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Dragons´ Lair

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PietroD

Circolo degli Antichi
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Tutti i contenuti pubblicati da PietroD

  1. Thord "Non siate avventati, compagni. Ricordate dove siamo." Indico loro i bassorilievi. Essi indicano che questo luogo è dedicato a Angradd, la divinità della strategia e dell'astuzia. "Per arrivare qui, ci è bastato essere nani. Ma per dimostrare di essere degni dei favori di Angradd, dovremo agire con le doti che a lui sono più care. Temo che la porta giusta sia soltanto una."
  2. Flint La domanda di Elistan risuonò nel petto del nano, visto che stava mordendo il freno sotto molti punti di vista. La sua risposta istintiva sarebbe stata pragmatica, semplicemente mettendosi in marcia. Se ancora erano fermi era solo per attendere discussioni e votazioni varie, a suo modo di vedere.
  3. Vassilij L'arrampicata non aveva sortito alcun risultato utile, ma nessuno dei compagni, nemmeno Vass, ci aveva sperato davvero. L'esplorazione invece qualche risultato sembrava poterlo portare. La stalla vuota pareva essere stata usata di recente, se erano fortunati era da lì che erano partiti quei banditi incrociati il giorno prima. Se non lo erano, avrebbero dovuto fare attenzione al possibile ritorno di quei cavalieri mentre esploravano. Là vicino poteva esserci rimasto ancora qualcuno di loro, in ogni caso, e sentire russare oltre una delle porte sembrava confermarlo. Arn era per agire rapidamente e Vass non gli avrebbe di certo votato contro. Quello che poteva dar fastidi, considerando che là dentro probabilmente c'erano umani e non goblin, poteva essere Grigory. Più volte il chierico era stato molto più idealista che pragmatico, sebbene stare in loro compagnia lo stesse 'ammorbidendo' sotto questo punto di vista. Vass mostrò la lama che aveva in pugno, la usò per far cenno di essere pronto a sgozzare nel sonno. Poi guardò Rhal "Tutti tranne uno." mentre poggiava la mano, pronto a spingere delicatamente la porta.
  4. Brank La posizione della nave non mi piace affatto. Pare quella di un grosso vitello sollevato da un rapace e lasciato ricadere al suolo per frantumarne le ossa. Chiunque o qualunque cosa abbia fatto questo a quella nave, potrebbe non avrebbe problemi a fare altrettanto a questa. "Accostiamo. Meglio proseguire a piedi, che questa tinozza mantenga la distanza attuale... sperando che sia sufficiente a garantirle sorte diversa."
  5. Non si potrà mai dire che io rifiuti di ruolare un nano. Non conosco la scheda, ma un'idea delle capacità la ho. Per me procediamo, volentieri, se gli altri nani sono d'accordo. 😅
  6. Snargle Il goblin era di fronte ad una nuova sfida: affrontare un incrociatore imperiale con il piccolo Gufo. L'impresa poteva sembrare impossibile, ma questo non faceva che esaltare il piacere della Sfida. La mente del goblin, era preda anche della sua coscienza: l'idea che l'incrociatore fosse distrutto col suo carico di prigionieri impotenti lo assillava, finché non trovò la soluzione. Fece adattare il Gufo, dotandolo di due rostri anteriori paralleli seghettati, coi quali avrebbe tagliato la pancia dell'incrociatore. In coda fece mettere due aste retraibili per estendere una rete di sicurezza, del tipo di quelle da trapezisti ma di dimensioni imparagonabilmente maggiori. L'idea era di sventrare i ponti-prigione con il primo assalto e raccogliere al volo i prigionieri con un secondo passaggio. *** Snargle progressivamente avrebbe modificato il proprio modo d'agire. Rendendosi conto di poter agire con maggiore efficace per la salvezza di tutti come istruttore di piloti piuttosto che come singolo pilota, avrebbe dedicato sempre più tempo all'addestramento altrui piuttosto che a specifiche missioni, sebbene target particolarmente importanti l'avrebbero spinto ad agire in prima persona (possibilmente in squadra con Kale e in tandem di volo con Alia).
  7. Vassilij "Grazie Grigory, mi sento decisamente molto più in forma." In effetti, gran parte delle ferite erano sanate e i dolori quasi dimenticati, sebbene non del tutto. "Rhal, hai ragioni da vendere. Tuttavia... mi chiedo cosa renda così rumorose le scimmie. Le altre volte non le abbiamo sentite fino all'ultimo momento. Che abbiano fatto loro quel che avremmo voluto fare noi?" L'uomo stava immaginando il mago atterrare dal suo magico volo da qualche parte, per ritrovarsi proprio in mezzo alle scimmie! Che colpo del fato che sarebbe stato! Con il riposo fatto, era passato molto tempo da quella fuga, ma potevano sempre esserci le spoglie mortali da individuare.
  8. Docteur Saroch Il Dottore ascoltò con molta attenzione e rispetto le argomentazioni della scrittrice con cui si accompagnavano. Non trattandosi di un consulto medico, avrebbe volentieri tenuto per sè le proprie idee in proposito, non considerandosi ferrato, ma a domanda diretta si sentì in dovere di rispondere. "Ritengo che sia certamente una questione grave di cui si debba essere informati, però mi chiedo se non sia un caso degno del proverbiale oftalmologo. Mi pare molto british la spiccata capacità di notare le pagliuzze altrui e nascondere sotto il tappeto le travi proprie. Parlo delle parti 'rovesciate', del trattamento degli immigrati stranieri a Londra e ovunque regni la Corona inglese" esperienza che il francese aveva provato sulla propria pelle, sebbene mitigata dal ruolo e dal prestigio che intrinsecamente la sua professione gli conferiva e che costituiva un efficace scudo contro gli aspetti peggiori di quel genere di nazionalismo. "Non mi fraintenda, non chiedo a lei di risolvere i problemi del Regno Unito. Tuttavia, se posso, tenterei di non disegnare la situazione in modo tale che qualche inglese si senta giustificato a riportare in auge in patria una versione privata della Legge del Taglione." *** L'attenzione della loro ospite verso la donna in lacrime costrinse il Dottore a confessare la propria preoccupazione. "Me ne sono accorto al primo sguardo, pare in lacrime da molto tempo, tanto che ero tentato di offrirle i miei servigi di medico. Tuttavia, temo di risultare inopportuno sottolineando quello che potrebbe essere semplicemente mestizia legata alla partenza dalla propria casa natia verso una nuova vita."
  9. Flint Il nano era piuttosto fiducioso nel fatto che avrebbero trovato la torre le cui mura di roccia erano state sciolte da un calore di rara intensità. Era poco convinto che qualche indizio sul luogo dove si trovava Thorbardin potesse essere invece sopravvissuto ad un simile olocausto di fuoco. Era del tutto sicuro che i nani sotto la montagna avrebbero rifiutato l'ospitalità che cercavano, perché l'avevano negata ai loro cugini delle colline. Si tenne queste considerazioni per sè, non valeva la pena confondere ulteriormente le già 'fervide' menti dei capiclan umani.
  10. Non sono del tutto d'accordo. Un Aspetto 'interpretabile' secondo me è più stimolante di uno dettagliato. Per esempio potrei giocare Miles Davis, definirlo "Dio della Tromba" e ottenere automaticamente anche tutte le qualità di Tony Stark che hai appena elencato. 😉
  11. Tariam "Bene Melissa, pare che i nostri tre compagni nani abbiano trovato di che trastullarsi per un po'. Ci tocca attenderli." Guardo il coboldo mentre mi accomodo il meglio possibile seduto in terra spalle alla parete. "Tu non pensare di andar da nessuna parte, Squewk ti ha assaggiato e risputato perché ho ritenuto che potessi tornarci utile, ma la fame è fame. Coboldo avvisato..."
  12. Gromnir Il guerriero teneva d'occhio la via dinanzi a loro: una scala da cui, con ogni probabilità, sarebbero potuti penetrare nel castello. Era teso, pronto a reagire se qualcuno avesse sceso quelle scale, in ascolto. Un suono inatteso giunse invece dal corridoio già percorso. Un miagolio. Non gli era sembrato di incontrare gatti lungo il percorso... che ne fosse entrato uno dietro di loro? Fece un cenno ai compagni, indicandosi l'orecchio. Avevano sentito anche loro?
  13. Gruttag "A vederti in quello stato ieri sera pareva avessi festeggiato, perciò chiedevo degli ospiti! Che a bere da solo ce n'è di più, ma a bere in compagnia c'è la scusa." Il nano sorrise, facendo l'occhiolino. "Quanto a cercarci... abbiamo avuto qualche discussione con un paio di marinai male in arnese. Temevo ci cercassero con qualche braccio in più per aver ragione, ma la pioggia gli avrà spento i bollori."
  14. Gromnir "Mi piazzo vicino alle scale, intanto. Dovesse arrivare qualcuno."
  15. Gruttag "Non chiedo di meglio che sgranchire le ossa manovrando, stamattina. A parte un po' del tuo vino, magari, dopo il prossimo approdo." Il nano si mise di buona lena a fare quel che serviva per muovere la barca. Però qualcosa gli ronzava in testa. "É venuto qualcuno ieri sera? A trovarti oppure a cercare noi?"
  16. Tariam "... animano, attaccano, uccidono." Traduco per gli altri. "Questo ovviamente, ad essere coboldi. Ad essere nani, invece, potrebbe essere tutt'altro." Thord, Balrog e Braknak, uno dei tre deve provare
  17. Concetto base: "Un orfano veggente". Petra Lazzaroni è un sedicenne che ha appena perso la madre, l'unico genitore che abbia mai conosciuto. Lei non aveva mai parlato di suo padre, fino alla morte. Ne ha, invece, parlato dopo. Quando lui ha toccato il corpo freddo per l'ultimo bacio prima dell'inumazione, Petra ha visto il suo spirito sorgere dal proprio corpo per rispondere alla domanda che lo attanagliava in quel momento: il padre è partito senza sapere di lui. Era diretto ad una grande città lontana a cercare la propria fortuna, quando si salutarono. Problema: "Specchio empatico". Da sempre, Petra sa di sentire dentro quel che sentono gli altri. È un ragazzo sensibile, empatico. Troppo. In presenza di individui colti da forti emozioni inizia a sentire come proprie quelle stesse emozioni, agendo di conseguenza. Sa che potrebbe finire dei guai, finora è stato fortunato... aveva la madre a risolvere tutto, facendogli sentire la forza del suo amore materno, che sovrastava ogni altra emozione circostante. Ora però lei non è più con lui, dovrà imparare ad autogestirsi.
  18. Tariam "Se fosse una mappa, la useresti per accendere un falò? Finché è vivo può servirci." Mi oppongo decisamente a sprecare in questo modo una risorsa.
  19. Gromnir "Per secondo andrò io. Con la mia catena posso colpire chiunque ti si pari davanti, Lainadan." Il guerriero era determinato, difficilmente avrebbe potuto essere convinto a procedere diversamente. Non era ottuso, tuttavia, almeno non fino a rifiutare delle alternative se avevano ragioni da esporre.
  20. Flint "La fortuna ci assiste, per una volta. Siamo nel luogo che cercavamo!" il nano esultò, sovrastando con il proprio entusiasmo quello di Tass, una volta tanto. Entusiasmo dettato anche dalla prospettiva di poter finalmente far riposare le proprie orecchie dalle 'storielle' più o meno amene del kender. "Il fuoco che ha ridotto a rovine in forma di teschio un'intera torre è giunto a lambire questo bosco, piegando e piagando i suoi alberi. Forse non avremo bisogno di dividerci dai barbari, dopotutto, per trovare indizi sui segreti di Thorbardin."
  21. Lukas Reborn (alias Luca Bennato) Luca aveva sperato di evitare il destino dei Bennato, quando aveva visto i due fratelli maggiori entrare in polizia e onorare la tradizione di famiglia. Due figli potevano essere abbastanza, come ennesimo tributo alla sicurezza della città da parte di un 'clan' che vi si dedicava da quattro generazioni. La sua passione, invece, era il Decathlon: dieci prove in cui far valere velocità, salto, lancio o resistenza. Se la cavava bene, era già nel mirino di qualche squadra blasonata, non avrebbe avuto problemi a diventare un professionista con propri sponsor. Lo aspettava un futuro radioso, di slancio! Il suo allenatore concordava. Il giudizio del padre, invece, era stato tutt'altro. Era entrato in polizia, con la madre che lo consolava "Entrerai a far parte della rappresentanza sportiva, vedrai!". Intanto, però, gli toccava fare il corso reclute. Che aveva almeno un piccolo bonus di consolazione: una tipetta di origini islandesi piccola e gracile ma intelligente e molto determinata. L'aveva adocchiata e ammirata fin quasi a sentire qualcosa per lei. Era destinata a Chicago... meglio non perderla di vista. Chiese di essere assegnato in quella città, in attesa di essere convocato dalla squadra sportiva, tanto poteva allenarsi in qualsiasi stadio. Quando lo fecero entrare in quella stanza, non capì. Tutti quei cadaveri, in uniforme da recluta simile alla sua. C'era stata una strage? Volevano metterlo in guardia su un qualche serial killer di novellini? Il risveglio non fu doloroso quanto prendere coscienza di quel che gli era accaduto. Gli avevano sparato... ma perchè diamine era sopravvissuto? Si rese conto di essere diverso da prima. Scoprì presto quanto diverso era diventato. Scelse di adottare uno pseudonimo, poiché era 'rinato'. Sarebbe stato Reborn, anche per rinnegare le proprie origini, tanto a Chicago solo in pochi lo conoscevano come Bennato. E quei pochi l'avrebbero pagata.
  22. Io ho proposto "Il fiuto di Sherlock Holmes", quindi la risposta dovrebbe essere scontata. 😉 All'atto pratico nelle investigative mi sono trovato con diversi gruppi ad arenarmi per aver 'mancato' di cogliere un passaggio o un indizio, per tiri di dado o per altri motivi ( @Zellos ho gradito quella puntata del podcast!). Dopo un po' che si girava in tondo abbiamo quasi rimpianto il 'railroad' dei dungeon. Però la speranza è l'ultima a morire, l'investigazione mi piace e non ho ancora visto @Ian Morgenvelt cimentarsi con questo tipo di narrazione. Per cui viva Sherlock Holmes, per quanto mi riguarda.
  23. Ceredic I miei compagni paiono stanchi, l'incertezza incombe su di noi. Stiamo per imbarcarci in una missione della quale potremmo pentirci, consegnando un simbolo, forse anche più di un simbolo, di potere divino nelle mani di un coboldo che odia membri del suo stesso popolo. Se solo fossimo già fuori, non esiterei un attimo a rinunciare a questa impresa. Quaggiù, invece, non abbiamo idea di quale sarà la via che ci condurrà fuori, per questo non possiamo lasciare indietro nulla di intentato.

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