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Dragons´ Lair

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Pippomaster92

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Tutti i contenuti pubblicati da Pippomaster92

  1. Weaya In tutta risposta alle parole di Ilmalyon mi nascondo dietro ad una colonna "Appena sono a portata avvisatemi...voi altri cercati di nascondervi. Se anche sanno che siamo qui, devono comunque trovarci"
  2. Allora direi che vi conoscete e avete lavoricchiato assieme, ma non siete un "party" vero e proprio. Avete pensato che presentarvi assieme avrebbe aumentato le vostre possibilità.
  3. Son certo che non l'ha Debbie
  4. Ridacchiando l'irlandese segue Kathia nel vicolo, e li raggiungete. L'uomo si toglie la maglietta sudata, rivelando un fisico grasso esattamente come vi sareste aspettati. Sodo e con braccia forti, ma non certo il corpo di un lottatore. "Via la Maschera, chi ce l'ha" e si toglie la sua. Non cambia molto, salvo che la sua stazza si fa più grande e petto e braccia vengono ricoperte da peli rossicci. Sorride mostrando denti color oro, mentre i suoi occhi sono completamente verdi. In mano compare un vecchio bastone nodoso "Niente armi taglienti, niente magie contro il nemico. Il primo che va giù o si arrende perde. Alla ragazza il primo colpo"
  5. Ah @Alonewolf87 mi devi tirare le manovre da crusader
  6. I vudrani osservano con distacco anche i nuovi arrivati, e poi ritornano a chiudersi nei propri pensieri. I nani, d'altronde, vi scrutano con diffidenza e un certo astio, e uno approfitta della breve frase di Hakim per attaccare briga "Cosa hai detto, gabbi?*" comincia a dire, ma la nana lo ferma con un gesto della mano segnata da una profonda cicatrice, e a cui manca il mignolo. Il barbuto sbuffa dal naso ma riprende a bere acqua e ingozzarsi di datteri. Nel frattempo Ilyas gironzola per il piccolo e fresco giardino. La sua attenzione viene attirata da una vasca in cui nuotano alcuni pesci giallo-verdastri, pigri e grassi. Il fondo ben pulito è un mosaico dall'aria vetusta che rappresenta due schieramenti di cavalleria scontrarsi con impeto: qadiriani contro taldan, in una guerra di tanto tempo fa. Proprio in quel momento ragazza e ghepardo tornano ripercorrendo a ritroso la strada fatta poco fa, a passo lento e sorvolando tutti i presenti con lo sguardo. Vedendo Ilyas vicino alla vasca, la ragazza devia un poco per evitarlo, e il felino la imita affiancandola. Hakim *Gabbi è un insulto moderatamente pesante, ma non personale. Viene usato verso persone sconosciute, e le apostrofa in quanto creature stupide e incapaci.
  7. Due cose 1) vi conoscete già tra di voi? 2) confermate che per ora non interagite con gli altri ospiti o tra di voi?
  8. Fortunale "Come l'altra volta dovremo evitare la tempesta, sfuggirle il più a lungo possibile. Ma questa volta non ci sono gorghi. Ventura, abbiamo isolotti, atolli o cale nelle vicinanze?"
  9. Deborah "Soprattutto qualche difesa...a parte gli insetti, non c'era nulla che potesse impedirci di scendere qui. Ah, il mostro è arrivato dal lago, vero? Nuotando"
  10. "Oh, non solo irlandesi...ma gente con gli occhi acuti. O il naso" si odora l'ascella grugnendo divertito "Il naso, direi. Niente pentola d'oro, ma posso darvi il contenuto. Non c'è problema. In cambio, una notte con te se perdi" aggiunge indicando proprio Kathia "Anche se a ben vedere è un premio più per te che per me" aggiunge con un occhiolino. Brian
  11. Eccolo qui, il principe Ali, Ali Ababua!
  12. "Ah ah, piccoletto. Non funziona così...una buona scazzottata irlandese, un'onesto scambio di pugni, calci e morsi, bastonate e sputi...tu devi dirmi che cosa vuoi in caso di vittoria, e allora sarò io a dire che cosa voglio come contropartita. E niente scarpe, per la miseria" per un attimo il faccione si indurisce in una smorfia di rabbia "non riparo, costruisco o vendo scarpe, o cappelli!"
  13. 4 Sarenith, 4711. Okeno, mattina. Come molte altre persone avete sentito parlare anche voi della "proposta d'affari" del mercante Shamir Iqbal, e avete deciso di approfondire la cosa discutendo con uno dei banditori ufficiali di Okeno: un uomo il cui solo lavoro è mettere in contatto gente come voi con gente come Haji* Iqbal. Il banditore vi ha parlato a lungo per capire che genere di persone siete, specialmente per capire se sia conveniente o meno farvi incontrare con il mercante, faccia a faccia. Dopo quasi un'ora l'uomo acconsente di darvi ulteriori informazioni e vi passa un piccolo ritaglio di pergamena da appuntarvi al bavero, con il sigillo ufficiale in cera di Haji Iqbal. Vi spiega che nell'arco di due giorni egli organizzerà una cena nella sua villa, durante la quale discuterà con gli ospiti e deciderà se coinvolgerli o meno nei propri affari. Secondo il banditore il giro di soldi, la "dote del mestiere" per questo tipo di lavoro può essere parecchio alta, e Haji Iqbal ha fama di essere bonario, pio e soprattutto molto generoso con chi lo merita. In passato ha già lavorato con avventurieri di vario tipo, anche se di solito per operazioni commerciali di breve durata; comunque i partner commerciali del mercante hanno sempre manifestato grande soddisfazione e ne sono sempre usciti arricchiti. Dopo avervi dato l'indirizzo della villa di Iqbal, il banditore vi suggerisce di non perdere la pergamena (vi identificherà agli occhi delle guardie) e soprattutto vi suggerisce di lavarvi e presentarvi in modo dignitoso, per fare bella figura. Visto che gli sembrate simpatici, aggiunge che dovrete stare doppiamente in guardia perché ha già dato sigilli di pergamena e cera ad altre persone: non siete gli unici candidati per questo posto. 6 Sarenith, 4711. Okeno, tardo pomeriggio. Raggiungete il palazzo del mercante con facilità, muovendovi in stradine buie dove la frescura vi da tregua dal torrido sole che sovrasta Okeno. Come le abitazioni della maggior parte dei mercanti onesti e ragionevoli, la casa di Haji Iqbal appare come un grande edificio ben tenuto, ma non offre alcun indizio sull'opulenza in esso contenuta. Si tratta ovviamente un gesto d’altruismo, per evitare di indurre i passanti nel terribile peccato dell’invidia. Da dove vi trovate è possibile vedere solo un alto muro di cinta, e intravedere le mura interne dell’edificio vero e proprio. Un portone in legno intarsiato e ferro damascato è guardato a vista da due eunuchi dalla pelle scura, scintillanti lame esotiche infilate nelle fusciacche di seta verde. Siete attesi, avete con voi i sigilli di pergamena e probabilmente il banditore di due giorni fa ha fornito una descrizione sommaria al padrone di casa: sia quel che sia le due muscolose guardie vi aprono la porta senza fiatare. Superate le mura vi trovate in un lussureggiante giardino, tenuto in ombra dagli alti alberi che delimitano alcuni sentieri lastricati in pietra. Il piccolo parco circonda la casa su tutti e quattro i lati, offrendo un ulteriore velo all'intimità di chi vi abita. Al vostro ingresso un servitore si avvicina con un sorriso, e dopo un mezzo inchino vi chiede di seguirlo; vi scorta fino ad un colonnato e da qui ad un secondo giardino, questo costruito all'interno del palazzo vero e proprio. Anche qui ci sono alberi, erba, vasche con acqua e un porticato in legno intagliato sotto il quale sono disposti cuscini e bassi tavoli, il tutto approntato per un banchetto. Vi si chiede di accomodarvi e attendere il padrone di casa, che arriverà a breve. Mentre aspettate vi vengono serviti alcuni datteri addolciti col miele e delle coppe contenenti fresca acqua di rose. Due musicisti suonano piano una melodia dolce e ripetitiva, mentre da una macchia di arbusti coperti di fiori, a qualche metro da voi, emerge un ghepardo con un collare tempestato di zaffiri. Lo accompagna una bellissima e fiera ragazza straniera dalla pelle abbronzata e con numerosi tatuaggi bianchi sul corpo: una shoanti, probabilmente, o una di quelle streghe varisiane. Lei, i servitori e i musicisti hanno tutti splendide cavigliere argentee, lussuosi simboli della loro condizione di schiavi. Le due belve, il felino e la fanciulla, non vi degnano che di uno sguardo e scompaiono in una delle stanze che si affacciano sul giardino. Non siete gli unici ospiti di Haji Iqbal. Già seduti al lungo tavolo per la cena ci sono tre vudrani** dall'aria rigidamente compassata. Ciascuno è completamente rasato, e tutti portano sulla fronte un bindi circolare color argento. Dietro di loro, posate elegantemente a terra, si trovano tre corte lance dalla punta argentata e adorne di nastri gialli, e del medesimo colore sono le loro vesti di seta. Al vostro ingresso i tre umani vi osservano lungamente, ma non vi concedono spontaneamente né il saluto né alcuna altra parola. E poco dopo il vostro arrivo giunge un quartetto composto da tre nani e una nana, tutti con una faccia poco raccomandabile. Si sono presentati ben puliti, le barbe degli uomini pettinate e oleate, il velo della donna che lascia scoperto un volto piacevole ma arrogante, decisamente nuovo e ben inamidato. Ma è chiaro che sotto questa patina di civiltà ci sono quattro briganti, o criminali di bassa risma: il portamento è tipico di chi sa farsi rispettare nei bassifondi, le nocche dei tre maschi sono coperte da tatuaggi in nanico e tutti e quattro hanno al fianco corte asce con le lame ricche di segni e tacche. Si siedono ad una certa distanza da voi, con gli uomini che si dispongono a protezione della nana: la donna è chiaramente il capo del quartetto. Nota *Haji è un termine onorifico che si usa per uomini anziani o comunque maturi, pilastri della società senza però essere nobili o sacerdoti. Per le donne si usa Hagga, ma è più raro. **Abitanti della sperduta Vudra, la terra dei Regni Impossibili. Equiparabile alla nostra India. I vudrani sono gli umani nativi del posto.
  14. Si probabilmente 6m è troppo alto, correggo ufficialmente a 4,5m.
  15. Non siamo sofisti, suvvia. Un'antica scaramuccia tra i nonni di quest'elfa non può certo influenzare la sua vita, eh!
  16. Si di solito è una procedura standard, ma stavolta mi sono svanito io!
  17. Si si, ma tanto se per lei è roba vecchia e poco importante...di che si preoccupa? Del resto è nonno Nurgle, quel simpatico vecchietto...
  18. Mi ha fatto notare Zello che non l'ho scritto: avete due tratti.
  19. Ed ecco perché se ne sta in Tilea in compagnia di due umani XD
  20. No, chi ora comincerà a scalare ha Spider Climb, lo fa in automatico senza problemi.
  21. Apposto. Allora entrambe avete visto Tancredi di tanto in tanto cambiare leggermente forma, come per esempio farsi crescere artigli affilati, neri o viola scuro, per difendersi in situazioni in cui era disarmato. Inoltre avete visto che sul petto ha una cicatrice con questa forma, grande come il palmo di una mano.

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