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[Dimensioni] Glennascaul Cap 1


mantis

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"Facciamo due ragionamenti, allora il nostro amico è un cacciatore di demoni da quel che ci dice il nostro Hurik, e secondo quello che Myrsus ha detto quel rito anche se niente di realemente magico serve a divinare, che se non sbaglio significa prevedere qualcosa.

Poi se consideriamo che ci ha anche suggerito di pregare per le nostre anime il ragionamento diventa semplice.

Quel tizio è in caccia, probabilmente dià da ora, rinnovo il consiglio di chiuderci bene a chiave nelle nostre stanze e di dormire con un occhio solo, anzi ora che ci penso com'è che siamo sistemati sta notte?

Dormire insieme o permlomeno su stanze attigue sarebbe l'ideale."

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<<Bene, non so voi ma io sono stanco. Oggi abbiamo camminato molto e le mie gambe ne risentono.>> Dice Mizar alzandosi a fine cena.

<<Abbiamo due stanze: io, Altair e Bram siamo in quella più grande. Myrsus e Hurin in quella più piccola. Per fortuna sono stanze adiacenti, in caso di problemi basta bussare.... Domattina sveglia all'alba. Buon riposo e che la luce di Luminens illumini i vostri sogni.>>

Così dicendo si alza, paga la notte alla locandiera, (tranne che la quota di Myrsus che deve scalare 2 drama dai propri averi), prende una brocca d'acqua e inizia a dirigersi verso le stanze.

Spoiler:  

Voi cosa fate?

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Salite nelle vostre stanze, dopo aver salutato la locandiera, accendendo i lumi per rischiarare il buio. Entrambe le stanze hanno letti rudimentali, l'odore sa un po' di stantio, ma vanno più che bene per la notte.

Delle finestre si affacciano nella parte sud mostrandovi il cielo velato rischiarato da una abbondante luna piena, regina assoluta della notte.

Fuori il buio totale. Nessun movimento, nessun rumore tranne qualche cane che abbaia in lontananza e qualche folata di vento premonitrice del cambio di stagione...

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Mentre riposa, Bram pensa alla notte e agli orrori che si rifugiano in essa. Un brivido gelato gli percorre la schiena. Visioni distorte di mostri provenienti da altre dimensioni, creature maligne, putredine e sangue. Oscure oscenità che stuprano i pensieri del giovane slidanita. La paura e il terrore bloccano per un istante la mente di Bram riportandolo a un giorno di tanto tempo fa.

*Devo smettere di pensare a queste oscenità oppure la mia mente verrà spezzata dal terrore. Perchè la mia immaginazione ritorna sempre ai momenti del passato? Perchè!?*

Torna a rigirarsi nella sua branda, stringendo forte l'elsa della sua spada, come alla ricerca di un appiglio che lo possa salvare da un baratro senza fondo: un feticcio per la salvezza della mente, qualcosa di solido reale, tangibile e freddo.

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<<Quella può salvarti dalle cose tangibili, ma dalle angosce della nostra mente serve a ben poco.>> Dice Mizar rivolgendosi a Bram

<<I tuoi incubi non potranno essere scacciati da nessuna spada. Questa è la verità... Perdonami se parlo, ma ho visto che non dormivi.

Anche io non riesco a prendere sonno stasera, stavo pensando a quel poveraccio, non so se abbiamo fatto bene a rinchiuderlo la dentro.>>

Intanto la luce della luna, illumina il vostro riposo, gettando ombre grottesche tra le pieghe dei vostri giacigli...

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Bram si girà di soprassalto verso Mizar. Non si aspettava di essere osservato. Abbandona l'elsa della spada, come se fosse stato scovato in atteggiamenti deplorevoli.

"Mio signore, non preoccupatevi, non disturbate di certo. Anzi, mi avete svegliato da un brutto sogno. In questi giorni di terrore però, anche la realtà sembra essere un incubo."

Mentre dice queste parole, Bram ripensa al poveraccio che è stato rinchiuso nella gabbia. Altro brivido di terrore, e questa volta una lacrima di tristezza. Una sola però, perchè in questi giorni è bene conservare le lacrime per se stessi, per quando verrà il tempo di versarle.

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La notte calma e tranquilla aiuta Hurik a riposare, alleviando le fatiche che si porta dietro ormai da alcuni anni. Il suo respiro è lento, gli occhi socchiusi; ma le parole dell'uomo incontrato giù in taverna hanno lasciato un piccolo segno nei pensieri di Hurik, che pur riposando non riesce a dormire profondamente. I sensi sono vigili, quasi fosse un gatto, che nonostante il sonno è pronto a scattare alle prime avvisaglie di un pericolo.

*La quiete prima della tempesta* sono le parole che ha in testa, *la notte è calma. Ma lo era anche quella notte nel bosco Lamentoso. E so bene quanto possa essere pericoloso il silenzio...*

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Altair era alla finestra, da un pò era li davanti dando el spalle hai suoi compagni e stava armeggiando con quello che sembrava un filo e diverse parti del suo equipaggiamento.

Improvvisamentew si voltò verso i suoi commpagni sorridendo e mostrando il frutto del suo lavoro, alla finnestra erano collegate tramite dei fili la gavetta e le posate di Altair tutte messe in posizione precaria l'una sull'altra in modo che in caso di apertura della finestra i fili tirandosi le avrebbero fratte cadere facendo baccano.

"Allora che en dite? un pò rozza come trappola, ma fa quello che serve, ci impedisce di essere colti di sorpresa."

Spoiler:  
costruisco questa trappola, devo fare qualche tiro sulla mi abilità di piazzare trappole?
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Dopo che Altair ha sistemato la trappola nella sua stanza tornate a coricarvi e cercate di recuperare un po' di forze. In effetti la notte sembra essere tranquilla e riuscite a dormire per qualche ora, fino a quando dei passi leggeri fuori della porta vi fanno drizzare le orecchie. Sentite qualcuno scendere le scale di legno che portano al piano inferiore, la porta aprirsi e chiudersi di nuovo.

In lontananza un cane inizia ad abbaiare mentre l'eco di un ululato risuona distante...

Spoiler:  

Per vedere chi di voi si sveglia fate un check Percezione con difficoltà 16 nel dicemaster.

@Lindir: la trappola è ok senza nessun check.

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Il sonno di Myrsus è agitato. Il viaggio non è stato spiacevole, ma comunque non è abituato alla fatica della marcia. In più il calo di tensione dopo il breve scontro non ha certo contribuito a tenerlo sveglio.

« No, papà... non evoco mica demoni. No, no, gioco con gli specchi...» biascica nel sonno. Poi le parole si perdono in un farfuglio inintelligibile.

Accortosi di qualcosa di strano alza la testa e apre a mezzo un occhio: «Zitta Leanorien! Sto parlando con papà!» e si ributta sul suo giaciglio, continuando a dormire.

Spoiler:  
Nella settimana di Pasqua sarò presente a spizzichi e bocconi al computer, potrò riprendere a postare con continuità dal primo giovedì dopo Pasqua
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Altair e Bram, più abituati a vigilare, aprono gli occhi avvertendo qualcosa di strano, mentre Mizar sembra dormire tranquillo.

Avete sentito che qualcuno ha aperto e chiuso la porta della locanda.

Guardando la finestra i raggi che prima filtravano la polvere della stanza ora, d'improvviso, sono scomparsi, lasciando più spazio all'avanzare delle tenebre...

L'abbaiare lontano del cane si ferma per un attimo, riprendendo qualche secondo dopo...... trasformatosi in un ringhio minaccioso.

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Bram si alza di soprassalto, come se il cambiamento appena percepito nell'ambiente fosse un tutt'uno con il suo corpo. Mette la mano sull'elsa della spada, e fa un cenno ad Altair indicando la finestra mentre lui si dirige verso la porta.

*quali oscure oscenità si nasconderanno nelle ombre di questa tretra notte? Spero solo che non sia nulla di grave.*

Bram però non sa che anche la speranza è morta nel mondo di Glennascaul.

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Il ragazzo nato e cresciuto per strada è abituato a dormire con un solo occhio chiuso, più di una volta e riuscito a rivedere l'alba solo grazie al suo istinto, ed anche ora proprio come una volta il suo istinto ulula nella sua mente, grida un avvertimento.

Senza esistazioni e con uno scatto si alza dal suo letto il pugnale che solitamente tiene sotto al cuscine è gia tra le mani.

Anche Bram il suo compagno è già sveglio, i due Slidaniti vengono da un posto che non è tollerante con i distratti.

Pochi gesti fanno intendere i due mentre Altair si sposta con cautela alla finestra, attento alla trappola che lui stesso a teso, getta uno sguardo al suo esterno, la porta si è aperta, forse qualcuno è uscito, o peggio è entrato.

Altair aguzza lo sguardo in cerca di movimenti sospetti.

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