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Il ritorno di Atrokos - parte 2


Athanatos

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Taylor fa un giro nel villaggio, Hullimbert è abbastanza piccolo che non ci vuole molto per vederlo tutto, ospiterà qualche centinaio di abitanti al massimo. La locanda si trova nel centro cittadino, davanti ad essa sta una fontana e quella che si può definire una piazza. Dei bambini giocano sul prato, correndo e gridando come solo i ragazzini sanno fare.

Poco lontano un gruppo di donne sono assieme a lavare panni e cantare canzoni.

La piazza si stringe, facendo strada alle varie dimore degli abitanti del villaggio. Taylor nota gente al lavoro all'interno, chi coltiva il proprio orto, chi pratica altre attività: scuoiatori, tessitori, vasai. Tutto sembra calmo è tranquillo, un piccolo mondo isolato in sé stesso ed ignaro dei pericoli che lo circondano.

 

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Talien

Faccio presente ai miei compagni come questo posto risulti terribilmente e perfettamente idilliaco, mentre appare slegato dal resto del mondo. In maniera voluta. 

Non capisco se sia una semplice questione di inspiegabili circostanze casuali o se ci sia qualcosa di progettato, al di sotto. Cosa che sarebbe forse da indagare. 

O anche forse no, se vogliamo evitare ulteriori guai. 

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Talien

"No, guarda, in realtà, pensavo esattamente l'opposto", rispondo a Taylor. 

"La reazione iniziale della nostra attuale ospite mi ha fatto pensare a gente che non vuole stranieri in giro. O attenzioni impreviste. Magari sono solo dei sempliciotti non abituati alle visite, ma la reazione mi ha proprio sorpreso....".

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Talien Myrrin

"Magia?", suggerisco, in tutta risposta a Otral.

"Potremmo dare un'occhiata in giro stanotte, dopo che questa gente se n'è andata a nanna. Magari troviamo qualcosa di strano. Oppure ci facciamo i fatti nostri e non indaghiamo, ma visto come vanno le cose, potrebbe anche non essere una buona idea".

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Burnon Bearded Boston, nano barbaro

"Beh, c'erano anche delle voci provenienti da qui, no? O erano voci di voci? Nemmeno ricordo più...
Ad ogni modo, sono anche io per indagare un po' col favore delle tenebre. Non possiamo lasciare nulla di inesplorato, non sappiamo dove si annidano i diavoli, se di diavoli si tratta..."

Per quello che ne sappiamo, potrebbero esserci altre forze all'opera qui, che nulla hanno a che fare con Atrokos.

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Il sole cala all'orizzonte e vi riunite a tavola della locandiera. A voi si unisce suo marito, che sembra essere tornato con dei conigli appena cacciati che sua moglie usa per preparare un semplice ma nutriente stufato.

I due si presentano come Bigor e Ierreh e si siedono a mangiare assieme a voi come foste ospiti di famiglia piuttosto che clienti.

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Ah! Non che odio i complimenti, ma non sono meritati. Dice Ierreh, arrossendo un po'. Questa è la nostra umile dimora, troppo grande per la nostra famiglie. Così ci è venuto in mente di usarla per ospitare i viaggiatori. Ma non per bontà del cuore, badate. Per guadagno. Hullimbert è sempre di passaggio da Dawnstar alle terre dei nani e i viaggiatori erano sempre scomodi a trovare dove passare la notte da quando la vecchia locanda ha preso fuoco.

Poi continua a raccontare la storia del villaggio: Hullimbert è più antico della città di Dawnstar, a dire suo è sempre esistito, facendosi i fatti suoi e vivendo in pace. Protetto dal male grazie alla fede negli spiriti degli antenati. Poi sono arrivati gli uomini del continente con la loro città, commercio e armi. Molte genti dai villaggi sono andate a cercare lavoro lì nel corso delle generazioni, ma per chi è rimasto sono state imposte tasse in cambio di protezione. Protezione da cosa, non sappiamo. Dice Bigor. Queste terre non hanno guerre che si ha memoria, eccetto i nani ma se le tengono per loro e i mostri delle foreste non vengono nei villaggi. Ma i soldati di Dawnstar la pensano diversamente e ora paghiamo ogni anno agli avidi esattori. E tutto ciò che abbiamo guadagnato sono viaggiatori come voi o mercanti che passano ogni tanto! Non uno scambio equo a dirla tutta! Senza offesa.

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