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[Dimensioni] Glennascaul Cap 1


mantis

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Finalmente l'uomo era calmo, per prima cosa c'era da scoprire cosa diavolo poteva avere che non andava, e poi avrebbero lasciato il corpo a chi di dovere.

"Signora, perchè non voleva quest'uomo nella locanda, a parte il brutto carattere a qualcos'altro che non va? e seconda cosa, ci sono delle guardie qui vicino, vanno bene anche gli inquisitori."

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<<Non mi piace la sua faccia e i suoi modi sono stati bruschi e viscidi. Non ho visto inquisitori qui da diverso tempo, e poi loro hanno i cavalli e non sempre si fermano. In questo villaggio c'è il vecchio Obi, lui si occupa di queste cose. Se volete portarlo da lui fate in fretta però, il sole tramonterà fra poco.>> dice la signora.

<<Ci riservi due stanze e ci prepari la cena, intanto. Noi provvederemo a consegnare l'uomo a chi di dovere. Se qualcuno di voi mi da una mano lo porteremo dal vecchio Obi, se non ricordo male sta qua dietro. Facciamo presto, prima che le ombre calino. Chi viene con me?>>

Mizar rivolge l'invito a voi.

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Myrsus si avvicina al folle, che ormai giace stordito ai suoi piedi, incuriosito dalla cicatrice che si è scoperta quando ha attaccato... Imparando la magia taumaturgica ferite ne ha viste tante, chissà che non riesca a capire come se l'è procurata...

Dopo qualche secondo, al sentire la domanda di Mizar, risponde: "Io vengo con voi se non vi dispiace, la faccenda mi ha incuriosito... e non mi dispiacerebbe scambiare due parole con quest'uomo una volta che si sia ripreso."

Spoiler:  
Riesco a capire come si può essere procurato la cicatrice? Sembra molto vecchia o pare essere più recente? So se esistono pene in Itruria o nei paesi vicini che comportino una ferita comparabile a quella che presenta il folle?
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"Bene, anche io ti seguirò mizar... "

Anche Hurik, come Myrsus, è interessato a saperne di più su questo figuro

"Oltre alla magia forse avremo bisogno di una spada e uno scudo se ci attardiamo troppo nella notte..." E detto questo imbraccia anche lo scudo, pronto a seguire i suoi compagni verso la casa dell'uomo che risponde al nome di Obi.

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Dopo aver ossservato l'uomo con attenzione Mizar si rivolge a Hurik:

<<Preferirei che tu e Myrsus rimaniate qua con la signora. Magari date un'occhiata alla locanda, non vorrei ci fossero altri tipi strani nei paraggi. Bram e Altair invece verranno con me. Se notate qualche cosa che non vi torna fatemi sapere.>> dice brevemente in modo autorevole.

<<Prendete quell'uomo, lo porteremo subito da Obi. Sbrighiamoci, fra venti minuti sarà buio e fuori dalle luci di Lumismia le ombre sono insidiose.>>

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Insieme a Mizar portate l'uomo alla casa di Obi, giusto poco lontano da dove siete. Il disco solare è già sceso dietro le dolci colline di queste zone e le prime stelle, specialmente le sei di Luminens, stasera sembrano brillare di una luce inusuale, forse perchè il fresco vento del nord ha spazzato via qualche nuvola, pulendo la volta celeste.

Ma quello che vi colpisce di più è un altro astro, la luna, rossa come il sangue di un innocente, che stasera sembra sfidare il suo eterno rivale in splendore.

Arrivando all'abitazione del vecchio bussate, mentre portate ancora l'uomo svenuto. Una signora anziana vi risponde. <<Chi siete? Ah vedo che cercate Obi. Beh non è qui stasera, tornerà domani da Lumismia. Che è successo a quest'uomo?>>

Mizar, con calma, spiega alla donna cosa è successo. Dopo una breve discussione lei accetta di trattenere l'ospite in una specie di minuscola prigione adiacente alla casa, dicendo che domani Obi si occuperà di lui.

<<Non mi sembra abbia colpe particolari.>> dice <<Una sera in gattabuia gli basterà. Arrivederci stranieri.>> Conclude liquidandovi.

Nel frattempo Myrsus e Hurik sono rimasti alla locanda.

Spoiler:  

@Kruppe e Elin: ditemi se i vostri PG fanno qualche cosa nel frattempo.

@Lindir e live_evil: volete fare qualche cosa di particolare?

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Bram si distrae un secondo pensando all'accaduto. Viaggia con la mente a pensieri del passato, ai ricordi. In ogni traccia di sofferenza e pazzia che si dipana davanti ai suoi occhi, lui vede Artas. Artas, il suo fratellastro amico del passato, ora chissà dove, a godere degli orrori e della sofferenza per lui diventati fonte di nutrimento e pazzia!

*Davvero strano quell'uomo. Pareva indemoniato, agitato da qualcosa di perverso e sinistro. Chissà quali orrori ha dovuto sopportare e magari ora chiedeva solo un pò di pace e riposo nella locanda. Non so quale divinità ringraziare se ora mi trovo qui ancora sano di mente. Dopo quello che ho visto e dovuto subire. Un giorno troverò Artas e saprò pareggiare i conti!*

Il passato è passato. Aiuta a ricordare ma nulla di più. Bram vuole sorpassare le crudeltà vissute, e vuole tornare al presente per poter sopravvivere anche nel futuro. E' sempre stato un sopravvissuto e sempre lo sarà! Con la mente torna al villaggio, a Mizar ed ad Altair in piedi accanto a lui. Meglio tornare alla locanda. Si sta facendo buio.

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"Si torniamo alla locanda, la notte non è sicura, io lo sò bene."

Detto questo Altair si incamminò con i suoi compagni, la notte non era veramente sicura, era il momento dei ladri degli assassini e dei demoni, ed era meglio farsi trovare in casa.

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Arrivate in fretta alla locanda e subito vi inebria un buon odore di zuppa che viene dalla cucina.

Hurik e Myrsus sono già lì che vi aspettano. La signora della locanda vi ha disposto su due stanze una da tre e una da due: Hurik e Myrsus staranno insieme.

Dopo il tramonto scendete nella piccola sala da pranzo dove vi aspetta una saporita zuppa di verdure e tanti buoni odori che si diffondono dalla cucina. Le luci sono già tutte accese ma notate subito il buio che, rispetto a Lumismia, si diffonde la fuori.

Nella stanza, oltre al vostro tavolo ci sono altre tre persone. Un uomo mangia da solo e vi da le spalle, mentre un'altra coppia di uomini discute di affari.

<<Ecco la vostra zuppa, ve la siete guadagnati!>> dice la signora portando le pietanze. <<Questa ve la offro io per l'aiuto che mi avete dato.>>

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Bram si siede cercando di dare le spalle ad una parete in modo da avere una visuale completa della stanza. Si guarda attorno, e poi rivolgendosi alla signora con un sorriso...

"Grazie dell'ospitalità signora. Capisco che di questi tempi è sempre un problema accettare degli sconosciuti in una locanda. Le assicuro che non le daremo problemi. Grazie ancora per la zuppa."

Poi assaggia la zuppa, ma solo un poco, con la punta della lingua alla ricerca di strani sapori od odori. Lui non si fida della donna. Il suo istinto gli dice che c'è qualcosa che non va. Forse la zuppa è avvelenata. Forse no. Meglio controllare.

Fa un cenno con la mano sinistra ai suoi compagni e poi dice:

"Attenzione che scotta. Aspettiamo che si raffreddi. Signora, sarebbe così gentile da portarci del pane da poter mettere nella zuppa?"

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Con sguardo indagatore Hurik scruta l'uomo rivolto di spalle, cercando indizi che confermino i suoi ricordi... Poi rivolto ai suoi compagni sussurra "Che strani incontri si possono fare in piccoli posti come questi. Ho come l'impressione di conoscere quell'uomo " dice indicandolo con un gesto del volto "e se non erro è un cacciatore di demoni... Non vorrei portare sventura" (aggiunge sorridendo tra se e se) "ma quando sono soli incontrarli non è mai un buon segno... Non vorrei che questo paesino nascondesse più di due case e una taverna"

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<<Ecco il pane signori, come desiderate.>> dice la locandiera porgendovi gentilmente delle fette di pane, un po' dure, in verità. <<E' stato fatto ieri, ma è ancora morbido.>>

Intanto, dal tavolo dell'uomo girato di spalle sentite, ogni tanto uno strano rumore, un tintinnio, come se lasciasse cadere qualche cosa sopra al tavolo, facendo un piccolo movimento con il braccio sinistro. L'uomo sembra aver finito di cibarsi perchè la sua ciotola l'ha messa da parte.

Anche gli altri due uomini, non lontani da lui ogni tanto si girano ad osservarlo.

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Il Ragazzo afferra la sua ciotola e inizia a mangiare senza troppe cerimonie, non ha motivo di diffidare, e poi la donna ne ha viste abbastanza da sapere che avvelenare la propria clientela non è il modo migliore di fare affari.

Alle parole dell'auriko Altair da un occhiata veloce all'uompo che gli indicano, niente di anomalo per ora, solo un tipo che a quanto può sentire sta contando dei soldi nulla più.

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