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Dragons´ Lair

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FeAnPi

Circolo degli Antichi
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  1. Boh, allora più che problema di compatibilità mi sembra limite oggettivo, ma aspetto delucidazioni da persone più esperte a riguardo.
  2. Penso che non sia un "problema", quanto un limite fisico del videogioco. Dopotutto, risale a 11 anni fa e i lavori sono iniziati addirittura nel '97, è normale che la grafica sia vecchiotta.
  3. Io l'avevo visto come replica, appunto. Tipicamente, i programmi vecchi se li riciclano per le feste dopotutto. E in effetti penso che la visione da parte mia risalisse a più di dieci anni fa. Ora però mi è venuta voglia di rivederlo per intero.
  4. Ora che ci penso, una decina di anni fa a pasqua avevo beccato, dopo il pranzo dai parenti, la fine di un qualche cartone. Tratto già bello deformato, non ho capito la provenienza. Sembrava a episodio unico. I protagonisti, se non erro, dovevano essere questi due supereroi "dei poveri", i due classici fratelli a stampino uno bello, macho e stupido e l'altro formato puffo e geniale. Se non erro vestivano di rosso, e quello intelligente potrebbe aver avuto i classici baffetti e la barbetta alla mefistofele. Potrebbe esserci stato, nella sigla finale, uno spezzone che suonava come "il giorno che è nato per poco non l'han buttato". Che shvaasura era? Edit: risolto. ^^ Si tratta di "Vip mio fratello superuomo", mi ricordavo bene la sigla.
  5. Argh, un multiquote! Rispondo con un augurio di piccioni diarroici alla prossima uscita. 0_0 Per il resto, molte sperimentazioni di stili secondo me nascondono altro, e ci sono autori che hanno candidamento ammesso di usare stili alla 'azzo perché non riuscivano ad adattarsi a uno stile realistico. L'allontanamento dal realismo è stato via via più accentuato: logicamente, ogni stile di disegno ha in sè qualcosa di stilizzante, però l'allontanamento dalla realtà si fa man mano più evidente. Per questo proponevo il paragone con l'arte tardo-imperiale.
  6. Uno stile di disegno, più che particolare, deve essere gradevole. E gli stili ultradeformati di oggi non sono gradevoli, se non in cose umoristiche. Anche lo stile nipponico col passare degli anni si è fatto sempre più deformato, e i cartoni americani di adesso hanno delle grafiche improponibili e inguardabili. Me ne frega assai del fatto che un disegno sia particolare se poi i personaggi sembrano tutti deformi e umani quanto un alieno.
  7. Partite Tanis, non campagne; una partita ogni tanto spezza il ritmo. Una campagna fa scricchiolare pericolosamente il gioco. Anche in una singola partita ho fatto scricchiolare il gioco, ma era appunto una singola partita. Se avessi continuato a martellare avrei fatto crollare tutto.
  8. Alcune risolvono alcuni bachi, altre permettono di giocarlo a risoluzioni migliori rispetto a quelle del '99.
  9. La guida del dungeon master, se è per questo, inserisce anche delle regole per le armi da fuoco; che fra l'altro sono orride, e che la stessa WotC ha trattato molto meglio in altri manuali. In ogni caso, Tanis, non rispondi al punto sollevato da me: dici genericamente che secondo te è un errore, ma non mi spieghi dove sta la differenza fra una partita a "D&D dove la magia è la magia" e una partita a "D&D dove il master concede solo alcune classi magiche e, in generale, la magia si maschera da qualche altra cosa utilizzando il classico nasone con gli occhialini e i baffi finti ma funzionando sempre e comunque allo stesso modo". Le partite senza magia le ho fatte giocare anche io, e danno buoni esiti, ma solo come singole partite. D&D senza magia non è D&D: prendi RuneQuest versione SRD a quel punto. Poi, i personaggi si riadattano a seconda delle necessità.
  10. Infatti, la patch è proprio un calcio circolare al fegato. Fatta bene è fatta bene, ma il gioco perde troppo in atmosfera. La suggerisco solo a chi non mastica l'inglese.
  11. Il problema è uno: se 'sto druido evocherà animali, curerà e si trasformerà con capacità equivalenti agli incantesimi, che differenza ci sarà fra lui e un druido dotato del talento mescere pozioni che casta solo incantesimi di evocazione e cura?
  12. Mah, alcune classi da incantatore hanno senso anche senza incantesimi per via delle abilità ulteriori -ranger in primis. Il grosso problema è che se non esiste magia di cura, ma esiste una qualsiasi scienza curativa che funziona esattamente come la magia di cura -bacchette, pozioni e compagnia cantante- non c'è molto senso nell'eliminare la magia di cura. Capisci il punto?
  13. Evvero, se hai accesso a Holy Orders of the Stars, il manuale dedicato alle divinità di Dragonlance, controlla gli Aspetti: in pratica sono entità create dal potere di una divinità, veri e propri aspetti della sua potenza. Usando le loro regole puoi dargli qualche dominio della sua passata gloria.
  14. 'Orco cane allora. Dunque, di CdP adatte a questa figura non ne vedo molte, è un ruolo troppo "alto" per un PG mortale. Potresti provare con un destino epico per la 3.5 -disponibili aggratis sul sito della WotC- riadattato alle tue esigenze.
  15. Prima cosa: se era una divinità buona, rendilo mezzo-celestiale, se era una divinità malvagia mezzo-immondo. E fregatene del fatto che non ci si adatti molto regolisticamente parlando: usandolo puoi crearti un vero dio caduto con tutti i controcrismi d'allineamento. Riguardo ai livelli di classe, temo che su un bestione di quel calibro "stonino": com'è possibile che la sua esperienza sia stata così limitata da fargli prendere meno di una decina di livelli?
  16. Un'altra cosa da tenere a mente, ben evidenziata in un fumetto di Dork Tower: è inutile giocare D&D "senza magia" e poi mettere la scienza che produce gli stessi identici effetti. Cioè, se anziché una spada magica +1 infuocata i PG trovano una spada in acciaio damascato che aggiunge +1 ai danni e ai tiri per colpire, cosparsa di napalm per infliggere 1d6 danni da fuoco a botta, e trattata con reagenti chimici per superare alcune riduzioni del danno, non cambia una mazza. Se alcune classi restano identiche nonostante non ci sia più la magia, ha più senso giocare a D&D normale senza incantatori puri.
  17. Dascan, il torment.ini c'è anche se non è indicato con ".ini" di suo. Clicca sul file "torment" con l'icona da blocco note con ingranaggio sopra, e vedrai che ha come estensione proprio ".ini". Io, comunque, quella fase di installazione l'ho tranquillamente saltata a pie' pari, e gira in ogni caso benissimo. Il mio problema è che mi sto pentendo d'aver installato la patch di traduzione, dato che è un circolare al fegato vedere nomi in inglese e italiano mischiati così. Il DVD presenta alcune patch per far girare meglio il gioco con XP, (s)vista e 7. Io, che ho ancora svista e non lo cambio più visto che fra qualche mesetto cambierò direttamente computer, non ho avuto nessun problema col gioco. Il manuale serio, invece, ahimè manca.
  18. Ah, ma quindi non sono solo io quello che trova osceni i nuovi stili dei cartoni? Meno male. Tutto troppo deformato; ha un suo perché, ma pugnala nel fianco il gusto estetico e gli occhi. Complice l'esame che sto preparando, mi ricorda l'arte romana tardoantica degenerata in semplice raffigurazione simbolica senza alcun contatto col reale.
  19. Devo essere sincero? Mi sembra un minestrone più che una classe. Per questo, anche dire se è bilanciata o meno viene in salita.
  20. Siamo molto OT, ma vabbeh. Ho leggiucchiato la discussione sul forum ufficiale di Moorcock, dove prima è saltato fuori il libro e poi il videogioco. In generale, era un peletto (sai un pelo lungho sugli ottanta metri? ecco) alterato per il fatto che si siano tirati fuori un personaggio palesemente ispirato a Elric (Elric ha il primato come "antieroe mago guerriero albino", non dimentichiamocelo) senza neanche contattarlo.
  21. Numero 20 di Giugno 2010. Potrebbe darsi che da alcune parti l'abbiano già finito, ora che ci penso.
  22. PS OT: Diciamo direttamente che Geralt è un po' -molto- un plagio di Elric, Moorcock quando è venuto a sapere del videogioco si è incacchiato come una biscia.
  23. Il grosso, grosso problema di queste situazioni è che D&D non è fatto per creare personaggi "complessi". Vai a vedere il modo in cui sono resi i personaggi di Star Wars nelle versioni del regolamento d20: hanno tutti un bel po' di classi. Lo stesso vale per i personaggi dei romanzi di D&D poco poco "complessi". Gli unici a essere monoclasse o quasi sono i personaggi archetipici, quelli cioè che ricoprono un ruolo reso appositamente da una classe di D&D. Il problema è che per questo non ci sono classi specifiche. Ora, eslcudendo coloro che consigliano sempre le stesse cose perché piacciono a loro (è dimostrato, nei forum se uno ci chiede come prendersi la pasta e a noi piace la pizza quattro stagioni il nostro suggerimento più probabile sarà comunque "prenditi invece una pizza quattro stagioni"), il punto fondamentale della questione è: quali aspetti del persoaggio vuoi conservare? Quali sei disposto a sacrificare? In base a questo, decidi poi che classe dargli. PS: Elric, comunque, è irato con quanti conoscono e amano 'sto witcher plagiatore.
  24. Dragonlance è una ambientazione a parte. Nata per AD&D, convertita alla 3.5 in maniera ottima, ma non aggiornata alla 4^ -per fortuna, piuttosto che stravolgerla come per i FR hanno preferito saggiamente lasciarla com'era e non inserirla in un regolamento che non c'entra un tubo. I dragonidi e i draconici di Dragonlance non hanno niente in comune, tant'è che i dragonidi compaiono nella 3.5 come razza distinta.
  25. Mica vero Templare: il telefono cellulare è diffuso in Groenlandia? E l'automobile? E, risalendo indietro nel tempo, si trovano disparità ancora più evidenti.

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