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D&D, considerazioni varie ed eventuali


primate

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@feanpi ma il gioco di ruolo è fatto anche di scene buffe. E nel caso di una damigella in pericolo, puoi anche fregartene di parlare. Si tratta di un png di ultima categoria di cui non hai pensato nemmeno un nome. Ma Per la piratessa (cit senatessa) che i pg incontreranno ed affronteranno per più di 10 sessioni si. I personaggi importanti devono essere caratterizzati. Cosa che non significa fare le vocine, ma significa impostare un dialogo. Se il png è un illetterato, e tu inizi a parlare come un campagnolo, i giocatori si sentiranno maggiormente immersi nel tuo mondo. Usare la terza persona spezza la fluidità del gioco di ruolo, facendo distrarre i tuoi giocatori. Rischi situazioni dove uno sta a whatsappare ed uno su candy crash solo perchè "Non è il loro turno".

Purtroppo giocare in terza persona è più facile, ma annoia.

E' come nella buona letteratura dove vige il "Show, don't tell".

^ This. In particolare il fatto dello Show, don't tell.

Io personalmente preferisco interpretare il mio personaggio. Ho un knight in squadra che quando usa test of mettle semplicemente lo dichiara, io invece da Rodomonte mi metto a schernire il nemico, insultarlo... come farebbe un vero cafone per provocare il nemico. Mi piace, e sinceramente penso che bisognerebbe tendere a farlo.

Se no perché D&D sarebbe un gioco di RUOLO?

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Ammetto di essere un perfezionista. Un perfezionista di quelli pallosi, in effetti. Se la scena deve avere una carica umoristica, dunque, faccio la vocina (kender, ad esempio); in altri casi preferisco la terza persona; specialmente da parte di altri giocatori che hanno meno "flessibilità vocale" del sottoscritto (da bambino, prima di cambiar voce, mi beavo di saper imitare tutti i versi dei pokemon). E in generale preferisco una terza persona "verace" a una prima persona recitata da cani come purtroppo ho visto. :(

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Ripeto, no serve imitare nessuna voce. Basta un dialogo intelligente. Non deve essere tutto dialogo perchè in un gdr è tutto più veloce, ma le quest importanti dovrebbero avere elementi d'investigazione. Ed in essi l'interpretazione è d'obbligo. Non serve il "oh...aiuto! Salvami o bel fustacchione biondo!"...se non per i momenti d'ilarità :D

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No, beh, quando interpreto una voce io cerco di rientrarci in tutto e per tutto. ^^

Ma sono un perfezionista.

E, in ogni caso, fra il: "Chiedo al testimone se ricorda qualche particolare dell'aggressore, magari riguardo alle vesti." e il: "Che avete visto, buon uomo? Vi ricordate qualcosa in particolare? Magari l'aggressore era vestito in modo particolare..." non trovo molte differenze. Se non che in troppi casi la seconda opzione viene recitata pesantemente da cani, come se fosse palesemente falsa e farlocca, con un'enfasi che nessuno userebbe mai nella vita reale. D:

Allora ben venga la terza persona.

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No, beh, quando interpreto una voce io cerco di rientrarci in tutto e per tutto. ^^

Ma sono un perfezionista.

E, in ogni caso, fra il: "Chiedo al testimone se ricorda qualche particolare dell'aggressore, magari riguardo alle vesti." e il: "Che avete visto, buon uomo? Vi ricordate qualcosa in particolare? Magari l'aggressore era vestito in modo particolare..." non trovo molte differenze. Se non che in troppi casi la seconda opzione viene recitata pesantemente da cani, come se fosse palesemente falsa e farlocca, con un'enfasi che nessuno userebbe mai nella vita reale. D:

Allora ben venga la terza persona.

Scusa, ma nell'esempio che hai fatto, se non sbaglio clamorosamente, non stai dicendo "Prima persona/Terza persona" ma fai un discorso "Discorso diretto/Discorso Indiretto".

Personalmente, io ho sempre giocato in prima persona, ma non mi ricordo di aver mai discusso con i miei giocatori sull'argomento, veniva spontaneo a tutti i giocatori dire "Mi nascondo dietro alla cassa" invece di "Nagsorr si nasconde dietro alla cassa"

Come master invece, ovviamente ho sempre usato la terza persona per descrivere le azioni dei PNG.

Quanto ai dialoghi, dipende, io ho sempre preferito usare i discorsi diretti ma ovviamente non ho mai contestato un giocatore che in una situazione poco importante dicesse: "chiedo al mercante come arrivare alla piazza centrale" o "vado a chiedere al fabbro se ha dei dardi per la balestra".

In ogni caso, penso che sia fondamentalmente una questione di abitudine: l'importante è che il gruppo sia d'accordo su un sistema comune, altrimenti sembra di essere a Ramadax...

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Probabilmente (certamente!) sbaglio a generalizzare io, ma dalle mie parti la "scuola" era quella della prima persona-discorso diretto, per cui alla fine non c'erano differenze. Anche perché, alla fin fine, senza il discorso diretto non è che ci sia tanta differenza fra prima persona o terza persona; voglio dire, non è certo il dire "Rumbo fa questo" o "faccio questo" a distinguere l'interpretazione cattiva da quella buona. Il mio grosso problema è appunto con la recitazione, perché per molti è recitazione enfatica con toni tanto farlocchi da andar bene solo per campagne umoristiche. :/

Ma, in definitiva, quoto la parte finale: l'importante è che ogni gruppo "si trovi", come per ogni aspetto.

PS: noto ora che hai l'outlet sotto casa...

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Probabilmente (certamente!) sbaglio a generalizzare io, ma dalle mie parti la "scuola" era quella della prima persona-discorso diretto, per cui alla fine non c'erano differenze. Anche perché, alla fin fine, senza il discorso diretto non è che ci sia tanta differenza fra prima persona o terza persona; voglio dire, non è certo il dire "Rumbo fa questo" o "faccio questo" a distinguere l'interpretazione cattiva da quella buona. Il mio grosso problema è appunto con la recitazione, perché per molti è recitazione enfatica con toni tanto farlocchi da andar bene solo per campagne umoristiche. :/

Ma, in definitiva, quoto la parte finale: l'importante è che ogni gruppo "si trovi", come per ogni aspetto.

PS: noto ora che hai l'outlet sotto casa...

Io facevo un piccolo appunto sulla terminologia, poi sono perfettamente d'accordo con quello che hai detto.

Certo una recitazione enfatica, esagerata e caricaturale è sgradevole in gioco (a meno che la campagna non voglia avere un tono comico), meglio un discorso indiretto chiaro e semplice.

Poi, appunto sono convenzioni di gruppo, basta trovare un accordo

P.S: Già, poco più di 500 metri in linea d'aria da casa mia all'ingresso...

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Esatto: in troppi casi pronunciare un discorso diretto in prima persona in maniera inadeguata (il che non richiede per forza che si reciti da cani cercando di recitare per recitare: anche un uomo che interpreta un personaggio femminile corre lo stesso rischio, pur con tutta la buona volontà di questo mondo) spezza la sospensione dell'incredulità molto più di un discorso indiretto, magari anche in terza persona.

Poi sì, ho avuto a che fare con alcuni per i quali "interpretare" equivaleva ad "aver la roboante voce del capo del circo quando presenta ai suoi ospiti le incredibili attrazioni dello spettacolo", e questo può avermi traumatizzato. ^^

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Beh io solitamente come Dm passo da descrizioni a discorso diretto tipo "vedi quel tizio vestito così che dice -blabla- mentre vi parla di guarda attorno sospettoso" se poi devo fare la rude voce di un marinaio descrivo meglio il suo modo di parlare con qualche aggettivo.

Per quanto riguarda i giocatori trovo meglio che ognuno faccia ciò che si sente, è un gioco per divertirsi non per sforzar si a recitare a forza.

Sicuramente non penalizzo chi recita "male" la vocina della gnoma o chi fa discorso indiretto o in terza persona, basta che in qualsiasi modo il PG faccia ciò che è più "naturale" per lui, che rimanga nel personaggio.

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Parliamo di due cose diverse. Ciucc3llone lo intendeva chiaramente come un qualcosa di teatrale. E' ovvio che bisogna interpretare, e restare sempre nel personaggio, altrimenti basta giocare a diablo. Però interpretare <> recitare. O meglio, recitare è un piccolissimo sottoinsieme di interpretare.

Rileggasi il mio commento sostituendo "interpretare" con "recitare". Ovvio che piace solo ad alcuni e, come dicevo prima, non è questo lo scopo del gioco, però alcuni possono divertirsi anche giocando ad una specie di "beautiful" XD (intendendo come "diamo moltissimo spazio alla recitazione, molto più che al combattimento vero e proprio!)

Piccolo e inutile intervento di un ignorante:

Il mago tecnicamente è lo studioso, ok, e fin qui siamo d'accordo... ma ogni persona (e quindi il pg) non è formata solo dalle sue esperienze lavorative e capacità, ma anche da sentimenti e emozioni. Il mio attuale mago infatti non aveva alcun motivo per lasciare la scuola, se non fosse sparita la compagna che amava (classico as fuck ma non importa), cosa che lo ha portato a uscire dalla scuola di magia per cercarla. Magari avrà qualche lacuna, ma in fondo è un motivo logico, no? La forza di un sentimento può spiegare un'azione poco logica.

Ovviamente, i motivi per andare all'avventura sono tanti, ed alcuni vengono spiegati anche nel manuale del giocatore stesso. Stavamo solo portando questo caso per dimostrare la nostra posizione rispetto a quella di ciucc3llone. Devi rileggere un po' indietro per capirlo XD

A parer mio, interpretare non è recitare.

E sono anche contrario alla prima persona, in tantissimi casi. Perché, semplicemente, in troppi casi parlare in prima persona genera effetti ridicoli: maghi che non azzeccano un congiuntivo, ragazze dall'esile voce che interpretano rudi nani (o viceversa nerboruti omaccioni che parlano in falsetto), tutte cose che fan più ridere che altro.

Sorvolando sul fatto che recitare bisogna saper recitare, e troppe volte ho visto gente recitare da cani pur di non interpretare.

Preferisco di gran lunga un giocatore balbuziente che parla costantemente in terza persona ma che interpreta il PG in maniera coerente rispetto allo scafato istrione le cui scelte fanno a pugni col concetto dietro al suo PG.

Se l'esile voce di una ragazza "addetta" a interpretare un nano è d'intralcio o vi genera effetti ridicoli, allora, imho, avete ben poca fantasia. Non si tratta tanto di essere pignoli, quanto di non riuscire a vedere e sentire qualcosa senza che quel qualcosa sia lì! Personalmente ho 3 ragazze nel mio gruppo ed una di loro si diverte sempre a fare personaggi maschili: nessuno di noi ha mai trovato la cosa buffa o dall'effetto comico, ridicolo. Anzi, dopo poco ci veniva perfettamente naturale usare il maschile in riferimento a lei. Questo perché non è il timbro di voce che serve in questi casi: se io ragazza interpreto un personaggio mezzorco, rude e scontroso, mi basta interpretarlo come rude e scontroso anche e soprattutto con le parole e il gioco è fatto. Non ci vuole certo l'oscar per questo.

Se poi il problema è di coerenza, perché potrebbero esserci situazioni in cui un mago sbaglia un congiuntivo, allora

1. anche alla donna/uomo più istruita/o può a volte sfuggire/dimenticare un congiuntivo, soprattutto nel parlato!

2. il problema non dovrebbe essere "tu, mago con 18 a Int, hai sbagliato un congiuntivo", ma "tu, mago con 18 a Int, ti comporti come un personaggio con 10-11 a Int!". Un personaggio con un punteggio tanto alto dovrebbe avere idee geniali, trovate impensabili che metterebbero in crisi il DM più bravo, una capacità di studiare, comprendere e interpretare le varie situazioni che è decisamente oltre l'uomo medio. Trovo più inverosimile che un mago con Int 18 ci metta più di 30 secondi a risolvere un indovinello (e magari lo indovinerà il giocatore del guerriero o del barbaro, addirittura), piuttosto che sbagli un congiuntivo ogni tanto.

Infine, è chiaro che quando si parla di prima persona (o discorsi diretti, che dir si voglia) non si fa riferimento a un linguaggio arcaico e inusitato, anche perché avrebbe poco senso. Si utilizza un linguaggio normale, consono chiaramente alla situazione. (faccio riferimento al secondo tipo di linguaggio citato da nani!) E' chiaro che un elfo del sole, mago, non si metterà mai a dire parolacce e volgarità sulle donne, ma non per questo deve parlare come si presume parlassero negli anni intorno al 1000. Avrebbe logicità 0.

Comunque siamo andati molto OT, forse perché non c'è più risposta dall'altra parte! XD

io invece da Rodomonte

Scusa l'OT, ma quanti personaggi hai? Finora ne ho contati almeno 3 o 4! XD XD

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Il punto, Ithilden, è che se qualcosa deve essere di ausilio al gioco deve essere adeguato: se gioco con le miniature anziché con dei token (o, in giochi che non ne richiedono l'uso, senza niente) le miniature devono essere a tema, non posso usare un ratto per rappresentare una tigre o uno scheletro per rappresentare un orco; allo stesso modo, se uso dialoghi in prima persona i dialoghi devono adeguarsi al personaggio - giocante o non giocante che sia.

Il che non vuol dire parlare con la lingua del Placito Capuano (non possediamo neppure testi atti a ricostruire *tutta* la lingua dell'epoca, senza contare che mancando a quei tempi una lingua standard c'erano diversi volgari con differenti tratti in tutta Italia; anche decidendo di usarne uno, magari quello fiorentino che è stato l'antenato effettivo dell'attuale lingua italiana, bisognerebbe risalire alle forme linguistiche da usare partendo o dal latino o dal fiorentino attestato e, da linguista, dico che sarebbe una gran rottura di scatole). Perché la "lingua comune" è un'astrazione, si dà per scontato che non sia l'Italiano ma che venga resa con l'Italiano; e a quel punto basta utilizzare la lingua italiana attuale, adeguando i diversi livelli ai diversi personaggi - un barbaro parlerà in Italiano substandard con magari qualche inflessione dialettale, un mago utilizzerà quanto più possibile un Italiano col registro più elevato ma senza scadere nel grottesco del burocratese, e magari un ladro farà largo uso di termini gergali (molti aggettivi in "-oso", ad esempio). Ovvio che se vedo il mago con Intelligenza 18 che mi fa dialoghi "in role" completamente sballati rispetto a come dovrebbe parlare il suo personaggio io compagno di gioco arrivo a preferire che mi riferisca i dialoghi in terza persona e con discorsi indiretti.

Il punto sta qui: non sforzarsi di far qualcosa che non si riesce a fare, non pretendere che qualcuno reciti dialoghi in prima persona se comunque la sua recitazione non è tale da essere funzionale alla sospensione dell'incredulità, ricordarsi che esiste una forte differenza fra LARP e GdR classico.

L'interpretazione sta altrove, nelle scelte coerenti col personaggio; non nel parlare in prima persona, non nel recitare.

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Il punto, Ithilden, è che se qualcosa deve essere di ausilio al gioco deve essere adeguato: se gioco con le miniature anziché con dei token (o, in giochi che non ne richiedono l'uso, senza niente) le miniature devono essere a tema, non posso usare un ratto per rappresentare una tigre o uno scheletro per rappresentare un orco; allo stesso modo, se uso dialoghi in prima persona i dialoghi devono adeguarsi al personaggio - giocante o non giocante che sia.

Noi, non volendo sprecare soldi comprando tutte le varie miniature, usiamo generalmente delle graffette colorate: mai stato un problema, mai hanno spezzato la sospensione dell'incredulità! Ripeto, basta un minimo di fantasia.

Comunque penso sia inutile continuare a discutere su questo: io ritengo che sia sufficiente un po' di fantasia e che una voce femminile che cerca di interpretare una maschile, e viceversa, non sia minimamente un problema, tu invece no. Avremo anche differenti esperienze di gioco :-)

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Però usando le miniature non avreste usato, per dire, un troll per fare un drago dato che hanno la stessa taglia, no? ;)

Quello volevo dire, tant'è che ho iniziato con "se gioco con le miniature anziché con dei token", quali appunto le graffette. Perché, a mio parere, un sostegno "reale" alla fantasia va bene quando è veramente di sostegno, altrimenti tanto vale qualcosa di meramente funzionale.

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Beh se non ho una graffetta grossa e ho un troll sotto mano è pratico per visualizzare gli spostamenti etc e non ci cambia la vita se immaginiamo che la graffetta blu sia un mezzorco la miniatura del troll può essere un drago....

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se gioco con le miniature anziché con dei token (o, in giochi che non ne richiedono l'uso, senza niente) le miniature devono essere a tema, non posso usare un ratto per rappresentare una tigre o uno scheletro per rappresentare un orco

Mah, da noi qualsiasi creatura da mischa di taglia media è un bugbear, qualsiasi tiratore è un goblin e qualsiasi incantatore è uno scheletro (possediamo solo le miniature del vecchio gioco in scatola di D&D 3.5, e le dividiamo così per colori, che è comodo).

Però noi non siamo warhammeristi ;)

Quanto al discorso della recitazione, premetto che sono estremamente contrario all'idea di recitare giocando di ruolo, visto che sono due cose diverse, e che avere certe pretese mi suona, appunto, pretenzioso.

Devo però dire che, quando il giocatore dell'orco fa la voce grossa e dice "ehe, io andrei a controllare nell'angolo" mi diverto di più che quanto dice "il mio personaggio guarda nell'angolo".

Certo, dà un tono un po' umoristico alla campagna, ma è solo un esempio: preferisco i discorsi diretti a quelli indiretti, e sono disposto a passare sopra le sfumature grammaticali dato che secondo me, comunque, un discorso sgrammaticato in prima persona aiuta comunque più l'immersione rispetto a un discorso corretto in terza.

Ma, d'altra parte, non sono nemmeno un filologo.

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Il mio problema non è l'essere un warhammerista filologo. Il mio problema è l'essere un dannato perfezionista. -.-

Uno di quelli che non fanno una cosa se non son sicuri di farla alla perfezione. -.-

Un dannato perfezionista.

Comprensibile ma 5 persone che si trova o per divertirsi non sempre anelano alla perfezione, spesso solo al divertimento.

Sentirsi dire "ti ho presa a ceffoni e ti sei svegliata dalla paralisi!! Io fermo gli incantesimi a schiaffi! Woo woo!" Dal barbaro fa sempre più effetto in questo senso di "le dico che continuo a credere che sia merito mio."

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Noi, non volendo sprecare soldi comprando tutte le varie miniature, usiamo generalmente delle graffette colorate: mai stato un problema, mai hanno spezzato la sospensione dell'incredulità! Ripeto, basta un minimo di fantasia.

Comunque penso sia inutile continuare a discutere su questo: io ritengo che sia sufficiente un po' di fantasia e che una voce femminile che cerca di interpretare una maschile, e viceversa, non sia minimamente un problema, tu invece no. Avremo anche differenti esperienze di gioco :-)

Tu pensa che noi abbiamo iniziato a giocare, e fintanto che la mia ragazza non ha iniziato a lavorare col fimo (cioè anni!) abbiamo continuato, con le sorprese degli ovetti kinder :D

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