti ha indicato.

 

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Scoppio in una piccola e silenziosa risata, scuotendo il capo, quando mi dice che ho troppe cose da farmi perdonare.

Mi tasto la nuca con attenzione cercando di percepire ogni dettaglio della ferita «Ci avete infilato anche un microesplosivo nel caso io faccia i capricci?!» commento con evidente ed ostile ironia.

«Non farò quello che vuoi solamente per le minacce e per gli occhi dolci...» dico seria mentre mi scopro dal lenzuolo. Studio le braccia e le gambe, in particolare quelle bioniche passando le mani sui fori di proiettile. Poi rialzo lo sguardo sulla donna sedendomi sul bordo del letto con le gambe nel vuoto.

«Ne ho abbastanza di stanze di merda tutte così e della sensazione della carta sulla pelle...» dico cambiando totalmente discorso «C'è qualcosa che posso mettermi o mi tocca andare in giro con il culo al vento?»

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"Vedo che sei esperta di politiche aziendali" commenta compiaciuta Sharon.

"Considerala un'assicurazione per essere sicuri che non morderai la mano dei tuoi nuovi padroni"

"Le regole sono semplici: se cerchi di sparire, muori."

"Se ti metti ad uccidere e torturare persone senza permesso, muori"

"Comportati bene, e magari ti daremo qualcuno con cui sfogarti ogni tanto. Gente che ci sta sulle palle non manca."

"Ma il punto è: non sei più te quella che decide chi vive e chi muore. Sono io".

Sharon si alza, sistemandosi le pieghe del tailleur.

"Ti faccio portare dei vestiti. Tu nel frattempo studiati il dossier del nostro tecnico"

"E, ah, hai un referente. Lo conoscerai presto. La carica esplode se ti allontani più di cinque chilometri da lui"

Sta per uscire dalla stanza quando si volta per un'ultima volta e non senza soddisfazione aggiunge:

"Se non lo hai ancora capito ora sei tu la mia puttana"

Ti lascia sola prima che tu possa protestare, una bomba nella testa e la pubblicità di una crema di bellezza fatta con feti di bambini clonati alla tivvù.

A chiederti se è questo mondo a meritarti, o se sei tu a meritare lui.

 

CUORI SMARRITI - FINE

Spoiler

Bene Latarius, sono felice che siamo arrivati in fondo! Grazie, sei stato un ottimo giocatore, con una costanza mirabile.

Ti sono grato anche per avermi aiutato a saggiare lo scenario che avevo scritto e a suggerirmi spunti interessanti per eventuali prossime evventure.

Spero tu ti sia divertito quanto me a giocare.

Come promesso ecco gli avanzamenti...

Senso del combattimento 6-> 6

Armi Bianche 8-> 8

Pistole 3 -> 4

Arti Marziali 4 -> 4

mmm... mi spiace poca roba (sfortuna ai lanci), ma Tessa è ancora viva, non ci si può lamentare .-)

 

 

 

 

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