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Idea villain


Messaggio consigliato

Buongiorno a tutti,
ho iniziato a scrivere una campagna e vorrei un'opinione sull'idea attuale per il villain e nel caso spunti per migliorarla (premetto che non ho ancora stabilito sistema di gioco o ambientazione).
L'idea attualmente consiste in un cattivo che (per come apparirà ai giocatori) ha intenzione di conquistare il mondo/continente per scopi puramente personali alla ricerca di potere.
In realtà il cattivo sarà a conoscenza di una minaccia maggiore che sta per incombere. Il suo scopo è si muovere guerra a tutto il mondo/continente ma non al mero fine di conquistarlo ma bensì per spingere le singole fazioni ad unirsi per contrastarlo in modo che siano poi pronti ad affrontare la vera minaccia.
Il nostro cattivo per quanto il suo fine ultimo si possa considerare positivo, non si tratterà dal dispensare fuoco e sangue in quanto:
1-deve essere una minaccia credibile
2-nel caso le varie fazioni si unissero deve essere sicuro che siano in grado di affrontare la minaccia più grande in arrivo
3-nel caso non si unissero/la loro forza non fosse sufficiente le unificherà lui con la forza

In sintesi l'idea è di un cattivo che sia un cattivo solo nei mezzi ma non negli scopi ultimi (della serie "il fine giustifica i mezzi") che possa fare magari passare per la testa dei giocatori il dubbio se dovrebbero veramente fermarlo o se magari sarebbe meglio lasciarlo fare.  

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Ottimo punto a cui non avevo pensato,
opterei per una cosa tipo: ha tentato di avvertire i sovrani di varie nazioni ma è stato preso per folle (in quanto non non ci sono ancora prove tangibili della minaccia incombente) o magari inascoltato (similmente alla mitologica Cassandra della guerra di Troia per dire) in quanto la varie fazioni erano troppe impegnate a farsi la guerra tra loro, giungendo così alla conclusione che l'unica lingua che capiscono i sovrani sia quella della guerra.  

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Una domanda come farebbe il tizio a dichiarare guerra a tutti? Nel senso con quali forze? Chi è esattamente? Lo sciamano del villaggio preso per pazzo da tutti o è anche lui un sovrano?

Punto fondamentale: quanto tempo ha a disposizione? Cioè fra quanto arriverà la Grande Minaccia? E in cosa consisterà? E lui ci e fa a conoscerla?

Credo che se riesci a sviluppare questi punti hai il 90% del tuo cattivo e a renderlo credibile.

Edit.

Giustamente chiedi idee.

Il tizio può essere un astronomo che con le sue osservazioni e calcoli prevede l'impatto con una cometa.

Oppure un generale che ha scoperto l'imminente apertura di un portale con le forze oscure 

Un mago che si è accorto che l'eccessivo uso della magia sta per fare collassare il sistema ecologico del mondo.

Un sovrano i cui consiglieri e saggi hanno detto dell'arrivo di qualcosa non di questo mondo (pergamene, scritti, profezie...)

 

 

 

Modificato da Albedo
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Io volerei più basso, del tipo: il cattivone vuole invadere solo una piccola pacifica città, o addirittura solo un tempio, o una torre di magia, perché lì dalle viscere sta per emergere un mostro terribile, perciò il bisogno di radunare e tenere pronti tanti combattenti.

La città/tempio/torre in questione è considerata indipendente e trans-nazionale da tutti i reami vicini perché innocua ma al tempo stesso svolge un delicato compito "internazionale" (es. tenere sigillato un portale sull'abisso).

In questo modo i tempi si accorciano, i PG troverebbero più facilmente il loro ruolo (rispetto a un'intera regione per la quale si mobilitano poi centinaia di migliaia di uomini e i PG non contano più nulla). E poi una guerra vasta implica troppe variabili realisticamente non ponderabili.

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Perchè il "cattivo" semplicemente non avvisa le fazioni della minaccia?
Perchè è convinto che una guerra (che per sua stessa natura indebolisce le varie fazioni), sia il modo giusto per affrontare la minaccia?

Se il cattivo è in grado di tener testa a tutte le altre fazioni unite, in che modo tutte le fazioni post guerra potrebbero tener testa a una minaccia che lui non è in grado di fronteggiare?

 

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19 ore fa, Fioppo ha scritto:

Perchè il "cattivo" semplicemente non avvisa le fazioni della minaccia?
Perchè è convinto che una guerra (che per sua stessa natura indebolisce le varie fazioni), sia il modo giusto per affrontare la minaccia?

Forse ha paura che il nemico (la minaccia futura) usi il vecchio sistema del "divide et impera", facendo litigare tutte le altre nazioni in modo che non si coalizzino (anzi, si distruggano a vicenda, rendendo più facile il lavoro degli invasri quando arriveranno in forze).
E/o ha paura che gli altri sovrani non gli credano.

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  • Supermoderatore
32 minuti fa, MattoMatteo ha scritto:

E/o ha paura che gli altri sovrani non gli credano.

O anche è troppo arrogante (fosse lui nel panni di un re non farebbe mai qualcosa del genere) oppure troppo sfiduciato nel confronto di re e simili per pensare che gli credano. Magari a torto, magari a ragione, fatto sta che non ci ha provato.

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Il 19/4/2021 alle 10:19, MattoMatteo ha scritto:

Forse ha paura che il nemico (la minaccia futura) usi il vecchio sistema del "divide et impera", facendo litigare tutte le altre nazioni in modo che non si coalizzino (anzi, si distruggano a vicenda, rendendo più facile il lavoro degli invasri quando arriveranno in forze).
E/o ha paura che gli altri sovrani non gli credano.

Lascerei rispondere l'autore del topic.
E' chiaro che di risposte alle mie domande se ne possono trovare mille diverse, più o meno valide.

Ma in base a cosa risponde il creatore dell'idea, si capisce se è strutturata decentemente oppure se "fa acqua da tutte le parti" 😄

Per dire, un'altra domanda che potrei fare è: perchè, una volta che i PG iniziano a mettergli seriamente i bastoni tra le ruote, e constatata la loro "potenza", non rivela il suo piano ai PG? Da com'è impostata la cosa i PG dovrebbero essere buon-ish, quindi a che pro combatterli (e perdere, come già successo nelle prime scaramucce avute), invece di rivelargli che in realtà lo sta facendo "a fin di bene"?

I PG avranno la possibilità di trovare indizi sparsi qua e la per capire il perchè il "cattivo" si muova in questo modo?
Se si, che fai se a metà campagna se ne escono con l'intuizione giusta e decidono (giustamente) di approcciare la cosa in modo differente (tipo, rivolgendosi al villain, e sfruttando la loro influenza politica per mettere in piedi una tregua e pace con le varie fazioni, in vista della minaccia)
Se no, non pensi che possa essere frustante per i giocatori andare sempre alla cieca?

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Secondo me è uno spunto molto interessante ma per darli verosimilianza si devono considerare molti fattori nel motivarla e anche gestirla non sarebbe molto facile.
Secondo me si dovrebbe di sicuro cosiderare che questo individuo che ha scoperto la minaccia deve avere una certa influenza e essere noto trai vari regni oppure avere dei conoscenti importanti come un maestro prestigioso che l'ha addestrato che cerca di contrattare coi regni mettendoli sull'avviso. E' abbastanza irrealistico che opti direttamente per le maniere forti soprattuto se buono o che possa avere una effetiva influenza sul mondo se è un semplice mago di campagna.

Poi anche il piano d'azione di questo villain. Di sicuro non è facile muovere guerra al mondo intero. Ci sono vari clichè che potresti usare come il mago che si trasforma in lich e conquista tutto con armate di non morti. Oppure si potrebbe optare per un piano molto più "umano" ma che secondo me rende più originale il tutto come un colpo di stato con tanto di azioni terroristiche, proteste e propaganda precedenti.

Di sicuro i regnanti dei vari imperi se hanno interessi personali da portare avanti ignorerebbero una minaccia che avverà tra anni soprattuto se non ci sono molte prove. Ma il popolo non per forza farebbe altrettanto. Mi immaginerei che una buona percentuale della popolazione cominci a protestare in tutti i regni se sanno che c'è una potenziale minaccia che li distruggerà. Prima si comincia con proteste anche pacifiche, poi nascono i primi gruppi di oppositori violenti e anche nobili o altre figure prestigiose si oppongono ai rispettivi governi. A quel punto il villain diventa un ricercato e capendo che ormai l'unico modo per unire i regni è la violenza fomenta ulteriormente il popolo e fa avvenire un colpo di stato.

Questo secondo me offre anche molte più opzioni ai PG

Prima forse essi sono stati reclutati come spie che devono ostacolare i primi ribelli, poi man mano che acquisiscono esperienza diventano agenti del regno esperti e iniziano ad agire direttamente contro il villain che a questo punto ha un grande seguito di ribelli.

Però forse nel tempo cambiano idea e decidono di aiutare il villain diventando ribelli a loro volta forse facendo anche il doppio gioco.

E' abbastanza diverso dalla tua idea originale ma secondo me è una minaccia credibile e se il colpo di stato riesce credo che gli stati si ritroverebbero in condizioni migliori di come sarebbero dopo una logorante guerra persa favorendo il piano del villain.

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12 ore fa, Fioppo ha scritto:

Lascerei rispondere l'autore del topic.
E' chiaro che di risposte alle mie domande se ne possono trovare mille diverse, più o meno valide.

Ah, ma certo!
Ho risposto alla tua domanda proprio perchè era interessante, e anche perchè volevo "aiutare" l'OP a realizzare la sua ide (che mi piace molto, perchè una volta avevo immaginato uno scenario simile).

12 ore fa, Fioppo ha scritto:

Per dire, un'altra domanda che potrei fare è: perchè, una volta che i PG iniziano a mettergli seriamente i bastoni tra le ruote, e constatata la loro "potenza", non rivela il suo piano ai PG? Da com'è impostata la cosa i PG dovrebbero essere buon-ish, quindi a che pro combatterli (e perdere, come già successo nelle prime scaramucce avute), invece di rivelargli che in realtà lo sta facendo "a fin di bene"?

I PG avranno la possibilità di trovare indizi sparsi qua e la per capire il perchè il "cattivo" si muova in questo modo?
Se si, che fai se a metà campagna se ne escono con l'intuizione giusta e decidono (giustamente) di approcciare la cosa in modo differente (tipo, rivolgendosi al villain, e sfruttando la loro influenza politica per mettere in piedi una tregua e pace con le varie fazioni, in vista della minaccia)

Anche questa è una bella idea! :thumbsup-old:

 

1 ora fa, Marco¦jk¦47 ha scritto:

Poi anche il piano d'azione di questo villain. Di sicuro non è facile muovere guerra al mondo intero. Ci sono vari clichè che potresti usare come il mago che si trasforma in lich e conquista tutto con armate di non morti. Oppure si potrebbe optare per un piano molto più "umano" ma che secondo me rende più originale il tutto come un colpo di stato con tanto di azioni terroristiche, proteste e propaganda precedenti.

Di sicuro i regnanti dei vari imperi se hanno interessi personali da portare avanti ignorerebbero una minaccia che avverà tra anni soprattuto se non ci sono molte prove. Ma il popolo non per forza farebbe altrettanto. Mi immaginerei che una buona percentuale della popolazione cominci a protestare in tutti i regni se sanno che c'è una potenziale minaccia che li distruggerà. Prima si comincia con proteste anche pacifiche, poi nascono i primi gruppi di oppositori violenti e anche nobili o altre figure prestigiose si oppongono ai rispettivi governi. A quel punto il villain diventa un ricercato e capendo che ormai l'unico modo per unire i regni è la violenza fomenta ulteriormente il popolo e fa avvenire un colpo di stato.

Questo secondo me offre anche molte più opzioni ai PG

Prima forse essi sono stati reclutati come spie che devono ostacolare i primi ribelli, poi man mano che acquisiscono esperienza diventano agenti del regno esperti e iniziano ad agire direttamente contro il villain che a questo punto ha un grande seguito di ribelli.

Però forse nel tempo cambiano idea e decidono di aiutare il villain diventando ribelli a loro volta forse facendo anche il doppio gioco.

E' abbastanza diverso dalla tua idea originale ma secondo me è una minaccia credibile e se il colpo di stato riesce credo che gli stati si ritroverebbero in condizioni migliori di come sarebbero dopo una logorante guerra persa favorendo il piano del villain.

Ottimo; è più o meno l'idea di Fioppo, quì sopra, ma espansa.

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Questa variazione sull'idea di Ozymandias dà troppo di quei deus ex hollywoodiani in cui militari o capi di governo litigano in situazioni improbabili, per esigenze di trama. Quegli sceneggiatori probabilmente si ricordavano episodi storici in cui la situazione era molto diversa da quella che descrivi (e poi hanno iniziato a copiarsi a vicenda e si è creato il cliché). Nel 99% dei casi nella situazione che descrivi gli umani diventerebbero tutti tantissimi koala (scusa). Le variabili più importanti per spiegare se e quanto gli umani si coalizzano sono:
- Diversità culturale: se ci sono troppe differenze culturali tra il mondo e la minaccia, la propensione alla coesione sociale aumenta, pure se il territorio è frammentato e pieno di lotte interne. I Greci si accorsero di essere un'unica cultura quando attaccò la Persia, i Celti quando attaccò Roma, etc. Se questa minaccia addirittura non è umana, il discorso traballa ancora di più. Nota che il dislivello nella tecnologia militare (in senso ampio) praticamente è diversità culturale, specie se l'osmosi tecnologica è impossibile o richiederebbe troppo tempo.
- Politica estera: della minaccia: se dichiara anche implicitamente guerra a tutti all'unisono, o non si cura di non apparire una minaccia, o non dà degli incentivi alla collaborazione con un dividi et impera, la coalizzazione è molto più probabile e veloce. Se il livello militare della minaccia è tale che è possibile batterla, è difficile che questa non usi gli strumenti di politica estera senza che gli umani si coalizzino. Poi, quanta potenza dimostra nei primi attacchi e quanto velocemente? Chi attacca per primo? Questa è una questione strategica, ma anche in un certo senso di politica estera. Se fa vedere subito quanto ce l'ha lungo distruggendo per esempio uno stato minore molto velocemente, è molto più facile che gli stati si coalizzino velocemente.
- Frammentazione demografica: se il potere nel mondo è estremamente frammentato (e quindi i decisori sono molti di più), è molto più lento e difficile riuscire a coalizzarsi, il processo sarebbe più lento, più che altro per una questione strutturale. In effetti se i Celti si fossero coalizzati diciamo anche 70 anni prima di Cesare e delle guerre galliche le cose sarebbero andate molto diversamente.

Mo', da come la metti questa minaccia non fa parte del mondo, entra a pozzo duro attaccando tutti all'unisono e suppongo che il mondo è un classico mondo high fantasy con una frammentazione simile a quella dell'europa feudale: è poco credibile che si faccia difficoltà a capire.



Su questa idea io avevo pensato a una serie di varianti che mettono in gioco il progresso tecnologico. La guerra viene triggerata (da chi, è un'altro bel tema) per fare in modo che quel territorio evolva tecnologicamente, magari per una minaccia successiva. Poi da 'sta idea avevo variato, la guerra viene triggerata da una cultura più avanzata per "estrarre" usi differenti di una tecnologia bellica meno avanzata, come sorta di esperimento. Poi senza la guerra e con tecnologia non bellica, semplicemente esponendo una cultura meno avanzata ad una singola tecnologia più avanzata (una sorta di generalizzazione del "-punk") come vero e proprio esperimento per seguirne l'evoluzione e deviare dalle path dependance tecnologiche (e anche scientifiche) storiche.

In più, quoto Fioppo





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19 ore fa, Dyeus ha scritto:

o non dà degli incentivi alla collaborazione con un dividi et impera

Bravo per averlo ricordato!

Questa minaccia (ma solo se si tratta di una forza di invasione, vale a dire creature dotate di intelligenza... non vale per calamità naturali prive di volontà, tipo: epidemie, cadute di meteore, diluvio planetario, eccetera), prima di attaccare in massa, ha mandato una serie di avanguardie con duplice funzione: raccogliere informazioni sulle cività del mondo dei pg, e mettere zizzania tra di esse in modo che non possano coalizzarsi contro il pericolo esterno (anzi, se poi si ammazzano tra loro ancora meglio, perchè così gli invasori devono faticare di meno... il "dividi et impera" ricordato da Deyus).
In ambientazione fantasy, per evitare che i vari regnanti si accorgano del pericolo, si potrebbe fare che queste creature abbiano una sorta di immunità alla divinazione; il "cattivo" è l'unico che (per caso, perchè è più intelligente, eccetera... anche più cose insieme) ha capito come stanno le cose (ha catturato uno degli invasori, ha trovato un'oggetto che riesce a superare la loro "invisibilità" alla divinazione, eccetera).

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