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Araldi del Male - Gioco


Albedo

Messaggio consigliato

Drummond

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Entro nella stanza che mi viene assegnata e con sorpresa scopro che è identica al mio studio notevole prendo la mia marionetta e la metto a terra quasi mi desse più il senso di casa speronato che le promesse vengano mantenute mormorò tra me e me mentre esamino il luogo con la magia

 

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Malavon Darkbringer

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Rimango piacevolmente sorpreso quando noto che nella stanza che mi è stata assegnata, hanno praticamente riprodotto l'interno del mio negozio, cosa che non può che farmi piacere, specie per i libri, dato che avevo impiegato molto tempo per trovarli

Soddisfatto entro e chiudo la porta alle mie spalle, mi siedo sulla mia poltrona preferita dopo aver preso un libro dallo scaffale

Adesso vediamo di soddisfare anche l'altra mia richiesta, ben più importante..

 

 

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Tommy

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Entro nella stanza piuttosto tranquillo, sentendomi come in un bordello. Mica male esclamo, dando un occhio al quadro con i cavalli. Per ammazzare il tempo mi tolgo il cappotto, poggio con cura le mie armi da qualche parte e mi metto a fare qualche flessione. 

 

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L'imporvviso rintocco della campana preannuncia la cena. Un solo rintocco. Dopo pochi secondi sentite bussare alla porta e la voce di Sebastian che vi invita a raggiugnerlo nel corridoio per la cena.

L'uomo vi accompagna fino al termione del corridoio dove sono le vostre camere, svolta a sinistra seguendo il corridoio e scende una rampa di scale in ambra, sono pochi scalini, meno rispetto a quelli che avete fatto per salire, innanzia  voi vi è arco in marmo rosso che incorona una porta in ebano scuro. Sull'arco, in oro, vi è una scritta:

""Qui i sigilli trovano il loro nutrimento. Qui l'agnello pascola"

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Howard Pratchett

Il tempo in camera passa velocemente, una campanella e l arrivo di Sebastian ci informano che la cena è pronta. Ci avviamo verso la sala che ospiterà il pasto ed ancora una volta, guardami attorno, ho la sensazione di trovarmi in un tempio più che in una residenza privata.

Non aggiungo domande a quelle fatte dai niei compagni di viaggio

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Echpiel

@stanza
 

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Un sorriso soddisfatto si apre sul mio volto quando ammiro la mia stanza.
Che bello ritrovare i miei libri, e con miei intendo proprio scritti da me.
Le mie bozzette ancora tutte intatte, sarebbe stato divertente riscriverle, sicuramente avrei cambiato qualcosa, ma mi ha risparmiato un lavoro enorme!



Esco con calma e tranquillità dalla camera, col mio libro nel taschino interno della giacca, come sempre.
"Sarebbe un onore poter incontrare il così tanto generoso committente"

 

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La porta si apre ed entrate nella sala da pranzo.

La sala è a pianta rettangolare, al centro un lungo tavolo apparecchiato con già le portate servite. Il pavimento è un mosaico raffigurante linee che si intrecciano senza un'apparente logica. Alle pareti diversi candelabri accesi, arazzi con scene di caccia e di natura. Dalla parte opposta rispetto alla vostra una porticina chiusa. Seduto, a capotavola, vi è una figura incappucciata, le mani che escono dalla veste sono quelle di un vecchio, con macchie  e pelle raggrinzita.

Prego accomodatevi Vi invita la figura con voce straordinariamente squillante e accompagnando el parole con un gesto della mano. E' da tempo che vi attendevo.

Sebastian vi fa strada scostando pe rvoi al sedia e facendovi accomodare

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Malavon Darkbringer

Quando Sebastian ci convoca per la cena, esco dalla mia stanza e seguo lo strano ometto; entrando nella sala da pranzo non posso fare a meno di notare il mosaico e gli arazzi, che studio con apparente curiosità mentre la mia attenzione è quasi totalmente concentrata sulla figura incappucciata a capotavola: sembra un vecchio ma potrebbe anche essere un'illusione..

Senza esitare mi siedo dove mi viene indicato ma non prima di aver rivolto un cenno di assenso in direzione dell'uomo già al tavolo

Direi che, da quando siamo stati imbarcati in questa.. avventura.. anche noi avevamo desiderio di conoscere la vera eminenza grigia che ci ha.. riuniti.. E, dicendo questo, penso di parlare a nome di tutti

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Shoshana

Mi siedo ringraziando Sebastian con un cenno del capo, e mi rivolgo allo strano figuro incappucciato "Negli ultimi giorni anche io ho atteso con trepidazione questo incontro. Siete un individuo senza dubbio potente e ricco, e con una chiara idea di cosa desidero: è molto tempo che una persona non desta così il mio interesse. Se escludiamo il campo accademico, bene inteso"

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Howard Pratchett

Raggiungiamo la sala ed uno alla volta prendiamo posto. Ad attenderci vi è il nostro ospite, un individuo misterioso del quale riusciamo a malapena a vedere le mani la cui pelle mostra chiaramente i segni del tempo.

La buona serata a voi milord, è un piacere finalmente fare la vostra conoscenza. Non potrò mai ringraziarvi a sufficienza per aver portato qui tutti gli oggetti a me tanto cari”

dico facendo un lieve inchino prima di sedere al mio posto 

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Il vostro ospite muove il capo in cenno di assenso. Poi batte le mani e tre cameriere fanno il loro ingresso pe riniziare a servirvi le protate nei piatti sotto la supervisione di Sebastian

Immagino inizia il vostro ospite prendendo un calice di vino in mano che abbiate non poche domande da farmi. Chi sono, cosa voglio da voi, coem faccio a consocervi. Per alcune risposte è ancora presto, per altre il loro tempo è ordunque giunto. Il mio fato è quello di compiere un determianto rito, per il quel mi occorrono determianti oggetti e cose. Alcune le ho, altre no. Il rito porterà a un netto miglioramento di questo mondo, così come lo consociamo, e alla realizzazione dei vostri sogni. Voi siete stati scelti e il segno di tale scelta sono quegli strani oggetti che vois tessi non riuscite a capire perchè vi affascino così tanto. Un quadro, un mosaico, un'antica pergamena, una lettera, un tatuaggio... Ovviamente c'è chi ha intuito che io voglia fare qualcosa, ma ancor anons a bene cosa ma nel dubbio vorrebbe mettermi i bastoni fra le ruote. Come penso Sebastian vi abbia già detto la vostra ricompensa sarà l'esaudirsi del vostro desiderio maggiore. Se voelte farmid elle domande, prego... ma non lasciamo raffreddare la cena.

 

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Shoshana

"Ho diverse domande, si, ma in effetti abbiamo atteso a lungo, aspettare la fine della cena non è un problema" capisco l'antifona del padrone di casa, e ho il presentimento che comunque tutto procederà secondo la velocità che lui stesso impone. Perciò mi limito a mangiare e cercare di tanto in tanto di sbirciare sotto il cappuccio di chi ci ospita. 

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