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Comportamenti e allineamento


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Momento: quando io facevo l'esempio del caotico che arriva in ritardo stavo solo facendo un paragone tra un "caotico ritardatario" e un "legale ritardatario", non stavo asserendo che il caotico arriva in ritardo e il legale no. Esemplificavo solo due diversi modi di arrivare in ritardo e di reagire al proprio ritardo e alle osservazioni altrui. Ovvio poi che ci possono tranquillamente essere caotici che arrivano sempre in anticipo, questo non intacca di una virgola il loro esser caotici.

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Momento: quando io facevo l'esempio del caotico che arriva in ritardo stavo solo facendo un paragone tra un "caotico ritardatario" e un "legale ritardatario", non stavo asserendo che il caotico arriva in ritardo e il legale no. Esemplificavo solo due diversi modi di arrivare in ritardo e di reagire al proprio ritardo e alle osservazioni altrui. Ovvio poi che ci possono tranquillamente essere caotici che arrivano sempre in anticipo, questo non intacca di una virgola il loro esser caotici.

Sì sì era solo per specificare :lol:

Ovvio, il punto è che il "doppio allineamento" di D&D si riflette in sfumature diverse, che nella realtà sono talmente complicate da esulare un po' dai due assi, ma comunque se per il legale mantenere la parola è un obbligo verso il suo "codice" (o verso una legge, a seconda di chi/cosa parliamo), per un caotico non è una priorità, ma l'asse bene/male va ad influire comunque su ciò che fara!

Un caotico buono la manterrà comunque per rispetto, affetto o banale "bontà" verso coloro a cui ha dato la sua parola, mentre un caotico neutrale lo farà solo se "gli capita" (se non ha di meglio da fare, se non trova più vantaggioso o interessante non mantenerla...se però non è cambiato nulla da quando ha deciso di dare la sua parola, probabile che la mantenga, altrimenti semplicemente non lo avrebbe fatto). Il caotico malvagio è possibile che molto spesso si diverta a non mantenerla, "per vedere l'effetto che fa scombinare piani altrui", per vederli incasinati, o perché magari ha proprio mentito quando ha dato quella sua parola sapendo che non l'avrebbe mantenuta. Che poi capiti che invece faccia proprio quello che ha detto è altrettanto possibile eh, ma non lo farà né per gli altri né perché si sente obbligato in qualche modo.

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Azzeccatissimo l'esempio di Joker come caotico malvagio che non è affatto stupido ed è pure capace di creare piani.

Tra l'altro uno imho può benissimo esser caotico malvagio ma esser completamente lucido di mente: essere completamente egoisti, privi di scrupoli morali, codice d'onore o regole non significa necessariamente essere psicopatici.

Magari l'avevo già citato, ma Raymond Babbitt (il personaggio interpretato da Dustin Hoffman in "Rain Man") imho è un perfetto esempio di "pazzo legale".

Poi direi che è assodato che, anche se l'allineamento è lo stesso, un individuo può essere più "estremo" di un altro: un demone facilmente è più malvagio di un orco, o un modron più legale di un monaco, anche se gli allineamenti sono gli stessi.

Riguardo al mentire o meno, appunto le due componenti dell'allineamento contribuiscono a questi comportamenti: il classico "andrà tutto bene" di fronte a una situazione drammatica potrebbe benissimo essere la frase detta da un caotico buono. Un legale buono potrebbe essere più orientato sul "non voglio mentirti: la situazione è disperata".

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Riguardo al mentire o meno' date=' appunto le due componenti dell'allineamento contribuiscono a questi comportamenti: il classico "andrà tutto bene" di fronte a una situazione drammatica potrebbe benissimo essere la frase detta da un caotico buono. Un legale buono potrebbe essere più orientato sul "non voglio mentirti: la situazione è disperata".[/quote']

Qui entra in gioco anche l'interpretazione più o meno elastica da parte del DM e del gruppo di giocatori. Ad esempio, tutte quelle piccolissime "menzogne educate" che fanno parte del galateo (senza scadere nell'ipocrisia nobiliare, sia chiaro), come ad esempio non dire a una padrona di casa che chiede se abbiamo gradito il dolce "faceva schifo": magari un CB dirà che era ottimo, un LB sarà magari più laconico, dirà "sì, senz'altro", ma entrambi mentiranno, se l'interpretazione non è troppo rigida; d'altra parte queste non sono neppure reali menzogne (la padrona di casa non prenderà le risposte come oro colato, sa benissimo anche lei che un ospite che non ha gradito non dirà che il dolce era cattivo), ma solo gesti sociali.

Allo stesso modo un LB potrebbe dire "Andrà tutto bene" primo perché, dato che il futuro non è mai certo al 100%, non si tratta di una menzogna: magari è estremamente improbabile che vada tutto bene, ma finché la situazione non si è risolta tale frase è una previsione, e come tale né veritiera né falsa (solo dopo si potrà dire che era falsa, ma non lo è nel momento in cui viene pronunciata); secondo, perché la persona LB può decidere che la parte B di sé gli richiede di incoraggiare l'altro molto più di quanto la parte L gli richieda di non mentire, e soprattutto dire il contrario potrebbe portare anche a causare del male.

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Mi trovi d'accordo sull'interpretazione comunque "elastica" dell'allineamento. Nell'esempio del dolce potrebbe esser plausibile anche il contrario: un CB, meno legato all'etichetta, potrebbe anche dire che non gli è piaciuto, mentre un legale aver più riserve a esprimer la sua opinione.

Direi che gli unici esseri per cui l'allineamento va interpretato nel modo più assoluto siano esterni come celestiali, tanar'ri, baatezu, ecc., proprio perchè sono effettivamente l'incarnazione del loro allineamento.

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Mi trovi d'accordo sull'interpretazione comunque "elastica" dell'allineamento. Nell'esempio del dolce potrebbe esser plausibile anche il contrario: un CB, meno legato all'etichetta, potrebbe anche dire che non gli è piaciuto, mentre un legale aver più riserve a esprimer la sua opinione.

Direi che gli unici esseri per cui l'allineamento va interpretato nel modo più assoluto siano esterni come celestiali, tanar'ri, baatezu, ecc., proprio perchè sono effettivamente l'incarnazione del loro allineamento.

Infatti con il dolce, ipotizzando di essere nel mondo reale, ci si scontra con la miriade di sfumature e situazioni possibili!

- La mia zietta si mette a cucinare, vuole fare la pasticcera, mi chiede com'è venuto il dolce. Io, CB o LB che sia, le voglio bene ed è giusto quindi che sappia che fa schifo.

Però sicuro chi è LB di fronte agli ospiti della zia si sforzerà nel dirlo più velatamente possibile, più tipo "devi riprovarci e verrà buonissimo con un po' di pratica", mentre il CB anche di fronte ad ospiti potrebbe essere più schietto, dipende.

Un CN potrebbe fregarsene e pensare solo a fare il lecchino con la zia ricca, o essere estremamente lapidario nel bocciare il suo sogno di carriera pasticcera.

- Se sono al ristorante. LB dirà la verità in modo garbato e meno cattivo possibile, dirà che "non era particolarmente di suo gusto, ma grazie comunque". CB non si farà problemi a mandarlo subito indietro dicendo che era cattivo.

E via dicendo... CB potrebbe in virtù della sua bontà decidere di non mentire e non dare "false speranze", oppure mentire per non far soffrire... LB potrebbe fare lo stesso.

Tendenzialmente LB potrebbe preoccuparsi di più delle buone maniere e di cosa è meglio non dire o "velare", CB è più probabile che si affidi solo a quanto il suo lato Buono lo faccia preoccupare per chi riceve la critica. Ma ovviamente se nei suoi piani c'è ingraziarsi i vicini di casa sarà educatissimo e gentilissimo, mentre LB da questo non si farà condizionare.

Se invece lo chef non è una persona gradita a CB, potrebbe essere spietato con le critiche, mentre LB mai.

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Non posso che approvare appieno questo post: dimostra come, anche con lo stesso allineamento, le reazioni a una data situazione possano esser diverse in base alle circostanze.

Direi che gestire gli allineamenti così offra più libertà rispetto a un'impostazione "siccome sei di questo allineamento, devi comportarti così".

(Penso che si sia capito che sono uno che approva il sistema dei 9 allineamenti in D&D. Lo faccio anche perchè, da come è stato strutturato a livello "cosmologico", concetti come "bene" o "male" non sono semplicemente concetti etici, ma sono vere e proprie forze tangibili)

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