Lifstan (bardiano guerriero)
Flashback
Prima che l'attacco abbia inizio mi ritrovo a ripensare a me stesso ed alla mia vita, a quanto fatto finora, i fallimenti, i successi, le persone trovate e quelle perse. Al tremendo potere dell'Ombra ma anche al coraggio dei Popoli Liberi, così fragili di fronte ai servi dell'oscurità ma nonostante ciò sempre vittoriosi quando uniti e saldi nei propri ideali. Ho paura, dannatamente paura di morire eppure mi faccio forza che anche se essa dovesse giungere sarebbe un nobile sacrificio in nome della possibilità di salvare Valle. Dobbiamo resistere ancora una sola notte e poi Re Bard ed i nani della Montagna Solitaria saranno qui e sbaraglieranno il Re delle Forche. Solo adesso capisco quanto fossi vanaglorioso e stupido a cercare la morte soltanto per il mio prestigio o quello della mia famiglia o per delle ricchezze. Ripensando quindi alla mia famiglia, mi rendo lucidamente conto che il senso di inadeguatezza e di riscatto per il nome della mia famiglia, un tempo importante, è sempre stata una condizione da me autoimposta e mai trasmessa da mio padre o mia madre e nemmeno dalle mie sorelle e fratello. Potrei non rivederli più e non li ho salutati come avrei dovuto, come ora avrei voluto, partendo con la coda fra le gambe per i miei insuccessi alle gare di Valle, e mi rammarico di questo errore. I servi dell'Ombra arriveranno a centinaia, non certo qualche banda ridotta come successo finora. Sarà un assalto in piena regola, una vera battaglia e noi siamo solo una manciata di avventurieri ed uno sparuto gruppo di popolani mal addestrati e mal armati. So bene che noi dovremo essere ancora per stanotte il pilastro di questa resistenza, come lo siamo stati fino ad ora, ma adesso il compito sarà enormemente più arduo. Impedire che i cuori dei celduiniani vacillino, sarà assai più complicato così come tenere salda la loro voglia di combattere. Il timore di cosa potrebbe accadere se fallissimo nei nostri proposito mi fa letteralmente tremare le gambe sotto il peso di una responsabilità tanto grande. Se solo avessimo qualcuno come lo Stregone Grigio od Beorn il Mutaforma o Radagast, o Dama Irime al nostro fianco. Loro si che potrebbero fare la differenza penso afflitto. Distolgo la mia mente da questi pensieri tetri, siamo comunque riusciti in imprese straordinarie pur affrontando nemici molto più potenti o numerosi, abbiamo impedito od ostacolato fortemente i piani dell'Ombra e stavolta non saremo da meno. Sarò forte come lo sono sempre stato, all'altezza di quei nomi che tanto vorrei al mio fianco, forte come Beorn, coraggioso come Bard, puro di cuore come dama Irime, saggio come lo Stregone Grigio, stoico come Thorin Scudodiquercia. In questo devo credere come anche nei miei compagni, nel nostro legame, la nostra forza. Mi avvio a guidare Celduin ed i miei compagni nella più buia delle nostre notti con questa luce nel cuore.
Battaglia
Il Signore delle Forche mi investe con le sue oscure e perniciose parole facendo emergere in me tutti quei sentimenti che ho provato ed analizzato qualche ora prima. Il mio cuore però ha già affrontato tutto questo, non può più vacillare. Il mio sguardo determinato resta saldo nell'osservare quell'orripilante cadavere posseduto e le sue nere orbite vuote, più nere della notte e di qualsiasi buio. Esse non mi fanno più paura.