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Bonelli e crisi del (suo) fumetto italiano?


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Et voilà!

C'era già un topic sulla Bonelli ma era vecchiotto ed era improntato su quale serie e disegnatore fosse la/il meglio... fino ad andare a scemare ("grazie" al mio contributo) su paragoni tipo bonelli/manga ed altri autori.... :-o

Ecco invece un nuovo topic per parlare della Bonelli: sulle sue scelte, sulla sua crisi (?), sul suo peggioramento (?), ecc...

p.s. Spero Sir di non aver divagato troppo...

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  • Risposte 29
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Principali partecipanti

Io credo che la Bonelli abbia creato dei personaggi che ormai sono entrati nell'immaginario collettivo italiano (ed in certi casi non solo). Basta pensare a ex e Dylan Dog.

L'errore che commette spesso è quello di stereotipare troppo i personaggi e di immobilizzare la loro vita. Cioè (cavolo!) persino l'Uomo Ragno si è sposato, per non parlare della morte di Superman e della rottura della spina dorsale di Batman (e dire che i supereroi erano considerato fumetti statici). E non parliamo degli X-Men che durante il periodo di gestione di Chris Claremont si sono visti decimare. Quindi perché un personaggio Bonelli deve sempr erimanere uguale? Sembrava che con Nathan Never le cose stessero cambiando: finalmente l'eroe maledetto che ha perso la moglie (per colpa sua) e che non si innamorerà mai più... che fa? Si innamora di nuovo. E gli scrittori, "giustamente" ( :evil: ), abbandonano la cosa. Solo per poi invetarsi una trama per sconvolgere l'Agenzia Alfa copiata di pari passo ad Evangelion.

Anche Dylan Dog si è ormai standardizzato, pur se regala ancora qualche storia eccellente.

Tex ormai è una bandiera e non sono sicuro di volerlo vedere diverso: non sarebbe Tex. Le storie comunque sono sempre le stesse, ma dopotutto è un western classico. Glielo perdoniamo? ;-)

Tra il marasma di personaggi emerge Julia (assolutamente non banale e con storie e sottotrame interessanti) e Brendon (un po' frammentario, come diceva Sir, ma comunque molto evocativo... pur avendo sempre il difetto di rimanere uguale). Non mi pronuncio su Magico Vento e Napoleone perché non li ho mai letti.

Ho cominciato anche Dampyr, ma mi ha deluso profondamente, ma forse perché io sono TROPPO amante dei vampiri per vederli resi in quel modo.

Altre serie storiche (Zagor, Mister No, Martyn Mystere...) sono ormai (a mio parere) solo storiche.

Al momento l'unica serie valida che mi trovo a leggere è Gea. Molto innovativa, sia nei disegni che nella storia. Il personaggio è spettacolare e le sue avventure sono un misto perfetto tra il fantastico, l'horror e il comico.

Inoltre approvo anche l'idea dell'uscita semestrale.

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Premesso che i gusti son gusti... attualmente sto leggendo con regolarità solo MV e nonostante mi piaccia, lo trovo peggiorato rispetto all'inizio... e forse anche per un mio disamoramento lo interromperò al numero 100!

Delle altre file apprezzo julia, gea, le storie d'altrove e ogni tanto NN, DD... mai letto MisterNo, Nick Rider, Zagor, Barron...

Un mio parere già espresso in altro topic, credo che per molte serie, tipo Tex, DD, NN abbiano troppo esagerato nello sfruttare il grande consenso del pubblico, aumentando troppo le uscite nell'arco dell'anno, finendo per far calare sia il livello della qualità dei prodotti, consumandosi le storie e le idee, sia la numerosità dei lettori non solo per uscite di dubbio "divertimeto" che per le uscite stesse (del resto quei fumetti costano!)...fin arrivare alla situazione attuale: prezzo notevolmente aumentato, ma qualità calata....

Domanda per voi gdruolisti: ma avrebbe riuscita un fumetto seriale (anche bimensile o semestrale) fantasy-medievale? La bonelli ci ha mai pensato, in questi ultimi 20 anni?

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Rispondo a Sir, discussione nata sul topic Brad Barron

aspè Airon, da quanto leggi DYD?

io lo seguo ormai da.....boh? una quindicina d'anni e credo di aver ravvisato in questa serie quello che tu hai visot in Tex.

premetto di non essere un super fumettofilo.....nel senso che leggo solo fumetti bonelli (azz per qualcuno sarà un'affermazione dura da digerire )

però sui questi appunto ho una discreta conoscenza.

Dylan è sceso di tono (e non poco) perché diventato troppo politically correct, troppo moralizzatore.

Troppo spesso indaga sugl'incubi e sui mostri che genera la spietatezza dell'uomo......

A me sinceramente mancano personaggi comlpetamente di fantasia tipo Mana Cerace o cattivoni del calibro di Xabaras.......ma anche numeri deliranti tipo I conigli rosa uccidono.

Hanno voluto spingere per forza il personaggio in tematiche sociali......ma ormai in modo prevedibile e spesso poco poetico (perché non rinnego certo albi tipo Johnny Freak.....capolavoro)...rinunciando a un po' di sano e old splatter, senza troppi giri filosofici.

A riconferma di queste mie affermazioni, posso dire di aver avuto modo di chiacchierare con una disegnatrice bonelli, che appunto condivideva le perplessità sull'andamento preso da DYD, parlando di una precisa linea editoriale mirata a tematiche non più in linea con le originali.

Il risultato è l'appannamento di un personaggio e il crollo delle vendite.

Con questo non dico di aver ragione.....dico solo che a mio gusto preferivo il vecchio Dylan.

Ho capito perchè lo vedi in queto modo, e devo dire che hai ragione. Io non ho tenuto conto di una cosa: che leggo DD non in ordine, ma tramite gli albi che un mio amico, improvvisamente appassionatosi, mi passa. Lui compra tutto, quindi ora, io ho circa un DD alla settimana da leggere, (tra serie regolare, raccolte, ristampe, speciali); e ci sta che, miscelando vecchi e nuovi, apprezzi anche i numeri nuovi: sono intervallati da quelli vecchi che, diversi, spezzano il tono "moralista" che a te da fastidio per l'eccessiva "politically correctness", e l'eccessivo spostamento su tematiche serie.

Spero di essere stato chiaro.

Ciò non toglie che per me anche certe storie sugli abomini medici, psicanalitici o simili, comunque umani, piacciono davvero molto. Mi rifersico a la legge della Giungla+Homo Homini Lupus, Necropolis, e altri di cui non ricordo il titolo.

Di recente, ma di genere diverso, mi è piaciuto anche quello su angeli caduti e demoni scacciati, non ricordo il titolo...

PS: concordo sul fatto che i conigli rosa uccidono sia un pezzo storico, delirante, eccellente!

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Rispondo a Sir, discussione nata sul topic Brad Barron

Ho capito perchè lo vedi in queto modo, e devo dire che hai ragione. Io non ho tenuto conto di una cosa: che leggo DD non in ordine, ma tramite gli albi che un mio amico, improvvisamente appassionatosi, mi passa. Lui compra tutto, quindi ora, io ho circa un DD alla settimana da leggere, (tra serie regolare, raccolte, ristampe, speciali); e ci sta che, miscelando vecchi e nuovi, apprezzi anche i numeri nuovi: sono intervallati da quelli vecchi che, diversi, spezzano il tono "moralista" che a te da fastidio per l'eccessiva "politically correctness", e l'eccessivo spostamento su tematiche serie.

Spero di essere stato chiaro.

Ciò non toglie che per me anche certe storie sugli abomini medici, psicanalitici o simili, comunque umani, piacciono davvero molto. Mi rifersico a la legge della Giungla+Homo Homini Lupus, Necropolis, e altri di cui non ricordo il titolo.

Di recente, ma di genere diverso, mi è piaciuto anche quello su angeli caduti e demoni scacciati, non ricordo il titolo...

PS: concordo sul fatto che i conigli rosa uccidono sia un pezzo storico, delirante, eccellente!

ooook l'arcano è svelato!!!

premetto, non è che non mi piace il polically correct ma ultimamente tutto è troppo prevedibile!

anche a mio avviso Necropolis è un gioiello ;-)

certo se hai modo di leggerli nell'ordine della serie regolare intervallata dalle ristampe e dalle edizioni book, avrai un'idea molto più variegata del fumetto!!! :-p

Premesso che i gusti son gusti... attualmente sto leggendo con regolarità solo MV e nonostante mi piaccia, lo trovo peggiorato rispetto all'inizio... e forse anche per un mio disamoramento lo interromperò al numero 100!

?

azz.....sono rimasto indietro di una decina di numeri.......quindi non posso dare un guidizio "ultimo" su MV!

certo mi è spiciuta l'uscita di scena di Hogan e ultimamente le trame politiche rischiano di diventare un po' confuse....e c'è stato un certo allontanamento dal teme principale che era quello della magia e del soprannaturale nel west!

Dai Sin attendo un'analisi appofondita del tuo disamoramento!!! :-p

L'errore che commette spesso è quello di stereotipare troppo i personaggi e di immobilizzare la loro vita.

giustissimo!

c'è la paura di creare traumi irrimediabili nello stile del personaggio......e questo porta ad un immobilismo che alla lunga "sterotipa" i personaggi......

pensiamo a un DYD che insegue e corteggia una donna per una decina di albi!!!

sarebbe quanto meno una scossa dallo standard!!!

o che crea un rapporto "di amore inespresso e conflittuale" con qualche elemento ricorrente..........come succede tra Julia e Webb!

Brendon (un po' frammentario, come diceva Sir, ma comunque molto evocativo... pur avendo sempre il difetto di rimanere uguale).

il vero difetto di Brandon è quello di non volergli dare nessun spessore "temporale" ma forse come dici tu è un po' un difetto di tutti i bonelli (accezioni a parte).........

mi spiego:

prendiamo ad esempio quanto detto da Airon, sta leggendo DYD in ordine sperso, saltando da numeri recenti a numeri di 10 anni fa.............e tutto questo non gli crea problemi perché a livello temporale non è successo nulla :banghead:

cacchio mettiamo che Groucho al n° 126 (per ex) si fosse sposato e che Bloch al n° 180 fosse anadto in pensione!!! cacchio leggere il fumetto non in ordine creerebbe magari un po' di confusione (iniziale) ma per gli appassinati sarebbero novità non indifferenti!!!!!!!!!!

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Il cambio temporale è tipico non solo dei fumetti (pensate a Topolino, Popeye) ma anche di romanzi (es. 007) in cui non c'è per forza un percorso temporale...

Nella Bonelli c'è un po' l'uno e un po' l'altro (per quelli che "invecchiano" ricordo MV, NN)...

DD e Tex invece hanno invecchiamenti lunghi, ovvero pur avendo leggeri sbalzi (nemici/amici/amori che si ripresentano in storie successive e che ricordano il "passato") le storie non hanno quasi sempre una collocazione anagrafica...

La cosa la trovo assurda soprattutto quando i leggeri sbalzi diventano frequenti (troppi di quelli del passato che ritornano) o in Tex che ha un figlio "cresciuto" e checcavol! Kit Karson era già nonno quando Tex non era sposato!

DD infine si potrebbe salvare con la solita scusa "ma questo è un possibile futuro/finale" o "ma è solo un sogno/incubo"..

Credo che tralasciando i fumetti di una certa epoca e magari "adatti" ad un pubblico meno maturo, sia più piacevole, anche per un certo "attaccamento alla realtà" che il personaggio invecchi sulla carta..

Questo dovrebbe accadere, nella Bonelli, poiché ogni protagonista per quanto fantastico che sia è pur sempre ancorato ad un periodo storico per quanto inventato che sia!

Questo non significa porre un limite alla sua pubblicazione (benché avere un "finale prestabilito" è sintomo di coerenza/rivalsa col/sul personaggio che uno ha creato), in quanto avventure che lo stesso abbia trascorso prima sono sempre proponibili...

Ciauz! ;-)

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Credo che tralasciando i fumetti di una certa epoca e magari "adatti" ad un pubblico meno maturo, sia più piacevole, anche per un certo "attaccamento alla realtà" che il personaggio invecchi sulla carta..

Questo dovrebbe accadere, nella Bonelli, poiché ogni protagonista per quanto fantastico che sia è pur sempre ancorato ad un periodo storico per quanto inventato che sia!

Questo non significa porre un limite alla sua pubblicazione (benché avere un "finale prestabilito" è sintomo di coerenza/rivalsa col/sul personaggio che uno ha creato), in quanto avventure che lo stesso abbia trascorso prima sono sempre proponibili...

Ciauz! ;-)

credo proprio che manchi questo.

e soprattutto sarebbe meglio ideare la "fine" di una serie piuttosto che vederle segnare il passo.

p.s. attendo ancora lumi su MV ;-)

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Il cambio temporale è tipico non solo dei fumetti (pensate a Topolino, Popeye) ma anche di romanzi (es. 007) in cui non c'è per forza un percorso temporale...

Nella Bonelli c'è un po' l'uno e un po' l'altro (per quelli che "invecchiano" ricordo MV, NN)...

DD e Tex invece hanno invecchiamenti lunghi, ovvero pur avendo leggeri sbalzi (nemici/amici/amori che si ripresentano in storie successive e che ricordano il "passato") le storie non hanno quasi sempre una collocazione anagrafica...

La cosa la trovo assurda soprattutto quando i leggeri sbalzi diventano frequenti (troppi di quelli del passato che ritornano) o in Tex che ha un figlio "cresciuto" e checcavol! Kit Karson era già nonno quando Tex non era sposato!

DD infine si potrebbe salvare con la solita scusa "ma questo è un possibile futuro/finale" o "ma è solo un sogno/incubo"..

Credo che tralasciando i fumetti di una certa epoca e magari "adatti" ad un pubblico meno maturo, sia più piacevole, anche per un certo "attaccamento alla realtà" che il personaggio invecchi sulla carta..

Questo dovrebbe accadere, nella Bonelli, poiché ogni protagonista per quanto fantastico che sia è pur sempre ancorato ad un periodo storico per quanto inventato che sia!

Questo non significa porre un limite alla sua pubblicazione (benché avere un "finale prestabilito" è sintomo di coerenza/rivalsa col/sul personaggio che uno ha creato), in quanto avventure che lo stesso abbia trascorso prima sono sempre proponibili...

Ciauz! ;-)

Intervengo nella parte riguardante Tex, l'unico fumetto in cui mi sento un po' ferrato.

Inizialmente, agli albori, negli anni 50, Tex era edito in capitoli settimanali di 32 striscie, e una storia portava via circa 15 di questi capitoli. Quindi dovevano esserci continui colpi di scena, non potendosi permettere una striscia scialba...al numero 10 dell'edizione della nuova ristampa si ha un salto temporale di 6/7 anni, e al 13 (mi pare) un altro di circa 10 anni, tutti in un botto: si passa dal numero 9, con Tex neo-sposo, al 15, con Lilyth morta e Kit Willer 16/17enne...è normale che molti numeri, successivamente, si siano rifatti ad avvenimenti accaduti in questi anni... come in una delle migliori storie recenti, "La Grande Invasione" durata 3 albi, con un disegnatore che non amo ma con storia e testi davvero belli.

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p.s. attendo ancora lumi su MV

Beh, devo ammettere che alcuni ma, li ho avanzati perché ho cominciato a leggere Ken Parker e notandoci "agganci" (o almeno quello che reputavo "originale" mi è caduto)...

Altro: benché ci si stia avvicinando alla "fine" di Custer e di alcuni capi indiani (l'attaccamento ai grandi eventi storici è una buona cosa), per poi aspettarsi dopo il 100 il ritorno di Hogan e della Volta Nera... gli ultimi numeri li ho trovati un po' scialbi...cioè "storie" un po' slegate temporalmente tra loro, in ui mi chiedevo perché Poe o MV si trovassero in quel posto e come si fossero spostati così velocemente da un luogo ad un altro...

Altro: mi comincia a piacere poco il troppo "puritanesimo" (?) di Poe (prima era più simpatico col rischio di cadere nell'alcool, o col pensare alle donnine..), o l'infallibilità di MV... i finali son troppo "a lieto fine"...

Altro: cosa in comune con gli altri Bonelli: il prezzo è rincarato senza una valida motivazione (anche rispetto alla concorrenza fumettistica), mentre carta, impaginazione e qualità sono peggiorate... :mad:

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Beh, devo ammettere che alcuni ma, li ho avanzati perché ho cominciato a leggere Ken Parker e notandoci "agganci" (o almeno quello che reputavo "originale" mi è caduto)...

Altro: benché ci si stia avvicinando alla "fine" di Custer e di alcuni capi indiani (l'attaccamento ai grandi eventi storici è una buona cosa), per poi aspettarsi dopo il 100 il ritorno di Hogan e della Volta Nera... gli ultimi numeri li ho trovati un po' scialbi...cioè "storie" un po' slegate temporalmente tra loro, in ui mi chiedevo perché Poe o MV si trovassero in quel posto e come si fossero spostati così velocemente da un luogo ad un altro...

Altro: mi comincia a piacere poco il troppo "puritanesimo" (?) di Poe (prima era più simpatico col rischio di cadere nell'alcool, o col pensare alle donnine..), o l'infallibilità di MV... i finali son troppo "a lieto fine"...

Altro: cosa in comune con gli altri Bonelli: il prezzo è rincarato senza una valida motivazione (anche rispetto alla concorrenza fumettistica), mentre carta, impaginazione e qualità sono peggiorate... :mad:

azz.....c'è poco da eccepire.....soprattutto sui costi........la storiella dell'adeguamento va bene....però dire che calano le vendite e quindi aumentiamo potrebbe essere una spirale infinita......

comunque spero nel ritorno di Hogan, della Volta nera e anche di un po' di sana magia ed esoterismo!

mi sa che dovrò leggere i 10 numeri che ho in arretrato prima di poter dare un giudizio complessivo come il tuo!

ma ultimamente tra libri (e ora ripresa di libri game :mrgreen: ) ho poco tempo per i fumetti e mi sto leggendo un po' di arretrati di Julia!!!

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  • 2 mesi dopo...

Eccomi qua dopo un po'...

MV sta continuando alla grande con albi molto incentrati sulla storia: Custer, Crook, Cavallo Pazzo, Toro Seduto ed altri la fanno da padrone... so che l'albo è dedicato a MV, ma non mi piace che ogni pochino la faccia da prima reginetta negli avvenimenti... cmq son carini e sto inattesa del prossimo numero a fumetti...

Per parlare delle altre testate devo notare come, magari per carenza di trame, o per meglio infoltire il numero, per scadenziare meglio le varie testate, per dar maggior peso ai disegnatori MM ha aumentato il numero delle pagine, ma ridotto la frequenza (da mensile a bimestrale), come sono non saprei, benché abbia preso il primo della "nuova serie" mi sono stancato di leggerlo... forse perché i girigogoli di MM non sono il mio forte.... ma era necessario secondo voi una tale evoluzione (che tra poco prenderà anche MV!)?

Ovvero, alla fin fine il numero in più di pag. è correlato alla storia? O solo per annacquare il brodo?

Fatto sta imho la riduzione delle uscite era inevitabile (magari anche quello delle testate), e forse è necessario se vogliamo mantenere (o riprendere) la qualità delle trame a livelli medio-alti... ma sarà vero?

Ciauz! ;-)

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L'unico fumetto Bonelli che seguo con assiduità è il classico Dylan Dog. Va di moda dire che le storie dell'Indagatore sono peggiorate rispetto agli esordi, ma secondo me non è vero: adesso come vent'anni fa, Dylan Dog ha sempre alternato storie belle e storie brutte. Anzi, tornando a quello che dicevo qui, io trovo che negli ultimi anni il livello medio delle sceneggiature abbia conosciuto una nettissima impennata verso l'alto, grazie al lavoro della scrittrice Paola Barbato. Si devono a lei storie di eccezionale raffinatezza psicologica come Nebba e la già citata Necropolis, che qualcuno poco fa definiva giustamente un gioiello. Dico di più: sono convinto che Oltre Quella Porta, il numero attualmente in edicola, sia il miglior Dylan Dog di tutti i tempi. Uno dei rari casi nei quali i fumetti diventano davvero letteratura. Gloria e onore a Paola Barbato.

Degli altri Bonelli ho provato a leggere Brad Barron, noiosetto, Julia, eccellente, e Gea, insopportabile, soprattutto a causa del buonismo peloso di sottofondo.

L'errore che commette spesso è quello di stereotipare troppo i personaggi e di immobilizzare la loro vita. Cioè (cavolo!) persino l'Uomo Ragno si è sposato, per non parlare della morte di Superman e della rottura della spina dorsale di Batman (e dire che i supereroi erano considerato fumetti statici). E non parliamo degli X-Men che durante il periodo di gestione di Chris Claremont si sono visti decimare. Quindi perché un personaggio Bonelli deve sempr erimanere uguale? Sembrava che con Nathan Never le cose stessero cambiando: finalmente l'eroe maledetto che ha perso la moglie (per colpa sua) e che non si innamorerà mai più... che fa? Si innamora di nuovo. E gli scrittori, "giustamente" ( :evil: ), abbandonano la cosa. Solo per poi invetarsi una trama per sconvolgere l'Agenzia Alfa copiata di pari passo ad Evangelion.

Anche Dylan Dog si è ormai standardizzato, pur se regala ancora qualche storia eccellente.

Non è un errore: è una scelta stilistica. I fumetti americani si reggono sulla cosiddetta continuity; cioé, ogni storia è il seguito della precedente, e tiene conto di tutti gli eventi accaduti in passato, un po' come nelle soap opera. Il fumetto italiano, al contrario, vive di storie autoconclusive, in ordine non cronologico e leggibili a sé stanti. Sono due approcci diversi e ugualmente legittimi, che poi possono piacere o non piacere, ma hanno i loro pro e i loro contro. Un aspetto negativo del sistema americano, ad esempio, è che scoraggia i nuovi lettori; molti non si avvicinano all'Uomo Ragno o agli X-Men perché, non avendo seguito la serie dagli esordi, temono di non capire la trama in corso, un problema che non si presenta con Tex e Dylan Dog.

Comunque non è vero che nei fumetti americani si assiste a cambiamenti così radicali dello status quo. Anzi, novantanove volte su cento gli sconvolgimenti si risolvono in un nulla di fatto: vedi Batman, che è tornato a camminare, e Superman, che è risorto.

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Comunque non è vero che nei fumetti americani si assiste a cambiamenti così radicali dello status quo. Anzi, novantanove volte su cento gli sconvolgimenti si risolvono in un nulla di fatto: vedi Batman, che è tornato a camminare, e Superman, che è risorto.

Superman è risorto... ma almeno è morto!

Batman avrà anche ripreso a camminare, ma basta leggere "Venga il tuo regno" per vederlo con un esoscheletro senza il quale non potrebbe muoversi.

Negli X-Men sono morti decine di mutanti e non sono mai tornati (quel genio di Chris Claremont ne fece morire uno proprio nella sua prima storia per far capire che non erano immortali solo perché personaggi di fumetti).

Gli esempi sono tanti, ma comunque il problema di fondo resta: i fumetti italiani sono statici!

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Batman avrà anche ripreso a camminare, ma basta leggere "Venga il tuo regno" per vederlo con un esoscheletro senza il quale non potrebbe muoversi.

Ma Venga il Tuo Regno è una storia ipotetica. Il Batman della serie regolare continua a saltellare fresco e allegro come cinquant'anni fa.

Negli X-Men sono morti decine di mutanti e non sono mai tornati (quel genio di Chris Claremont ne fece morire uno proprio nella sua prima storia per far capire che non erano immortali solo perché personaggi di fumetti).

A parte rarissimi casi, tipo Psylocke, tutti gli X-Men di una certa importanza che sono morti sono poi ritornati esattamente identici a prima. Gli unici personaggi dei fumetti USA che muoiono e non ritornano sono quelli dei quali non importa nulla a nessuno, come Warlock, o Cypher.

(Quanto al presunto genio di Claremont, ho sempre avuto dei dubbi. Io ho preferito di gran lunga gli X-Men di Grant Morrison; lui sì, un genio).

Gli esempi sono tanti, ma comunque il problema di fondo resta: i fumetti italiani sono statici!

E' un problema per te, se non ti piace questo tipo di struttura narrativa. Per me, se le storie sono belle, poco importa che i personaggi invecchino o meno da un numero all'altro.

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De gustibus non disputandum est, diceva delle gante che la sapeva lunga.

Quindi mi sta bene che ti piacciano le storie della Bonelli così come sono, così come a me non piacciono più di tanto (indicativo il fatto che ho abbandonato ben 5 serie della Bonelli, rimanendo solo con Gea, Brendon e Tex).

Io cercavo solo di fare un'analisi della crisi del fumetto italiano, impersonificato dalla figura della Bonelli. ;-)

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De gustibus non disputandum est, diceva delle gante che la sapeva lunga.

Quindi mi sta bene che ti piacciano le storie della Bonelli così come sono, così come a me non piacciono più di tanto

Non ho detto che i fumetti Bonelli mi piacciono come sono. Torno a ripetere che non li conosco neanche tanto bene, e quel poco che ho letto, a parte gli eccezionali numeri di Dylan Dog scritti dalla Barbato, non mi entusiasma; perfino il personaggio del momento, Gea, mi sembra stomachevole.

Quello che ho detto è che sul mio apprezzamento non ha alcun peso il fatto che i personaggi si evolvano o non si evolvano da un numero all'altro. Se una storia è bella, è bella a prescindere dalla struttura della serie.

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Quello che ho detto è che sul mio apprezzamento non ha alcun peso il fatto che i personaggi si evolvano o non si evolvano da un numero all'altro. Se una storia è bella, è bella a prescindere dalla struttura della serie.

Quello è vero, ma a lungo andare diventa tutto stereotipato. Per esempio ci sono stati dei cicli di Nathan Never in cui lui risolveva il caso, ma la soluzione era amara dal punto di vista umano. Tutte storie bellissime... ma uguali!

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Secondo me la Bonelli invece ha delle vere e proprie perle come Gea.....

Gea è un prodotto praticamente esterno alla Bonelli, se non per quanto riguarda la vendita e distribuzione.

Enoch ha completa libertà, unico limite rispettare la scadenza semenstrale.

Perciò io Gea non lo vedrei come il tipico prodotto Bonelli quanto più un'anomalia sebbene conosco persone che odino Gea ritenuta come "fiera dei luoghi comuni e del buonismo" (la ragazzina maschiaccio,l'omosessuale, il ragazzo sulla sedia a rotelle..).

Per quanto mi riguarda Gea è bello e leggibile ed il fatto che verta al fantasy lo rende un prodotto molto più appetibile alle generazioni attuali.

Quello che riguarda la Bonelli attuale è che non si guarda intorno e se lo fa accade con un'indifferenza che rasenta il ridicolo.

Non è giusto a mio parere che i giovani talentuosi e pieni di idee debbano andare a cercare lavoro all'estero (si sottointende Francia), avere successo lì e FORSE dopo essere considerati in Italia.

Bonelli è un colosso, assieme alla Disney ed ha tutte le risorse per darsi una nuova immagine e non rimanere ancorata a quella vecchia ma non lo fa: perchè?

Perchè fa comodo andare sul sicuro, avere quel tot di lettori fiduciosi che tuttavia a lungo andare si stufano.

La parola chiave è: sperimentare.

Basti vedere cosa è riuscita a fare una piccola casa editrice come la Pavesio production che è riuscita a portare in Italia un colosso come Sky Doll o le opere di Frezzato.

Insomma..il futuro sembra volgere verso il vecchio underground,l'innovazione ed il manga e a me sembra che Bonelli per qualche strano motivo stia andando dalla parte opposta.

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.il futuro sembra volgere verso il vecchio underground, l'innovazione ed il manga e a me sembra che Bonelli per qualche strano motivo stia andando dalla parte opposta.

Beh un punto è che la Bonelli si identifichi non solo come casa editrice, ma anche come tipologia di fumetto...

..a me non dispiace il formato bonelli di per sé, sia come stile generico del disegno e format in sé degli albi, quindi imho son contento che ancora non ci sia un manga della bonelli (benché alcune cose di credo jonathan steel lo richiamino..)..

Certo è però che manca sperimentazione e contatto con la gente, sia per sapere i loro gusti che per anticiparli...

alcuni giovani li ha presi (ricordo i buoni disegnatori che un tempo facevano "2700") e poi non sempre essere giovani significhi essere bravi, però dovrebbero sperimentare e provarci con più gente (anche solo a "progetto"..)...

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