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Dragons´ Lair

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Visualizzazione dei contenuti con la reputazione più alta il 19/03/2025 in Messaggi

  1. Io ci godo, più stringeranno il pugno più giocatori sfuggiranno dalla presa, andando verso sistemi paralleli o completamente diversi. Fino a che non uscirà una casa editrice con una nuova versione della 5e che ripeterà l'exploit di Pathfinder con la 3a. Potrebbe essere chiunque, le regole ormai sono in Creative Commons, alla WOTC rimane solo la lore ma è evidente che non la sanno sfruttare e quando lo fanno la rendono irriconoscibile, vedasi Ravenloft. Quindi è come se non avessero neppure quella.
  2. Messaggio Provocatorio: Di certo chi compra i manuali per collezionismo non aiuta il settore dato che manda il messaggio alla casa editrice che può benissimo pubblicare prodotti scadenti che tanto vengono venduti.
  3. Gli eventi si ripetono, e anni dopo il tracollo della TSR per colpa di un'amministrazione scellerata portata avanti dalla signora Williams (Lorraine), oggi è nuovamente una signora Williams (Cynthia) ad aver adottato una politica che cambierà radicalmente l'esperienza di gioco di D&D e, a quanto pare, condurre ad un altro fallimento epico. Le vendite dei manuali fisici dell'edizione 2024 stanno andando male, molto peggio di quanto si aspettassero in Hasbro, al punto che la voce "D&D" non è stata affatto menzionata nel report per gli azionisti per il 2025, né come vendite e resa del marchio né tantomeno come previsionale per il Q1 (ed è questa mancanza che crea particolari fastidi, dato che sembra che si stiano muovendo senza un briciolo di programmazione ma improvvisando a seconda del mmento) . Ovviamente c'è una spiegazione logica, e cioè che la fruizione dell'esperienza di Dungeons & Dragons, secondo gli "esperti" di Hasbro, dovrà essere digitale, e non più sfruttata mediante supporti fisici. E' conclamato come il modello di riferimento sia una specie del famigerato Game As A Service, per cui finché paghi hai tutto, e fin qui va anche bene, ma, ad oggi, sembra proprio che se si smette di pagare il proprio abbonamento a D&D Beyond si perde l'accesso a tutti i contenuti non-ogl e di conseguenza ai prodotti acquistati. Come al solito prenderò i manuali base per mero collezionismo, ma la piega che ha preso il marchio più importante nel mondo dei giochi di ruolo da tavolo non mi piace nella maniera più assoluta. Non faccio cenno alla qualità dei nuovi manuali, che non è pertinente all'argomento. Vedere come riferimento:
  4. Porca pupazza! sono due link a EnWorld. Non so perché non si vedono. Provo a rimetterli qui sotto: www.enworld.org/threads/90-of-d-d’s-project-sigil-team-laid-off.712430/ www.enworld.org/threads/has-wizards-of-the-coast-given-up-on-sigil.712434/ Spero si vedano.
  5. Yuki Io non sono di certo un esperto disse il giovane grattandosi la barba, ma non starei a perdere troppo tempo senza prima aver capito com'è fatto questo posto ed averlo ripulito di eventuali nemici. Possiamo sempre tornare indietro dopo a sbirciare nei pertugi.
  6. Althir e Elenion Red e Deneb
  7. Rhael Posso farmi capire, posso usare le zampe o le altre parti del copro ma fondamentalmente non posso parlare , il resto dovrei riuscire a farlo. Per la magia di comunicazione io non ne sono in grado, ma so che ci sono magie per i collegamenti telepatici, se voi riuscite saremmo apposto. comunque sto studiando i grandi tomi druidici e a breve sarò in grado di oltrepassare questo limite
  8. 1 punto
    Lista della spesa per Mikael 1 MO - Acciarino e pietra focaia 1 MA - Amo da pesca 1 MA - Amaca 3 MO - Fiale (x3) 1 MO - Borsa da cintura 1 MA - Candele (x10) 1 MO - Chiodi da rocciatore (x10) 1 MO - Corda di canapa 15 m 2 MR - Cote per affilare 8 MA - Fischietto 5 MR - Gessetti (x5) 1 MA - Giaciglio 1 MA - Lampada comune 5 MA - Ampolla olio per lampada, brucia per 6h (x5) 1 MO - Otre 5 MA - Martello 2 MO - Piede di porco 5 MO - Razioni da viaggio, al giorno (x10) 1 MA - Sacco 10 MO - Tenda 10 MO - Triboli, borsetta a spargimento (x10) 2 MO - Zaino 7 MO - Hearthfire/Fuoco del focolare* (Manuale Races of Stone pag.160) *Traduzione e spiegazione di Hearthfire/Fuoco del focolare
  9. @Bille Boo Quando si è tra persone civili, tutto funziona. Ho un amico che gioca da una vita personaggi tutti uguali, sono tutte copie di se stesso. E va bene così perché al nostro tavolo nessuno bada troppo all'interpretazione. E alla fine tutto sta lì: a come si decide tutti insieme di giocare. Se giochiamo "sfonda la porta e uccidi il mostro" a nessuno fregherà niente di quello che fa il personaggio, e il gioco funziona alla grande. Se decidiamo di puntare sull'interpretazione invece sì, fregherà molto a tutti, anche se il regolamento non prevede nulla in merito. In un contesto come questo, il gioco funzionerà ugualmente nelle sue meccaniche ma nelle dinamiche si incrinerà nel momento in cui qualcuno "esce" dal personaggio che si è costruito sessione dopo sessione. Lì è indispensabile che il Master intervenga e chieda chiarimenti. Poi, se civilmente non si arriva a un accordo, concordo che è il Giocatore a dire l'ultima: lui decide per il proprio personaggio. Gli altri prenderanno atto di questo cambio di approccio e continueranno a giocare di conseguenza.
  10. Sta già succedendo. Molti tra i content creator (come detesto questa definizione) che hanno decretato il successo e la diffusione capillare della 5E su Youtube si sono già mossi verso altri lidi. Personalmente non mi piace guardare altri che giocano, ma i giovani sembrano prediligere questo tipo di intrattenimento. Chi segue i vari Critical Role e simili sta migrando verso Daggerheart (sistema che non conosco e che non mi interessa), mentre molti altri giocatori si sono spostati su altri sistemi come Adventures Dark and Deep, OSE, Shadowdark (compatibili con D&D o comunque si può adattare il materiale con poca difficoltà). Altri ancora hanno scelto DCC, The One Ring, Blades in the dark, Pendragon, Fate, Champions, Hero System, The Dark Eye, ecc. La varietà di proposte non manca. Rispetto a 30 fa, quando internet era agli albori e per trovare notizie sui gdr dovevi affidarti ai newsgroup come il mitico IHGG (it.hobby.giochi.gdr) che poi si scisse in IHGGD (it.hobby.giochi.gdr.dnd) e c'erano sostanzialmente D&D, Vampiri, e l'allora nascente movimento indie con Baker e soci e se volevi giocare non avevi molte scelte, specie in paesini di provincia da 1500 anime come il mio. Dovevi spostarti nelle associazioni videoludiche in città (a Cremona c'era la Mdigard e il ritrovo del Cosmic Shop) o a Milano (Pergioco e Avalon) o Brescia (La grotta di Merlino) per provare qualche novità. Le riviste di settore erano pochissime, per lo più amatoriali (Crom, Rune, Kaos). Oggi c'è solo l'imbarazzo della scelta. Trovare giocatori è molto più facile e grazie ai VTT non hai più limiti territoriali o fisici per fare queste esperienze.
  11. Tutto può essere, ma dato che al momento i manuali 2024 sono vendibili sia in bundle che separatamente (e che prendono delle royalties), dubito siano così tonti da stoppare le vendite in futuro. Ma... mai dire mai! Siamo in due 😄 Uso i vtt per le partite con gli amici che vivono in paesi diversi, e dalle mie parti con le nebbie in inverno è meglio non mettersi in strada anche se siamo a meno di 30 km gli uni dagli altri. Altrimenti non c'è nulla di più bello che ritrovarsi attorno al tavolo e giocare "vecchio stile".
  12. Intendo dire che rispetto al passato, l'argomento più divisivo non sono le regole nuove o modificate, ma il passaggio al digitale come forma di fruizione privilegiata. Intendiamoci: il digitale è comodo e sono assolutamente favorevole, ma è la modalità scelta da Hasbro ad essere particolarmente fastidiosa. Hai praticamente lo stesso pacchetto digitale anche se compri Fantasy Grounds o Foundry VTT con due grossi vantaggi: il costo è di 50 euro per la licenza, ti compri tutti i manuali che vuoi I prezzi dei manuali in digitale sono uguali su tutte e tre le piattaforme: 29 eurini), e non devi pagare nessun abbonamento mensile; tutto il materiale che hai comprato è sempre disponibile tra gli acquisti fatti, ed è pure in locale sul tuo pc, quindi non devi nemmeno collegarti a internet per sfruttarlo. Viaggi tramite browser (Foundry) o client dedicato (FG), e se ti stufi di D&D puoi usare altri sistemi con lo stesso software. Insomma.. non vedo alcun vantaggio per l'utente ad utilizzare Beyond + Sigil rispetto ad altri vtt che, a conti fatti, sono più economici, con processi automatizzati decisamente superiori e personalizzabili (e come detto in altri thread, uso regolarmente sia FG che Foundry, quindi parlo per esperienza diretta, non per sentito dire). In ogni caso, personalmente, non rinuncio ad avere tra le mani la copia cartacea di un manuale o usare carta, matita e dadi quando se ne presenta l'opportunità. Esperienze simili, ma con un feeling molto diverso tra loro.
  13. Duark l'Esperto Sono d'accordo con Burt, in questo caso conviene il guerriero Garruk ha parlato di un branco, quindi dovremo essere pronti a cercare conigli e altre cose per riempire più di uno stomaco quindi sospira, contemplando la situazione L'immagine dei lupi è comunque poetica, sapete? dice loro, per poi schiarirsi la voce Voglio dire, vi piace Grimhold? Ora so perché la chiamano la città dei maghi, hahaha. Forse voi non lo sapete, ma io mi ritengo un tipo un pò solitario. Diciamo che tengo a definirmi un branco con un lupo solo. Ma quando un raid mi ha portato Skunk ho capito che lui era come me; e il mio branco è diventato più grande. Eravamo due, eravamo in due ora nel branco; c’ero soltanto io prima nel branco. E poi Skunk si è unito al branco. E sei mesi fa, quando Skunk mi ha presentato Burt e Donkey, ho pensato: “Un momento, è mai possibile?” E ora so per certo che ci sono due nuovi arrivati nel mio branco. E ora pure un ayatollah è con noi. Noi cinque lupi che vagano nelle fogne di Grimhold a caccia di spogliarelliste e cocaina!
  14. Matteo Bernardi Mi scappa per una volta una risata fragorosa, completamente fuori tono rispetto al mio solito comportamento. Smetto di ridere e per qualche secondo non dico niente, convinto che non sia necessario, ma vedendo che tutti mi fissano mi guardo intorno interdetto. Beh, ti assicuro che non è mai 'tutto qui'. C'è sempre una fregatura. Almeno ora sappiamo come dobbiamo colpirla. Torno serio, quasi indispettito per aver, a quanto pare, dato spettacolo.
  15. 1 punto
    Per ora ho incluso solo le regioni che sono state nominate e i posti che avete visitato. Mano a mano che il gioco procede aggiorno la mappa. Nel topic di gioco ne metterò una ingrandita sulla regione dove siete modificando il post iniziale del capitolo.
  16. Gromnir «Direi che la strategia migliore sia tagliare di netto attraverso il bosco». Tracciò la linea sul disegno nella polvere con uno dei giavellotti che portava con sè. «Il verde spesso indica la presenza di una fonte d'acqua, se troviamo un fiume lo risaliamo e prima o poi beccheremo il lago. In ogni caso, le fronde ci aiuteranno a stare nascosti. Procedere allo scoperto è escluso, saremmo visibili da lontano anche a chi ha vista ben più scarsa di un drago».
  17. Vassilji «No, no. Noi non vogliamo portare via niente, anzi. Siamo autorizzati a prendere oggetti solo dal piano di sopra. Siamo qui per capire perché mai ci siano continue incursioni di non morti. Questa cosa sta mandando fuori di testa gli Hutakaa, che ci hanno gentilmente invitato a entrare qua dentro, e intendo che o entravamo o ci facevano a pezzi». Fece spallucce. «Insomma, è questo Lord Kazaak o il... Kartoeba, che hanno deciso di esasperare i testa di cane, e siccome a noi quelli non stanno simpatici viste le mire da Comandanti del Mondo Conosciuto che si danno, potremmo anche pensare di mettere le nostre forze insieme alle vostre. Ognuno persegue il suo fine, noi salviamo il sedere, e tutti felici e contenti. Però dovremmo capire cosa volete voi, perché agite così. Solo una vendetta contro chi vi teneva schiavi?».
  18. Braknak, nano predatore "Ma porco di un porco... Questa la rimpiangeremo!" Dico mentre oltrepasso il mastino e vado oltre. "Pensa te... Questo lo ammazzavamo facile..."
  19. È vero, ma, per dire, accanto agli hobbit c'erano anche le creature aliene del 'ciclo marziano' di Burroughs! Nella prefazione del primo D&D, Gygax non cita mai il Prof. Tolkien e dice chiaramente che il gioco probabilmente non piacerà a chi non si emoziona leggendo i racconti di John Carter, di Fafhrd e il Gray Mouser o di Conan, per esempio. Insomma, parliamo evidentemente di science fiction e di sword & sorcery; siamo parecchio lontani dall'high fantasy à la Middle-Earth.
  20. Secondo me invece definire un genere con invenzioni troppo avanzate per quel periodo con [fonte di energia] + punk funziona benissimo ed il dettaglio principale che le contraddistingue, non da mal di testa ma anzi permette all'appassionato di riconoscere subito il sottogenere, poi tanto il lettore casuale lo chiamerà sempre Steampunk. Il problema, che per me problema non è, è che certi generi non hanno una grande letteratura e quindi sono ancora in fase embrionale, come quello di Eberron per esempio che in questa discussione è stato chiamato MagePunk, MagicPunk , ArcanePunk e ho trovato su wikipedia anche il termine Steamfantasy, quando ci sarà una maggiore letteratura sul genere con più autori che rilasceranno fumetti e libri allora anche quel genere si stabilizzerà.
  21. Forgotten Realms è un high fantasy, che può sfondare anche nell'epic/heroic fantasy, lo potremmo definire fantasy occidentale classico Eberron è un high fantasy al pari di FR, ma per le sue peculiarità intrinseche è più chiaramente definito arcanepunk high fantasy, proprio perché al posto del vapore abbiamo la magia come elemento energetico portante della tecnologia e della civiltà.
  22. Non è così semplice, purtroppo, perchè la moda del -punk è talmente degenerata che ora la si collega a praticamente ogni genere, non solo allo Steampunk (vedasi il già citato gioco Bedlam Hall, che si è inventato a caso un sottogenere dell'Horror che non esiste e che è in realtà già noto come Gotico). Inoltre, come già detto, spesso e volentieri sono proprio i creatori delle etichette in -punk o le comunità che le utilizzano a pretendere di definire quelle etichette come veri e propri generi a sè stanti. Ma spesso e volentieri quelle etichette non rappresentano né un genere, né un sottogenere, ma solo una manciata di storie che si distinguono per essere semplicemente una leggera variazione di un genere o sottogenere già esistenti. I generi e sottogeneri, infatti, devono essere assoluti per poter avere reale senso. Devono, insomma, avere la capacità di raccogliere al loro interno qualunque storia con quelle caratteristiche. Spesso, però, queste etichette rappresentano casi talmente settoriali e specifici che non ha senso pretendere che facciano un genere/sottogenere a sè stante, mentre ha senso considerarle come parte di un genere o sottogenere già esistente. Non ha senso, ad esempio, pretendere che esista una categoria diversa a seconda che la tecnologia fantascientifica mischiata con il fantasy sia in stile Cyberpunk o super evoluta in stile Star Trek. Piuttosto, ha senso considerare entrambe queste storie come appartenente al Sottogenere della Fantascienza o del Fantasy (a seconda di quale sia il genere predominante nella contaminazione) conosciuto con il nome Science Fantasy. Prova a immaginare se, per ogni genere conosciuto, si pretendesse l'esistenza di un genere o sottogenere diverso per ogni singolo dettaglio che distingue un tipo di storia. Sarebbe il delirio...una marea inutile di -punk che, invece di aiutare a rintracciare una storia, creerebbero solo un gran mal di testa. 🙂
  23. Ma io non ho mai parlato di Generi ma di Sotto Generi, c'è lo Steampunk che è il genere principale e poi ci sono i suoi sotto generi, divisi in base a tecnologia e periodo storico.
  24. Io ti sto parlando di storia dei generi narrativi e di quelli che esistono per davvero, contro quelli creati a tavolino per fare un po' di scena e che, però, non hanno alcuna base reale per esistere. 😉 Per quanto possano risultarti carini, quelli non sono veri generi, perchè sono troppo settoriali e specifici per costituire davvero una categoria autonoma (tanto che spesso la gente ha difficoltà a capire in quali "categorie -punk" inserire una determinata storia o se è necessario inventarne una nuova solo perchè una storia è leggermente diversa dalle altre). Sono etichette create e usate perchè fa moda parlare di una roba nuova che finisce con -punk. Posso immaginare che l'idea di genere suddivisi in base all'energia possa suonarti carino, ma non è così che nascono i generi. 🙂 Piuttosto, la mania di decretare l'esistenza di questi pseudo-generi che finiscono in punk ha raggiunto livelli tali che nemmeno chi li ha creati sa più di cosa sta parlando. Basta che consideri questo, ad esempio, parlando di Magicpunk: https://kyanitepublishing.com/kyanitepress/discoveringnewworlds/discoveringnewworlds-magepunk/ Cito qui per ulteriore chiarezza: "Magepunk — also sometimes called Dungeonpunk, Arcanepunk, or Magicpunk — is defined by a setting where technology and magic coexist and are readily available". Un genere vero ha un solo nome. Se la gente conia 8 mila nomi diversi per parlare di quella stessa cosa, vuol dire che quei nomi non hanno un reale significato, ma sono solo etichette coniate da qualcuno perchè "faceva figo". La realtà è che tutte quelle etichette non hanno alcun significato, per quanto possano risultare carine da leggere. Le categorie hanno valore solo se sono utili e, da che mondo è mondo, le categorie davvero utili sono quelle che semplificano al massimo il riconoscimento degli insiemi di oggetti analizzati. Quella selva di etichette è troppo specifica e settoriale, dunque crea solo il caos che è ben visibile nella pagina di quel sito. Inoltre, sono spesso create a caso dalla gente, tanto che - come si può vedere - spesso vengono usate sempre a caso per descrivere tutte la stessa cosa o, non raramente, per descrivere ogni volta cose diverse. Al contrario, esistono già diverso tempo delle categorizzazioni che identificano in maniera chiara le storie in cui "tecnologia e magia coesistono". Si chiamano Fantasy Contemporaneo (magia e sovrannaturale combinati con la tecnologia contemporanea), Science Fantasy (magia e sovrannaturale mixati con la tecnologia fantascientifica/futuristica) e Steampunk Fantasy (magia e sovrannaturale mischiati con la tecnologia industriale dei periodi precedenti alla nostra contemporaneità; per quanto possa risultare carino dare un'etichetta nuova a ogni storia che usa una tecnologia un po' diversa dalle altre, qualunque storia utilizzi una tecnologia diversa da quella vittoriana e precedente quella della nostra contemporaneità è solo una variazione dello Steampunk e non un genere a sè stante). Lo steampunk è diverso dalle altre etichette in -punk perchè, a differenza della gran parte di queste ultime, ha risposto a una esigenza di categorizzazione reale e non deriva semplicemente dalla smania di creare un nuovo genere -punk perchè fa moda. Lo Steampunk, infatti, ha riempito un vuoto nelle categorizzazioni, quello riguardante le storie che si basano sull'idea di un uso fantascientifico della tecnologia industriale prodotta nelle epoche precedenti alla nostra contemporaneità. Perchè lo Steampunk Fantasy va bene ed è riconoscibile come valido? Perchè è ciò che si chiama contaminazione tra generi. Le contaminazioni non sono necessariamente generi a sè, ma possono diventare sottogeneri se si sviluppano abbastanza, come lo Science Fantasy (contaminazione tra il Fantasy e la Fantascienza) o l'Horror Fantascientifico (contaminazione tra Horror e Fantascienza, tipo la saga di film Alien). Ma non ha senso pretendere di creare un genere per ogni singolo dettaglio che cambia nella storia. Le categorie nascono per aiutare a trovare facilmente le cose, non perchè fa carino creare un genere per ogni fonte di energia esistente. 🙂
  25. Non sono d'accordo, la fonte di energia usata prima di punk è utile anche per far capire che tipo di ambientazione e in quale periodo è ambientata una storia. Se leggo Steampunk oltre alle invenzoni mi aspetterò gentiluomini e damigelle nella Londra (o simil Londra) vittoriana immersa nello smog e nella nebbia. Se leggo DieselPunk mi aspetterò un'ambientazione americana o simil americana piena di grattacieli ed eroici avventurieri pulp, oppure degli eroici soldati della seconda guerra mondiale (o qualcosa di ispirato alla seconda guerra mondiale) Del resto lo scrivi anche tu: Che senso ha definire un ambientazione Steampunk se non è ambientato nell'epoca vittoriana o un suo facsimle, tecnologicamente parlando va oltre le conoscenze vittoriane e non usa il vapore come fonte di combustibile? Non è solo l'aspetto tecnico delle invenzioni ma anche l'ambientazione e il periodo storico che contano, i sotto generi non servono a confondere ma a fare più chiarezza su cosa si troverà nel libro, film o gdr. é un po' come le classi e le sottoclassi, c'è il Guerriero e poi ci sono il Campione, il Maestro di Battaglia e il Cavaliere Mistico, ognuno simile all'altro ma ognuno con quella punta di diversità che li contraddistingue l'uno dall'altro.
  26. Eberron è Steampunk Fantasy (detto Steam Fantasy, ovvero una contaminazione del Fantasy con il sottogenere fantascientifico chiamato Steampunk) e punto. Il Magicpunk in realtà non è un genere, ma una sottovariante dello Steampunk. Il Magicpunk in realtà non esiste. Esistono storie Steampunk in cui magia e tecnologia sono combinate. Spiego più sotto. Scusate l'OT, ma ogni volta che leggo dei "generi" -punk mi viene l'irritazione..... 🙂 Attenzione ai "generi" e "sottogeneri" (per modo di dire) che terminano in -punk, che spesso sono più il frutto di una moda, che di una vera esigenza di categorizzazione. Esistono 2 unici veri generi -punk, nati per reali esigenze di categorizzazione: il Cyberpunk (sottogenere di fantascienza che descrive un futuro non molto lontano dal nostro, in cui l'avanzamento della tecnologia ha portato alla degenerazione della natura e della società umana) e il suo figlioccio Steampunk (genere in cui si immagina come sarebbe potuto essere il nostro 1800 se all'epoca si fosse stati in grado di produrre tecnologia avanzata usando i mezzi allora disponibili; varianti e contaminazioni dello Steampunk sono il Steam Fantasy e il Dieselpunk, che però fanno sempre e comunque parte dello Steampunk). La gran parte del resto dei "generi" -punk non sono in realtà nuovi generi, ma etichette create per seguire una moda, ovvero attribuire una etichetta di genere a qualcosa che in realtà è solo una leggera variante di un genere già esistente. La moda dell'attribuire un genere con suffisso -punk a qualunque cosa è talmente degenerata che ormai c'è chi inventa un genere per un solo tipo di storia, così da aumentare le vendite del proprio prodotto (checchè ne dicano i creatori di Bedlham Hall, non esiste il genere Dreadpunk; l'horror nel periodo vittoriano ha già un nome e si chiama Gotico). Ma non basta scrivere una storia un po' diversa per creare un genere nuovo. Il primo uso del suffisso -punk nel nome di un genere nasce con il Cyberpunk. Il termine punk, in questo caso, venne usato in relazione alla sottocultura punk che, all'epoca (anni '80), era diventata uno stereotipo del degrado sociale e del sottobosco criminale negli strati bassi della società (finendo, così, con il rendere "punk" un termine genericamente usato per indicare il degrado sociale). Il mondo Cyberpunk, dunque, è un mondo tecnologicamente molto avanzato (Cyber), in cui però questo avanzamento tecnologico aveva portato l'umanità al degrado e al degenero (punk): da un lato c'era la disumanizzazione provocata dall'eccessivo uso della tecnologia o dai guadagni che quest'ultima permetteva di ottenere a un numero sempre più ristretto di persone, sempre più elitarie e fredde nei confronti di una restante massa lasciata nell'inferiorità e nel degrado; dall'altro c'era appunto il degrado sociale di una massa umana il cui numero era aumentato in maniera eccessivo, e che la tecnologia aveva spinto verso la criminalità, l'abuso, la violenza e la disumanizzazione. Anni dopo si decise di trarre ispirazione dal nome Cyberpunk per creare un nuovo sottogenere della Fantascienza, nel quali si parlava di un mondo vittoriano caratterizzato da una tecnologia dell'epoca molto avanzata: nacque così lo Steampunk. In questo caso il suffisso -punk non fu usato, come nel caso del Cyberpunk, per parlare del degrado della società, ma fu meccanicamente trasportato nel nome solo per richiamare l'idea di un mondo all'incirca Cyberpunk (tecnologicamente avanzato), ma ambientato durante l'epoca vittoriana e in cui la tecnologia era basata sulle conoscenze vittoriane. Anche se con la nascita dello Steampunk era iniziata la pratica di utilizzare il suffisso -punk perdendo per strada il suo significato originario, quantomeno ancora aveva un senso etichettarlo come nuovo sottogenere della fantascienza: a tutti gli effetti descriveva una tipologia di storie fantascientifiche mai descritte prima (per modo di dire, in quanto la fonte d'ispirazione erano le storie della proto-fantascienza ottocentesca, come le opere di Jules Verne o Frankenstein di Mary Shelley). Il problema è che da allora in poi la cosa è degenerata. Emulando quanto fatto dallo steampunk, si è iniziato a usare il suffisso -punk per decidere che una qualunque minima variazione di un genere già esistente fosse un nuovo genere, anche quando questa dichiarazione non aveva senso. I generi e i sottogeneri nascono per semplificare alla gente la pratica di identificare i tipi di storie. I generi e i sottogeneri per questo, tengono ad essere ampi e a comprendere al loro interno molte storie che, per necessità di ambientazione e di trama, inevitabilmente avranno al loro interno differenze sottili tra loro. Ma, contrariamente a quel che pretendono numerosi scrittori e lettori, ognuna di queste sottili differenze non fa un genere a sè. La malsana abitudine di inventarsi un genere per ogni minima differenza sta creando confusione e complicando il sistema delle categorizzazioni dei generi, rendendo questo strumento un ostacolo invece che un aiuto per i lettori/scrittori. Per questo consiglio sempre di prendere estremamente con le pinze tutti questi supposti "generi" -punk e, piuttosto, se possibile di ignorarli. Spesso sono aria fritta che non significa nulla, creati sulla carta perchè suona bene dire di aver creato un genere o di aver scritto una storia appartenente a un genere che si distingue dalla massa.
  27. Ad un certo punto inevitabilmente ci sono sovrapposizioni tra queste categorizzazioni
  28. Mi ci sono un po' messo dietro cercando su Wikipedia sia Heroic Fantasy che High Fantasy. Mi hanno colpito tre passaggi della pagina High Fantasy: https://it.wikipedia.org/wiki/High_fantasy Gli Eroi Ambientazioni L'uso della Magia e la descrizione di Heroic Fantasy https://it.wikipedia.org/wiki/Sword_and_sorcery Personalmente, cambiando quanto ho scritto sopra, mi verrebbe da definire le ambientazioni di D&D FR, DL, Mystara e GreyHawk come Heroic High Fantasy, dato che hanno elementi di entrambe.
  29. A quanto pare ho finito le reaction 😅 Ringrazio Alonewolf87 e SilentWolf Grazie per le definizioni, High Fantasy sono quelle che sembrano più adatte per FR, DL, Mystara mentre per Eberron mi ispira Magicpunk Fantasy dato che nelle definizioni il -punk è solitamente preceduto dalla fonte di energia (steam, diesel, atomic) e in questo caso i mezzi sono alimentati a magia.
  30. Quella di Tolkien, però, è stata solo una di tante fonti di ispirazione usate dai designer di D&D per creare questo Gdr. E' per questo che, come dicono gli altri, questo gioco ha in realtà poco da spartire con la Terra di Mezzo. 🙂 Credo che la definizione che cerchi sia un po' diversa: 😉 In realtà non è possibile dare una definizione precisa del Fantasy di D&D, perchè le sue ambientazioni toccano generi e traggono spunto da fonti d'ispirazione molto diversi tra loro. Detto questo, se ciò che cerchi è un termine per indicare il tipo di Fantasy che t'ispira e che vorresti veder maggiormente supportato (richiesta lecita, ma è importante che ricordi che è un tuo interesse, che non deve per forza coincidere con lo sviluppo del gioco), forse il termine più corretto è "medievaleggiante": un Fantasy che trae ispirazione dall'immaginario medievale, indipendentemente che il risultato finale sia una ambientazione con alto tasso di soprannaturale (High Fantasy) o con basso tasso di soprannaturale (Low Fantasy). E' bene tenere presente, però, che High Fantasy e Low Fantasy possono anche non essere medievaleggianti. 😉 La tua preferenza, immagino, sia verso l'High Fantasy Medievaleggiante. E' importante, però, ricordare anche che categorie come l'High Fantasy e il Low Fantasy sono molto grandi e generiche, motivo per cui al loro interno racchiudono ambientazioni anche molto diverse tra loro. La Terra di Mezzo di Tolkien è High Fantasy, ma anche Eberron lo è, così come lo sono i Forgotten Realms. In tutte e 3 le ambientazioni, infatti, c'è un alto tasso di soprannaturale, solo che quest'ultimo assume forme diverse e/o si collega a immaginari differenti: la Terra di Mezzo è un High Fantasy in cui il sovrannaturale ha più a che fare con la varietà di razze fantasy e dei i mostri, e con le forze ultraterrene che agiscono sul mondo (i Valar, i Maiar - in cui sono compresi Sauron e gli Istari -, gli oggetti magici), mentre la magia è rara e meno potente di quella di altre ambientazioni; In Eberron c'è molta più magia che nella Terra di Mezzo ed è più potente, ma è associata a elementi Steampunk; i Forgotten Realms, invece, sono una classica ambientazione Medievaleggiante, ma nella quale c'è una quantità di magia maggiore rispetto a quella presente nella Terra di Mezzo, così come una varietà incredibilmente superiore di razze e di mostri sovrannaturali. Tutte e 3, però, sono High Fantasy. E' per questo che ti si è suggerito di fare attenzione a usare Tolkien come riferimento. 😉 D&D, infatti, ha oramai nel suo DNA ambientazioni che incarnano forme molto diverse tra loro. Diverse ambientazioni di D&D non sono Medievaleggianti, mentre altre sono più spinte verso il Low Fantasy. Inoltre, nulla vieta ai designer di progettare ambientazioni ancora diverse rispetto alle classiche già uscite, in quanto i designer devono prima o poi pubblicare nuove ambientazioni che corrispondono ai nuovi gusti della gente. La tradizione classica è importante, ma i gusti negli anni cambiano e i nuovi giocatori potrebbero essere disposti a iniziare a giocare solo se trovano ambientazioni più appetibili ai loro gusti. Negli ultimi decenni, ad esempio, è aumentato enormemente tra i giocatori il gusto per lo Steamfantasy o Steam Fantasy (un sottogenere che mixa il fantasy con lo Steampunk) e per il Science Fantasy (un sottogenere che mixa il fantasy con la fantascienza, tipo come fatto dal recente Gdr Numenera). Di recente, inoltre, è aumentato enormemente l'interesse per il Fantasy Contemporaneo (sottogenere in cui gli elementi del Fantasy vengono introdotti nel nostro mondo reale odierno, tipo The Dresden Files o Shadowhunters, o combinati con elementi del nostro mondo odierno, tipo il videogioco Final Fantasy XV). D&D non ha mai fatto il salto verso il genere Fantasy Contemporaneo, ma questo non significa che gli sia impedito di farlo in assoluto. Se i designer dovessero decidere che creare una ambientazione del genere sia profittevole, la faranno.
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