Roba che una grossa fetta di giocatori di D&D chiede da circa 20 anni o anche di più, così come l'eliminazione dell'Allineamento, da ben prima che la questione razziale (o altri dibattiti sulle minoranze) fossero anche solo un puntino sul radar della comunità del Gdr e della cultura mainstream occidentale?
Come ho scritto tante volte, siamo più che d'accordo sull'isteria del momento (per quanto non condivida per niente la banalizzazione fatta da alcuni - non dico te - del disagio vissuto da certe minoranze riguardo al modo distorto in cui viene presentata la loro etnia nei prodotti mainstream) e sulla negatività delle censure, ma non mi si venga a dire che queste cose (modifica Allineamento e spostamento dei Mod Caratteristica) non sono al centro del dibattito della comunità di D&D da decenni e per ragioni che con le questioni etiche ed etniche non centrano nulla. E' da decenni che una grossa fetta di giocatori di D&D chiede l'eliminazione dell'Allineamento e lo spostamento dei Mod di Caratteristica al di fuori delle razze. E per un semplice motivo: sono meccaniche brutte, vecchie, farraginose, che hanno sempre limitato il gioco invece di aiutarlo.
Prima o poi i designer avrebbero ugualmente modificato le meccaniche, a prescindere da questo dibattito nato in conseguenza del Meetoo e del BLM. Va bene tutto, ma cerchiamo di essere onesti con noi stessi. Non inventiamoci che le modifiche alle meccaniche di D&D sono nate o stanno per nascere ora come la conseguenza dei recenti movimenti sociali. Sono anni che in D&D si sperimenta per modificare regole che oramai da anni hanno mostrato i loro limiti. Perchè hanno oggettivamente dei limiti. Dei limiti meccanici e ludici, prima ancora che etici.
Cavolo, D&D 4a mica è nata a caso! Avrà pure fatto infuriare una grossa fetta dei giocatori, ma c'è un motivo se in particolare con essa i designer hanno iniziato a fare sperimentazioni. E lo dice uno che ha odiato D&D 4a!
@Grimorio Un conto è la modifica di meccaniche/descrizioni che sono astratte rispetto al mondo reale, come gli orchi. Un altro è la modifica di meccaniche/descrizioni di popoli ed etnie che traggono chiaramente ispirazione dalle etnie esistenti nel mondo reale (un popolo "giapponese", un popolo "cinese", un popolo "gitano", ecc.). Per quanto riguarda queste ultime, solo le etnie da cui è tratta l'ispirazione possono dire e hanno diritto di dire se tale descrizione è offensiva. Il fatto che noi bianchi occidentali o gli autori delle opere originali possiamo sentirci offesi per certe modifiche è del tutto irrilevante. Non siamo noi, infatti, o gli autori delle opere originali ad essere tratteggiati in maniera stereotipata e magari offensiva (metto le mani avanti: per determinare se una cosa è una offesa devi vivere in prima persona quell'offesa, quindi occhio a non banalizzare), quindi su questo siamo gli ultimi ad avere diritto di parola. Quando ci saranno opere di D&D in cui i bianchi europei appaiono descritti solo sotto forma degli stereotipi e dei pregiudizi che li riguardano, allora avremo anche noi diritto di lamentarci.
E, ripetiamolo, con il Disclaimer la WotC non ha censurato o direttamente denigrato gli autori del passato (lo avrebbe fatto condannando opere e autori specifici, cosa che non ha fatto). Dire questo, dunque, è dire qualcosa di non vero. Il Disclaimer, invece, era per lei l'unica mossa possibile, l'unica percorribile: ha chiarito che quelle opere sono figlie dei loro tempo (cosa oggettivamente vera), con i pregi e i limiti che ciò comporta, e che dunque vanno prese come tali. Cosa che non sembra sia passata, è un messaggio rivolto a entrambe le parti: si rassicurano coloro che pretendono un cambiamento, inserendo un avviso che chiarisce la presenza di pregiudizi, ma chiarisce anche a questi ultimi che non devono rompere le scatole pretendendo una riscrittura, il che difende l'opera per come è stata pensata in origine e dunque le pretese di chi non vuole il cambiamento delle opere.
E il fatto che le opere future avranno dei cambiamenti?
La WotC ha già detto che inserirà regole che consentiranno a tutti di ricavarsi le razze che vogliono, mentre nessuno t'impedirà di giocare al tuo tavolo la Lore che preferisci. Tutto questo indignarsi per i recenti cambiamenti, quindi, mi sembra molto fine a sè stesso, non diverso dall'indignarsi isterico di chi in questi mesi pretende la censura di ogni cosa assomigli anche solo tangenzialmente ai problemi sociali vissuti nel mondo reale.
Per favore, insomma, evitiamo di vivere come una tragedia greca qualcosa che non lo è.