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Voto di povertà


dreranwan

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Scusate ma io non ho mai trovato nulla a riguardo che un personaggio con voto di povertà per mantenerlo debba agire contro il male!!

Per il resto, un personaggio buono non deve attaccare il male ogni volta che lo vede, basta che lui agisca sempre nel bene!

Poi sta ad altre cose, come la classe, il background, l'interpretazione!

Se vede dei briganti che chiedono un pedaggio e si accorge magari che lo scacciarli non è una cosa alla sua portata, può tranquillamente voltarsi dall'altra parte e andarsene. Certo non ne sarà felice, ma fare altrimenti sarebbe da idiota!

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Scusate ma io non ho mai trovato nulla a riguardo che un personaggio con voto di povertà per mantenerlo debba agire contro il male!!

Il voto è un talento [exalted] e tutti i talenti [exalted] hanno come prerequisito l'essere buoni-buonissimi.

Un buono-buonissimo che vede tracce del male si deve sentire in dovere di fermare quella malvagità perchè non agire vorrebbe dire lasciare che il male avanzi, cosa che i buoni-buonissimi non possono fare.

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Continuo a non vedere il problema legato al VoP.

Se a ricevere la richiesta di pedaggio fosse un qualunque personaggio buono, o un legale/buono o un paladino...in cosa dovrebbe essere differente la sua reazione di fronte ad una eventuale "ingiustizia"?

La differenza è che il paladino può pagare, se lo ritiene opportuno. Mettiamo che il ponte sia l'unico modo per accedere dentro le mura, e che il PG abbia degli importanti affari da sbrigare all'interno per una causa eroica, che fa?

Ok, abbiamo detto che l'acquisto del servizio "attraversamento ponte" non è un bene materiale, giusto.

Ma se per girare in città - dove appunto dovrà occuparsi di qualcosa che non può omettere - dovesse acquistare, che so, un indumento particolare (magari non lo fanno entrare vestito da straccione), un oggetto di riconoscimento o altro?

Sto solo immaginando situazioni complicate per il gusto di individuare con precisione i limiti del Voto, non voglio dimostrare nulla.

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Il voto è un talento [exalted] e tutti i talenti [exalted] hanno come prerequisito l'essere buoni-buonissimi.

Un buono-buonissimo che vede tracce del male si deve sentire in dovere di fermare quella malvagità perchè non agire vorrebbe dire lasciare che il male avanzi, cosa che i buoni-buonissimi non possono fare.

Ma appunto certo un personaggio buono non si sentirà felice di lasciare certe cose come stanno, ma se i rischi sono troppo elevati (tipo morte) è solo da idiota affrontare lo stesso la cosa (a meno di giustificazioni di classe, background o interpretazione). Anzi presa coscienza della sua impotenza può trarne una spinta a migliorarsi sempre più.

Voto di povertà si può prendere anche al 1° livello... e mi pare azzardato per un PG di 1° livello buttarsi a capofitto ogni volta che vede del male. Tra l'altro se muore come uno stupido ne gioverà comunque il male!!

Più che con i briganti la situazione mi pare esagerata nel caso del re. Se un personaggio è legale, anche se il re chiede una tassa che ritiene non giusta è difficile che il PG si senta in dovere di fare qualcosa. Se anche fosse un re malvagio ma eletto dal popolo (perché ingannato) non potrà andare semplicemente a combatterlo, dovrebbe tipo entrare in politica per affrontarlo.

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La differenza è che il paladino può pagare, se lo ritiene opportuno. Mettiamo che il ponte sia l'unico modo per accedere dentro le mura, e che il PG abbia degli importanti affari da sbrigare all'interno per una causa eroica, che fa?

Ok, abbiamo detto che l'acquisto del servizio "attraversamento ponte" non è un bene materiale, giusto.

Ma se per girare in città - dove appunto dovrà occuparsi di qualcosa che non può omettere - dovesse acquistare, che so, un indumento particolare (magari non lo fanno entrare vestito da straccione), un oggetto di riconoscimento o altro?

Sto solo immaginando situazioni complicate per il gusto di individuare con precisione i limiti del Voto, non voglio dimostrare nulla.

Ma queste sono le cose che rendono varie le dinamiche e diverse dai canoni in cui normalmente affrontiamo le situazioni e per le quali i PG exlated e/o con voto di povertà devono ragionare e risolvere. Su questo sono d'accordo, è chiaro. Sono le "interpretazioni" ponte/palazzo ecc che mi lasciano perplesso.

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Certamente usufruire di un servizio (passare attraverso il ponte) non ha nulla a che fare con il possedere o utilizzare un bene, visto che i servizi non si posseggono.

Mi pare, però, che sia sorta un'ulteriore questione: il PG con VoP non ha i soldi per pagare l'attraversamento del ponte (quindi deve nuotare. Chi usa PG con VoP deve ricordarsi di mettere qualche grado in nuotare. Ve lo immagine un gruppo di PG che deve pescare il monaco di ennemila livelli con VoP che sta affogando nel fiume perché non poteva pagare l'attraversamento e non sa nuotare?:D), ma un altro PG può pagare per lui? Direi che lui non deve chiedere ad altri di pagare per lui, perché ciò non è in linea con la sua scelta di povertà, ma se è un altro a voler pagare spontaneamente per lui?

Oppure, per riprendere l'esempio già fatto, in città non accettano straccioni, ma lui deve comunque entrare per portare a termine una missione. Può un suo compagno pagare per lui degli indumenti? E lui li può accettare e indossarli?

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Vabbè, non starò a citare tutto ciò che è stato detto, perché credo che non si andrebbe da nessuna parte.

Farò qualcosa di più utile, analizzare le regole.

To fulfill your vow, you must not own or use any material possessions,

Abbiamo una categoria di cose, le material possession. Che cosa costituisca o no una material possession è largamente interpretabile. Io non ho mai tirato fuori l'esempio dei ponti, l'ha fatto qualcun altro, perché il ponte è discutibile se sia una material possession o no. Ho fatto l'esempio degli edifici ad uso abitativo, che sono senza dubbio material possession, visto che sono elencate nella GDM con tanto di cartellino del prezzo accanto.

Mentre è discutibile che cosa costituisca una material possession, è indiscutibile la regola da seguire: le material possession non possono essere né possedute né usate.

with the following exceptions: You may carry and use ordinary (neither magic nor masterwork) simple weapons, usually just a quarterstaff that serves as a walking stick. You may wear simple clothes (usually just a homespun robe, possibly also including a hat and sandals) with no magical properties. You may carry enough food to sustain you for one day in a simple (nonmagic) sack or bag. You may carry and use a spell component pouch.

Segue una lista di eccezioni.

Possiamo subito notare che per ben tre volte in queste righe viene utilizzata la parola "carry" (trasportare).

Una volta viene utilizzata da sola. Peculiare un'eccezione a una regola che non esiste, non trovate? Due volte viene utilizzata in congiunzione con "use". Questo fa capire che gli autori hanno inteso "carry" e "own" come sinonimi.

You may not use any magic item of any sort, though you can benefit from magic items used on your behalf—you can drink a potion of cure serious wounds a friend gives you, receive a spell cast from a wand, scroll, or staff, or ride on your companion’s ebony fly. You may not, however, “borrow” a cloak of resistance or any other magic item from a companion for even a single round, nor may you yourself cast a spell from a scroll, wand, or staff.

Contrariamente a ciò che molti pensano, questa non è un'eccezione alla regola generale del talento, ma una spiegazione dell'estensione della stessa.

Come specificato dalla prima frase, il soggetto non può usare nessun oggetto magico, nemmeno una pozione prestata da un amico. L'unico modo in cui il soggetto con VoP può beneficiare di un oggetto magico è che questo venga "used on his behalf": ovvero, deve essere un altro soggetto ad usare l'oggetto, anche se poi il personaggio povero ne riceve i benefici.

Quindi un personaggio che si faccia prestare una pozione da un amico, se la prenda e la beva sta violando il proprio voto: perché sta usando un oggetto magico, cosa che non può fare nemmeno per un singolo round (come detto espressamente). L'unico modo in cui può bere una pozione è che gliela offra un altro: deve essere un altro a usare la pozione su di lui (cioè, l'alleato deve fargli bere la pozione tenendola lui in mano).

If you break your vow, you immediately and irrevocably lose the benefit of this feat. You may not take another feat to replace it.

Altro malinteso frequente: a differenza degli altri voti sacri, il Voto di Povertà non fa alcuna distinzione tra il rompere il voto volontariamente o involontariamente. Se io ti lancio charme e ti dico "Raccogli quella pepita" oppure "Impugna quello scudo", ti ho appena fatto sprecare per sempre un talento. E sarai pure rimasto indietro con il tesoro rispetto ai tuoi compagni.

A character who has forsaken material possessions may find himself at a marked disadvantage when it comes to certain necessary expenses, such as expensive material components. One option is for ascetic characters to beg components from other party members, who are probably gaining as much benefit from having the spell cast as the caster is.

Veniamo ora alle famose aggiunte di pagg. 30-31. Come ho già detto, questa parte citata è l'unica che aggiunge eccezioni alla regola "You shall not own or use any material possessions".

Questa parte dice infatti implicitamente che un personaggio ascetico può usare componenti materiali. Allo stesso tempo, tuttavia, non pone eccezioni sul poterle possedere: l'asceta non può comunque possedere componenti materiali, altrimenti qual sarebbe il senso di elemosinarle dai nostri compagni?

Having a character in the party who has taken a vow of poverty should not necessarily mean that the other party members get bigger shares of treasure! An ascetic character must be as extreme in works of charity as she is in self-denial. The majority of her share of party treasure (or the profits from the sale thereof ) should be donated to the needy, either directly (equipping rescued captives with gear taken from their fallen captors) or indirectly (making a large donation to a temple noted for its work among the poor). While taking upon herself the burden of poverty voluntarily, an ascetic recognizes that many people do not have the freedom to choose poverty, but instead have it forced upon them, and seeks to better those unfortunates as much as possible.

Bene, iniziamo a sfatare un po' di miti su questa parte di testo. Non dice che l'asceta è tenuto a donare tutto ciò che può sgraffignare ai poveri. Ci sono varie cosa da tenere presente.

Il testo fa continuamente riferimento non a un asceta solitario, ma a un asceta in un gruppo di avventurieri (tanto è vero che il paragrafo si apre rivolgendosi a questi altri). Da ciò e dal tenore del testo, si evince la ratio della regola è evitare che in un gruppo con personaggi sia ascetici sia normali, questo provochi un aumento della ricchezza a favore dei personaggio normali.

Inoltre, il testo non parla di donare tutto ai poveri. Parla di "majority of her share of party treasure". A rigore, questo vuol dire che l'asceta è tenuto a donare solo il 50% + 1 mr ai bisognosi, ma evidentemente gli autori si riferivano ad altro quando hanno parlato di "majority". L'esatta misura da donare, in ogni caso, è rimessa alla discrezionalità: nessuna regola più restrittiva è imposta.

Ultima cosa, faccio nuovamente notare che ci si sta riferendo non a ricchezze in generale ma a "share of party treasure". Questo perché? Questa è la mia interpretazione, anche se a differenza di ciò che ho detto prima, quello che segue è molto soggettivo.

Primo, la ratio della regola è non favorire i propri compagni di gruppo. Pertanto, quando si spartisce una cosa, l'asceta non può esimersi dal rispettare la regola e dal donare la maggior parte della sua frazione di tesoro ai poveri. Il discorso cambia radicalmente quando non si parla più di tesoro di gruppo. Un personaggio asceta è tenuto a comportarsi da razziatore ad ogni minima opportunità per adempiere al suo voto? Un asceta ha l'obbligo morale di "seek to better those unfortunates as much as possible", ma a parte questo non ci sono regole più precise quando non si parla di party treasure (e già lì la regola era elastica). Lavorare con un gruppo di tombaroli e cercare di dirigere parte delle ricchezze accumulate a una buona causa è una cosa. Mettere a soqquadro la casa di un nemico appena ucciso alla ricerca di ricchezze da donare ai poveri, ovvero comportarsi da tombarolo, è un'altra.

Secondo, il contesto è importante. "The majority of her share of party treasure (or the profits from the sale thereof) should be donated to the needy. Leggendo questo comando, non si può fare a meno di pensare a un gruppo. E il comando è rivolto al gruppo nel complesso. Noi come gruppo abbiamo raccolto 4.000 mo e siamo in quattro: i tre personaggi normali se ne tengono 1.000 ciascuno, e alla prossima occasione il gruppo donerà il rimanente in carità (notare "should be donated", non "the ascetic character must donate"). E questo perché? Perché il personaggio asceta non potrebbe comunque trasportare il tesoro: deve fare affidamento sui suoi compagni o su mezzi alternativi per poter donare.

Questo è ciò che io ricavo dalla lettura del talento. Voi non lo usate in questo modo? Ma fate benissimo, neanch'io lo userei in questo modo.

Ma se vuoi volete interpretare il talento utilizzando come guida il Codice di san Benedetto invece del Libro delle Imprese Eroiche, non posso che farvi notare che state usando un'HR.

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Provo a chiarificare:

Passare su un ponte a pagamento equivale ad acquistare un bene? Sicuramente equivale ad acquistare un servizio. Il PG col VoP non ha soldi, ma se una persona nel gruppo pagasse per lui, il PG col VoP entrerebbe in posessso di qualcosa, attraversandolo?

Un altro problema è la legittimità della richiesta agli occhi del personaggio: se la richiesta del pedaggio è abusiva, come si deve comportare il PG col VoP?

Questo pone un'altra questione (che è quella che mi interessa maggiormente): un Re può essere abusivo?

Secondo me sì. Un conquistatore che impone un governo non è forse un brigante prepotente in scala maggiore? Lo rende forse diverso il fatto di essersi auto proclamato Re? E perché, agli occhi di chi si affida alla giustizia universale, la legge degli uomini dovrebbe avere un valore, quando viola i principi in cui crede?

Un servizio è differente da un bene, visto che spacchiamo il capello in quattro, nello stesso modo in cui il PG può comperarsi da mangiare per un giorno o due se il pedaggio è poca cosa (e deve essere poca cosa, dell'ordine delle mr altrimenti non lo pagherà nessuno sto benedetto pedaggio) penso che 2 spiccioli per attraversare un ponte il PG in questione li possa proprio avere.

Il personaggio deve essere buono o legale buono per prendere il voto? Non ricordo se deve essere solo buono dipende se il re in questione è un tiranno lui dovrebbe spodestarlo o tentare di farlo, però poi le guardie in questione sono semplici soldatelli sfigati messi lì per dovere o sono dei vessatori che provano piacere a prendersela con i più deboli? Quindi deve pagare e poi andare a prendersela con il re o menare anche le guardie?

Detto questo se è legale, a meno che sia una palese richiesta contro l'umanità, lui deve pagare o attraversare il fiume a nuoto( e mi pare che abbia anche respirare sott'acqua tra le abilità da prendere) chiunque sia l'autorità lui la deve seguire, a meno che l'azione richiesta non vada contro la sua morale, cosa che il pedaggio in sè non mi pare sia configurabile

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Questo è ciò che io ricavo dalla lettura del talento. Voi non lo usate in questo modo? Ma fate benissimo, neanch'io lo userei in questo modo.

Ma se vuoi volete interpretare il talento utilizzando come guida il Codice di san Benedetto invece del Libro delle Imprese Eroiche, non posso che farvi notare che state usando un'HR.

Su questo mi trovi in perfetto accordo. Visto che il talento è descritto come sappiamo e le interpretazioni possono dare adito a discussioni infinite, se il master sceglie di concederlo, decide o concorda coi giocatori come usarlo, quindi è inevitabile che si usi un'HR.

Così contribuisco a "spegnere" la discussione e a riportarla su toni più tranquilli.

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Le soluzioni restano abbastanza semplici a mio avviso: poichè ha i talenti [exalted] deve comportarsi da "buono +" quindi basta metterlo in condizioni di affrontare un dilemma morale dalla non semplice soluzione (esempio: sacrificare una vita innocente per salvarne altre, mi pare ci fosse a tal proposito un topic riguardo ai paladini che devono affrotnare una scelta del genere), metterlo in condizioni di dover usare un oggetto specifico senza il quale non potrebbe proseguire, renderlo vittima di un ammaliamento/illusione e fargli infrangere il voto contro la sua volontà.

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Le soluzioni restano abbastanza semplici a mio avviso: poichè ha i talenti [exalted] deve comportarsi da "buono +" quindi basta metterlo in condizioni di affrontare un dilemma morale dalla non semplice soluzione (esempio: sacrificare una vita innocente per salvarne altre, mi pare ci fosse a tal proposito un topic riguardo ai paladini che devono affrotnare una scelta del genere),

Su questo sono d'accordo.

metterlo in condizioni di dover usare un oggetto specifico senza il quale non potrebbe proseguire, renderlo vittima di un ammaliamento/illusione e fargli infrangere il voto contro la sua volontà.

Su questo un po' meno. La prima proposta dovrebbe richiedere una soluzione alternativa dove, con un po' di astuzia e sfruttando le sue capacità di classe, il pg fosse comunque in grado di farcela, anche se ad un costo o sforzo maggiore dei suoi compagni senza VoP.

La seconda invece non mi piace, perché se gli devi fare infrangere il voto a tutti i costi e senza che lui possa fare alcunché per evitarlo, tanto valeva non farglielo prendere.

Questo è lo stesso motivo per cui ho polemizzato con sirfragola: se concedi il VoP non puoi, una volta che sei in difficoltà, architettare un qualcosa per far sì che il pg lo perda senza poter far alcunché per opporsi.

O meglio, puoi perché sei il DM, ma la mia considerazione di te come persona scende sotto le scarpe.

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Credo che dopo l'analisi di Fenice sia possibile tornare al discorso iniziale: come è possibile mettere in difficoltà quel personaggio che in una campagna low-magic abbia scelto il VoP?

Semplicemente parificando l'equipaggiamento magico dei PG che non ce l'hanno, va bene il low magic ma i PG sono personalità di spicco e un'arma magica la trovano nelle loro scorrerie,basta mettere oggetti appetibili da ritrovare.

E ricordarsi sempre che non tutti accettano un pezzente vestito di stracci benevolmente, anche se ha 30 in diplomazia. Quindi comunque sia nelle interazioni sociali è un problema effettivo il Voto. Oltrettutto le magie utili nelle fasi stealth dopo un po' uno si stanca di farle a un PG che in cambio non da nulla. Voi nei vostri party non mettete una quota comune per resurrezioni, equipaggiamento utile (pergamene che salvano il posteriore) e così via? Il pezzente alla lunga pesa anche all'interno del party, fidatevi.:rolleyes:

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Quoto MizarNX.

Attenzione che se si costringe il PG per forza di cose a violare il suo voto, poi lo perde.

Un conto è porlo davanti a una scelta: se faccio questa cosa violo i miei ideali e ne avrò il rimorso per tutta la vità, oltre che mi toccherà una forma di espiazione, mentre se faccio quest'altra violo il mio voto, perdendo tutti i benefici. Questa è una scelta che il giocatore deve fare, dipende da lui violare il voto. Mentre se è obbligato a violarlo, significa per forza che lo perderà.

A meno che non sia una perdita momentanea dei benefici, che in un qualche modo può essere recuperata (e potrebbe essere anche uno spunto per una minicampagna)

Non citatemi le righe del manuale in base alle quali quello che ho detto non è fattibile, qui si va con HR su HR. L'importante è che siano chiare e ben gestite dal master. Tanto l'abbiamo capito che senza HR non se ne esce.

Comunque direi che in questa discussione sono usciti molti spunti per "mettere in difficoltà" il PG.

Può essere che un supereroe/strabuono/pezzente sia conosciuto nel contesto in cui si trova. Ad esempio, per portare a termine il suo compito, che è comunque in linea con i suoi ideali, potrebbe essere costretto a travestirsi, magari indossando anche abiti costosi...

E' solo un'idea buttata lì, anche perché per dare dei suggerimenti bisognerebbe conoscere meglio la situazione in cui si trova il personaggio (e il suo gruppo).

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Questo è lo stesso motivo per cui ho polemizzato con sirfragola: se concedi il VoP non puoi, una volta che sei in difficoltà, architettare un qualcosa per far sì che il pg lo perda senza poter far alcunché per opporsi.

O meglio, puoi perché sei il DM, ma la mia considerazione di te come persona scende sotto le scarpe.

concordo pienamente... a meno che (e preciso che non sto parlando regolisticamente) tu non decidi che questa perdita sia solo temporanea... questa potrebbe essere un'altra bella sfida... un PG che perde voto di povertà non volontariamente, come si comporterà dopo? se inizia ad usare indisciminatamente gli oggetti lo perderà definitivamente, se continua a comportarsi secondo i criteri del talento, potrebbe riacquisirlo...

Quoto MizarNX.

Attenzione che se si costringe il PG per forza di cose a violare il suo voto, poi lo perde.

Un conto è porlo davanti a una scelta: se faccio questa cosa violo i miei ideali e ne avrò il rimorso per tutta la vità, oltre che mi toccherà una forma di espiazione, mentre se faccio quest'altra violo il mio voto, perdendo tutti i benefici. Questa è una scelta che il giocatore deve fare, dipende da lui violare il voto. Mentre se è obbligato a violarlo, significa per forza che lo perderà.

A meno che non sia una perdita momentanea dei benefici, che in un qualche modo può essere recuperata (e potrebbe essere anche uno spunto per una minicampagna)

Non citatemi le righe del manuale in base alle quali quello che ho detto non è fattibile, qui si va con HR su HR. L'importante è che siano chiare e ben gestite dal master. Tanto l'abbiamo capito che senza HR non se ne esce.

Comunque direi che in questa discussione sono usciti molti spunti per "mettere in difficoltà" il PG.

Può essere che un supereroe/strabuono/pezzente sia conosciuto nel contesto in cui si trova. Ad esempio, per portare a termine il suo compito, che è comunque in linea con i suoi ideali, potrebbe essere costretto a travestirsi, magari indossando anche abiti costosi...

E' solo un'idea buttata lì, anche perché per dare dei suggerimenti bisognerebbe conoscere meglio la situazione in cui si trova il personaggio (e il suo gruppo).

ecco... il mio stesso discorso

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Su questo un po' meno. La prima proposta dovrebbe richiedere una soluzione alternativa dove, con un po' di astuzia e sfruttando le sue capacità di classe, il pg fosse comunque in grado di farcela, anche se ad un costo o sforzo maggiore dei suoi compagni senza VoP.

La seconda invece non mi piace, perché se gli devi fare infrangere il voto a tutti i costi e senza che lui possa fare alcunché per evitarlo, tanto valeva non farglielo prendere.

Questo è lo stesso motivo per cui ho polemizzato con sirfragola: se concedi il VoP non puoi, una volta che sei in difficoltà, architettare un qualcosa per far sì che il pg lo perda senza poter far alcunché per opporsi.

O meglio, puoi perché sei il DM, ma la mia considerazione di te come persona scende sotto le scarpe.

Effettivamente hai ragione, allora direi che basta spostare la cosa come nell'esempio del codice morale: il gruppo può superare facilmente la soluzione X con l'uso dell'oggetto Y, molto più difficilmente senza (chessò magari un lasciapassare per accedere a qualche cosa che viene dato ad ogni singola persona, il pg che avrà il vop dovrà ingegnarsi per arrivarci bypassando il controllo).

Per il discorso ammaliamento mi trovo d'accordo con te solo in parte: da dm io concederei senza problemi il vop, questo però non mi deve impedire di poter usare mostri/png che utilizzino controlli mentali, certamente non li userò solo per rendere la vita impossibile al pg che ha il vop (e di certo non ne farò incotrare al party uno ogni 2 incontri), però il combattimento nel quale si trova ad affrontare chi potenzialmete possa charmarlo di sicuro prima o poi può arrivare, sta quindi al pg cercare (anche se le possibilità non sono poi così tante) di prevenirsi in quel senso :D

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Per il discorso ammaliamento mi trovo d'accordo con te solo in parte: da dm io concederei senza problemi il vop, questo però non mi deve impedire di poter usare mostri/png che utilizzino controlli mentali, certamente non li userò solo per rendere la vita impossibile al pg che ha il vop (e di certo non ne farò incotrare al party uno ogni 2 incontri), però il combattimento nel quale si trova ad affrontare chi potenzialmete possa charmarlo di sicuro prima o poi può arrivare, sta quindi al pg cercare (anche se le possibilità non sono poi così tante) di prevenirsi in quel senso :D

Sono d'accordo, ma putroppo conosco certi DM che ammalierebbero il giocatore con il VoP per poi ordinargli di compiere un'azione, anche svincolata dal contesto, in grado di fargli perdere il VoP.

Quindi si, ok l'ammaliamento, ma deve essere usato con grano salis.

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